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TESINA: DISTURBI D'ANSIA
1.1 I Disturbi d'Ansia. L'ansia in età scolastica e le sue declinazioni. La fobia: caratteri generali e la fobia scolastica.
1.0 Introduzione. Nella trattazione dei disturbi d'ansia relativi all'età infantile o adolescenziale, a parere di chi scrive appare opportuno soffermarsi un momento sul significato del termine ansia e sulle implicazioni che la stessa ripercuote nella vita delle persone. È un'emozione di base, indicante un complesso di reazioni cognitive, comportamentali e fisiologiche, caratterizzate – deriva da un meccanismo fisiologico assolutamente normale (cd. attacco fuga) che si attiva in seguito alla percezione di uno stimolo (generalmente una minaccia) nei cui confronti non ci si ritiene sufficientemente capaci di reagire. L'essere umano è geneticamente predisposto a sperimentare l'ansia come risposta ad eventi stressanti o minacciosi.
Predisposto per reagire ai pericoli, e non è un caso che l'evoluzione lo abbia dotato di un forte istinto di sopravvivenza per fronteggiare le situazioni avverse. In particolare, a beneficiarne è stato un meccanismo di reazione che in maniera pressoché istantanea riesce ad attivare tutte le funzioni mentali, neurovegetative e necessarie ad innalzare un'efficiente difesa per il nostro organismo: dal battito neuro-motorio accelerato, al battito cardiaco accelerato, alla respirazione che diviene affannosa, dai muscoli in tensione, alla maggiore vigilanza. L'ansia, quindi, si configurerebbe non tanto come un limite o un disturbo, ma piuttosto costituirebbe una preziosa risorsa, che nei momenti più disparati della nostra esistenza interverrebbe per mantenere lo stato di allerta e migliorare le prestazioni. Questo meccanismo di autodifesa si rivela essere particolarmente efficace quando ci si trova faccia a faccia con un pericolo, tuttavia, risulta inadeguato allorquando si
È in presenza di un pericolo più evoluto, attinente alla sfera umana. In questo genere di situazioni il meccanismo di attacco-fuga menzionato in precedenza si attiva ugualmente sfociando però in una sgradevole ansia1.
L'ansia viene definita come "uno stato psichico di un individuo, prevalentemente cosciente, caratterizzato da una sensazione di intensa preoccupazione o paura, relativa a uno stimolo ambientale specifico, associato a una mancata di adattamento da parte dell'organismo in una determinata situazione che si esprime sotto forma di stress dell'individuo stesso"1. Si veda: Alington, American Psychiatric Publishing., in Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders American Psychiatric Associati., p. 189-195, 2013.
Sensazione: l'ansia. In "sovraccarico", ecco che lo stato mentale dell'individuo entra in modalità "disturbo d'ansia", rendendo...
complicata e ingestibile la vita delle persone, e impedendogli di vivere normalmente la quotidianità.1.1 I Disturbi d'Ansia
I disturbi d'ansia sono una fattispecie di disturbi psichiatrici caratterizzati da forme di paura e di ansia ingiustificata e/o patologica che si accompagnano spesso a manifestazioni psicosomatiche causa di notevoli disagi per le persone. Secondo quanto pubblicato nel 2000 dall'American Psychiatric Association (APA), nel Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, i disturbi d'ansia conosciuti e chiaramente diagnosticabili sono i seguenti:
- Disturbo di panico con agorafobia;
- Disturbo di panico senza agorafobia;
- Agorafobia senza anamnesi di disturbo di panico;
- Fobia specifica (aereo, spazi chiusi, ragni, cani, gatti, insetti, ecc.);
- Fobia sociale;
- Disturbo ossessivo-compulsivo;
- Disturbo acuto da stress;
- Disturbo post-traumatico da stress;
- Disturbo d'ansia
generalizzata;
- Disturbo d'ansia dovuto ad una condizione medica generale;
- Disturbo d'ansia indotto da sostanze;
- Disturbo d'ansia non altrimenti specificato.
Il DSM 4 descrive dettagliatamente i criteri diagnostici necessari per la classificazione dei vari disturbi, ma in realtà non sempre è possibile riconoscere entità nosologiche precise, poiché questi disturbi possono coesistere, sovrapporsi e alternarsi nello stesso individuo in momenti diversi. Le persone che soffrono di fobie sono sopraffatte dal terrore, dall'idea di venire a contatto con un animale, oppure, lascia indifferenti la maggior parte delle persone entrano in uno stato ansioso. Si rendono perfettamente conto dell'irrazionalità di certe reazioni emotive, ma non possono controllarle.
Una paura estrema, irrazionale e sproporzionata per qualcosa che non rappresenta una realtà tormenti psicologici.
L'ansia è una minaccia, con cui gli altri si confrontano senza particolare "fobica", fobia, si esprime con sintomi fisiologici come tachicardia, disturbi gastrici e urinari, nausea, diarrea, senso di soffocamento, rossore, sudorazione eccessiva, tremito, spossatezza ed un intenso desiderio di fuga. Purtroppo, in queste persone, vi è la tendenza ad evitare tutte le situazioni che possono essere associate alla paura, sebbene ne riduca sul momento gli effetti, in realtà costituisce un controsenso: ogni volta che si scampa alla paura è come se si confermasse la pericolosità della situazione evitata, e ci si preparasse successivamente (in termini tecnici si dice che ogni evitamento rinforza negativamente la paura). Tale spirale produce un incremento della sfiducia nelle proprie risorse, ma anche della reazione fobica della persona, al punto da interferire significativamente con la normale routine dell'individuo.funzionamento lavorativo o scolastico oppure con le attività o le relazioni sociali. Il disagio diviene così sempre più limitante rendendo il paziente schiavo del suo disturbo. Un altro disturbo causa disturbo ossessivo-compulsivo, caratterizzato da pensieri, immagini o impulsi ricorrenti che creano allarme o paura e che costringono la persona a mettere in atto comportamenti ripetitivi o azioni mentali. Le ossessioni sono pensieri e immagini che si presentano ripetutamente e sono fortemente condizionanti per chi le subisce. Sono accompagnate da percezioni sgradevoli, come la paura e il disgusto, il disagio e la "modo giusto". Generalmente gli sforzi per contrastarle non hanno successo, se non momentaneo. Le compulsioni, definite altrimenti rituali o cerimoniali, sono comportamenti ripetitivi (come il lavarsi le mani, riordinare camere e oggetti, controllare) o azioni mentali (contare, ...).pregare, ripetere formule mentalmente) messi indi disagio e l'ansiaatto per ridurre il senso provocati dai pensieri e dagli impulsi tipici delleossessioni; più semplicemente costituiscono un tentativo di elusione del disagio, un mezzo percercare di conseguire un controllo sulla propria ansia.
1.2 L'ansia in età scolastica e le sue diverse declinazioni.
Nel periodo storico in cui viviamo, affetto da un'instancabile e morboso desiderio dellepersone di apparire piuttosto che vivere realmente la propria esistenza terrena, dove ogni azionesembra calibrata per trasgredire la quotidianità, e in cui i valori della moralità hanno lasciatospazio ad un'eccessiva libertà e ad una malsana competizione, non è non è poi così raro3imbattersi in bambini (alunni) sottoposti a situazioni di forte stress già in età scolastica. Semprepiù di frequente emergono casi di alunni iperansiosi, caratterizzati da uno
stato d'ansia eccessivamente enfatizzato e per giunta irrealistico, che sovviene quando lo studente si rapporta a eventi e situazioni del tutto normali nell'ambito scolastico, quali interrogazioni orali o attività di gruppo. Gli alunni iperansiosi presentano, in genere, una gamma di sintomi psicofisici che spaziano dall'eccessiva preoccupazione fino al dubbio e alla diffidenza. Ma non eterogenei, ci si limita solo a ciò. La stragrande maggioranza delle volte tale sintomatologia è accompagnata da altrettanti fattori fisici (disturbi respiratori e gastrointestinali, insonnia, brividi) che contribuiscono ad alimentare il nervosismo dal bambino stesso. Studi in materia hanno dimostrato anche la presenza di comorbilità tra il disturbo iperansioso e la cd. fobia sociale, o la fobia per la scuola. Questo malessere generalizzato non fa altro che minare il rendimento scolastico dell'alunno, rallentando il processo di crescita culturale, e se nontrattatiper tempo, tali situazioni, sono destinate a protrarsi anche nell'età adulta, culminando in ciò che viene definito Disturbo Generalizzato. Una particolare forma d'ansia, nota come Disturbo d'Ansia da Separazione, si rivela essere piuttosto frequente nei bambini delle scuole elementari. Esso consiste nella condizione di un'ansia eccessiva al momento di lasciare la propria casa o di separarsi da persone a cui è particolarmente attaccato (ad esempio i genitori). Ne consegue un rifiuto ostinato a recarsi a scuola o a rimanere da solo in casa, pertanto tale disturbo può avere notevoli conseguenze negative nella vita di tutti i giorni, tanto nell'ambito familiare quanto sociale, quanto in quello scolastico, il che può sfociare anche in una fobia per la scuola. L'anamnesi dei giovani pazienti spesso rivela che il disturbo d'ansia da separazione si manifesta.concomitanza con un evento traumatico, ad esempio la morte o lo stato di malessere di un parente o persona per la quale provano affetto. Ad ogni modo, si ritiene che un minimo stato–2 È emerso come vi sia una sorta di parallelismo tra il manifestarsi di tali disturbi e la situazione economica. Difatti è stato riscontrato come ciò accada più frequentemente nelle famiglie poco numerose, ai primogeniti piuttosto che ai fratelli e sorelle venuti al mondo successivamente, e nelle famiglie che vivono in un contesto urbanizzato piuttosto che rurale. La definizione data dall’APA (American Psychological Association), il disturbo da separazione (acronimo SAD, Separation Anxiety Disorder) «consiste nella manifestazione inappropriata ed eccessiva di paura e malessere al momento di separazione dalla figura di riferimento. L’ansia e il malessere al momento di sep