Anteprima
Vedrai una selezione di 13 pagine su 57
Immunologia Pag. 1 Immunologia Pag. 2
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Immunologia Pag. 6
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Immunologia Pag. 11
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Immunologia Pag. 16
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Immunologia Pag. 21
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Immunologia Pag. 26
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Immunologia Pag. 31
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Immunologia Pag. 36
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Immunologia Pag. 41
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Immunologia Pag. 46
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Immunologia Pag. 51
Anteprima di 13 pagg. su 57.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Immunologia Pag. 56
1 su 57
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

FLORA BATTERICA NORMALE (COMPETIZIONE)

Una comunità tende a mantenere il proprio equilibrio, se intervengono soggetti non consoni al benessere bisogna contrastarli collettivamente per mantenere il benessere. I batteri costituiscono comunità e nicchie ecologiche con i loro processi difensivi intrinsechi. Per contrastare la diarrea si possono assumere i fermenti che sono dei batteri per regolare la comunità microbica che aveva seguito un danno. Il ruolo della flora batterica normale è inteso come elemento regolatore per equilibrare i nuovi ingressi capaci di disturbare l'equilibrio.

LISOZIMA

Il lisozima è una proteina in grado di idrolizzare (tagliare) alcuni componenti (polisacccaridi) che costituiscono la parete di numerosi batteri. In questo modo, il lisozima provoca la morte del batterio. Il lisozima si trova naturalmente in alcune cellule eucariotiche ed è un componente del muco, della saliva, delle lacrime, del latte.

LATTOFERRINA

Serve a chelare il ferro per non renderlo disponibile ai batteri e sottraendolo quindi ai batteri, impedendo la moltiplicazione.

La Lattoferrina (LF) definita anche lattotransferrina è una molecola naturale, non tossica in stretto sinergismo antinfettivo, immunomodulante, antivirale, col Lisozima.

Le funzioni antinfettive, battericide, immunomodulanti, antiossidanti, antinfiammatorie e antitumorali della lattoferrina sono scientificamente documentate.

COMPLEMENTO

Il complemento è un complesso formato da proteine, dette C1, C2, … C9, alcune delle quali con proprietà enzimatica.

Esso può essere avviato secondo due "vie di attivazione": Via Classica: viene attivato in seguito alla formazione dell'immunocomplesso, e vede l'attivazione "a cascata" di tutte le proteine, dalla C1 alla C9.

BATTERICIDINE

Peptidi a carattere antimicrobico prodotti dall'organismo capaci di uccidere i batteri. Sono una

sorta di antibiotici naturali che ognuno di noi ha dagli umani fino ai vegetali che sono oggetto di studio poiché potrebbero rappresentare farmaci a carattere antibatterico sia possibilità di difesa nell'ambito dei soggetti. Induco la stimolazione di queste molecole nell'organismo.
➔ Fagocitosi, complemento, battericidine, lisozima e lattoferrina, flora batterica normale → sono tutti meccanismi tesi in modo aspecifico a controllare le infezioni batteriche.
➔ → Cellule NK e interferone sono i meccanismi naturali che combattono le infezioni virali
Questi sono i principali meccanismi, però possono anche fare l'altra difesa. Nei colori e nelle frecce c'è una logica sono legami tra l'immunità umorale (anticorpi) e l'immunità cellulo-mediata (citotossicità) legato anche al riconoscimento del pericolo e a meccanismi di difesa naturali. Tutto integrate.
Quando si ragiona in termini di organismo e difesa.

dobbiamo unire il tutto. È un meccanismo molto complicato che va tutto insieme. Con le proprie armi ci si può uccidere!! Quindi l’organismo deve essere molto controllato e capace di dosarci in modo perfetto. Se la dose è troppo poca non funziona abbastanza, se è eccessiva si muore per questi meccanismi. Ecco perché i meccanismi immunitari sono estremamente complicati.

Il segnale che noi percepiamo per capire quando sfuggire è per esempio quando una persona supera la comfort zone di un altro, ma ha molte variabili come se lo fa una persona cara o se siamo in ascensore quindi non può essere una regola ferrea.

Immunità acquisita Ac=anticorpi, Ag=antigeni

Tutto ciò che non è io lo giudico a rischio→immunità acquisita

Questa è specifica e dotata di memoria. In funzione del riconoscimento dell’estraneità attivo le mie difese perché in età fetale vengono prodotti sistemi recettoriali

per tutto ciò che è mio e ciò che non è mio. In età fetale sono soppressi tutti i recettori che riconoscono il mio, ne risultano esclusivamente recettori che riconoscono il non mio. Questo puzza di batterio, ma non è detto che sia un batterio → immunità naturale. Ci sono dei sistemi aspecifici di riconoscimento di molecole presenti normalmente di batteri senza sapere che batterio è. So solo che quelle molecole non devono essere lì dentro, al limite possono stare fuori esternamente o internamente. Anche nei confronti dei virus accadono meccanismi simili, ma sono naturali perché non rilevo in modo specifico quella componente attiva le mie difese. Lo considero in modo aspecifico. Il primo atto difensivo è sempre del riconoscimento, quello aspecifico quando verifica la presenza attraverso vari sistemi di molecole di origine batterica, quindi individuano batteri. Non avviene tramite la specificità microbica.taluni meccanismi indotti di infezioni virale possono essere oggetto di riconoscimento ma in modo aspecifico e in questo modo attivare una serie di difese aspecifiche. Nell'ambito dell'immunità naturale abbiamo fagocitosi e complemento contro i virus prevalentemente interferone e cellule LK. CARATTERISTICHE DI UN ANTIGENE

ANTIGENE = Molecola in grado di interagire con i prodotti e il sistema immunitario
Diverso da immunogeno

IMMUNOGENO = molecola in grado di innescare un processo difensivo immunitario.
Non sono sempre uguali. La prima caratteristiche dell'antigene è la sua taglia, grandezza. Un antigene non può essere troppo piccolo e deve essere differenziabile rispetto altre molecole.
Una molecola di cloruro di sodio che mi appartiene NON potrà essere diversa da un'altra molecola uguale in un altro organismo quindi non posso differenziarla. Perché è troppo piccola e mancano degli elementi caratteristici che possono essere

quantitativamente differenziabili. La taglia minima di un antigene è nell'ambito degli 7/8 amminoacidi. Così riesco a stabilire una differenza con altri peptidi.

La taglia minima per un immunogeno è tra i 10mila e i 20mila dalton, il che fa conseguire → tutti gli immunogeni sono antigeni ma non il contrario, cioè non tutti gli antigeni sono immunogeni.

Perché vi possono essere degli antigeni troppo piccoli per essere immunogeni. Questi ultimi si chiamano APTENE= è una molecola a basso peso molecolare che di per sé non induce una risposta anticorpale, cioè non ha proprietà immunogeniche, ma se legata ad un carrier è in grado di stimolare la formazione di anticorpi specifici e di reagire con essi.

Se sono legati a molecole in grado di svolgere un ruolo immunogeno allora si chiamano MOLECOLA CARRIER. Una molecola carrier può rendere immunogeno un aptene.

Caratteristiche principali di immunogenicità degli

antigeni=Ne deriva il grado di copertura difensiva che un organismo può far derivare dal contatto in natura con quel antigene o da quel contatto in termini artificiali con quel antigene. Ritrova diretta ripercussione sulle capacità difensive di un soggetto che è venuto a contatto con un antigene sia per via naturale sia artificiale. Antigene è una molecola è diverso da virus e batteri. Carboidrati, lipidi e acidi nucleici rappresentano una struttura ripetuta a carattere lineare. Una proteina invece rappresenta una sequenza lineare di amminoacidi profondamente piegata su sé stessa con una serie di logiche che ne conferiscono un aspetto complesso perché si crea una struttura tridimensionale che mi rende attiva o no una proteina. Una proteina può svolgere ruolo strutturale, enzimatico. La funzionalità è sempre legata alla struttura tridimensionale, il folding. Se viene alterata la struttura la proteina non funziona.

Riconoscimento di recettori chiamati BCR (B cell recettor) e TCR (T cell recettor) per riconoscere le estremità non riconoscono una molecola così grande ma singole frazioni della molecola. Queste sequenze di riconoscimento prendono il nome di EPITOPI.

EPITOPO (o determinante antigenico) è quella piccola parte di antigene che lega l'anticorpo specifico. Ci sono diverse tipologie di epitopi, uno nel quale partecipa esclusivamente la sequenza lineare, un secondo nel quale invece partecipano più sequenze poste su differenti spazi tridimensionali.

  • Epitopi lineari: anche in caso di variazione del ripiegamento spaziale della proteina riesce a mantenere la sua integrità.
  • Epitopi tridimensionali: particolarmente importanti perché nel caso di una denaturazione proteica, in caso di modifiche del ripiegamento proteico non mantengono più la loro antigenicità.

ANTIGENICITÀ: Nell'ambito dell'allestimento dei vaccini il...

produttore deve essere attento a questi particolare perché altrimenti si corre il rischio di produrre antigeni non corretti da utilizzare nei vaccini. Ci possono essere porzioni di proteine che contengono non un epitopo intero ma solo una parte perché questo intero occupava due porzioni della proteina quando era tridimensionale. L'antigene è una sommatoria di epitopi!!! E in due molecole diverse vi possono essere epitopi comuni, allora un organismo che interagisce con un certo antigene interagirà anche con l'altro antigene diverso dal primo ma con epitopi comuni. E in molecole apparentemente uguali vi possono essere epitopi diversi. Quando interagisco con epitopi comuni non pongo una differenza tra le molecole. È una cosa strategica perché significa che dovrò reagire non con gli antigeni ma con gli epitopi, che in natura sono un numero molto più piccolo degli antigeni. Un ulteriore variabile è la variabile.

individuale. Possiamo definire una somministrazione di un farmaco o un vaccino o un impatto di un patogeno su una popolazione e gli effetti di immunità da questo contatto. L'antigene li produrrà una difesa la cui quantità sarà anche regolata dalla predisposizione dell'ospite, in generale il contatto tra antigene e ospite segue un andamento normale andando a descrivere una gaussiana in cui avremo una maggioranza della popolazione che reagirà secondo una certa modalità, una minoranza che reagirà in modo esagerato e una minoranza che reagirà con una modalità ipoergica. Curva gaussiana composta da ipo-normo-iper. Quando verifichiamo i parametri di una popolazione salta il concetto di soggetto e unicità perché si parla di molti individui. Il singolo soggetto può andare contro alla normalità di una popolazione costituendo normale variabilità biologica. Si può creare una ampissima

deviazione standard.

  • Estraneità (non-self) → autoanticorpi
  • Peso molecolare → PM > immunogenicità
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
57 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/16 Microbiologia agraria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher texan_rider di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microbiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Tiscar Pietro Giorgio.