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Scale di valutazione

Unidimensionali (scale che vanno a definire l'intensità del dolore); Multidimensionali (che definiscono non solo l'intensità ma anche vari aspetti del dolore); Specifiche per bambini; Specifiche per anziani.

A. La scala maggiormente usata è la scala di valutazione numerica NRS (è una scala unidimensionale) ha un punteggio che va da 0 a 10 (11 punti), si chiede al paziente qual è il numero da 1 a 10 che rispecchia il dolore che sta provando in quel momento. I vantaggi sono: la praticità (si fa verbalmente, non necessita di nessun supporto cartaceo), ha un numero di intervalli maggiore della VRS ed è ottima anche attraverso un utilizzo telefonico (assistenza domiciliare). Gli svantaggi: vi è difficoltà a ridurre la sensazione dolorosa in un numero ed ha un numero di intervalli minore rispetto alla VAS.

B. Scala di valutazione verbale VRS (unidimensionale) ha un punteggio che va da 0 (nessun dolore) a 4 (insopportabile).

Vantaggi: pratica perché ad uso verbale, senza supporto cartaceo, ha un numero di intervalli maggiore della VRS ed è ottima per l'assistenza domiciliare (telefonica).

Svantaggi: difficoltà ad esprimere in numero il dolore e il numero ridotto di intervalli rispetto alla VAS la rende meno precisa.

C. Scala di valutazione visivo-analogica VAS (Scott-Huskisson scala unidimensionale) necessità di un supporto cartaceo che valuta l'intensità da un "dolore assente" ad un "massimo dolore" tale distanza è di 10 cm.

Vantaggi: alta sensibilità.

Svantaggi: necessità di supporto cartaceo, non si può usare con pazienti con disturbi visivi, deficit cognitivi o fisici ed è difficile per pazienti in stato di malattia avanzato.

D. Faces pain scale (FPS unidimensionale), ha un punteggio che va da 1 a 5. Usata sia per bambini che per anziani oppure per coloro che hanno difficoltà a comunicare ma che riescono a indicare.

E. Scala MPQ(Multidimensionale): il McGill Pain Questionnaire è una scala a tre dimensioni, ossia sensoriale, affettiva e valutativa, comprende 78 descrittori del dolore (Melzack 1975). Ognuna delle 3 dimensioni ha delle sottoclassi: 20 per la dimensione sensoriale, 5 per l'affettiva, 2 per la valutativa. Ogni sottoclasse presenta da 2 a 6 termini in ordine crescente d'intensità. L'uso di tale scala richiede al paziente di scegliere un termine per sottoclasse e di esprimere l'intensità del dolore in base ad una scala numerico-verbale. Permette di ottenere 4 punteggi:

  1. PRESENT PAIN INDEX (PPI) - intensità del dolore espresso con la scala numerico-verbale.
  2. NUMBER OF WORDS CHOSEN (NWC) - corrisponde al numero di descrittori scelti dal paziente.
  3. PAIN RATING INDEX (PRIr) - corrisponde all'ordine con cui sono stati selezionati i descrittori del paziente.
  4. PAIN RATING INDEX (PRIs) - corrisponde alla somma dei punteggi di ciascun descrittore selezionato dal paziente.

paziente. È disponibile anche in versione ridotta (SF-MPQ) con 15 descrittori ognuno associato a una scala numerica-verbale di intensità con 4 punti.

F. Scala FLACC (per i bambini): sviluppata nel 1997 da Merkel per i bambini dai 2 mesi ai 3 anni, e prende il suonome FLACC, dai 5 parametri presi in considerazione: FACE (faccia), LEGS (gambe), ACTIVITY (attività), CRY (pianto) e CONSOLABILITY (consolabilità). Osservando essi si può attribuire un punteggio da 0 a 2 per ogni parametro. È multidimensionale, il punteggio massimo è 10 ed è la massima rappresentazione del dolore mentre il minimo è 0 ovvero l'assenza di dolore. L'osservazione dev'essere eseguita per circa 5 minuti.

G. Scala DOLOPLUS 2 (anziani; è multidimensionale) esplora: le reazioni somatiche (ovvero lamento, protezione di parti del corpo, adozione di posture antalgiche, espressioni del dolore e disturbi del sonno), le reazioni psicomotorie (comportamentodel soggetto durante l'igiene e mentre indossa o toglie gli indumenti, ridotta mobilità), le reazioni psicosociali (inusuale richiesta di attenzione o rifiuto di comunicare, ridotta socializzazione e partecipazione ad attività, anomalare attività a stimoli esterni).

H. Scala NOPPAIN (anziani)

Permette di stimare l'intensità del dolore tramite la ricerca dei seguenti segni:

  • Mimica facciale spontanea o in seguito a comuni atti di assistenza
  • Impossibilità di muovere parti del corpo
  • Irrequietezza
  • Lamenti e versi che esprimono dolore

I. Scala PAINAD (anziani)

Analizza: il respiro, la vocalizzazione negativa (grido, lamento e pianto), l'espressione facciale, il linguaggio del corpo e la consolabilità. Per quei pazienti che non sono in grado in modo autonomo di indicare la localizzazione e l'intensità del dolore.

Classificazione e trattamento OMS

L'OMS nel 1996 ha proposto una scala a tre gradini per la

gestione farmacologica del dolore in prima istanza applicabile a quello oncologico e successivamente anche per il trattamento non oncologico.

  1. DOLORE LIEVE (1-3): è indicato il trattamento FANS o PARACETAMOLO +/- adiuvanti
  2. DOLORE MODERATO (4-6): è indicato il trattamento con oppioidi minori +/- FANS o PARACETAMOLO +/- adiuvanti
  3. DOLORE SEVERO (7-10): è indicato il trattamento con oppioidi maggiori +/- FANS o PARACETAMOLO +/- adiuvanti

Gestione NON farmacologica: la terapia ANTALGICA non farmacologica comprende diversi tipi di interventi che tendono a modificare molti di quei fattori che tendono ad aumentare o rendere più angosciosa l'esperienza del dolore. Di solito ha un'azione adiuvante, ovvero supporta la funzione-azione del farmaco. La ricerca conferma l'efficacia delle tecniche non farmacologiche (TNF). La riduzione dell'ansia e della paura associate al dolore, l'uso di strumenti adeguati ad affrontare la condizione dolorosa, il

Coinvolgimento dei caregivers nella gestione del sintomo risultano elementi essenziali di cura e vanno ad integrare l'utilizzo del farmaco. I metodi non farmacologici ottengono ottimo risultato soprattutto nei bambini per la capacità fantastiche e di immaginazione, inoltre non sono costose e sono facilmente attuabili.

(Supponendo che con una scala da 0 a 10, quindi il riferimento è una NRS, il parametro che si considera per l'uso di farmaci per la terapia del dolore è 4, quindi se il valore è > o = a 4, si agirà per forza con una terapia farmacologica, che potrà essere adiuvata ad una antalgica, in tutti i valori al di sotto di 4 la terapia potrà essere NON farmacologica).

Tecniche non farmacologiche usate possono essere: rilassamento, respirazione, visualizzazione, ipnosi, meditazione, musicoterapia, massaggio, aromaterapia, agopuntura e digitopressione (usate da professionisti nei tempi, momenti, luoghi e pazienti).

opportuni).Ospedale senza doloreLa legge 38 del 15 marzo 2010 prevede che all'interno della cartella clinica, nelle sezioni medica ed infermieristica, in uso presso tutte le strutture sanitarie, debbano essere riportate le caratteristiche del dolore rilevato e della sua evoluzione nel corso del ricovero, nonché la tecnica antalgica e i farmaci utilizzati, i relativi dosaggi e il risultato antalgico conseguito. Come previsto dalle LINEE GUIDA del progetto "Ospedale senza dolore", approvate con l'accordo tra il Ministro della sanità, le regioni e le provincie di Trento e Bolzano, in data 24 maggio 2001 le strutture sanitarie hanno facoltà di scegliere gli strumenti più adeguati, tra quelli validati, per la valutazione e la rilevazione del dolore all'interno della cartella clinica. Finalità delle linee guida è quella di aumentare l'attenzione del personale coinvolto nei processi assistenziali nelle strutture sanitarie

italiane affinché vengano messe in atto tutte le misure possibili per contrastare il dolore, indipendentemente dal tipo di dolore rilevato, dalle cause che lo originano e dal contesto di cura.

Codice deontologico dell’infermiere 2019:

ART 17 rapporto con la persona assistita nel percorso di cura→ nel percorso di cura l’infermiere valorizza e accoglie il contributo della persona, il suo punto di vista e le sue emozioni e facilita l’espressione della sofferenza. L’infermiere informa, coinvolge, educa e supporta l’interessato e con il suo libero consenso, le persone di riferimento, per favorire l’adesione al percorso di cura e per valutare e attivare le risorse disponibili.

ART 18 dolore → l’infermiere previene, rileva e documenta il dolore dell’assistito durante il percorso di cura. Si adopera, applicando le buone pratiche per la gestione del dolore e dei sintomi a esso correlati, nel rispetto delle volontà della persona.

ART 24

cure di fine vita →l'infermiere presta assistenza infermieristica fino al termine della vita della persona assistita. Riconosce l'importanza del gesto assistenziale, della pianificazione condivisa delle cure, della palliazione, del conforto ambientale, fisico, psicologico, relazionale e spirituale. L'infermiere sostiene i familiari e le persone di riferimento della persona assistita nell'evoluzione finale della malattia, nel momento della perdita e nella fase di elaborazione del lutto. Diagnosi: Dolore acuto 00132 DEFINIZIONE CARATTERISTICHE DEFINENTI FATTORI CORRELATI Evidenzia dolore, rilevata usando scale di valutazione standard dei comportamenti correlati al dolore per coloro che non possono comunicare verbalmente. Espressioni di dolore sul
  1. Viso: insorgenza improvvisa o documentata da sé lenta di qualunque caratteristiche del dolore usando intensità da lieve a severa, con termine previsto o prevedibile e posizione antalgica.
  2. Diaforesi.
  3. Midriasi.
  4. Modificazione dei parametri fisiologici.
  5. Concentrato su di sé.
  6. Cambiamento dell'appetito.

Obiettivo e criteri di risultato (esempio):

Problema: presenza di dolore acuto lieve o moderato (1-10) in paziente con alterati parametri fisiologici (PA elevata, FC elevata) e smorfie di dolore.

Obiettivo generale: il paziente presenterà un miglioramento del dolore secondo scala NRS < di (si sceglie in base al dolore che presenta ora; per esempio se provasse un dolore pari a 5).

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
7 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher noeronchi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof Fanetti Laura.