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PIENO INDUSTRIALE) + COSTI DI PERIODO = COSTO PIENO AZIENDALE)

Questa distinzione è molto importante per la valorizzazione delle scorte e per determinare i risultati economici di

esercizio. A seconda che si segua una CONTABILITÀ PER ASSORBIMENTO o A COSTI VARIABILI varia il modo in cui i

costi indiretti fissi vengono considerati infatti mentre nella prima sono dei costi inventariabili nel secondo caso no e

quindi comportano un’immediata perdita di utile così come avviene in entrambi per i costi di periodo.

COSTI FISSI VS COSTI VARIABILI

- = distinzione che avviene secondo il comportamento in funzione di una

variazione del livello di attività dell’impresa. I COSTI FISSI sono quei costi che, nell’ambito di un intervallo

significativo di variazione del livello di attività e nel breve periodo, rimangono inalterati mentre i COSTI VARIABILI

sono gli altri. Nella pratica si tende a considerare questi ultimi come i costi che variano al variare del volume

produttivo tuttavia non è pienamente corretto in quanto non è sempre detto che il costo vari in base alla

produzione infatti potrebbe anche variare per l’ampia gamma, per il tempo di consegna o la qualità. L’esistenza di

queste altre varianti rispetto al volume comportano che l’impresa ricavi quale sia il parametro più rappresentativo

del proprio livello di attività e può farlo o con metodi statistici (interpolazione) o attraverso una stima

ingegneristica dei costi;

COSTI EVITABILI VS COSTI NON EVITABILI

- = distinzione che avviene secondo la loro rilevanza decisionale

pertanto questi costi devono fare riferimento ad una specifica decisione. I COSTI EVITABILI sono quelli influenzati

dalla decisione mentre i COSTI NON EVITABILI sono quelli che non dipendono dalla scelta e che verranno

comunque sostenuti qualunque sia l’esito. Per analizzare una decisione di deve quindi tener conto solo dei costi

evitabili. L’evitabilità o meno dipende anche dall’orizzonte temporale di riferimento (> intervallo temporale > costi

evitabili) e dall’entità di variazione del livello di attività (> variazione del livello di attività > costi evitabili).

Generalmente comunque si possono considerare evitabili le MP e non evitabili i costi indiretti fissi; per il lavoro

diretto e i costi indiretti variabili, la situazione dipende dal contesto.

Per “sistema per la rilevazione dei costi” s’intende l’insieme delle regole attraverso le quali la contabilità analitica ripartisce i

costi complessivi dell’impresa tra le singole unità organizzative e gli specifici prodotti/linee di prodotto.

Elenco delle risorse il cui costo deve essere associato alle unità

PIANO DEI CONTI organizzative/prodotti

SISTEMA ARCHIVI PIANO DEI CENTRI DI COSTO Elenco delle unità organizzative di cui si vogliono rilevare i costi

ELENCO DEI PRODOTTI… …di cui si vogliono rilevare i conti

Attribuire i costi delle risorse aziendali alle specifiche unità organizzative che le utilizzano

REGOLE Suddividere i costi delle unità organizzative tra i prodotti che da esse vengono “processate”

Per quanto riguarda gli archivi, i quali hanno un maggiore grado di precisione aumentando la disaggregazione dell’elenco,

STRUTTURA DEI COSTI

questi hanno subito un mutamento, nel corso dell’ultimo secolo, circa: 1) : maggioranza dei

(‘900 COSTI

costi diretti su quelli indiretti // : un equilibrio tra i due tipi di costo, a volte maggiori i costi indiretti); 2)

2000

INDIRETTI COSTO DELLE

: connessi alle tecnologie utilizzate nel ciclo produttivo // : altri parametri); 3)

(‘900 2000

INFORMAZIONI ( : molto elevati e quindi analisi “leggere” // : grazie all’IT, costo ridotto e analisi dettagliate);

‘900 2000

Le regole del sistema di rilevazione dei costi di prodotto sono in generale rappresentabili attraverso quattro differenti

decisioni. Le prime due qui di seguito riguardano la definizione stessa di costo (intesa come il “valore delle risorse utilizzate”)

mentre le ultime due analizzano le vere e proprie modalità di attribuzione costi. Le regole sono:

1) FULL COSTING VS DIRECT COSTING

2) COSTI STORICI VS COSTI STANDARD

3) SISTEMI A UNO STADIO VS SISTEMI A DUE O PIÙ STADI

4) JOB COSTING VS PROCESS COSTING VS OPERATION COSTING

FULL COSTING VS DIRECT COSTING

Riguarda il set di risorse che si vogliono associare al prodotto o all’unità organizzativa. Analizziamo le due scelte:

- DIRECT COSTING = al prodotto vengono associati solamente i costi di cui è direttamente responsabile, come ad

esempio il lavoro e i materiali diretti. Questo metodo permette quindi di minimizzare gli errori nell’attribuzione dei

costi ai prodotti e alle unità organizzative in quanto considero appunto solo i costi diretti;

- FULL COSTING = al prodotto sono associati anche una quota di costi indiretti. Contrariamente al metodo del direct

costing, il full costing ha il vantaggio di rendere esplicito il fatto che le attività indirette non sono a costo zero ma

incidono anche loro sulla profittabilità generale. Nel direct costing invece, non avendo traccia dei costi indiretti, si è

incentivati all’utilizzo di queste risorse (indirette) mostrandosi nel medio-lungo periodo a incrementare i costi;

COSTI STORICI VS COSTI STANDARD

Riguarda le modalità di valorizzazione di tali risorse. Analizzando le due scelte:

- COSTI STORICI = ci si limita a rilevare, a consuntivo, il valore delle risorse utilizzate per la realizzazione di ciascun

prodotto. Questo metodo, a causa delle “scarse” informazioni viene spesso usato per la valorizzazione delle scorte

o per determinare la profittabilità a consuntivo dei prodotti.

- COSTI STANDARD = viene definito anticipatamente un valore “obiettivo” del costo di un prodotto. Questo metodo,

rispetto quello storico, contiene un insieme più ampio e più completo d’informazioni tuttavia ciò comporta

maggiori costi (per la definizione del giusto standard, che deve inoltre avvenire ad ogni cambio di innovazione del

processo e variazione del mix produttivo). E’ molto importante lo standard che si decide di considerare in quanto

uno standard errato avrebbe poi ripercussioni negative sul confronto con gli altri costi.

Per calcolare il giusto COSTO STANDARD è necessario prima di tutto conoscerne il significato che è: “il costo

teorico, ingegneristico ottenibile dall’impresa per la realizzazione di un determinato output in condizioni di normale

funzionamento”. Lo standard, che viene quindi definito in anticipo e sulla base di un ciclo operativo ideale, deve

essere pertanto sensato e rappresentare un obiettivo raggiungibile, in modo da essere incentivante e non

demotivante, e deve anche essere adeguato alle caratteristiche del processo tecnologico (bisogna considerare le

COSTO STANDARD

curve di apprendimento). Detto questo, il è calcolato come somma di queste 3 componenti:

1) COSTO STANDARD DEI MATERIALI DIRETTI = somma dei costi standard dei materiali/componenti necessari a

realizzare il prodotto. Tale costo si può ricavare attraverso la (1.1).

2) COSTO STANDARD DEL LAVORO DIRETTO = è il prodotto tra il tempo standard necessario allo svolgimento

delle operazioni del ciclo produttivo e il costo standard orario del lavoro diretto.

3) COSTO STANDARD RELATIVO AGLI OVERHEAD = è la quota di costi indiretti che viene usualmente

determinata con una relazione di proporzionalità. Si definisce quindi un COEFFICIENTE DI ALLOCAZIONE

STANDARD (rapporto tra totale costi indiretti std e una BASE DI ALLOCAZIONE, indicatore del livello std di

attività). Per un esempio di formula guardo la (1.2); in questo caso è stato scelto il lavoro diretto come BASE.

MODALITÀ DI RIPARTIZIONE DEI COSTI DELLE ATTIVITÀ DI SUPPORTO AI PRODOTTI

Per quanto riguarda il ribaltamento dei costi dalle unità organizzative ai prodotti è importante distinguere tra risorse

impiegate in ATTIVITÀ PRIMARIE (posso associarle direttamente al processo di realizzazione del prodotto) e in ATTIVITÀ DI

SUPPORTO [es. gestione del personale] (hanno come momento intermedio, l’uso da parte delle attività primarie e quindi è

più facile legarle a esse che ai prodotti). Per legare le attività di supporto ai prodotti posso usare una di queste soluzioni:

- I costi delle attività di supporto non vengono allocati ai prodotti (è il metodo più semplice);

- I costi delle attività di supporto vengono allocati direttamente ai prodotti, secondo modalità analoghe a quelle

utilizzate per attribuire i costi delle attività produttive (risultati poco precisi);

- I costi delle attività di supporto vengono dapprima ribaltati sulle unità organizzative che svolgono attività

produttive, aumentandone i costi diretti di queste, per poi ribaltarli sui prodotti (più preciso ma oneroso);

Per ribaltare i costi esistono 4 principali tecniche (in ordine di precisione e complessità crescente):

1) METODO DIRETTO = ignora gli scambi interni tra centri di servizio ripartendo direttamente e separatamente il

costo di ciascun servizio tra i centri produttivi che ne utilizzano le risorse, proporzionalmente alla base di

allocazione scelta. Al centro produttivo i-esimo è quindi attribuito, per il centro di servizio j-esimo, un costo (1.3).

2) METODO DIRETTO A DUE FASI = opera in due fasi successive. Nella prima fase, il costo del centro di servizio viene

ripartito tra i centri produttivi e gli altri centri di servizio, proporzionalmente alla base di ripartizione scelta. Al

centro produttivo i-esimo viene quindi attribuito direttamente un costo pari a (1.4) e successivamente i costi

vengono ripartiti tra i centri produttivi attraverso il metodo diretto.

3) METODO SEQUENZIALE = si sceglie il centro di servizio con il maggior valore d’interscambio netto percentuale con

altri centri di servizio. Il costo del centro è quindi ripartito tra i centri produttivi e gli altri centri di servizio secondo

la (1.4). In seguito si ripete iterativamente il metodo selezionando quello con il maggior valore di interscambio,

escludendo quello/i selezionato/i precedentemente.

4) METODO MATRICIALE = tiene conto di tutti gli scambi interni. Prima si definisce un sistema di equazioni lineari per

(S *),

determinare il costo globale di ciascun centro di servizio pari al suo costo effettivo aumentato di tutti i costi

j

relativi alle risorse di altri centri di servizio da esso impiegate. Si risolve quindi il sistema di equazioni con i (1.5)

trovati, ricavando quindi i costi globali di ciascun centro di servizio e infine attraverso il metodo diretto si

ripartiscono tutti i costi tra i centri produttivi e i centri di servizio.

MODALITÀ DI RILEVAZIONE DEI COSTI DEI PRODOTTI

I principali metodi di rilevazione sono 4 e si distinguono per l&rsqu

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
4 pagine
3 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ma_fack di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia ed organizzazione aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università "Carlo Cattaneo" (LIUC) o del prof Lazzarotti Valentina.