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TEMPERATURA
sotto i 0 ° al di sopra dei 50 i gusti non sono più apprezzabili mentre tra il 15 ° e 45 ° si trova una variazione alla sensibilità per vari gusti
IL PIACERE DEL GUSTO
alla nascita il gusto ha una preferenza per il dolce e il salato = si ritiene sia il nato cioè determinato geneticamente. Questa preferenza è inoltre associata a cibi dall'elevato valore nutritivo. Mentre si presenta una versione verso l'amaro e l'acido = scopo adattivo perché difatti questi cibi possono essere potenzialmente dannosi, avariati o tossici. La concentrazione sufficiente a stimolare i recettori gustativi e indurre una sensazione. Inoltre, la soglia protopatica gustativa è inferiore a quella in cui il sapore viene riconosciuto con certezza, soglia epicritica. La storia gustativa è più bassa per il sapore amaro in accordo con la funzione adattiva.
EDUCAZIONE AL GUSTO
è possibile educare gradualmente a quei gusti che
normalmente stimolerebbero il rifiuto. FATTORI AMBIENTALI: Un malessere associato all'ingestione di un dato cibo porterà alla versione verso quel particolare alimento, indipendentemente dalla presenza di sostanze dannose. PERCEZIONE DEL GUSTO: il grado di piacevolezza è influenzato dalla necessità nutrizionale del momento: lo stesso cibo può essere avvertito come gradevole e desiderabile all'inizio del pasto, mentre è sgradevole quando viene raggiunta la Sazietà. ADATTAMENTO: anche gli stimoli gustativi hanno un adattamento abbastanza rapido. Ad esempio, al gusto salato siamo fisiologicamente più adattabili perché è una stimolazione costante che i nostri recettori subiscono. Infatti, il sale è sciolto sempre nella saliva. Il cross adattamento è legato ad un tipo di stimolazione, ovvero se inserisco una sostanza che stimola in modo costante determinati recettori, quando inserirò un'altra sostanza che non li stimolerà, la percezione sarà diversa.percepirà in modo molto più intenso la limonata sarà molto più aspra dopo aver mangiato la sostanza dolce. La teoria del cancello è simile: dopo un prolungato stimolo con l'arrivo di una simulazione di un altro tipo, la sentirà maggiormente oppure sarà completamente inibita. È un meccanismo di bilanciamento recettoriale che dipende dal fatto che il cervello fa un'analisi di tutto ciò che percepisce. IL SISTEMA MOTORIO CONTROLLO MOTORIO SPINALE Il sistema motorio somatico - il movimento è un modo per agire nell'ambiente, esplorare e conoscere. Infatti, permette la conoscenza e non solo l'azione su conoscenze acquisite attraverso altri sistemi. Il sistema motorio controlla i movimenti attraverso i muscoli, che rappresentano gli effettori finali di ogni movimento. La muscolatura liscia controlla la motilità viscerale involontaria ed è innervata dal sistema nervoso autonomo. I muscoli striati controllano imovimenti scheletrici Permettendo l'esecuzione di movimenti volontari e riflessi un'eccezione è il miocardio che pur essendo un muscolo striato si muove in un modo ritmico e involontario. Ha un suo sistema trigger = una specie di cronometro che periodicamente manda un impulso, il suo sistema di controllo automatico non rientra né nei controlli viscerali né in quelli volontari.
ASSIALI: questi si trovano lungo il tronco, vicino alla colonna vertebrale controllano la posizione del tronco e sono fondamentali per il mantenimento della stazione eretta, sono muscoli che vengono contratti in modo più generale e massivo permettono il mantenimento o il cambiamento della postura del tronco.
PROSSIMALI: Permettono il controllo motorio degli arti situati sulle articolazioni degli arti superiori e inferiori con il tronco spalla e anca.
DISTALI: Permettono il controllo motorio degli arti si trovano alle estremità degli arti, per esempio, i muscoli delle dita.
Vengono contratti in modo più preciso e con gradualità per controllare i movimenti fini.
MOVIMENTI VOLONTARI E MOVIMENTI RIFLESSI
VOLONTARI = eseguiti intenzionalmente per portare a termine un'azione - richiedono un controllo cerebrale raffinato che termina con l'innervazione dei motoneuroni spinali presenti nel midollo.
INVOLONTARI = si realizzano prevalentemente attraverso un controllo spinale del tutto locale anche se sotto l'influenza di centri superiori sui motoneuroni - sono movimenti riflessi che l'organismo mette in atto automaticamente in risposta a stimoli sensoriali specifici, che permettono di reagire a stimolazioni esterne improvvise in modo molto rapido, come ad esempio la spinta mentre si sta camminando o un movimento improvviso del tram.
Grazie a queste risposte riflesse è possibile effettuare istantaneamente movimenti molto complessi mentre risorse cognitive sono impiegate a fare altro.
SISTEMA MOTORIO SOMATICO o VOLONTARIO
volontario masono sistemi a sé stanti- mediante l'attivazione diretta dei circuiti localizzati a livello del midollo spinale e del troncodell'encefalo Senza la necessità di un intervento dei centri corticali e di un'azione consapevole eintenzionale seconda modalità di movimentoMeccanismo di controllo automaticovolontari sono generati da comandi provenienti dai centri corticaliMovimentimovimenti riflessi sono risposte involontarie semplici e relativamente stereotipate prodotteistimoli sensoriali mediante l'attivazione diretta i circuiti localizzati a livello del midollo spinale edel tronco dell'encefaloSISTEMA MOTORIO AUTONOMO o INVOLONTARIO, visceriè coinvolto per il movimento dei visceri si attiva indipendentemente dalla nostra volontà o dallanostra attività motoria volontaria- è costituito da muscolatura liscia involontaria che costituisce es intestino i vasiPROGRAMMAZIONE CORTICALE ED ESECUZIONE DEI MOVIMENTI1.
Il controllo motore volontario è garantito dalle aree motrici primarie della corteccia dove si trova il primo neurone della catena. Le aree corticali superiori determinano la motivazione di agire e inviano impulsi alle aree premotorie che successivamente inviano i comandi alle aree motrici primarie. Le aree premotorie assolvono il loro compito grazie alla stretta connessione con le aree sensoriali (aree somatosensoriali e visive), che permettono loro di avere informazioni relative al corpo nello spazio e allo spazio circostante al fine di programmare l'azione. Le aree motorie e premotorie, dunque, oltre ad essere semplici esecutori di comandi motori sono fini analizzatori ed interpreti della realtà da un punto di vista motorio. L'analisi della realtà, quindi, non è effettuata solamente dai sistemi sensoriali ma è anche interpretata e codificata in base al repertorio di movimenti e alle proprie capacità di azione nei confronti di essa.
Il neurone si incrocia mandando le informazioni ad un motoneurone il cui corpo si trova nel corno ventrale della sostanza grigia del midollo, tutta la parte anteriore della sostanza grigia contiene motoneuroni. Il secondo neurone della catena del corno ventrale del midollo esce per andare ad innervare i muscoli. I neuroni coinvolti nelle vie motorie sono due: il primo è il neurone corticale, il secondo è il neurone midollare la cui attivazione produce il movimento.
CONTROLLO CELEBRALE SULLA QUALITÀ DEI MOVIMENTI
Vi è un gran numero di regioni del cervello che si occupa di garantire che i movimenti volontari e riflessi vengano eseguiti in modo preciso, fluido e corretto, prontamente in caso di perturbazioni dell'azione dovuta a fattori intercorrenti durante il movimento. Strutture come:
- gangli della base
- Il cervelletto
La loro importanza diventa evidente nel caso di patologia cerebrale come il Parkinson. In queste patologie, pur essendo movimenti possibili, appaiono gravemente compromessi.
Alterate per precisione coordinazione e prontezza - i centri sottocorticali coinvolti in circuiti riflessi essenziali per consentire la naturalezza e la fluidità che caratterizzano i movimenti volontari, e l'integrazione di diverse modalità sensoriali visive somatiche e vestibolari. Comportamenti volontari come la prensione manuale, il cammino, la corsa o il mantenimento della postura eretta - schemi motori riflessi.
La presenza di livelli gerarchicamente distinti di controllo motorio si rivela quindi in funzione da un lato a produrre risposte riflessi adattive estremamente rapide ed efficaci per i quali un intervento della corteccia non è necessario perché anzi provocherebbe pericolosi ritardi nei tempi di risposta motori agli schemi a livello spinale e del tronco dell'encefalo integrati con le informazioni sensoriali - inglese in per ottenere un controllo motore più semplice, fluido, efficace con minimo dispendio di energia.
MUSCOLI MOTONEURONI
CONTRAZIONE MUSCOLAREI movimenti avvengono attraverso la contrazione dei muscoli scheletrici, che sono fissati alle ossa tramite i tendini. Il sistema scheletrico è fatto in modo da far muovere i muscoli in modo rapido, fluido e variabile, implicando diversi muscoli:
AGONISTA: muscolo la cui contrazione produce un movimento. Muscolo che partecipa al movimento che voglio compiere.
ANTAGONISTA: muscolo che si oppone allo stesso movimento.
ANTAGONISTI E AGONISTI sono coordinati: quando l'agonista si attiva, l'antagonista si disattiva, controllo automatico del movimento volontario.
Ad esempio, la flessione del braccio è promossa dal bicipite (agonista), mentre il tricipite si estende (antagonista). Nell'estensione del braccio, il tricipite si contrae (agonista), mentre il bicipite si estende (antagonista).
FIBRA MUSCOLARE: struttura allungata e multinucleata nella quale le singole cellule muscolari sono contenute.