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LO IUS COMMUNE E LA SUA INFLUENZA SULLA PRATICA LEGALE
Lo ius commune è l'insieme di diritto canonico e diritto romano e il diritto romano influenzò molto la pratica giudiziaria in Europa, anche se in modo variabile da un paese all'altro. Il processo di "romanizzazione" si diffuse ovunque ed esempi tipici sono l'Italia e la Francia del sud, regioni del diritto scritto, per via del diritto romano volgare. La Francia del nord preservò il diritto consuetudinario, provocandosi una divisione tra la regione del diritto scritto e la regione del diritto consuetudinario. In queste regioni si arrivò a compilazioni ufficiali di diritto consuetudinario tradizionale anche se comunque lo ius commune non rimase ignorato ed ebbe un ruolo interpretativo.
In Inghilterra la situazione fu ancora diversa: era stato creato un diritto comune ispirato al diritto feudale privo di elementi romani, il common law.
Il motivo per cui in Europa il diritto romano
riuscì ad influenzare la pratica giuridica, fu che questo corrispondeva all'idea di modernizzazione del diritto e d'altra parte ne traevano vantaggi anche i re, che potevano attribuirsi espressioni come princeps legibus solutus e ritenersi i successori dei re romani, rafforzandosi così il loro potere. Ma quest'influenza romanistica riguardò anche i giuristi: le autorità dei nuovi stati nazionali tesero ad assicurarsi il servizio di persone laureate in materie giuridiche, più preparate per le azioni legali. Di conseguenza fu inevitabile che le città attirassero professori e creassero università: queste si diffusero in tutto l'Occidente e se prima avevano avuto un carattere essenzialmente ecclesiastico, adesso questo aspetto diminuì tanto che furono per lo più frequentate da laici. Le università erano elitarie, costose e rare erano le borse di studio. L'approccio alle materie giuridiche era per lopiù teorico, mentre in Inghilterra lapreparazione era più pratica: chi voleva accostarsi a questa carriera doveva essereassunto presso uno studio e imparare il mestiere sul campo.
DIRITTO COMMERCIALE
Il diritto commerciale o ius mercatorum, si diffuse e sviluppò indipendentemente dal dirittoromano e canonico. Esso era il frutto della pratica commerciale dei mercanti, tanto che ilprimo a scrivere un trattato sull’argomento fu proprio un mercante e non un giurista. Imercanti avevano le loro giurisdizioni, mercati e corti marittime, ed erano giudicati da loropari: qui si applicavano le norme di diritto commerciale non scritte, anche se ne furonofatte diverse compilazioni, come le compilazioni spagnole che culminarono nella versionedel Consolato del mare di Barcellona.
LA LEGISLAZIONE – la rinascita verso il 1100
La legislazione oggi è la fonte del diritto principale ma nel passato non sempre fu così. Siconsiderava una realtà fissa che
Poteva adattarsi o chiarire ma non cambiare. Aveva un ruolo inferiore rispetto alle compilazioni, e questo fino a Napoleone, nell'epoca delle grandi codificazioni.
Intorno al 1100 si ha una ripresa della legislazione, in primo luogo all'interno della Chiesa, ed ebbe inizio con la riforma gregoriana: Gregorio VII aveva compreso che per una riforma era necessario legiferare, sopprimere gli abusi delle autorità ecclesiastiche e distaccarsi dalla consuetudine. Vennero promulgate moltissime norme attraverso i concili, ma quest'attività subì un nuovo arresto con Bonifacio VIII.
Le principali iniziative di legge venivano dai concili, in due grandi periodi e circostanze diverse: prima ci fu il periodo delle teorie conciliariste, durante cui le assemblee ecclesiastiche furono dominate dal tentativo di organizzare una forma di controllo parlamentare. Il secondo periodo fu quello segnato dal Concilio di Trento nel 1545 convocato per organizzare la Controriforma.
Anche
La legislazione reale ebbe una ripresa: inizialmente si ebbe a che fare solo con punti o questioni singole, ma successivamente nel XIII secolo, si iniziò ad avere una legislazione di un qualche spessore, con il Liber Augustalis di Federico II, anche se non si trattò di vere codificazioni. Si trattava di pubblicazioni dai caratteri informali, senza che fossero stati fissati gli aspetti formali principali. Nei secoli XII e XIII il sovrano spesso concedeva delle carte locali a singoli villaggi o città. Solo successivamente e comunque gradualmente, vennero stabilite delle regole formali per le tecniche di promulgazione. Prima delle grandi codificazioni del XVIII secolo la legislazione non fu comunque molto abbondante, si trattò più che altro di raccolte di legislazioni esistenti come in Spagna. In Francia la legislazione si espresse con l'emanazione di ordinanze, in particolare quelle di Luigi XIV e Luigi XV. 3 importanti ordinanze riguardarono la riforma.
determinazione si basava sui precedenti giudiziari, cioè sulle decisioni prese in casi simili da parte dei tribunali. Questo sistema permetteva di creare una certa coerenza e uniformità nell'applicazione del diritto. Nel caso del case law, i giudici avevano il potere di interpretare e applicare la legge in base ai casi specifici che si presentavano davanti a loro. Le loro decisioni diventavano quindi una sorta di "giurisprudenza" che poteva essere seguita in casi futuri simili. Questa pratica era particolarmente diffusa nei paesi di common law, come il Regno Unito e gli Stati Uniti, dove la legge scritta era meno dettagliata e si basava principalmente sui precedenti giudiziari. Nel corso del tempo, il case law è stato integrato e regolamentato dalla legislazione scritta, ma continua ad essere una fonte importante di diritto in molti paesi.importanza è data dalle grandi documentazioni che si hanno di esso, come testimoniano i grandi archivi di sentenze delle alte corti di giustizia europee. Nel diritto canonico del XII e XIII sec fu eclissato per via dell'uso delle decretali, ma quando la creatività di esse si spense, aumentarono notevolmente le sentenze della corte ecclesiastica e nel XIV sec furono fatte molte compilazioni di sentenze della Rota. In Inghilterra occupò un posto importante: esistono raccolte di "rotoli" delle corti reali con la registrazione dei precedenti. Anche in Francia furono spesso utilizzati come fonte giuridica, le sentenze del Parlamento di Parigi e dello Chatelet. Il compito delle corti in teoria era applicare la legge a cause attuali e il legislatore doveva formulare le norme giuridiche. Le antiche corti si attennero ai compiti formali almeno in generale ma in Francia molte decisioni con valore normativo sono solo un'eccezione alla regola. Da menzionare inquesto contesto anche gli arretistes (i cronisti dei processi) che trascrivevano e pubblicarono raccolte di sentenze annotate, soprattutto con riferimento alle decisioni di corti di grado superiore. In Germania, infine, le raccolte principali furono fatte nel Medioevo mentre successivamente in età moderna, i prodotti principali provenivano dallo Ius Commune e furono trattati, raccolte di opinioni mentre le raccolte basate sul case law ebbero un ruolo secondario. In Italia meridionale non vi erano corti supreme per cui il case law non ebbe grande influenza. LE CORTI E LA PROCEDURA Le corti e la procedura del basso medioevo riprendono la procedura romano-canonica. Caratteristiche fondamentali sono l'accentramento, la specializzazione, l'allontanamento dalle istituzioni democratiche, il controllo dello Stato e la razionalizzazione delle prove. Innanzitutto venne istituita una corte centrale con giurisdizione su tutta la comunità. In Inghilterra fu più accentuato.L'accentramento: vi era un tribunale reale centrale che si riuniva a Westminster con giurisdizione su tutto il regno in prima istanza. Nella Chiesa e nella maggior parte dei paesi venne creata una corte centrale di giustizia o pontificia o reale con competenza limitata in prima istanza e competenza generale per l'appello. L'accentramento comportò un sistema giudiziario gerarchico. Per le corti secolari, il Parlamento di Parigi divenne la corte suprema con competenza di prima istanza per le persone importanti e alcune questioni e con competenza generale in appello. Altra caratteristica fu quella della specializzazione: il lavoro veniva diviso rigidamente: vi erano i consigli che, stabili in un posto, dovevano assicurare l'amministrazione della giustizia ed erano impegnati a tempo pieno nelle questioni giuridiche. I giudici erano professionali, forniti di istruzione universitaria. La procedura romano-canonica è descritta nello Speculum Judicialis di Guglielmo.
Durante: vi è un singolo giudice professionale o un gruppo che indaga, e pronuncia la sentenza finale. La scrittura ha una parte importante nella procedura, ad esempio sono scritte le testimonianze. Ben precisata la procedura d'appello: segretezza dell'esame dei testimoni, il pubblico tenuto a distanza. La partecipazione popolare perde importanza e d'altra parte, anche a causa della complessità dei problemi affrontati e della lingua dotta utilizzata. Ancora di più in Inghilterra dove il diritto era ormai inintelligibile per il popolo a causa del linguaggio complesso sia tecnicamente, che per la sua derivazione da una lingua non inglese come il franco-normanno. Le corti adesso erano organizzate dallo Stato: c'erano sempre delle corti estranee alla giurisdizione reale ma dalla competenza limitatissima. Così come persero importanza le corti municipali. Anche i mezzi di prova subirono dei cambiamenti: mentre prima si trattava di mezzi di prova irrazionali,fondati sui segni divini, e privi di una logica, adesso si iniziò ad utilizzare una prova razionale, basata su un esame critico e sulla logica. Bisognava usare documenti e testimonianze che però potevano ben essere falsificati: per risolvere questo problema, mentre in Inghilterra si lasciò alla giuria il compito di decidere, nel Continente si passò ad un sistema di prove dotte: faceva piena prova la testimonianza concorde di due testi.
L'ILLUMINISMO, IL DIRITTO NATURALE E I CODICI MODERNI: DALLA META' DEL XVIII ALL'INIZIO DEL XIX SECOLO
Dalla metà del XVIII sec agli inizi del XIX, si diffuse un nuovo movimento culturale che aveva alla sua base la critica al diritto vigente, e in particolare verso la società dell'Antico Regime. Le critiche principali riguardavano l'ineguaglianza giuridica, i limiti posti al popolo e sulla proprietà: libertà ed eguaglianza erano gli obiettivi principali di questo.
ritenevano che la Chiesa cattolica avesse troppo potere e influenzasse negativamente la politica e la società. Alcuni filosofi come Voltaire e Rousseau criticarono apertamente la Chiesa e promossero l'idea di una separazione tra Stato e religione. Inoltre, gli illuministi si opposero anche alle ingiustizie sociali e alle disuguaglianze presenti nella società dell'epoca. Essi sostenevano l'importanza di una società basata sulla ragione, sulla libertà e sull'uguaglianza di tutti i cittadini. Per diffondere le loro idee, gli illuministi utilizzarono principalmente la stampa e i salotti letterari, dove si riunivano per discutere di filosofia, politica e letteratura. Inoltre, molti di loro scrissero opere che ebbero un grande impatto sulla cultura e sulla politica dell'epoca, come ad esempio l'Encyclopédie di Diderot e d'Alembert. L'illuminismo ebbe un'influenza duratura sulla società e sulla politica europea. Le idee degli illuministi contribuirono alla nascita di movimenti rivoluzionari come la Rivoluzione francese e alla diffusione di ideali come la democrazia, i diritti umani e la laicità dello Stato. In conclusione, l'illuminismo fu un movimento intellettuale che si sviluppò nel XVIII secolo e che promosse l'importanza della ragione, della libertà e dell'uguaglianza. Gli illuministi criticarono la Chiesa cattolica e le ingiustizie sociali, diffondendo le loro idee attraverso la stampa e i salotti letterari. Le loro idee ebbero un impatto duraturo sulla società e sulla politica europea.