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COME VIENE STABILITA L’ORIGINALITA’ DI UN’OPERA?
Per valutare l'originalità viene compiuto un test di creatività. • Tale test non è stabilito ex lege; • E’ stato
introdotto dalla giurisprudenza; • E’ in continua evoluzione.
CASO:
L’attività di pubblicità può essere protetta dal diritto d’autore?
L’opera pubblicitaria non è di per sé compresa nell’elenco delle opere proteggibili. Potrà essere protetta dal
diritto d’autore solo in quanto:
– consista in un’opera letteraria, figurativa, cinematografica, fotografica etc, e
– presenti i requisiti di creatività, originalità, richiesti dalla l.d.a.
Una pubblicità è composta da due elementi strutturali di base: –quello “letterario” (per es. headline/claim,
le parti testuali, la sceneggiatura) e –quello di “visualizzazione” (elementi figurativi, grafici, stilistici).
In passato, la pubblicità era considerata difficilmente proteggibile perché la sua espressione era molto meno
creativa (mere caratteristiche e destinazione d'uso del prodotto) rispetto alla stragrande maggioranza dei libri,
musica e film. Oggi, le attività di marketing e pubblicità comportano invece la creazione e la condivisione di
contenuti per acquisire mercato. La creatività diventa un elemento centrale di una campagna pubblicitaria
efficace ...
Esempio:
I contenuti pubblicitari possono presentare l'originalità e la creatività necessaria per la protezione
autoriale.
36
Caso Fiat500 (Italia, Tribunale di Torino, 2015) Questa sentenza ha confermato il principio che le idee
pubblicitarie in quanto tali non possono essere protette dal diritto d’autore, a meno che non siano state
espresse in un modo percepibile.
Un spot efficace deve essere articolato e sintetico per attirare, in breve tempo, l'attenzione di un
• vasto pubblico sul messaggio-chiave che vuole trasmettere.
Per questo motivo, la progettazione del suo concept è un passo fondamentale: il modo in cui un certo
• prodotto è caratterizzato, e come un certo messaggio è comunicato (ad esempio con la creazione di
sorpresa, divertimento, complicità ...).
Pertanto, il Tribunale di Torino ha affermato che non solo gli elementi strutturali della pubblicità
• (testi, immagini, etc) ma lo schema narrativo di uno spot pubblicitario (cd bozzetto) è proteggibile
dal diritto d’autore.
Il Tribunale di Torino ha dato ragione all’art director stabilendo che l’idea pubblicitaria da lui
espressa fosse meritevole di protezione.
LA RESPONSABILITA’ DEGLI INTERMEDIARI (della rete internet)
Airbnb è il maggiore fornitore di servizi alberghieri del mondo, ma non possiede nè alberghi, né altri
immobili. Facebook è il maggior fornitore al mondo di contenuti multimediali, ma non ne crea. Foodora è
uno dei maggiori fornitori di servizi di food delivery, ma non ha alcun ristorante.
Internet e la catena della distribuzione
Dai tempi della rivoluzione industriale, il mondo ha assistito allo svilupparsi di complesse catene di
approvvigionamento, dai progettisti ai produttori, dai distributori agli importatori, dai grossisti e dettaglianti.
In tempi recenti, la potenza di Internet ha spostato il potere verso altri luoghi...
No dis-intermediazione, ma intermediazione online
Noi non intratteniamo più rapporti commerciali con i produttori di beni. Ad es. i libri: Amazon ci offre i
nostri libri preferiti, guadagnando da ambo i lati, il nostro e quello degli editori. Addirittura, noi apprezziamo
molto i servizi di messaggistica istantanea come Whatsapp, preferendo questa ed altre simili app ai
tradizionali fornitori di servizi telefonici.
→ Su internet sono nati nuovi intermediari (anche noti come ISP: Internet Service Provider), nuove
iniziative imprenditoriali che si collocano dove il valore (e i profitti) stanno andando ...
Chi sono gli intermediari?
Nonostante i numerosi studi importanti in materia, il fenomeno dell’intermediazione online è ancora
• da comprendere appieno.
Il termine «intermediario» spesso serve come frase di ripiego in assenza di una definizione chiara.
•
37 Gli intermediari in diverse forme (tra cui fornitori di banda larga, piattaforme app, siti di e-
• commerce, motori di ricerca, o social network) svolgono un ruolo costitutivo nell’ambiente digitale
di oggi.
In particolare, con riferimento agli intermediari che sono coinvolti nella diffusione di contenuti,
• questi soggetti sono spesso visti come naturali punti di controllo di questi contenuti.
Quali sono le tipiche questioni giuridiche che devono affrontare?
I fornitori di servizi di intermediazione hanno potenzialmente elevati rischi di responsabilità rispetto ai
contenuti che distribuiscono. Questi includono:
Una potenziale mancanza di controllo sui contenuti;
1. Una disparità di trattamento tra diverse tipologie di intermediario: dal semplice servizio di
2. connessione alla Rete (cd access provider) fino a servizi più elaborati (es. hosting provider, content
provider, etc)
Le potenziali conseguenze negative sulla crescita e l'innovazione.
3.
Quali sono dunque le possibili aree di responsabilità?
I profili di responsabilità che possono essere immaginati in relazione all’attività di questi intermediari sono
molteplici. Essi cambiano in relazione a diversi tipi di intermediari e possono sollecitare diverse questioni
giuridiche a seconda del tipo di contenuto distribuito. Gli esempi più significativi di possibili violazioni
sono: 1. La diffamazione; 2. La diffusione di contenuti illegali e dannosi (es. pornografici, razzisti o
terroristici) ; 3. La violazione del marchio altrui (es. nelle aste online); 4. La diffusione non autorizzata di
materiali coperti da diritto d’autore (la questione più spinosa)!
IL CASO MEDIASET-YAHOO
I fatti di causa...
Yahoo propone appello contro la sentenza del Tribunale di Milano che aveva riconosciuto le sue
• responsabilità di ISP in relazione alla presenza di filmati tratti da programmi Mediaset (Zelig, Le
Iene etc.) sulla piattaforma di Yahoo «Portale Video»
La Corte di Appello di Milano ha accolto l’appello di Yahoo e ribaltato in toto la sentenza di primo
• grado
Il primo grado
Il Tribunale di Milano nega la natura di hosting provider passivo di Yahoo e lo ritiene un hosting
• provider attivo, vale a dire quello che può: – Commettere illeciti direttamente, o; – Esercitare
un’autorità o un controllo sull'attività illecita posta in essere da un destinatario del servizio.
(Per l’hosting provider attivo non è prevista alcuna esenzione di responsabilità).
•
38 Secondo il Tribunale, Yahoo è un hosting provider attivo perché: – Ha previsto una manleva in suo
• favore da parte degli utenti della piattaforma; – Ha messo a disposizione un servizio di segnalazione
degli abusi, con assunzione dell’onere di controllo della liceità del materiale pubblicato; – C’è un
servizio di indicizzazione automatica dei contenuti; – C’è una licenza in favore di Yahoo dei
contenuti caricati.
Yahoo, quindi:
– NON offre uno spazio neutro di memorizzazione dei contenuti o un software di mera comunicazione che
permetta la visualizzazione dei video da parte di terzi; – È in grado di manipolare e trattare i dati e i contenuti
inseriti. Secondo il giudice Yahoo non è tenuta ad una verifica preventiva…
• Tuttavia, dopo aver ricevuto una segnalazione da parte del titolare dei diritti, Yahoo non si è attivato
• per rimuovere i video, con conseguente sua responsabilità diretta.
L’Appello
Yahoo deduce in appello che non sia stata rispettata la normativa dell’UE (Direttiva 2000/31/CE, nota come
“direttiva sul commercio elettronico”) da considerarsi come primario parametro di riferimento nella
valutazione degli oneri imposti all'hosting provider.
Articolo 14 ("Hosting«)
1. Gli Stati membri provvedono affinché, nella prestazione di un servizio della società dell'informazione
consistente nella memorizzazione di informazioni fornite da un destinatario del servizio, il prestatore non sia
responsabile delle informazioni memorizzate a richiesta di un destinatario del servizio, a condizione che
detto prestatore:
a) non sia effettivamente al corrente del fatto che l'attività o l'informazione è illecita e, per quanto attiene ad
azioni risarcitorie, non sia al corrente di fatti o di circostanze che rendono manifesta l'illegalità dell'attività
o dell'informazione, o
b) non appena al corrente di tali fatti, agisca immediatamente per rimuovere le informazioni o per
disabilitarne l'accesso.
2. Il paragrafo 1 non si applica se il destinatario del servizio agisce sotto l'autorità o il controllo del
prestatore.
3. Il presente articolo lascia impregiudicata la possibilità, per un organo giurisdizionale o un'autorità
amministrativa, in conformità agli ordinamenti giuridici degli Stati membri, di esigere che il prestatore
ponga fine ad una violazione o la impedisca nonché la possibilità, per gli Stati membri, di definire procedure
per la rimozione delle informazioni o la disabilitazione dell'accesso alle medesime.
L’Appello – Il regime europeo di responsabilità dell’ISP
L’articolo 14 prevede un regime di esenzione da responsabilità per gli eventuali problemi causati dalle
informazioni e dai contenuti che distribuisce, e che sono stati caricati da un utilizzatore del servizio. E ciò a
condizione che l’ISP:
39
a) non sia effettivamente a conoscenza del fatto che l’attività o l’informazione sia illecita; b) non sia al
corrente di fatti o di circostanze che rendono manifesta l’illiceità dell'attività o dell'informazione; c) non
appena a conoscenza di tali fatti, su comunicazione delle autorità competenti, agisca immediatamente per
rimuovere le informazioni e i contenuti o per disabilitarne l'accesso.
Inoltre, l’articolo 15 stabilisce che il provider non è assoggettato ad un obbligo generale di sorveglianza sulle
informazioni che trasmette o memorizza, né ad un obbligo generale di ricerca attiva di fatti o circostanze che
indichino la presenza di attività illecite.
L’Appello – Il regime di responsabilità dell’ISP
L’ISP è comunque tenuto: a) ad informare, senza indugio, l'autorità giudiziaria o quella amministrativa
avente funzione di vigilanza qualora sia a conoscenza di presunte at