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ALTRE DOMANDE APERTE
Stress e disturbi del sonno. Per quanto concerne i correlati autonomici del sonno, in quello non REM si ha
una prevalenza della branca parasimpatico-vagale, un aumento della HRV e una diminuzione della pressione
arteriosa e della frequenza cardiaca, mentre il sonno REM è a prevalenza simpatica e include una riduzione
della HRV e un’impennata di pressione arteriosa e frequenza cardiaca. La deprivazione di sonno può essere
dovuta sia a condizioni patologiche (insonnia, apnee ostruttive), sia a stress; tale deprivazione, sia essa acuta
o cronica, comprende le seguenti caratteristiche: 1) prevalenza della componente simpatica; 2) riduzione della
4) attivazione cronica dell’asse IIS; 5) compromissione del
HRV; 3) aumento di risposte pro-infiammatorie;
rilascio di GH (growth hormone), che normalmente stimola la risposta immunitaria; 6) danno vascolare
secondario e aterosclerosi.
Stress ed emicrania. Lo stress è il fattore scatenante più spesso dichiarato da chi soffre di emicrania, ma è
che dà inizio all’emicrania in soggetti predisposti;
anche il fattore a loro volta, gli attacchi di emicrania possono
essere un fattore di stress. Quanto alle cause, esisterebbero modesti fattori genetici e forti fattori ambientali-
psicologici; circa il 50% dei pazienti soffre infatti anche di ansia o depressione. Lo stress può influenzare
l’emicrania: a) favorendone l’insorgenza (fattore predisponente); b) come fattore scatenante; c)
amplificandone la durata e l’intensità. Quanto al ruolo di fattore predisponente, la maggioranza dei pazienti
rilevanti modificazioni nella vita durante l’anno precedente l’insorgenza; in
con cefalea cronica riporta
particolare, lo stress sul lavoro, con percezione di squilibrio sforzo/ricompensa, è spesso presente. In casi come
questi, risultano efficaci le terapie comportamentali di gestione dello stress. Quanto al ruolo di fattore
scatenante, va specificato innanzitutto che il rilascio di CRF, associato a stress, attiva i mastociti della dura,
che rilasciano mediatori infiammatori e conseguente dolore; oltretutto, l’80% dei pazienti che soffre di
emicrania presenta condizioni di stress/affaticamento. Identifichiamo tre dinamiche stress-correlate: 1)
rilassamento dopo lo stress (es. la sera/il weekend); 2) affaticamento prolungato; 3) tensione estrema. Si parla
infine di stress come fattore cronicizzante in quanto una minoranza di pazienti evolve a cefalea cronica
continui problemi quotidiani possono cronicizzare l’emicrania
quotidiana (almeno 15 giorni al mese). Anche
e aggravarne l’intensità. DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA
Che cos’è la
1. sindrome di Takotsubo? Nella sindrome di Takotsubo, nota anche come sindrome del
cuore spezzato, si ha una cardiomiopatia acuta di origine non ischemica, che tuttavia si può
normalizzare nel giro di 12 settimane. Nella patogenesi del disturbo si può notare un aumento di
catecolamine associato a stress fisico o psichico, ad esempio la perdita di una persona cara.
Qual è l’area coinvolta nell’out-of-the-body
2. experience? La giunzione temporo-parieto-occipitale
bilaterale.
Cos’è l’autoscopia? Nell’autoscopia il manifesta un’allucinazione visiva tale per cui
3. paziente si vede
improvvisamente come riflesso in uno specchio; è frequente la copresenza di altre allucinazioni visive.
Cos’è la somatoparafrenia?
4. Un disturbo di consapevolezza del corpo tale per cui gli arti
controlesionali sono ritenuti essere appartenenti ad altre persone.
Quali meccanismi sono adattivi nell’invecchiamento?
5. Selezione, ottimizzazione e compensazione,
secondo il modello SOC. nell’anziano?
6. Cosa aumenta la memoria Il positivity effect, mentre nei giovani il negativity effect.
L’ipnosi modifica solo l’intensità o anche la spiacevolezza della sensazione dolorosa?
7. Entrambe.
L’invecchiamento: comprensione orale, comprensione scritta
8. e produzione orale. La
comprensione orale (o decodifica) rimane stabile, ma peggiora di fronte a materiale complesso o
situazioni complesse; anche la comprensione del testo (comprensione scritta) rimane stabile, ma
diventa meno efficiente, se si guarda alla capacità di ricordare i dettagli e i singoli passaggi del brano
(quindi è compromessa la capacità di rappresentarsi il testo ai livelli più superficiali), mentre rimane
conservata la capacità di creare una rappresentazione globale della situazione a cui il testo si riferisce.
A livello di produzione orale, gli anziani presentano un contrasto tra il mantenimento/incremento della
e una diminuzione dell’efficienza: si parla di anomie, specialmente nel caso
ricchezza del vocabolario
dei nomi propri, e di tip of tongue (TOT). I TOT sono dati dalla difficoltà nel recupero di parole ben
conosciute; tale difficoltà sembra dovuta al fallimento dell’attivazione fonologica della parola a
seguito dell’attivazione della corrispondente rappresentazione semantica, e, al pari delle anomie, è
ancora più marcata per i nomi propri.
Quali sono i sintomi della sindrome del colon irritabile? 1) alterazione della motilità intestinale con
9. conseguente alterazione dell’assorbimento delle sostanze. In particolare: transito accelerato nel colon
(o intestino crasso) e rallentato nell’intestino tenue; 2) senso di distensione addominale, talvolta con
dolore anche importante; 3) alternanza di stipsi e diarrea; 4) malessere.
Quali sono i regolatori dello sviluppo secondo l’approccio
10. globale? Spazio (inteso come memoria
di lavoro), energia (intesa come capacità attentiva e di inibizione cognitiva) e tempo (inteso come
velocità di elaborazione). Maravita elenca anche il ruolo dei deficit sensoriali.
Quali sono i meccanismi di plasticità neurale? Risposta di Maria: arborizzazione dendritica e
11. mielinizzazione. Risposta del libro: rappresentano elementi di plasticità neuronale l’incremento: 1)
del corpo del neurone e del nucleo; 2) delle spine dendritiche; 3) della densità e dell’arborizzazione
dendritica; 4) dell’attività enzimatica; 5) della sinaptogenesi; 6) dello spessore corticale.
12. Emotivity e positivity effect. Positivity e negativity effect fanno parte del più ampio emotivity effect,
tale per cui stimoli con valenza emotiva sono ricordati meglio rispetto a stimoli emotivamente neutri.
In particolare, i giovani presentano il negativity effect, mentre gli anziani il positivity effect.
Quest’ultimo è in grado di influenzare positivamente, negli anziani, sia la memoria a lungo termine
(funzioni di recognition e recall), sia la memoria di lavoro. Inoltre, quando i volti (positivi, negativi o
neutri) sono presentati singolarmente, l’amigdala dei giovani si attiva a seguito della presentazione di
stimoli positivi e negativi, mentre quella degli anziani si attiva solo per stimoli positivi. Quando invece
i volti sono presentati in coppie (positivo/neutro, negativo/neutro), gli anziani rispondono più
velocemente al volto con valenza maggiormente positiva (neutro prevale su negativo).
L’inibizione nell’anziano. In generale le funzioni esecutive, nell’anziano, presentano un andamento
13. a U rovesciata, con un incremento dall’infanzia all’adolescenza, una diminuzione progressiva dopo i
il decadimento dell’inibizione
60 anni e un decadimento accelerato dopo i 70. Nello specifico,
dell’anziano potrebbe essere dovuto alla diminuzione dell’efficienza della working memory; altri
sospettano che anche la riduzione della velocità di elaborazione abbia un ruolo in questo decadimento.
riserva, nell’anziano decade:
14. Facendo riferimento al concetto di a) riserva cerebrale; b) decade
solo la riserva cognitiva; c) entrambe; d) nessuna delle due.
15. Qual è la definizione di schema corporeo? Lo schema corporeo è una mappa inconscia che viene
costantemente aggiornata dalle afferenze provenienti dalla periferia e avente la funzione di localizzare
in vista dell’azione.
in ogni momento la posizione dei vari segmenti del corpo
Cos’è l’illusione di pinocchio? L’illusione
16. di Pinocchio è un fenomeno che ben esemplifica il
concetto di integrazione multisensoriale. In quest’illusione il soggetto, bendato, si tocca la punta del
naso con l’indice; applicando una vibrazione ai muscoli del braccio, tuttavia, si può indurre l’illusione
che il braccio si sia distendendo, con conseguente illusione di allontanamento della mano dal naso.
Questa sensazione, tuttavia, entrerà in conflitto con l’afferenza tattile proveniente dal dito a contatto
col naso. Sorprendentemente, molti soggetti risolvono il conflitto affermando che il naso, oppure il
dito, si stanno allungando.
17. Quale regione è responsabile della spiacevolezza associata al dolore? La corteccia cingolata
anteriore (ACC).
Qual è l’ordine
18. dei centri per la regolazione nocicettiva cerebrale? La stimolazione elettrica della
sostanza grigia periacqueduttale (o grigio periacqueduttale, o PAG) e del nucleo parabrachiale produce
una potente analgesia, paragonabile al trattamento con oppiacei, che sono gli analgesici più potenti; è
degno di nota come la tolleranza agli oppiacei riduca anche gli effetti della stimolazione della PAG
(tolleranza crociata). Dal PAG partono proiezioni che raggiungono il locus coeruleus (via
discendente adrenergica) e i nuclei del rafe del tronco (via discendente serotoninergica). Da qui
partono delle proiezioni inibitorie sulle afferenze delle corna posteriori del midollo (detto anche cono
dorsale delle spine del midollo), in cui generalmente entrano le informazioni nocicettive afferenti,
disturbando quindi la trasmissione nocicettiva della via spino-talamica. Corteccia prefrontale (in
particolare il giro precentrale) e ipotalamo possono attivare il PAG e di conseguenza tali sistemi
→ →
discendenti. Riassumendo: corteccia prefrontale e ipotalamo sostanza grigia periacqueduttale
→
locus coeruleus e nuclei del rafe del tronco; corna posteriori del midollo. Anche la corteccia
motoria, se stimolata, produce analgesia, tanto da essere utilizzata nel PLP. Infine, anche la stessa
afferenza nocicettiva può di per sé stimolare risposte antinonicettive (meccanismo della
controirritazione, tale per cui un dolore può ridurne un altro).
Come avviene l’anticipazione del dolore nei soggetti somatoparafrenici?
19. I pazienti
somatoparafrenici mancano di risposte anticipatorie allo stimolo doloroso in arrivo quando questo è
diretto all’arto controlesionale, contrariamente a quanto avviene con l’arto ipsilesionale.
l’efficacia dell’effetto L’efficacia del placebo è dovuta sostanzialmente
20. Cosa determina placebo?
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