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ECCITABILITA’ CELLULARE E POTENZIALE D’AZIONE
Nello scorso svolgimento abbiamo parlato dell’importanza di alcuni ioni per determinare il
potenziale di riposo. Questi stessi ioni sono responsabili dell’eccitabilità di alcune cellule.
Riassumiamo brevemente le principali caratteristiche del potenziale di membrana a riposo:
1. La differenza di potenziale stabile (Vm) tra LIC e LEC è generata dalle differenti
distribuzioni degli ioni sui due versanti della membrana;
2. Il Vm di una cellula a riposo è sempre negativo
3. Il Vm è fondamentale per la generazione di segnali elettrici transmembranari nelle cellule
eccitabili.
Ma quali sono e che proprietà hanno le cellule eccitabili?
Per cellule eccitabili intendiamo cellule che hanno la particolarità di reagire ad uno stimolo
adeguato con una variazione della permeabilità della membrana cellulare in seguito alla quale
attraverso di essa si verificano flussi di ioni che modificano la differenza di potenziale tra i suoi lati,
generando segnali elettrici; nel corpo umano sono rappresentate dai neuroni e dalle cellule
muscolari.
PRINCIPI STORICI
Nel XVIII si scoprì che mettendo a contatto del tessuto neuromuscolare due metalli diversi tra loro i
muscoli di tale tessuto animale si contraevano.
Contrariamente a quanto si ipotizzò inizialmente (ovvero che fosse dovuto ad un fenomeno esterno)
a partire dal XIX secolo, invece, è divenuto evidente che la produzione di elettricità è una proprietà
intrinseca alla materia biologica.
Come sappiamo i tessuti eccitabili realizzano il sistema di comunicazione ed attuazione del nostro
organismo permettendo il pensiero e il movimento.
Ma questo è il risultato di un lungo processo di evoluzione a partire dagli organismi più semplici:
1) trasmissione dell’informazione mediante l’immissione di una molecola nel liquido
interstiziale che giunge per diffusione all'apparato-bersaglio dotato di recettori adatti.
(Scarsa velocità)
2) trasmissione dell’informazione mediante l’immissione di molecole-messaggero nel sistema
circolatorio, in grado di raggiungere gli organi bersaglio in tempi relativamente brevi,
analogamente a come agisce il nostro sistema endocrino.
(Media velocità)
3) collegamento tra l’organo che trasmette (sistema nervoso centrale) e l’organo che
riceve(effettori) l’informazione mediante fibre nervose, percorse da impulsi elettrici che
raggiungono elevatissime velocità(anche superiori a 111 m/s)
(Alta velocità)
Le cellule eccitabili hanno due proprietà strettamente collegate tra loro: l’eccitabilità e la
conduttività.
Queste ultime determinano la capacità di generare e propagare segnali elettrici in risposta
modificazioni ambientali esterne e interne al nostro corpo.
I NEURONI
Premessa: il tessuto nervoso è costituito da neuroni e cellule gliali.
Noi focalizzeremo la nostra attenzione sulla struttura e sulla funzione dei primi, ma è essenziale
accennare anche alle principali caratteristiche delle seconde.
Cellule gliali
Le cellule gliali costituiscono gli elementi di supporto del sistema nervoso. Seppur non partecipino
direttamente alla trasmissione degli impulsi nervosi, svolgono compiti fondamentali, come il
sostegno fisico e biochimico del neurone.
In particolare:
- contribuiscono alla stabilità strutturale dei neuroni (li avvolgono);
- intervengono nei meccanismi del metabolismo cellulare
- contribuiscono a mantenere l’omeostasi del liquido extracellulare;;
- alla fine di un potenziale d’azione ristabiliscono la corretta eccitabilità cellulare
- formano le guaine mieliniche.
Nel sistema nervoso centrale troviamo:
- che formano il rivestimento miellinico delle fibre nervose, consentendo la conduzione
oligodendrociti,
saltatoria del potenziale d’azione;;
- astrociti, che sono le cellule più numerose nell’encefalo, controllando lo sviluppo delle sinapsi e
rimuovendo i neurotrasmettitori in eccesso. Formano il tessuto cicatriziale dopo una lesione;
- che proteggono il tessuto nervoso da sostanze estranee come batteri e
cellule delle micro ciglia,
sostanze tossiche grazie ad un’attività fagocitaria;;
- che rivestono la parete interna dei ventricoli cerebrali e del canale centrale del
cellule ependimali,
midollo spinale. Producono la maggior parte del liquido cerebrospinale.
Nel sistema nervoso periferico, si trovano:
- che formano il rivestimento mielinico delle fibre nervose, consentendo la
cellule di Schwann,
conduzione saltatoria del potenziale d’azione;;
- che avvolgono i corpi cellulari dei neuroni e dei gangli del SNP e regolano la
cellule satelliti,
concentrazioni di O CO , nutrienti e neurotrasmettitori.
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STRUTTURA E PROPRIETA’
Le cellule nervose (neuroni) rappresentano le unità fondamentali del sistema nervoso: sono sede di
produzione e scambio di informazioni e, quindi, costituiscono la più piccola struttura capace di
eseguire tutte le funzioni del sistema.
Un neurone è composto da diversi elementi con specifiche funzionalità:
- prolungamenti sottili e ramificati che accolgono i segnali di ingresso;
Dendriti:
- Corpo cellulare (o soma): con nucleo e organuli che regolano l’attività cellulare, svolgendo
funzioni comuni a tutte le cellule;
- consiste in una protrusione del soma ed è un elemento
Cono di emergenza (o trigger):
decisionale, ovvero quello dal quale nasce il potenziale d’azione;;
- Assone: responsabile della conduzione del messaggio all’interno della cellula.
Può essere mielinizzato o non mielinizzato;
- elemento di uscita e comunicazione con le altre cellule.
Sinapsi:
CLASSIFICAZIONE
PER FUNZIONE E STRUTTURA
Neuroni sensoriali: svolgono funzioni afferenti sensoriali ricevendo informazioni sensitive alla
periferia, mediante terminali assonici specializzati (recettori sensoriali) e trasmettendole al SNC.
a) corpo cellulare da cui prende origine un breve
Neuroni sensoriali pseudounipolari:
prolungamento che si divide a T dando luogo ad unico processo che rappresenta l’assone vero e
proprio, che si fonde con i dendriti.
b) hanno due processi (un assone e un dendrita) ben distinguibili che si
Neuroni sensoriali bipolari:
dipartono dal corpo cellulare.
Interneuroni del SNC:
a) non hanno un assone evidente.
Interneuroni anassonici:
b) altamente ramificati, ma non hanno processi lunghi.
Interneuroni multipolari:
Neuroni efferenti:
a) possiede dai 5 ai 7 dendriti, ciascuno dei quali si ramifica da 4 a 6
Neuroni efferenti multipolari:
volte. Hanno un assone molto lungo e ben distinguibile, spesso ricoperto da guaina mielinica.
IL POTENZIALE D’AZIONE
La caratteristica fondamentale del nostro cervello è la presenza di connessioni specifiche a breve e
lunga distanza tra gli elementi che lo compongono.
Ad esempio, nei due emisferi abbiamo milioni di fibre che connettono aree con funzioni diverse; a
loro volta, i due emisferi sono connessi da un corpo calloso, costituito da circa 250 milioni di fibre.
Ovviamente, le unità funzionali di tali fibre nervose sono i neuroni, descritti precedentemente.
Se un neurone viene stimolato facendo passare attraverso la membrana impulsi di corrente breve, di
bassa intensità, si verificherebbe una variazione del potenziale di membrana.
Tale variazione, è determinata dal passaggio di correnti in entrata o in uscita (stimolo) e, quindi,
dalla conseguente apertura o chiusura dei canali ionici: queste correnti determineranno a loro volta
variazioni del potenziale di membrana.
In base ai flussi ionici che si determinano in seguito ad uno stimolo, una cellula viene definita:
- fenomeno della che consiste nell’ingresso di ioni
DEPOLARIZZATA: depolarizzazione
Na+ e conseguente potenziale di membrana meno negativo.
Pdm (mV) t (ms)
fenomeno della che consiste nell’uscita di ioni K+ e
- RIPOLARIZZATA: ripolarizzazione
conseguente potenziale di membrana più negativo.
Pdm (mV) t (ms)
- che consiste nell’ingresso di
IPERPOLARIZZATA: fenomeno dell’iperpolarizzazione
ioni Cl- e conseguente potenziale di membrana ancor più negativo.
Pdm (mV) t (ms)
L’unione di questi tre grafici rappresenta il grafico della risposta attiva di una membrana eccitabile:
il potenziale d’azione, che andremo ora a spiegare.
La risposta di un neurone ad uno stimolo può essere di due tipi, a seconda dell’intensità dello
stimolo stesso.
Se la stimolazione è sotto soglia si osserva un fenomeno passivo per il quale la depolarizzazione è
lenta e graduata (di ampiezza proporzionale allo stimolo) e si esaurisce rapidamente: si ha un
potenziale elettrotonico.
Tutti questi fenomeni costituiscono dei potenziali graduati ossia si propagano con decremento
secondo la legge di Ohm.
LE LEGGE DI OHM
La legge di Ohm esprime una relazione tra la differenza di potenziale V (tensione elettrica) ai capi
di un conduttore elettrico e l'intensità di corrente elettrica che lo attraversa. Gli elementi elettrici per
i quali la legge è soddisfatta sono detti resistori (o resistenze) ideali o ohmici. Si noti che la legge di
Ohm esprime unicamente la relazione di linearità fra la corrente elettrica I e la differenza di
potenziale V applicata. L'equazione indicata è semplicemente una forma dell'espressione che
definisce il concetto di resistenza ed è valida per tutti i dispositivi conduttori.
La legge deve il proprio nome a quello del fisico tedesco Georg Simon Ohm. È descritta dalla
relazione matematica:
Se, invece, la stimolazione è di intensità più elevata , tale da far entrare tante cariche positive da
portare il potenziale di membrana ad un valore, definito potenziale di soglia (generalmente