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Evoluzione del Salento

Cretaceo Tra le fine del Giurassico e l’inizio del Cretaceo, l’area che oggi è occupata dall’Italia, era caratterizzata, nel settore liguro-piemontese, da una estesa zona oceanica i cui fondali raggiungevano batimetrie di 2500-3000m. Procedendo in direzione Sud ed Est, la profondità dei fondali diminuiva per la presenza di altopiani sottomarini sino a costituire, nelle porzioni più orientali, un paesaggio di tipo tropicale con isolette, lagune, scogliere a coralli e rudiste nonché lunghe spiagge costituite da sabbie bianchissime. In questo periodo la Puglia costituiva un isola circondata da aree marine di grande profondità e caratterizzata

da estese aree lagunari e paludose ed altre coperte da comunque sottili spessori d’acqua nelle quali si esercitava l’influenza delle maree (piane di marea). Questi sistemi paleogeografici costituiscono le piattaforme carbonatiche. Quella apula era quindi un grande banco marino tropicale di acqua bassa che si estendeva a Nord sino alla Maiella ed a sud sino alle isole greche collegandosi probabilmente anche al Nord Africa in corrispondenza della Cirenaica.

La sedimentazione di fanghi carbonatici si protrasse per alcune decine di milioni di anni nell’ambito di questa piattaforma producendo, con il processo della litificazione, importanti successioni di rocce calcaree. Successivamente, circa 80 milioni di anni fa, per cause tettoniche ed eustatiche, il mare si ritirò da gran parte del Gargano delle Murge lasciando esposte le superfici all’attacco del fenomeno carsico e degli agenti che produssero, tramite il disfacimento e la degradazione del substrato calcareo, spessi depositi.

residuali rossastri (le terre rosse). Dopo alcuni milioni di anni, nel Cretaceo superiore, una nuova ingressione marina interessò gran parte del territorio pugliese ad eccezione, di alcune estese aree corrispondenti ancora alle parti più elevate del Gargano e delle Murge, questi ultimi a costituire probabilmente un unico rilievo. La nuova ingressione marina determinò le condizioni ideali per la ripresa della sedimentazione carbonatica con produzione di fanghi nelle lagune, nelle piane di marea e nelle paludi. Le aree lagunari erano così delimitate verso l’entroterra da ampie zone emerse dove poteva svilupparsi la vegetazione ed essere presente l’acqua, condizioni necessarie per lo sviluppo di forme di vita continentali quali ad esempio quelle dei dinosauri. La frequentazione di questi animali è splendidamente documentata dalle impronte rinvenute in alcune cave di Altamura e del Gargano, nei pressi di San Giovanni Rotondo. Nella penisola salentina, i più antichi sedimenti

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A.A. 2022-2023
63 pagine
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SSD Scienze della terra GEO/02 Geologia stratigrafica e sedimentologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher clara394 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Polidori Stefano.