Anteprima
Vedrai una selezione di 9 pagine su 37
Geologia stratigrafica Pag. 1 Geologia stratigrafica Pag. 2
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geologia stratigrafica Pag. 6
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geologia stratigrafica Pag. 11
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geologia stratigrafica Pag. 16
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geologia stratigrafica Pag. 21
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geologia stratigrafica Pag. 26
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geologia stratigrafica Pag. 31
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Geologia stratigrafica Pag. 36
1 su 37
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

GIACITURA DEGLI STRATI

La misura della giacitura consiste nell'effettuare un'analisi dell'andamento per poter determinare la disposizione nello spazio delle superfici di stratificazione e capire come le rocce si sono deformate. Per far ciò si utilizza una bussola da geologo, le misure svolte in affioramento sono tre: direzione, immersione e inclinazione.

Direzione: è l'angolo azimutale che si forma tra l'intersezione di un piano orizzontale con la superficie dello strato e la direzione del nord.

Inclinazione: è l'angolo che si forma tra la linea di massima pendenza sulla superficie dello strato misurata con il piano orizzontale.

Immersione: indica la direzione in cui lo strato si immerge nel terreno, è dunque un punto cardinale.

Le diverse litologie nelle carte geologiche, o nelle sezioni, sono rappresentate dai seguenti simboli:

SCALA DI WENTWORTH

RUDITI INCOERENTI

COERENTI

diametro ≥ 32mm

Ghiaie molto

Conglomerato

mio punto di vista, il testo fornito sembra essere una tabella di dati. Pertanto, posso utilizzare i tag HTML per formattare il testo come una tabella. Ecco come potrebbe apparire il testo formattato:
Grossolane Medie Fini Molto fini
Ghiaie Conglomerato grossolano 16-32mm Conglomerato medio 4-8mm Conglomerato fine 2-4mm Conglomerato molto fine
Sabbie Arenarie grossolane 1-2mm Arenarie medie 0,5-1mm Arenarie fine 250µ-0,5mm Arenarie molto fine
Lutiti Siltiti grossolani 32-64µ Siltiti medi 8-16µ Siltiti fini 4-8µ Siltiti molto fini
Argille Argilliti diametro ≤2µ
Spero che questa formattazione sia di tuo gradimento!quell'area il fiume deposita una maggiore quantità di sedimenti. D'altra parte, nell'area distale o mare aperto, il tasso di sedimentazione sarà generalmente più basso, poiché i sedimenti si spostano da quote maggiori verso quote minori, dove l'energia del mezzo di trasporto è ridotta. L'equazione v = t rappresenta la relazione tra la velocità di sedimentazione (v), lo spessore di sedimento depositato (s) e il tempo impiegato (t). Utilizzando questa equazione, è possibile determinare la velocità di sedimentazione conoscendo lo spessore di sedimento depositato e il tempo impiegato. In conclusione, la velocità di sedimentazione dipende dall'ambiente in cui avviene il deposito dei sedimenti e dal mezzo di trasporto che li sposta.

Quell'area il fiume comincia a perdere velocità depositando sedimenti con granulometria grossolana, mentre nell'area distale arriveranno sedimenti via via più fini; la quantità di sedimento che si deposita nell'area continentale è perciò maggiore rispetto a quella dell'area distale. Ciò vale solo in termini di spessore, senza tenere conto della conservazione del sedimento, che chiaramente sarà più stabile in mare aperto dove non subisce l'azione degli effetti esogeni, o per lo meno non con la stessa intensità.

PREDICTED TREND

La granulometria diminuisce da aree continentali verso aree distali, fino ad arrivare al punto di shelf-break, in cui cessano di depositarsi le rocce terrigene e si depositano quelle carbonatiche. A profondità maggiori prevale la sedimentazione di rocce biogeniche, proprio per la presenza di organismi marini, come ad esempio organismi planctonici, nectonici e zooplanctonici.

I plancton vivono nella massa d'acqua e si lasciano trasportare dalla corrente, sono costituiti o da silicio o da carbonato di calcio; inectonici sono anch'essi costituiti da silicio e carbonato di calcio, ma sono liberi di muoversi liberamente, gli zooplancton, invece, costituiscono gran parte dei sedimenti che si depositano nell'oceano. Non vi è comunque un'interruzione brusca tra sedimenti terrigeni e carbonatici, bensì transizionali, che varia al variare della profondità e alla percentuale di composizione tra argilla e calcare. A profondità maggiori, superando una profondità nota come calcite compensation depth (stimata circa tra i 3500-4000 metri sotto il livello del mare), non si troverà più carbonato di calcio in quanto si dissolve, e tornano a sedimentarsi fanghi silicei come radiolariti e diatolamiti, e rocce terrigene.

CORRELAZIONE E CLASSIFICAZIONE

Una classificazione litologica

La roccia può essere svolta mediante analisi visive, tattili, olfattive, gustative e uditive. Le caratteristiche fondamentali per distinguere una roccia sono la composizione e la struttura. La composizione (chimica e mineralogica) ci dice la natura degli elementi costituenti la roccia; la struttura sta a indicare la forma dei singoli elementi che costituiscono la roccia, le loro dimensioni ed il modo in cui si organizzano all'interno della roccia stessa. La struttura è fondamentale perché ci consente di capire a quale classe rocciosa ci dobbiamo riferire. La correlazione costituisce un insieme di procedure/metodologie con le quali si dimostra la corrispondenza di parti geograficamente separate di una o più unità geologiche tra loro correlabili. Al concetto di correlazione stratigrafica va aggiunto il prefisso in base alla tipologia e alla correlazione che stiamo andando a fare (Exchemo, lito, crono). Si conoscono diverse tipologie di correlazione come, ad esempio,

correlazioni cronostratigrafche e biostratigrafche, ma verranno indicate successivamente, al momento distinguiamo correlazioni litologiche e litostratigrafche. Il primo caso correla corpi rocciosi aventi litologia uguale, il secondo caso correla corpi rocciosi con litologia uguale e stessa posizione stratigrafica.

I corpi rocciosi possono appartenere allo stesso evento sedimentario e differire nelle diverse successioni in termini di spessore. Ciò è coerente con il concetto di tasso di sedimentazione; a tal proposito si distinguono successioni compensate e comprensive. Le successioni compensate sono quelle costituite da strati di piccolo spessore e rappresentano grandi intervalli di tempo, il che si traduce in un basso tasso di sedimentazione e presenza di lacune; le successioni comprensive, invece, sono quelle costituite da grandi spessori, rappresentando brevi intervalli di tempo, ed avendo un alto tasso di sedimentazione.

La litostratigrafia definisce le

unità litostratigrafiche. Quest'ultime sono delle porzioni di rocce che si differenziano dai corpi adiacenti per caratteristiche litologiche e posizione. Affinché si possa designare un'unità litostratigrafica sono necessari i seguenti requisiti:

  • Caratteri litologici, strutture, spessori geometria
  • Rapporti con le altre formazioni al tetto, al letto e laterali
  • Età
  • Stratotipo: è quella successione che esprime al meglio l'unità che stiamo descrivendo.

Requisiti di una formazione: sezione tipo, cartografabile, denominazione formale, descrizione.

Denominazione di una unità litostratigrafica:

  • Termine corrispondente al rango gerarchico dell'unità da denominare + nome geografico della località tipo in cui affiora quella litologia (Ex Formazione Ragusa)
  • Termine litologico + località tipo (Ex Calcari di Cefalù, Marne di Gagliano)
  • Nomi "tradizionali" (Ex Rosso ammonitico, trubi)

LIMITE

Il limite è la superficie che separa due corpi geologici con caratteristiche differenti. Per convenzione si indica prima il nome del corpo roccioso che sta sotto e poi di quello soprastante (Es. limite argilla-calcare). Le due principali tipologie di limite sono stratigrafico e tettonico.

Nel primo caso l'età del limite è compresa tra l'età del tetto e l'età della base dei due corpi delimitati, rispettando tra l'altro il principio di sovrapposizione.

Nel caso del limite tettonico non si può fare la considerazione precedente, bensì si può dire che il limite è più giovane rispetto ai due corpi delimitati. In quanto la faglia si è formata solo in seguito alla formazione della successione.

I limiti litologici si dicono graduali se le litologie passano gradualmente da un'unità all'altra; si dicono netti quando il limite risulta essere una superficie chiara in cui si nota il

passaggio repentino tra un'unità e l'altra; mentre il limite si dice erosivo quando la superficie di passaggio è appunto erosiva. SUCCESSIONI CONCORDANTI E DISCORDANTI Due unità stratigrafiche possono avere dei rapporti di concordanza o discordanza lungo le superfici limite. La successione si dice concordante quando risulta essere verticale con strati tra loro paralleli, che siano essi orizzontali od inclinati. La successione si dice discordante, invece, quando gli strati tra loro non sono paralleli, bensì presentano inclinazioni differenti e angoli più o meno accentuati. Onlap: termine usato per una stratificazione orizzontale direttamente su una superficie inclinata. Downlap: termine usato per strati originariamente inclinati che si appoggiano su una superficie limite orizzontale o lievemente inclinata. Toplap: termine per una modesta erosione, di strati originariamente inclinati rispetto alla stratificazione, una superficie limite orizzontale di non

deposizione.Troncatura erosiva: terminazione degli strati dell'unità inferiore rispetto a una superficie limite a carattere erosivo, suborizzontale espesso con andamento irregolare.

Successioni continue e discontinue: in relazione ai processi di sedimentazione è possibile definire i rapporti temporali tra due unità stratigrafiche in continuità o discontinuità di sedimentazione.

I contatti litologici graduali esprimono, come è intuitivo, una continuità di sedimentazione; quelli netti, invece, possono riflettere sia situazioni di continuità, pur

Dettagli
A.A. 2019-2020
37 pagine
SSD Scienze della terra GEO/02 Geologia stratigrafica e sedimentologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher daniel.cucugliato di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di geologia stratigrafica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Di Stefano Agata.