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Il ruolo della morfologia flessiva

Al pari dei lesseimi dello strato ereditario, anche gli a ssi possono esserericostruiti per l'antenato comune di diverse lingue "glie". Questo vale per i su ssiderivazionali: ad esempio, se non è lecito ricostruire il derivato lat. movimentumper le ragioni viste prima, dal confronto dei su ssi di it. '-mento', fr. '-ment' e sp. '-miento è invece lecito ricostruire un su sso derivazionale MENTU(M) attribuibileall'antenato comune (il latino, o in altri casi per lo meno il protoromanzo); e lacondivisione di una stessa procedura derivazionale (anzi di molte) è indizio fortedella parentela genetica delle tre lingue romanze in questione (anche se i su ssiderivazionali qualche volta possono trasmettersi per contatto: ricordate il caso diinglese '-able' derivato dal francese '-able' e dello stesso ingl. -ment).'-mentum' lo dobbiamo ricostruire

Partendo da '‘-mento’' e dagli altri due, ma quello che NON possiamo fare è ricostruire le parole derivate da '‘-mentum’'. Lo stesso vale, a maggior ragione, per la morfologia essiva. Fanciullo (p. 30-31) insiste sul rilievo, per la dimostrazione di una parentela genetica, dell'esistenza di corrispondenze tra morfemi essivi: per esempio, tra italiano e francese, dei su ssi di participio passato: it. ['a:to] - fr. ['e] o ancora it. ['u:to] - fr. ['y] e ancora it. ['i:to] - fr. ['i], anche se i tre su ssi non sempre si applicano agli stessi verbi nelle due lingue. E effettivamente, i morfemi derivazionali e ancor più quelli essivi sono spesso molto utili per la comparazione, perché tendenzialmente più stabili dei lessemi, in quanto poco esposti ai prestiti. Va però detto che la stabilità dei morfemi essivi è messa in pericolo e spesso smentita dai fenomeni analogici: si ricordi ad es. il caso di it. ant.

io amav-a >> it. mod. io amav-o.Quindi la morfologia essiva è molto più stabile quando la individuiamo, ma non èstabile al 100% perchè ci sono fenomeni analogici che possono mutarla.Quindi anche gli a ssi possono essere ricostruiti grazie all’antenato comune didiverse lingue ‘ glie’. Ad esempio ‘-mento’ è un su sso derivazionale che è lecitoricostruire da *’-mentum’ ed è attribuibile al latino perchè in italiano, francese espagnolo abbiamo rispettivamente ‘-mento’, ‘-ment’ e ‘-miento’. La condivisione,quindi, della stessa morfologia derivazionale è prova forte di parentela fra le lingue.Lo stesso discorso vale per la morfologia essiva (p. 30-31 libro) perchè i morfemiessivi possono essere sostituiti, cambiati o perduti, ma comunque sonotendenzialmente più stabili dei lessemi e si dice che sono impermeabili al prestitoma non

alla derivazione.

I NUMERALI ROMANZI

Andiamo ora allargando il quadro al campo dei numerali per le cinque lingue nazionali romanze che, se confrontate, hanno una parentela molto stretta proprio sui numerali, cioè tutta la sequenza dei numeri che si è conservata ed è ereditaria.

fl ffi fl ff fi ffi fl fl ffi ffi fl ffi ffi fi flffi fl ffi ffi

Potremmo mettere altre lingue romanze comunque dignitosamente, ma per comodità ci limitiamo a queste 5 lingue riportate qui sotto.

Notiamo che però il romeno, per alcuni numerali, ha delle trasformazioni che non sono considerabili per tradizione diretta.

Tutti questi sono numeri che appartengono allo strato ereditario, tranne che per le 3 eccezioni evidenziate in blu e in corsivo per il rumeno 11, 12 e 20. Quindi queste scritte in corsivo (ed evidenziate in blu) sono chiaramente delle neoformazioni indipendenti del romeno, che sono state però formate sul modello delle lingue slave. Il romeno sostanzialmente per 11 e 12

Dice ‘uno’ ‘sopra’ ‘dieci’ e ‘due’‘sopra’ ‘dieci’ ma NON sono prestiti perché non hanno un significante mutuato dalla lingua slava. Questo fenomeno si chiama CALCO, cioè un nuovo lessema creato sulla base di un meccanismo di formazione di una lingua ma non derivato del tutto. I calchi, che copiando il meccanismo di formazione di una lingua che sta a contatto, sono molto frequenti in quelle lingue più puriste che non accettano frequentemente i prestiti, come in questo caso del rumeno che prende il meccanismo di formazione del russo. (Perché oltre a ‘un’ o ‘doi’ derivati dal latino 1 e 2, e oltre a ‘zece’ derivato dal latino 10, c’è la parola ‘spreze’ che è derivato dallatino ‘suprem’).

Sempre per il romeno vediamo che per 100 c’è [o sutà] che è invece un PRESTITO da una lingua slava.

(l'attuale russo e croato dicono 'sto', lo slavoantico diceva 'sùto')

Aggiungiamo che 4 e 5 presentano corrispondenze perfette tra le diverse lingue romanze ma risalenti a quATRu(m) e CInque, cioè delle forme non coincidenti con quelle del latino 'quattUOR' e 'QUinque' e questo ci mostra che non sempre il latino classico equivale al protoromanzo

Sempre per 5 e per 100 abbiamo la stessa grafia 'c-' nelle diverse lingue, ma abbiamo suoni diversi come nello spagnolo [0], oppure italiano e romeno [ts] o portoghese [s]

Per 4 vediamo come nel latino abbiamo [kw] mentre il solo romeno ha [p] fi fi

Per 8 abbiamo esiti diversi ma sistematici perché dal latino [kt] diventa in portoghese e francese [it], in spagnolo [ts], in italiano [t:] è importante romeno [pt], che rimangono regolari per il PRINCIPIO DI REGOLARITÀ DEI MUTAMENTI FONETICI

Però se i numeri tra 1 e 10 sono abbastanza

stabili in tutte le lingue romanze, il quadro diventa meno uniforme man mano che aumentano i numeri: ad esempio detta 16 che è molto diverso (es. it. 'sedici', fr. 'seize', sp. 'Diceiséis'), questo perché la formazione dei numeri tra 10 e 20 non è completamente parallela. (Vediamo a breve) Prestiti e calchi sono entrambi fenomeni di contatto linguistico, con una distinzione importante. Nel PRESTITO il contatto riguarda entrambe le componenti del segno saussuriano: ad es. in 'mouse' viene "copiato" il significato (⚠ molto spesso nei prestiti il significante viene copiato restringendolo, come in questo caso che diciamo comunque 'topo' normalmente, mentre usiamo 'mouse' solo nel valore informatico), ma anche il significante (eventualmente con piccoli adattamenti fonetici: qui noi diciamo [mauz], non [maus], o 'corner' non lo pronunciamo come lo pronunciano gli inglesi, ma loadattiamo al calcio con le nostre 'r' italiane). Quindi nel prestito viene copiato sia SIGNIFICANTE, che viene comunque adattato per le regole fonetiche d'arrivo, che SIGNIFICATO. Nel CALCO, invece, viene copiato il significato, ma il significante è prodotto con materiale autoctono, si può quasi identificare come una traduzione. Esempio del manuale (p. 46 n.18): it. 'retroterra' dal ted. 'Hinterland'. Un altro esempio è 'ferrovia' calato sul tedesco 'Eisenbanh' (Da 'Eisen' ferro e 'banh' strada). Qui viene copiata anche la struttura con testa a destra dei composti tedeschi (calco FORMALE o STRUTTURALE). Il tedesco, a sua volta, fa molto ricorso alla procedura del calco: per esempio ingl. 'television' è un cultismo di base greco-latina, mentre il tedesco dice 'Fernsehen', lett. 'lontano-vedere', che traduce appunto i due elementi (calco). Molti calchisonoodi fatto indistinguibili, per i parlanti, da normali formazioni della propria lingua. Individuarli come tali e spesso più una questione di storia esterna della lingua che non propriamente di linguistica. Un altro tipo di calco e il cosiddetto calco SEMANTICO, quando non si introduce un nuovo lessema, bensi si espande il significato di un lessema già esistente sulla base della polisemia presente nella lingua modello. Ad esempio, per il senso informatico di 'mouse', la soluzione dell'italiano e il prestito, ma altre lingue ricorrono al calco semantico: il francese dice 'souris', lo spagnolo 'ratón'. 'Computer' è un prestito dall'inglese all'italiano, mentre 'calcolatore' era il calco che si usava un tempo in lingua italiana. Torniamo ai numerali e diciamo che, se è vero che i numerali rappresentano uno dei campi lessicali più stabili nelle lingue romanze, il quadro diventacomunquemeno uniforme appena ci si allontana dai numerali "basici" visti nella slideprecedente. Ecco alcuni esempi:
  1. La formazione dei numeri tra '10' e '20' non è completamente parallela:
    • it. 'sedici', fr. 'seize' (ereditari) rispetto allo sp. 'dieciséis', che non è ereditario.
    • ‘17', '18' e '19' sono dovunque neoformazioni, con di erenze: it.‘diciassette’ (< *decem ac septem) vs. fr. ‘dix-sept’; it. ‘diciotto’ vs. piem.[diz'dot] (< *decem et octò).
    • nessuna lingua romanza continua la costruzione sottrattiva di lat. ündeviginti,duodeviginti.
  2. Fr. 'quatre-vingts'= 80, 'soixante-dix' 70 ecc. sono ovviamente neoformazioni(probabilmente sono calchi da lingue celtiche di sostrato).
  3. Anche in numerali ereditati ci sono casi di analogia sintagmatica (= e etti di
rimatra numerali in sequenza):confrontiamo per '30' e '40': lat. 'trIginta', 'quadrAginta' > it. 'trEnta', 'quarAnta'ma: sp. 'trEinta', 'cuarEnta'e invece piem. 'trAnta','quarAnta'Cioè l'italiano rispetta le corrispondenze fonetiche ereditarie del latino mentrespagnolo e piemontese portano tutte e due ad essere 'e' o 'a'Passiamo ora all'argomento fondamentale del corso: le parentele linguistiche e lesottofamiglie dell'indoeuropeo (Cap.3 e 4 manuale). (Da qui serve la tabella dellecorrispondenze fonetiche). Le lingue romanze sono una sottofamiglia delle lingueeuropee, ma il caso delle lingue romanze è molto più semplice per:⁃ motivi temporali, perché discendono dal latino ed hanno avuto meno di 2millenni per separarsi⁃ Le lingue romanze non sono documentate solo oggi, ma sono documentate apartire

più o meno dall’alto medioevo, eccezion fatta per la

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
122 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Matty_Car33 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di linguistica italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Ricca Davide.