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OMEOSTASI
Variazione Variazione
esterna interna
Perdita
dell’omeostasi
L’organismo tenta di
ricompensare
La compensazione La compensazione ha
fallisce successo
Malattia o disturbo Stato di benessere
Molte delle funzioni che regolano l’omeostasi si basano su un valore di riferimento (detto
setpoint o valore normale). Quando un sistema si allontana da questo valore
predeterminato, si attiva il circuito di risposta dell’omeostasi.
Questo circuito è controllato e attivato dal Sistema Nervoso, il quale rileva, valuta e
gestisce la risposta fisiologica sia nel controllo locale (cellule vicine al cambiamento che 3
iniziano la risposta), sia nel controllo riflesso (risposta controllata da cellule in distretti
tistanti).
Si parla di FEED-BACK, o sistemi di retroazione, per indicare quei sistemi che consentono
il mantenimento dell’omeostasi. Essi consistono in un CONTROLLO COSTANTE di una
determinata condizione del corpo, una valutazione continua che apporta delle
modificazioni, se necessarie (a causa dello stimolo). Gli stimoli che alterano l’omeostasi,
quindi, aumentano o diminuiscono la condizione controllata monitorata dai RECETTORI,
i quali inviano l’informazione attraverso degli impulsi chimici o segnali chimici al
CENTRO DI CONTROLLO.
A sua volta, il centro di controllo, dopo aver ricevuto l’informazione, provvede ad inviare
degli ordini (sempre tramite impulsi nervosi o segnali chimici) agli EFFETTORI, che
producono la risposta contrastando o eliminando lo stimolo.
L’organismo ritorna alla condizione di omeostasi quando la risposta dell’effettore riporta
la condizione controllata entro i limiti normali.
Sistema Feed-back: 4
RECETTORE CENTRO DI CONTROLLO EFFETTORE
Valuta l’input ricevuto e Struttura che riceve
Struttura che rileva i invia comandi in uscita l’output e produce una
cambiamenti che (OUTPUT) all’effettore risposta che modifica la
avvengono in condizione per il ripristino della condizione controllata
controllata e invia tale condizione controllata
informazione o INPUT al
centro di controllo
Il Feed-back può essere:
NEGATIVO, la risposta iniziale contrasta lo stimolo, inattivando
- il circuito di risposta;
POSITIVO, la risposta rinforza lo stimolo allontanando ancora di più la
- variabile dal valore di riferimento (è necessario un fattore esterno per
arrestare il feed-back positivo).
In alcuni casi, può attivarsi un sistema di retroazione positiva, il feed-back positivo, cioè,
manda continui segnali che mantengono attiva la risposta dell’organismo per contrastare
lo stimolo. Un esempio, è durante il parto: il bambino si posiziona in basso nell’utero
iniziando il travaglio e stimolando la cervice. Questo avvenimento stimola il rilascio
dell’ossitocina, che causa delle contrazioni dell’utero. A loro volta, le contrazioni spingono
il bambino contro la cervice, provocando, così, di nuovo lo stiramento della cervice ed il
circuito riprende con il rilascio dell’ossitocina fino al completamento del parto, che
termina il ciclo (CIRCUITO A FEED-BACK POSITIVO). 5
CENNI DI BIOCHIMICA
Il 90% della massa corporea è costituito da ossigeno, carbonio e idrogeno, combinati tra
loro. Questi tre più altri 8 elementi addizionali costituiscono gli ELEMENTI ESSENZIALI
MAGGIORI (H, C, O, N, Na, Mg, K, Ca, P, S, Cl). Ulteriori elementi essenziali minori
sono necessari solo in piccole parti (Li, F, Cr, Mn, Fe, Co, Ni, Cu, Zn, Se, Y, I, Zr, Nb, Mo,
Tc, Ru, Rh, La).
La più piccola particella di un elemento è l’ATOMO (atomos, indivisibile). Ogni atomo è
costituito dai Protoni (corpuscoli dotati di carica positiva, che determina il numero
atomico dell’elemento), Neutroni (particelle senza carica elettrica, che determinano
l’isotopo) ed Elettroni (corpuscoli con carica elettrica negativa che catturano e conservano
l’energia, formano legami covalenti, creano ioni se aumentano o diminuiscono, creano
radicali liberi). I protoni ed i neutroni formano la MASSA ATOMICA e si trovano al
centro, nel nucleo. Gli elettroni, invece, ruotano in orbitali intorno al nucleo. Il colore, la
durezza, la temperatura di fusione di un campione macroscopico, dipendono dal
comportamento dell’insieme degli atomi di quell’elemento.
Un atomo che acquista o perde Neutroni diventa un ISOTOPO dello stesso elemento
(atomi uguali, con stesso numero di elettroni e protoni, ma con differente numero di
neutroni, quindi diverso numero di massa). Un atomo, invece, che acquista o perde
elettroni diventa uno IONE dello stesso elemento (positivo o negativo).
Gli atomi si legano tra di loro condividendo elettroni e formando le MOLECOLE (esempio
una molecola di acqua, H2O, è costituita da due atomi di idrogeno legati ad un atomo di
ossigeno, condividendo gli elettroni). Un esempio di Biomolecole sono le proteine, i lipidi,
i carboidrati e i nucleotidi.
Le sostanze che si sciolgono in acqua rilasciando uno o più ioni idrogeno (H+) sono dette
ACIDI. Le sostanze, invece che si sciolgono in acqua liberando uno o più ioni idrossido
(OH-) sono dette BASI.
Solitamente gli acidi sono le sostanze che hanno in comune un sapore aspro, pungente
(acido citrico contenuto nel succo di limone o acido acetico nell’aceto). Altre proprietà che 6
caratterizzano gli acidi sono la capacità di sviluppare bollicine di gas (H ) a contatto di
2
alcuni metalli, di creare effervescenza (CO ) venendo a contarro con calcare o marmo.
2
Le basi, invece, hanno in comune un sapore amaro e sono scivolose al tatto. Sia gli acidi
minerali (HCL, HNO ) sia le basi (NH , NaOH), in particolare quando sono in soluzioni
3, 3
concentrate, devono essere maneggiati con cautela perché sono pericolosi per la cute e per
gli occhi.
LA CONCENTRAZIONE DI IONI H+ ALL’INTERNO DEI LIQUIDI CORPOREI, SI
MISURA IN TERMINI DI PH (POTERE DELL’IDROGENO).
Il pH corrisponde al logaritmo negativo in base 10 della concentrazione di ioni idrogeno
espressa in mol/L (Molarità). pH = -log [H+]
le parentesi quadre indicano la concentrazione di ioni idrogeno. Usando la regola dei
logaritmi –log x=log(1/x), l’equazione del pH può essere riscritta come:
pH = -log (1/[H+])
Da questa equazione di deduce che il pH è inversamente proporzionale alla
concentrazione dello ione. Quando, cioè, la concentrazione di ioni H+ aumenta, il pH
diminuisce.
Per logaritmo di un numero in base 10 s’intende l’esponente che bisogna dare alla base per
ottenere il numero. Ad esempio, il log di 100 è uguale a 2 perché 10 =100. quando [H+] è
2
10
espressa come prodotto di 1 per una potenza in base 10, il pH è l’esponente cambiato di
segno della potenza. Per esempio:
se [H+] = 1,0 x 10 mol/L pH = 4 (A)
-4
se [H+] = 1,0 x 10 mol/L pH = 8 (B)
-8
la soluzione (A) presenta una concentrazione di ioni [H+] 10 000 volte maggiore di (B),
mentre nella scala di Ph la differenza è solo di quattro unità.
La concentrazione degli ioni idrogeno, espresse come potenze in base 10, non sono
comode da utilizzare. È stata, quindi, introdotta la grandezza del pH per permettere di 7
convertire le concentrazioni degli ioni idrogeno da numeri esponenziali in numero
decimali compresi tra 0 e 14. L’acidità e la basicità di una soluzione, cioè, non viene
espressa direttamente attraverso la concentrazione di H+, ma con una loro funzione
matematica.
Domanda:
qual è il p H di una soluzione la cui concentrazione di ioni idrogeno [H+] è 10 meq/L?
-7
Risposta:
pH = -log [H+]
pH = -log [10 ]
-7
Usando la regola dei logaritmi può essere riscritta come:
pH = log (1/10 )
-7
usando la regola degli esponenti che dice 1/10 = 10 :
x -x
pH = log 10 7
il logaritmo di 10 è di 7, quindi la soluzione ha pH 7.
7
L’acqua pura ha pH =7,0, quindi la sua concentrazione di H+ è 1 x 10 M.
-7
Il pH normale del sangue nel corpo umano è 7,40. La regolazione omeostatica è critica,
perché un pH ematico inferiore a 7,00 o superiore a 7,70 è incompatibile con la vita.
Domanda:
Quando l’organismo diventa più acido, il ph aumenta o diminuisce? 8
COMPOSTI ORGANICI
I principali composti organici dell’organismo umano sono i carboidrati, i lipidi, le
proteine, gli acidi nucleici, l’ATP. CARBOIDRATI
Sono le molecole più abbondanti nel nostro organismo. Sono composti costituiti da
carbonio, idrogeno e ossigeno (CH O) , in cui l’idrogeno e l’ossigeno hanno lo stesso
2 n
rapporto esistente nell’acqua. Per esempio, nel glucosio C H O gli atomi di idrogeno
6 12 6
sono il doppio rispetto a quelli dell’ossigeno. I carboidrati sono quei composti
comunemente definiti zuccheri, contengono un gruppo aleidico o un gruppo amminico e
più di un gruppo funzionale ossidrilico (-OH).
In base alla struttura, si distinguono in:
MONOSACCARIDI, o zuccheri semplici, sono il glucosio, fruttosio,
- levulosio, galattosio e mannosio. Sono assorbiti dai villi intestinali
dell’intestino tenue e raggiungono con il sangue, attraverso la VENA
PORTA, il fegato.
DISACCARIDI, sono costituiti da 2 o poche molecole di monosaccaridi, sono
- il maltosio, lattosio, saccarosio, cellobiosio.
POLISACCARIDI, o zuccheri complessi, comprendono polimeri (catene) di
- monosaccaridi e sono gli amidi, il glicogeno, la cellulosa, la chitina, l’eparina
i destrani e destrine.
Il glicogeno si trova principalmente nel fegato e nei muscoli, ha una funzione energetica,
di riserva e detossificante. 9
LIPIDI
Sono biomolecole non solubili in acqua, composte da carbonio, idrogeno e ossigeno, ma
hanno meno legami covalenti polari rispetto ai carboidrati. Essi si distinguono in:
TRIGLICERIDI, sono i grassi (solidi a temperatura ambiente, derivano
- soprattutto da fonti animali) e gli oli (liquidi a temperatura ambiente in
maggior parte derivanti da vegetali).
FOSFOLIPIDI, costituiscono circa il 40% delle membrane cellulari (il
- rimanente 60% sono proteine).
STEROIDI, classe di composti che presentano una struttura a 4 anelli
- condensati (il più abbondante è il colesterolo).
In generale, la maggior parte di lipidi sono costituiti da uno scheletro di glicerolo più 1 o 2
acidi grassi (lunghe catene di atomi di carbonio legati ad atomi di idrogeno che terminano
con un gruppo carbossilico -COOH). PROTEINE
Sono delle macromolecole composte da carbonio, idrogeno, ossigeno e AZOTO. Derivano
dalla combinazione chimica degli AMMINOACIDI (monomeri delle proteine legate
tramite il legame peptidico tra il gruppo carbossilico di un amminoacido –COOH ed il
gruppo amminico –NH dell’altro).
2
Le protei