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IL MALSECCO DEGLI AGRUMI
- Tracheomicosi del patogeno Phoma tracheiphila, molto diffuso nelle zone mediterranee, in grado di attaccare
tutti i Citrus, ma particolarmente grave sui Limoni. Periodo di incubazione molto lungo (alcuni anni)
- Sintomatologia: progressione delle aree necrotiche a partire dalle parti distali dei rami. I conidi trasportati dalla
pioggia e dal vento trasmettono l’infezione attraverso microlesioni, su tronchi, organi legnosi e radici
- La prevenzione ed il risanamento costituiscono gli elementi strategici dei provvedimenti di difesa. Periodiche
indagini territoriali e taglio e distruzione con fuoco delle parti infette o dell’intera pianta
FLAVESCENZA DORATA DELLA VITE
- Fitoplasmosi sistemica della vite di recente diffusione che si manifesta con variazioni di colore delle foglie
(ingiallimenti per uva bianca e arrossamenti per uva rossa), difficoltà di lignificazione dei tralci, aborti fiorali,
disseccamento del grappolo, riduzione della qualità e quantità della produzione
- Vettore è la cicalina. I soggetti malati non sono curabili anche se nel tempo si può assistere a una parziale
riduzione dei sintomi
- Monitoraggio sistematico delle aree viticole, obbligo di estirpazione delle piante infette e lotta contro il vettore
CANCRO BATTERICO DELL’ACTINIDIA
- Provocato dal batterio Pseudomonas syringae che causa imbrunimento dei fiori e dei boccioli e la loro
successiva cascola, necrosi fogliari e formazioni di cancri sul tronco. Si insedia nei tagli di potatura
- Diffusione a breve distanza da pioggia, vento, polline, insetti e strumenti di taglio. A lunga distanza: materiale di
propagazione infetto. Nessuna misura curativa è attuibile. Attualmente non ritenuto “da quarantena”
- Come per la sharka divisione del territorio in zone in base allo stato fitosanitario
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SPECIE INVASIVE
[1] INTRODUZIONE
- La flora e la fauna del pianeta si sono evolute nel corso di miliardi di anni e le barriere fisiche naturali hanno
contribuito in maniera significativa alla grande biodiversità animale e vegetale
- In seguito all'intervento umano queste barriere sono venute meno, favorendo accidentalmente o
intenzionalmente la diffusione di specie al di fuori del loro areale di origine
- Le specie alloctone possono:
o Adattarsi a stento al nuovo ambiente ed estinguersi rapidamente
o Sopravvivere, riprodursi e insediarsi talmente bene da costituire una minaccia ==> specie invasive
(Danni a: ecosistemi, raccolti, animali di allevamento, effetti sulla salute umana e sul piano economico)
o Introduzione specie invasive: largamente tramite canali associati direttamente o indirettamente agli scambi
[2] LA FLORA ALLOCTONA (O ESOTICA O ALIENA) IN ITALIA
- Specie e sottospecie alloctone: Introdotte deliberatamente o accidentalmente. 13% flora vascolare italiana
- Archeofite: introdotte prima del 1492. Attualmente si trovano prevalentemente nei sistemi agricoli
- Neofite: introdotte dopo il 1492. Diffuse in aree urbane e antropizzate; in ambito naturale: nelle zone riparie
- Specie naturalizzate: (o stabilizzate) vivono libere nell’ambiente capaci di riprodursi senza l’intervento uomo
- Specie invasive: (sottoinsieme naturalizzate) rapida diffusione su vaste aree e competizione con specie native.
Sono una concreta minaccia per la biodiversità
[3] STRATEGIE PER AFFRONTARE LE SPECIE ALIENE
1. Prevenzione: controlli e ispezioni alle frontiere e procedure di valutazione per determinare l'accettabilità delle
nuove merci importate. Costi minori e compatibilità ecologica rispetto a misure post introduzione.
2. Rilevamento precoce e rapida eradicazione: prevenire insediamento e diffusione della specie aliena ormai
introdotta con costante attività di monitoraggio. Rapido scambio di informazioni con possibili aree di diffusione
3. Misure di controllo e contenimento a lungo termine: se non è possibile l’eradicazione, fondamentale è il
controllo e il contenimento delle specie aliene laddove si siano insediate e diffuse.
[4] STRUMENTI ESISTENTI PER COMBATTERE LE SPECIE ALIENE IN EUROPA
- La direttiva relativa alla salute delle piante (2000/29/CE) riguarda principalmente la prevenzione
dell'introduzione e diffusione di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali
o Gli Stati Membri dispongono di meccanismi ben sviluppati per la trasmissione di informazioni, la
cooperazione, l'ispezione e il controllo e l’adozione di misure di emergenza qualora vengano rilevati
organismi nocivi sul territorio UE.
o In seguito ad una valutazione dei rischi di diffusione di organismi nocivi, è possibile aggiungere nuove
specie all'elenco previsto dalla direttiva. Tuttavia, l'impatto delle specie aliene sulla salute umana o le
conseguenze dirette sull'economia non rientrano nel campo di applicazione della normativa
- L'Organizzazione Europea e Mediterranea per la Protezione delle Piante (EPPO) gestisce un sistema di notifica
delle specie nocive e cura un elenco delle specie esotiche invasive di cui si consiglia la regolamentazione a livello
nazionale per evitare l'ulteriore introduzione e diffusione [https:www.eppo.int/]
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LA VALUTAZIONE DELLA STABILITÀ DEGLI ALBERI
[1] INTRODUZIONE
- Benefici degli alberi in ambiente urbano:
o Biodiversità: gli alberi forniscono habitat agli animali
o Aria pulita: le foglie intercettano le sostanze inquinanti
o Riduzione del rumore: le chiome forniscono protezione
o Aspetto: gli alberi abbelliscono gli angoli delle città
o Valore degli immobili: la vicinanza a spazi verdi alza il valore dell’edificio
o Qualità del lavoro: la vista di aree verdi aumenta la concentrazione sul lavoro
o Risparmio energetico: ombreggiando gli edifici gli alberi diminuiscono il risparmio energetico
- La stabilità della pianta in ambiente urbano è costantemente messa a dura prova:
o o
Ridotto spazio per le radici Tubature, lavori stradali, pali
o o
Suoli di povera/ridotta qualità Compattazione, vandalismo, inquinamento
- La potenziale caduta di alberi o di sue parti costituisce una non indifferente fonte di rischio per persone e cose.
Il custode dell’albero, che ha la responsabilità civile e penale dei fatti e delle conseguenze dovute all’albero, ha il
dovere di monitorare i fattori di rischio e di ridurre al minimo la probabilità del verificarsi del danno
[2] ANALISI VISIVA DELLA STABILITÀ DEGLI ALBERI (VTA)
- VTA (Visual Tree Assesment): procedura diagnostica elaborata da Claus Mattheck ampiamente utilizzata in Italia
- Il metodo si fonda sul fatto che i difetti statici interni di un albero sono correlati a specifici sintomi visibili
esternamente. * Il metodo VTA si svolge in 3 fasi:
1. CONTROLLO VISIVO dei difetti e della vitalità:
o Analisi visiva dell’albero nella sua interezza prendendo in considerazione la sua morfologia, il suo
aspetto fisiologico e le sue caratteristiche biomeccaniche.
o Riconoscimento e codificazione di tali sintomi (*)
o Parte più delicata dell’analisi che permette di identificare i soggetti sui quali è necessario compiere
approfondimenti strumentali finalizzati a confermare e quantificare le anomalie strutturali che
maggiormente influiscono sulla stabilità dell’albero
2. ANALISI STRUMENTALE: identificazione e misurazione del difetto (se riscontrati durante VTA)
3. CALCOLO DEL RISCHIO DI CADUTA: classi di propensione al cedimento
Visione generale Tronco
o o
Deviazione dalla struttura caratteristica della specie Danni e/o deperimenti al colletto
o o
Colorazione innaturale e/o caduta prematura del Danni alla corteccia (decorticazioni, animali,
fogliame inquinamento, veicoli)
o o
Secchezza apicale, crescita anomala, parassiti Macchie necrotiche, cavià , cancri aperti nel tronco
Posizione Primo palco
o o
Albero troppo vicino alla strada e/o ai palazzi Angolo inserzione prima branca troppo acuto
o o
Albero inserito tra altri alberi e/o tra palazzi Fessurazione all’inserzione delle branche e tronco
o o
Chioma troppo prossima al bordo stradale Deperimenti e/o rotture
Radici Chioma
o o
Copertura con terra, calcestruzzo, asfalto o Rami spezzati e/o morti o di lunghezza innaturale
tappeto erboso per la specie, presenza di buchi
o o
Terreno compatto e/o contaminato (gas, Sali…) Secchezza apicale, scopazzi in seguito a potature
o Rimozione di suolo e/o radici per lavori 20
[3] ANALISI STRUMENTALE DELLA STABILITÀ DEGLI ALBERI
- Succhiello di Pressler: molto invasivo, estrae carote (e lascia fori) da 4,3 a 12 mm. Pubblicato nel 1973 è ancora
uno degli strumenti più utilizzati per un analisi sommaria
- Frattometro I e II: misurano il momento e l’angolo di flessione (che comporta rottura)
o Strumento tascabile nel quale viene inserito un campione prelevato con il succhiello di Pressler
o Il campione, adeguatamente posizionato viene sottoposto a una prova distruttiva che misura la forza e il
momento di rottura in condizioni operative note
o Sono valori caratteristici della specie, della fase fenologica, dell’età dell’albero, della posizione sociale… che
necessita di valori di riferimento molto accurati
- Dendrodensimetri (Resistograph):
o Misura lo sforzo sviluppato durante la penetrazione nel legno di un ago di acciaio
o Permette di riprodurre su carta millimetrata o su supporto informatico il grado di consistenza del legno
indicando l’ampiezza della lesione su scala reale
o Analisi oggettiva e discretamente invasiva, ripetibile negli anni. Facile utilizzo
o Non necessita di tabelle di riferimento ma di personale specializzato
- Martello elettronico:
o Poco invasivo si basa sulla velocità di propagazione di onde d’urto (o sonore) che attraversano
diametralmente il fusto
o In caso di carie la velocità diminuisce, in caso di cavità la propagazione è interrotta.
o Non fornisce indicazioni dirette sullo stato di degradazione del legno. Necessita di tabelle di riferimento.
- Radiografie: metodo totalmente non invasivo e non puntuale, molto costoso in termini di strumentazione,
personale e tempo. Attualmente solo a livello sperimentale o per alberi di eccezionale pregio o valore
monumentale. Necessita di adeguate coperture radio-resistenti
- Sghigometro: misura la velocità di propagazione di corrente elettrica (resistività)
o Si basa sul postulato che nei primi stadi di disgregazione della parete cellulare, la concentrazione degli ioni
(K+) aumenta sensibilmente
o È necessario forare il tronco (2-4 mm) fino al cambio per inserire gli elettrodi
o La lettura è largamente influenzata dal contenuto in umidità e non la si può effettuare durante la
dormienza o in giorni troppo freddi
[4] LE CLASSI DI PROPENSIONE AL CEDIMENTO
A TRASCURABILE Alberi sani, senza difetti ad apparato radicale, tronco, primo palco o chioma, riscontrabili
tramite anal