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Disegno preliminare
Disegno di definizione
Disegno di fabbricazione
Disegno di complessivo (di assieme) insieme dei gruppi in condizioni di montaggio, non riporta quote se non quelle complessive
Disegno di gruppo (di sottoassieme) rappresenta in modo completo un gruppo funzionale, può riportare quote soggette a controllo
Disegno di sottogruppo come il disegno di sottogruppo, ma ha maggiore livello di dettaglio
Disegno di particolare rappresenta un singolo componente e ne riporta tutte le indicazioni, anche quelle per la fabbricazione
Disegno di dettaglio rappresenta parti di un componente, normalmente ingrandite, con indicazioni geometriche e costruttive
Enti e norme per il disegno
Norma Regola che fissa le condizioni di esecuzione di un oggetto o di elaborazione di un prodotto di cui si vogliano unificare l'impiego od associare l'intercambiabilità.
La normativa è l'azione che stabilisce ed fa applicare le
regole per mettere ordine in un determinato campo. Dalla normazione seguono specifiche, cioè indicazioni precise di un insieme di condizioni che devono essere soddisfatte da un determinato prodotto. L'unificazione è una forma di normazione che riunisce diverse prescrizioni. Esistono enti di unificazione in tutto il mondo e per ogni nazione, ma a livello mondiale i più importanti sono la ISO (International Standards Organization) e l'IEC (International Electrotechnical Commission). In Italia c'è l'UNI. Si possono incontrare i documenti seguenti: - Specifica tecnica: prescrive i requisiti richiesti a prodotti, processi o servizi; - Codice di pratica: raccomanda regole e procedure; - Norma: può comprendere un codice di pratica o coincidere con esso; - Regola tecnica: emanata da una Pubblica Autorità e va obbligatoriamente osservata. La scrittura: Per tutte le scritture (dritte o inclinate di 15° verso)destra) si utilizzano dei normografi in modo da avere scritte conformi. Inoltre i caratteri devono essere:
- distinguibili fra di loro;
- la spaziatura deve avere spessore doppio rispetto a quello delle linee;
- la grossezza tra caratteri maiuscoli e minuscoli deve essere la stessa;
- le altezze dei caratteri sono normalizzate (1.8; 2.5; 3.5; 5; 7; 10; 14; 20 mm);
- opportuno contrasto tra scritte e fondo.
Ed è previsto:
Carattere leggero (tipo A) rapporto 1:14 ❖ →
Carattere pesante (tipo B) rapporto 1:10 ❖ →
Linee
Le linee sono definite dalla UNI EN ISO 128 e distinguono per spessore in grosso e fine, in rapporto 2:1 fra loro (es: 0.5 mm - 0.25 mm) ed in valore assoluto proporzionali alle dimensioni del disegno.
La forma e il tipo di linea si riconoscono nella lettura della ISO:
Linea ISO 128-20 - 05 (tipo) x 0.25 (spessore in mm) / bianca (colore se necessario)
Interspazio tra linee parallele: > 2 x spessore linea grossa; comunque > 0.7 mm
Fino ad oggi spigoli e contorni
nascosti si tracciavano con linea a tratti grossa, si utilizzava la lineamista grossa per indicare un oggetto che subiva un particolare trattamento e quella mista sottile conestremità grosse per indicare la posizione di piani di taglio e di sezione. Nel caso si dovessero sovrapporre diversi tipi di linea bisogna procedere come segue: I. -contorni e spigoli in vista; II. -contorni e spigoli nascosti; III. -tracce dei piani di sezione; IV. -assi di simmetria o tracce dei piani di simmetria; V. -linee per applicazioni particolari; VI. -linee di riferimento. Strumenti per il disegno Scale La scala dimensionale o scala di rappresentazione è data dal rapporto: Dd/Dr dove: Dd dimensione dell'oggetto sul disegno; →Dr dimensione reale dell'oggetto. →Esso rappresenta il rapporto tra una dimensione (lineare) sul disegno e il valore della dimensionecorrispondente sull'oggetto reale. Fogli I formati principali sono la serie A seguita dal numero delle operazioni didivisione in due del lato2maggiore del foglio, fatte a partire dal formato base A0, foglio avente area di 1 m ed i lati nel rapporto .2
Riquadro delle iscrizioni: E’ dettato dalla UNI EN ISO 7200:07. Si colloca nell’angolo inferiore destro nei formati da A0 ad A3 e in tutta la parte inferiore nei fogli A4. Larghezza: 180 mm.
Mine: La scala di durezza delle mine le contraddistingue dalle lettere o da una scala numerica. Le più usate sono le HB, B e 2B. Gli artisti usano le B, i tecnici usano le H. Il portamine è uno strumento diverso dalla matita perché la mina può scorrere in un telaio grazie alla pressione di un pulsante a molla. Esistono micromine diverse con diametro di 0.3, 0.5 e 0.7 mm.
La gomma è usata per cancellare i tratti della matita. Esistono di tipo naturale e artificiale. Per i disegni tecnici è preferibile una gomma bianca dura.
Righe e squadre con il cui uso singolo e combinato si possono tracciare le linee.
Compasso e balaustrino
Il disegno e la geometria
Il disegno richiede di poter costruire figure geometriche. L'introduzione della geometria proiettiva ha permesso di approfondire i metodi di rappresentazione caratteristici della geometria descrittiva. La geometria descrittiva trasforma i problemi della geometria dello spazio in quelli della geometria piana.
Concetto di proiezione: si definisce proiezione di un punto P su un piano, secondo la direzione di una retta s, non parallela al piano, l'intersezione P' di s con la retta passante per P' parallela a s. Inoltre le proiezioni sono:
- Proiezione centrale o prospettiva: i raggi proiettanti partono da un unico centro di proiezione, posto a distanza finita dal piano di proiezione; si usa maggiormente per contenuti estetici e culturali;
- Proiezioni parallele: i raggi proiettanti provengono tutti da un punto posto a distanza infinita.
- Ortogonali: Quando le rette sono perpendicolari al piano di proiezione;
- Oblique: Quando le rette non sono perpendicolari al piano di proiezione.
- Assonometriche: Si deve pensare di proiettare su un piano un insieme di tre segmenti ortogonali uscenti da un punto.
- Ortografica: Consiste nel proiettare ortogonalmente, da distanza infinita, l'oggetto da rappresentare.
- Due piani di proiezioni con giacitura rispettivamente orizzontale (P.O.) e verticale (P.V.), la cui retta di intersezione è detta linea di terra (L.T., divide i piani in semipiano anteriore e posteriore, semipiano superiore ed inferiore). Così lo spazio è diviso in quattro diedri (I, II, III, IV, primo in alto a destra gli altri in senso orario ordinato).
- Due centri di proiezione impropri con direzione, rispettivamente,
perpendicolare ai piani di proiezione. La proiezione nelle norme sono dettate da:
- UNI EN ISO 5456-1/3:2001 (disegni tecnici-metodi di proiezione);
- UNI ISO 128-30:2006 (principi generali di rappresentazione: convenzioni fondamentali per le viste);
- UNI ISO 128-34:2006 (principi generali di rappresentazione: viste nei disegni di meccanica ed ingegneria industriale).
Proiezione ortogonale o mongiane
Il sistema delle proiezioni ortogonali consiste nel proiettare da distanza infinita, sul piano del disegno, l'oggetto da rappresentare. I punti nei quali i raggi proiettanti intersecano tale piano definiscono le proiezioni dell'oggetto. Quando l'oggetto viene disposto con una faccia parallela al piano si parla di proiezioni ortografiche.
Differenza fra il sistema europeo ed il sistema americano
Quando l'oggetto si trova tra l'osservatore e i piani di proiezione si parla di "metodo europeo" o del primo diedro. Quando invece i piani di proiezione si
trovano tra l'oggetto e l'osservatore si parla di "metodo americano" o del terzo diedro. In questo caso l'oggetto appare riflesso. I simboli sulla destra delle due disposizioni vanno posti nel riquadro delle iscrizioni. La proiezione degli oggetti Le linee di vista hanno tre significati: intersezione di superfici, contorno di un pezzo, traccia di una superficie, piana o non, perpendicolare ai piani di proiezione. Una superficie inclinata è una superficie perpendicolare ad uno dei punti di proiezione, ma inclinata rispetto ai due piani adiacenti. Una superficie obliqua è tale se non parallela a nessuno dei tre piani di proiezione. Quando si vuole rappresentare una superficie del genere su un piano bisogna immaginare di far ruotare il piano su cui giace la figura, finché non sia sovrapposto a uno dei tre piani. Questa operazione prende il nome di ribaltamento del piano scelto. Una proiezione su un piano diverso da quello orizzontale, verticale olaterale prende il nome di vista ausiliaria sul piano ausiliario. Si può tracciare ad una distanza qualsiasi la linea inclinata che rappresenta la linea di piegatura l del solido in cui era posizionato l'oggetto. Ciascun punto della vista ausiliaria dovrebbe avere la stessa distanza dalla linea di piegatura l di quella misurata nella vista dall'alto.
L'asse di simmetria è una retta che divide la figura stessa in due parti specularmente uguali e rappresenta la traccia del piano di simmetria perpendicolare al piano della figura. Quando si rappresenta un cerchio o un semicerchio, è opportuno disegnare i due assi perpendicolari. Un oggetto simmetrico può essere rappresentato per metà o un quarto della sua vista complessiva.
Quando si vuole rappresentare una vista parziale essa deve essere limitata da una linea continua fine irregolare, oppure con zig zag. Questo metodo può servire in rappresentazioni di grandi lunghezze, rappresentando sue
parti vicine. Quando invece la scala della rappresentazione è troppo piccola o la quotatura non è ben visibile, il particolare di un oggetto può essere cerchiato da un'ellisse o un cerchio con linea fine continua ed identificata con una lettera maiuscola, per poi essere rappresentato con scala più grande, indicata fra parentesi, e con la lettera di identificazione. In questo caso si parla di dettaglio. Nei disegni di produzione si può rappresentare il contorno di un elemento prima della lavorazione con linea fine a due tratti brevi. La rappresentazione semplificata di elementi si effettua rappresentando un paio di volte gli elementi ripetuti e mettendo in evidenza almeno gli assi di simmetria. Quando una superficie curva è