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Il finanziamento del disavanzo di un governo

Il governo può finanziare il suo disavanzo in due modi alternativi:

  1. Può prendere a prestito, emettendo titoli.
  2. Può finanziare il disavanzo creando moneta.

Il governo può emettere titoli e chiedere alla banca centrale di acquistarli. La banca centrale paga i titoli con questa nuova moneta, e il governo a sua volta utilizza questa moneta per finanziare il suo disavanzo. Questo processo è chiamato monetizzazione del debito.

Alla vigilia di un'iperinflazione di solito accadono due cose:

  1. Una crisi di bilancio. La fonte generalmente è un malcontento sociale o economico. Potrebbe essere una guerra civile o una rivoluzione che impedisce al governo di riscuotere il gettito fiscale. Oppure potrebbe essere la fine di una guerra, che lascia il governo con minori entrate fiscali e maggiori spese per la ricostruzione. Una crisi di bilancio può derivare anche da un forte shock economico.
  2. Il secondo evento che segna l'inizio di un'iperinflazione.

è la crescente incapacità del governo di prendere a prestito dal pubblico o dall’estero per finanziare il suo disavanzo. Preoccupati che il governo non sarà in grado di onorare i suoi debiti, i potenziali creditori chiedono tassi di interesse sempre più alti.

Sia M lo stock nominale di moneta misurato alla fine di ogni mese. Sia ∆M la variazione dello stock di moneta dalla fine del mese precedente alla fine del mese corrente.

I proventi, in termini reali (cioè in termini di beni), che il governo genera creando un ammontare di moneta pari a ∆M/P, la moneta nominale sono pari a emessa nel corso del mese diviso per il livello dei prezzi. I proventi reali della creazione di moneta sono chiamati signoraggio.

signoraggio = ∆M/P

Il signoraggio è uguale alla creazione di moneta diviso per il livello dei prezzi.

∆M/P = (∆M/M)(M/P)

Possiamo pensare al signoraggio come al prodotto della crescita della moneta (∆M/M) per i saldi monetari reali.

(M/P): quanto maggiori sono i saldi monetari nell'economia, tanto maggiore sarà il signoraggio corrispondente a un dato tasso di crescita della moneta. Otteniamo: signoraggio = (∆M/M)(M/P)

Dividiamo entrambi i lati dell'equazione per il reddito reale, Y: (signoraggio/Y) = (∆M/M)[(M/P)/Y]

Il signoraggio, ossia l'ammontare di risorse che il governo ottiene creando moneta, è uguale al prodotto del tasso di crescita della moneta nominale e dei saldi monetari reali.

Inflazione e saldi monetari reali M/P = YL(i)(-)

Un maggior reddito reale induce le persone a detenere saldi monetari reali più elevati. Un maggior tasso di interesse nominale aumenta il costo-opportunità di tenere moneta invece di titoli e quindi induce le persone a ridurre i loro saldi monetari reali.

Riscriviamo l'equazione LM sostituendo il tasso di interesse nominale con la sua espressione, (i = reπ+ ): eM/P = YL( r + π )(-) eπ ) si muovono, ma l'inflazione

Corso di un'iperinflazione, tutte e tre le variabili (Y, r e attesa) durante un'iperinflazione l'inflazione varia molto più delle altre due. L'inflazione effettiva può variare dallo 0% a oltre il 50% al mese.

In presenza di iperinflazione, l'equazione ci dice che i saldi monetari reali dipendono principalmente dall'inflazione attesa. Quando l'attesa aumenta, e tenere denaro diventa sempre più costoso, le persone riducono i loro saldi monetari reali.

Disavanzo, signoraggio e inflazione

Abbiamo derivato due relazioni:

  • La relazione tra signoraggio, crescita nominale della moneta e saldi monetari reali: il signoraggio è uguale al prodotto della crescita della moneta nominale e dei saldi monetari reali;
  • La relazione tra saldi monetari reali e inflazione attesa: un aumento dell'inflazione attesa induce le persone a ridurre i loro saldi monetari reali.

Unendo le due equazioni otteniamo: esignoraggio = (∆M/M)(M/P) = (∆M/M)[YL( r + ...]

π)L'equazione ci permette di mostrare come la necessità di finanziare un grande disavanzo di bilancio possa comportare non solo una maggiore inflazione, ma anche, come avviene di fatto nei casi di iperinflazione, elevata e crescente. Il caso di una crescita costante della moneta nominale Supponiamo che il governo scelga un tasso costante di crescita nominale della moneta e lo mantenga per sempre. Se la crescita nominale della moneta è costante, anche l'inflazione attesa e l'inflazione effettiva alla fine dovranno essere costanti. Assumiamo che la crescita della produzione sia uguale a zero. Allora l'inflazione effettiva e l'inflazione attesa devono entrambe essere uguali alla crescita nominale della moneta: π = π = ∆M/Meπ ∆M/MSostituendo con otteniamo: signoraggio = (∆M/M)[YL( r + ∆M/M)]Dati i saldi monetari reali, la crescita nominale della moneta fa aumentare il signoraggio. Un aumento della crescita

Il tasso di crescita nominale della moneta fa aumentare l'inflazione e quindi riduce i saldi monetari reali. Ciò che accade al signoraggio è ambiguo. La relazione è a forma di campana. Per bassi tassi di crescita nominale della moneta, un aumento della crescita nominale della moneta provoca una piccola riduzione dei saldi monetari reali, e quindi fa aumentare il signoraggio. Quando la crescita nominale della moneta (e quindi l'inflazione) diventa molto alta la riduzione dei saldi monetari reali provocata da una maggior crescita della moneta diventa sempre più grande. Esiste quindi un tasso di crescita della moneta oltre il quale ulteriori aumenti nella crescita della moneta riducono il signoraggio. Questa relazione tra il gettito fiscale e le aliquote di imposta è spesso chiamata curva di Laffer. Quando le aliquote di imposta sono sufficientemente elevate, un loro ulteriore aumento può di fatto ridurre il gettito fiscale. L'aliquota di imposta è il

Il tasso di inflazione, π, riduce il valore reale della moneta. La baseπ(M/P), imponibile è costituita dai saldi monetari reali, M/P. Il prodotto di queste due variabili, è chiamato tassa da inflazione. Quando la crescita della moneta è costante, l'inflazione alla fine deve necessariamente essere uguale alla crescita della moneta, per cui: tassa da inflazione = π(M/P) = (∆M/M)(M/P) = signoraggio.

Dinamica dell'economia e inflazione crescente: Se mantenuto per sempre, un maggior tasso di crescita della moneta alla fine comporterà un aumento proporzionale dell'inflazione sia effettiva sia attesa, e quindi una riduzione dei saldi monetari reali. Se la crescita nominale della moneta è maggiore del valore che massimizza il signoraggio, l'aumento della crescita nominale della moneta ridurrà il signoraggio. (∆M/M)(M/P) signoraggio =.

Nel breve periodo, un aumento del tasso di crescita nominale della moneta, ∆M/M, non ha.

Un grande effetto sui saldi monetari reali, M/P. Se il governo è disposto ad aumentare sufficientemente, esso può generare l'ammontare desiderato della crescita nominale della moneta, nel breve periodo, signoraggio. Ma nel corso del tempo, man mano che i prezzi si aggiustano e i saldi monetari reali diminuiscono, lo stesso tasso di crescita nominale della moneta produrrà sempre meno signoraggio. Quindi, se il governo continua a finanziare un disavanzo superiore, scoprirà che nel lungo periodo non può farlo con un tasso costante di crescita della moneta. L'unico modo per riuscirci è aumentare continuamente il tasso di crescita della moneta. Durante un'iperinflazione meccanismo. Quando l'inflazione diventa molto alta, il disavanzo di bilancio di solito peggiora, in parte anche per i ritardi connessi alla riscossione delle imposte. Questo effetto è noto come effetto Tanzi-Olivera. Poiché le imposte

vengono riscontrate sulla base del reddito nominale passato, il loro valore reale si riduce con l'inflazione. Quindi, un'inflazione elevata di solito riduce il gettito reale, aggravando il problema del disavanzo. All'aumentare del disavanzo di bilancio, aumenta anche la necessità di signoraggio e, quindi, di nuova moneta. Iperinflazione e attività economica Una maggior crescita nominale della moneta consente un aumento della produzione. Gli effetti iniziali di un aumento della crescita nominale della moneta sono rappresentati da una riduzione dei tassi di interesse nominali e reali, e quindi da un aumento della domanda e della produzione. Quando l'inflazione diventa molto alta, gli effetti negativi dell'iperinflazione diventano dominanti. - Il sistema delle transazioni diventa sempre meno efficiente. - I segnali dati dai prezzi diventano sempre meno utili. I prezzi, infatti, cambiano rapidamente, i consumatori e i produttori hanno difficoltà nel

Valutare i prezzi relativi dei beni e quindi non possono prendere decisioni oculate.- Aumenta la volatilità del tasso di inflazione. Diventa difficile prevedere quale sarà il tasso di inflazione nel prossimo futuro. Quindi, all'aumentare dell'inflazione e dei suoi costi, la necessità di ridurla diventa condivisa da un numero crescente di persone.

Come finiscono le iperinflazioni?

Le iperinflazioni devono essere frenate con quelli che prendono il nome di programmi di stabilizzazione.

Gli elementi di un programma di stabilizzazione:

  • una riforma fiscale e una riduzione credibile del disavanzo di bilancio. Questa riforma deve riguardare sia il lato della spesa sia il lato delle entrate. Sul fronte della spesa, la riforma di sussidi introdotti nel periodo dell'iperinflazione. Anche ottenere risolto comporta la riduzione dei una sospensione temporanea del pagamento degli interessi sul debito.
i programmi che includono politiche dei redditi sono chiamati eterodossi.
Dettagli
Publisher
A.A. 2007-2008
4 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher siyalu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Meliciani Valentina.