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APPUNTI GENETICA
Queste mutazioni generano quindi in qualsiasi caso una proteina non funzionante.
Effetti delle mutazioni in base alla sequenza modificata:
- fenotipo: dove per fenotipo si intendono le caratteristiche osservabili morfologiche o funzionali di una cellula o di un individuo.
- Sequenze codificanti: possono modificare la proteina.
- Sito di splicing: possono alterare lo splicing dell'RNA. Determinano ad esempio la non rimozione degli introni o la rimozione di interi esoni, ostacolando la maturazione dell'RNA e modificando la proteina.
- Promotore: possono alterare la trascrizione del gene a livello quantitativo, causando ad esempio una over-espressione o una down-regolazione del prodotto genico.
- Sequenza intronica: possibili conseguenze fenotipiche oppure effetti neutri.
- Regioni intergeniche: possibili conseguenze fenotipiche oppure effetti neutri.
Come già visto le
Mutazioni del DNA sono anche alla base delle differenze presenti tra individui della stessa specie, che condividono lo stesso genoma ma che presentano variazioni più o meno estese delle sequenze di DNA.
Ogni mutazione che avviene a livello della linea germinale, trasmessa di genitore in figlio, può portare alla comparsa di una nuova variante del gene, il cui destino varia a seconda del tipo di mutazione: se è neutra o vantaggiosa può diffondersi nella popolazione, altrimenti verrà eliminata.
Quindi per un gene possono esistere delle variazioni tra gli individui di una stessa specie.
Si indicano quindi con alleli le forme alternative di uno stesso gene. I diversi alleli di un gene possono presentare una o più differenze nella sequenza del DNA e possono quindi codificare per una o più varianti di una stessa proteina.
Ad esempio la globina ha diverse varianti tra cui la β-globina e l'α-globina, da due varianti di uno stesso gene.
stesso gene, che rappresentano perciò gli alleli.
Reversione delle mutazioni:
La mutazione è un processo reversibile, infatti un gene mutato può tornare nella sua conformazione wild type in seguito ad un'ulteriore mutazione. Quando viene ristabilito il fenotipo selvatico si parla di reversione.
La reversione può verificarsi secondo due modalità:
Retromutazione: si ha quando la seconda mutazione si verifica esattamente nello stesso punto della prima. Ad esempio la mutazione che avviene per delezione di un nucleotide, può essere annullata con l'inserzione dello stesso nucleotide nell'esatta posizione da cui era stato deleto.
Mutazione a soppressore: si ha quando la seconda mutazione avviene in un punto diverso dello stesso gene, e si parla di mutazione intragenica; soppressione intergenica o in geni diversi e quindi a soppressione.
L'inserzione di un nucleotide in uno stesso gene ristabilisce l'ordine nella finestra di lettura.
La reversione porta quindi al fenotipo selvatico anche se con leggere differenze rispetto alla proteina wild type per la presenza di diverse sequenze amminoacidiche. In quella intergenica i geni che causano la soppressione di una mutazione in un gene soppressore. Un altro gene è detto "gene soppressore" quando si verifica una mutazione non senso, che porta all'inserzione di un codone di stop. Una seconda mutazione di tipo soppressore può verificarsi in un gene che codifica per un tRNA nella regione dell'anticodone, per cui si crea un tRNA soppressore che presenta un anticodone alterato in grado di legarsi con il codone di stop. Non ci sarà quindi l'interruzione prematura della sintesi proteica, ma la proteina presenterà un amminoacido differente rispetto alla proteina wild type. Siccome i geni per i tRNA sono presenti nel genoma in più copie,questa mutazione non interferirà con il normale funzionamento degli altri tRNA.
Mutazioni spontanee:
Il processo responsabile dell'insorgenza delle mutazioni può avvenire spontaneamente o essere indotto.
Nel caso delle mutazioni spontanee, sono dovute a un errore nella replicazione o errori metabolici durante la crescita o la divisione cellulare. Queste mutazioni si distinguono dalle mutazioni indotte da agenti chimici o fisici, con i quali la cellula entra in contatto.
Solitamente la frequenza delle mutazioni spontanee è molto bassa, negli eucarioti è compresa tra 10^-4 e 10^-6 per gene per generazione. Queste frequenze variano da specie a specie ma anche tra una regione del genoma e l'altra. Ci sono infatti delle regioni del genoma dette "hot spot mutazionali" con frequenze mutazionali molto elevate.
Tuttavia, se in una popolazione si misurano alte frequenze mutazionali, vuol dire che sono esposti a fattori mutageni ambientali.
Le mutazioni
spontanee sono causate come già detto da errori durante la replicazione/trasformazione del DNA, dovuti ad appaiamenti di basi errati in conseguenza di tautomeriche o di un erroneo posizionamento del DNA durante la replicazione. Un'altra causa delle mutazioni spontanee sono le modificazioni chimiche che avvengono spontaneamente su alcune basi del DNA. Dal punto di vista chimico ogni base del DNA può esistere in stati alternativi detti tautomeri. Solitamente le basi timina e guanina si trovano nella forma chetonica, mentre adenina e citosina nella forma amminica. Tuttavia per spostamento degli atomi di H possono andare incontro a trasformazioni chimiche temporanee dette trasformazioni tautomeriche. Le transizioni degli H tra le posizioni 3 e 4 nelle pirimidine e tra le posizioni 1 e 6 nelle purine porta a forme tautomeriche molto rare che se mantenute vanno ad alterare il giusto appaiamento delle basi durante la trascrizione. Ad esempio la guanina nella sua forma rara si appaiacon la timina e non con la citosina, l'adenina con la citosina e non con la timina. Se ad esempio durante la replicazione si incontra la forma tautomerica della guanina che si appaierà con la timina, al momento della separazione durante il ciclo di replicazione successivo i due filamenti faranno da stampo e su un filamento la guanina non più nella sua forma rara si appaierà con la citosina, ma sull'altro filamento la timina che era stata incorporata erroneamente si appaierà con un'adenina, producendo così una molecola di DNA mutante che conterrà una coppia T-A laddove doveva esserci una coppia C-G. Si genera perciò una mutazione per sostituzione. Nel corso della replicazione possono insorgere anche mutazioni per delezione o inserzione di uno o pochi nucleotidi a causa di ripiegamento anomalo del filamento di DNA stampo o di quello in fase di sintesi. Se il ripiegamento avviene nel filamento stampo la DNA polimerasi salterà.la base o le basi interessate dalla protrusione dell'elica generando una delezione sul filamento neo-sintetizzato. Se questa situazione non viene riparata dagli apposti sistemi del DNA, nei successivi cicli di replicazione la delezione verrà replicata e entrambi i filamenti della doppia elica la conterranno.
Se invece il ripiegamento avviene nel filamento di DNA nuovo, la DNA polimerasi sintetizzerà nuovamente i nucleotidi interessati nella protrusione, generando così una mutazione per inserzione sul filamento di DNA neosintetizzato, che se non riparata permarrà nei successivi cicli di replicazione.
Per quanto riguarda le mutazioni dovute a cambiamenti chimici spontanei, abbiamo la depurinazione e la deamminazione. La depurinazione consiste nella perdita di una base azotata purinica (A o G) dal DNA dovuta alla rottura del legame tra la base e il suo sito apurinico. La deamminazione invece è la rimozione di un gruppo amminico da una base azotata, che può causare la conversione di una citosina in uracile.
Normalmente una cellula di
ciclo di replicazione successivo si accoppierà con adenina invece di guanina, creando una coppia A-T al posto di C-G. Tutte queste modifiche chimiche spontanee possono causare mutazioni nel DNA se non vengono riparate correttamente. Fortunatamente, esiste un sistema di riparazione efficiente che rileva e rimuove i siti apurinici e ripara anche le basi danneggiate dalla deamminazione. In conclusione, nonostante la perdita spontanea di purine e le modifiche chimiche come la deamminazione possano causare mutazioni nel DNA, il sistema di riparazione del DNA è in grado di mantenere l'integrità del genoma.Il successivo ciclo di replicazione porterà all'incorporazione di adenina nel filamento di nuova sintesi. Le mutazioni della 5-metilcitosina sono riparate meno facilmente, perciò le zone ricche di citosina metilata sono delle hot-spot mutazionali, cioè zone con frequenze mutazionali molto alte.
Mutazioni indotte:
Esistono molti agenti ambientali come sostanze chimiche e radiazioni in grado di danneggiare il DNA. Si dice mutageno un qualsiasi fattore ambientale che aumenta il tasso di mutazione al di sopra di quello spontaneo in maniera significativa.
Analoghi delle basi:
Gli analoghi delle basi hanno una struttura chimica simile a quella delle basi azotate, le DNA polimerasi non sono in grado di distinguere questi analoghi dalle basi normali e vengono pertanto incorporati nel DNA. Il 5-bromouracile ad esempio è un analogo della timina, quando inserito nel DNA può appaiarsi normalmente con l'adenina, ma poiché va incontro a cambiamenti tautomerici, nella sua forma rara si.
Appaia con la guanina, determinando una sostituzione nucleotidica in cui la coppia originale A-T è sostituita da C-G.
Alcuni agenti mutageni possono modificare la struttura chimica delle basi. L'acidonitroso ad esempio rimuove i gruppi amminici dalla guanina, dalla citosina e dall'adenina. La deamminazione della guanina produce la xantina, che pur essendo modificata continua ad appaiarsi con la citosina senza provocare mutazioni. La deamminazione della citosina porta invece alla formazione di uracile che come già visto porta delle mutazioni. Infine la deamminazione della adenina porta la formazione della ipoxantina, che si appaia con la citosina provocando una mutazione per sostituzione. La idrossilammina reagisce con la citosina aggiungendo un gruppo OH. La citosina così generata si appaia con l'adenina, generando una mutazione.
Il brom