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SINTOMATOLOGIA

I sintomi interessano tutti gli organi vegetali (foglie, fusto, piccioli, bacche e tuberi) ma non le radici.

FOGLIE: sulle foglie compaiono inizialmente piccole macchie giallognole rotondeggianti che successivamente disseccano. In condizioni ambientali favorevoli, le alterazioni interessano l'intero lembo. In condizioni di U.R. > 90% e T 18-22 °C sulla pagina inferiore, in corrispondenza della macchie presenti sulla pagina superiore, compare un'efflorescenza biancastra formata dai rami zoosporangiofori e dagli zoosporangi del patogeno, che fuoriescono dagli stomi. Tale efflorescenza si forma anche sulla superficie degli altri organi colpiti (piccioli, steli, giovani germogli). Se invece perdurano condizioni ambientali non favorevoli (alta T e bassa UR) le macchie fogliari non si espandono e non avviene l'evasione.

FUSTO E PICCIOLI: striature brunastre più o meno estese, sulle quali può evidenziarsi la muffetta biancastra.

BACCHE: sono interessate...

All'infezione principalmente le bacche verdi, sulle quali compaiono macchie verde-grigiastro che successivamente imbruniscono, divengono depresse e con contorni irregolari. La bacca colpita non giunge a maturazione ma cade al suolo e marcisce. In condizioni di elevata UR anche sulla bacca si forma l'efflorescenza biancastra.

TUBERI: sulla superficie esterna dei tuberi compaiono maculature depresse di colore bruno-grigiastro o bruno. I tessuti sottostanti assumono un colore rugginoso e una consistenza spugnosa (marciume secco) che, per il successivo insediamento di microrganismi saprofiti ed in condizioni di clima caldo-umido, si trasforma in marciume molle.

CICLO BIOLOGICO: Il patogeno sverna come oospora o come micelio nei residui infetti della vegetazione rimasti nel suolo. Le oospore possono rimanere vitali per 3-4 anni. Poiché P. infestans è un oomicete eterotallico, per la formazione dell'oospora è necessario che si incontrino talli di polarità opposta.

In particolare si distinguono il mating type A1 ed il mating type A2. Essi danno luogo al processo sessuale solo quando si incontrano tra di loro. Inoltre è stata ipotizzata l'esistenza del mating type self, capace di coniugarsi sia con A1 che con A2.

In natura il tipo A1 è il prevalente mentre il tipo A2 è più raro. Quest'ultimo, tuttavia, negli ultimi anni si è diffuso in diversi areali mondiali determinando un incremento dell'incidenza e della severità della malattia.

Così, ad esempio, mentre in passato la formazione delle oospore era stata rilevata solo nel continente americano (Messico) dove erano presenti entrambi i mating type, a partire dal 1984 anche in Europa ed in Italia è stata verificata la presenza, oltre che del mating type A1, dell'A2. Dunque, anche in Italia oggi il ciclo del patogeno comprende la formazione delle oospore.

Il micelio presente sui tuberi infetti rimasti nel suolo infetta i nuovi germogli.

provocandocollasso delle cellule e alterazioni del colore. In condizioni di UR >90% (ottimale 100%) e con T di 3-26 °C (ottimali 18-22 °C) sia dalmicelio presente sui residui infetti della vegetazione sia dalle oospore presenti nel suolo siformano gli zoosporangi. Essi, trasportati dal vento o dagli schizzi di pioggia, giungono sulle foglie, dove germinano. La germinazione degli zoosporangi può essere diretta (con formazione di micelio) oindiretta (con formazione di 8 zoospore). La germinazione diretta avviene a T > 18°C. Lezoospore derivanti dalla germinazione indiretta, e mobili in un velo liquido, si incistano,germinano e differenziano un appressorio. La penetrazione di P. infestans avviene principalmente per via cuticolare, ma è possibileanche una penetrazione stomatica. Il micelio ha andamento intercellulare con invio di austori nelle cellule. Trascorso il periodo di incubazione, variabile in funzione delle condizioni ambientali, daglistomi delle foglie
  1. mezzi di difesa genetici
  2. mezzi di difesa agronomici
  3. mezzi di difesa chimici

2- AGRONOMICI

Per limitare la diffusione del patogeno, è consigliabile adottare le seguenti pratiche agronomiche:

  • Rotazione delle colture: evitare di coltivare patate o pomodori nello stesso terreno per più di due anni consecutivi.
  • Eliminazione dei residui di coltura: rimuovere e distruggere i residui di coltura infetti per evitare la sopravvivenza del patogeno.
  • Scelta di varietà resistenti: utilizzare varietà di patate o pomodori che presentano una maggiore resistenza a P. infestans.
  • Monitoraggio costante: controllare regolarmente le colture per individuare tempestivamente eventuali segni di infezione.

3- CHIMICI

In caso di grave infestazione da P. infestans, può essere necessario ricorrere all'utilizzo di prodotti chimici per il controllo del patogeno. È importante seguire attentamente le istruzioni del produttore e rispettare le dosi consigliate per evitare danni alle colture e all'ambiente.

varietà resistenti di pomodoro e patata possono rappresentare un valido ausilio nella difesa antiperonosporica, anche se tali resistenze possono essere superate da nuove razze del patogeno. I geni di resistenza inoltre, sono validi solo contro alcune razze del patogeno. Fonti di resistenza a P.infestans sono state individuate in Solanaceae selvatiche (Solanum stoloniferum e Lycopersicum papinellifolium) ed esse possono essere sfruttate in programmi di miglioramento genetico del pomodoro. La specie Solanum demissum è stata impiegata per conferire resistenza alla patata contro P. infestans. I geni responsabili di tale resistenza inducono nella patata la reazione di HR contro alcune razze del patogeno. 2- AGRONOMICA - Eliminazione dei residui colturali, sui quali il patogeno potrebbe differenziare le oospore - Rotazioni - Concimazioni equilibrate - Densità di semina non eccessiva - Evitare la raccolta durante le giornate di pioggia - Nel caso della patata,

impiegare negli impianti tuberi seme sani ed eliminare tuberi erratici che nel terreno potrebbero rappresentare fonti d'inoculo.

L'impiego di materiale certificato rende poco probabile l'introduzione di nuove razze del patogeno

3- CHIMICA

Fungicidi di contatto, che svolgono essenzialmente un'azione preventiva:

PRODOTTI RAMEICI

  • DITIOCARBAMMATI (mancozeb,...)
  • AZOTORGANICI Fluazinam, Cyazofamid
  • TIOFTALIMMIDI (folpet)
  • BENZAMMIDI (Zoxamide)
  • ANALOGHI DELLE STROBILURINE (Famoxadone, Azoxystrobin, Pyraclostrobin, Fenamidone)

Fungicidi sistemici:

  • FOSFITI METALLICI (Fosethyl -Al)
  • ACILALANINE (Matalaxyl-M e Benalaxyl-M)
  • MORFOLINE (Dimetomorph)
  • ACETAMMIDI (Cymoxanil)
  • AMINOACIDI AMIDI (Iprovalicarb)

Le acilalanine Metalaxyl e Benalaxyl, oggi commercializzati come Metalaxyl-M e Benalaxyl-M, sono prodotti sistemici in grado di curare le infezioni di P. infestans. Essi tuttavia sono sitospecifici

quindi facilmente inducono nella popolazione del patogenol'insorgenza di ceppi resistenti.Per ovviare al problema delle resistenze essi sono soggetti a limitazioni d'impiego (non sipossono superare un certo numero di trattamenti/anno) ed inoltre sono commercializzatiin miscela con prodotti multisito.Nella difesa antiperonosporica del pomodoro è possibile agire in via preventiva, mediantel'impiego di prodotti rameici e ditiocarbammati. In via curativa è possibile intervenire conprodotti endoterapici entro 2-3 giorni dal verificarsi dell'infezione.Nella difesa antiperonosporica della patata il primo trattamento si esegue, in genere,quando le condizioni ambientali risultano favorevoli al verificarsi dell'infezione (piogge,nebbie, U.R. elevata, e temperatura comprese tra 10 e 25°C). In via preventiva, siimpiegano prodotti rameici. Gli interventi successivi sono cadenzati a turni di 6-10 giorni,in funzione della persistenza del prodotti

precedentemente applicato. In via curativa si applicano, entro 2-3 giorni dall'infezione, p.a. curativi. MODELLI PREVISIONALI: Per prevedere la comparsa e l'evoluzione di infezioni di peronospora su patata e pomodoro, sono stati messi a punto 2 modelli previsionali: IL modello previsionale ipi (Indice Potenziale Infettivo) Valuta la probabile evoluzione nel tempo del potenziale infettivo di Phytophthora infestans nell'ambiente. È un modello "a prognosi negativa", in quanto non indica con precisione la data di comparsa della malattia, ma individua un periodo di tempo in cui è improbabile la manifestazione della malattia in campo e di conseguenza inutili eventuali trattamenti. Dati necessari per l'elaborazione (INPUT) - Data di emergenza o trapianto della coltura - Temperatura minima, media e massima giornaliera (°C) - Umidità relativa media giornaliera (%) - Precipitazione totale giornaliera (mm) Le informazioni ottenute
  • Indice di rischio potenziale giornaliero cumulato
  • Data di superamento della soglia di alto rischio: esecuzione del primo trattamento su patata e pomodoro

In pratica, nel modello si usano 3 formule matematiche che mettono in relazione la biologia del fungo con 3 parametri climatici che sono:

  • Temperatura (si considera una T minima giornaliera > 7°C) indice IT da 0 a 1
  • Pioggia (si considera una pioggia totale giornaliera di 0.2 mm) indice IP da 0 a 3
  • Umidità relativa (si considera una U.R. giornaliera del 79%) indice IUR da 0 a 1

I valori di pioggia ed umidità relativa sono utilizzati in alternativa.

IPI = IT x IP oppure IPI= IT x IUR

In particolare, quando sia IP che IUR hanno valore >0, per il calcolo di IPI è considerato il parametro col valore più elevato.

A partire dalla data di trapianto o di emergenza della coltura, si cumulano i valori giornalieri di IPI. Quando IPI raggiunge il valore di 15 per il pomodoro o

10 per la patata, allora si intende superata la SOGLIA DI RISCHIO e quindi si interviene col primo trattamento. Il modello previsionale misp (Main Infection and Sporulation Period) è stato messo a punto dalla Stazione di ricerca per l'Agricoltura di Zurigo. Scopo del modello è individuare i momenti di sviluppo delle epidemie di peronospora della patata. Il modello individua, come giorno favorevole per il realizzarsi di un'infezione di peronospora, un periodo di 24 ore con almeno 6 ore di pioggia, 6 ore consecutive con umidità relativa > 90% e temperatura media > 10°C. Successivamente viene calcolato il periodo di incubazione, secondo il metodo Schrodter & Ullrich del 1967, al termine del quale è atteso il manifestarsi dei sintomi di peronospora.

Dati meteo

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
135 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/12 Patologia vegetale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Martafale di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia vegetale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Quaglia Mara.