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Analisi delle scritture burocratiche

La funzione dei documenti scritti, prodotti all'interno di un contesto istituzionale, è uno degli aspetti su cui si è soffermato Foucault vedendo in queste un nuovo livello di interconnessione tra individuo e società e la possibilità, da parte dei centri di potere, di sorvegliare e regolamentare l'attività pratica lavorativa e privata dell'individuo.

Il metodo di campionamento

Le scuole prese in considerazione sono 30 e sono state selezionate in base a fattori: storico-geografici; socio-economici; innovativi; disponibilità alla ricerca. La scelta è quindi caduta su scuole che hanno permesso di esprimere le diverse sfaccettature del fare scuola e appartengono a diversi ordini e a diverse realtà sociali; scuole che hanno fatto emergere piena disponibilità al lavoro di ricerca.

Il tipo materiale

È costituito da scritture istituzionali.

Aventi una precisa finalità a cui l'insegnante deve rispondere. Le scritture burocratiche possono essere considerate dei veri e propri generi e questo ha facilitato una lettura quantitativa, ma proprio per il fatto di essere istituzionali presentano delle caratteristiche che rendono non agevole una lettura qualitativa. Le principali sono: la preesistenza, sono state prodotte indipendentemente dalla finalità della ricerca; la finalizzazione, la componente di spontaneità e di espressione della propria soggettività può essere oscurata dal fatto che si tratta di un documento destinato al pubblico.

PAR.3.1.3. LA PROCEDURA DI ANALISI è costituita da due letture: la prima serve a reperire le componenti linguistiche, a rilevare tracce che segnalano aspetti delle pratiche didattiche e che denotano anche il lavoro soggettivo dell'insegnante; la seconda, serve a capire quanto le interpretazioni influenzano l'azione quotidiana, a individuare

L'origine e la natura delle credenze che utilizzano nel lavoro, a individuare la possibilità di cambiamento delle conoscenze.

PAR.3.1.4. PRIMA LETTURA

Al termine della lettura analitica, in cui i documenti sono stati suddivisi fra i ricercatori e poi sono stati confrontati, si è provato a formalizzare le tracce di soggettività e le tracce di indicazioni operative al fine di poter tipicalizzare insieme l'azione dell'insegnante, le sue difficoltà e i suoi successi. I risultati hanno dimostrato che si tratta di scritture stereotipe in cui lo schematismo mortifica ogni fattore espressivo e ne diluisce il significato. I testi che esprimono una maggiore soggettività sono le relazioni finali, i registi della attività opzionali/laboratori, i registri delle riunioni e i progetti relativi alle attività extracurricolari. In queste tipologie burocratiche è stato possibile reperire anche elementi di personalizzazione al livello del linguaggio.

di scelta redazionale e di curvatura educativa dei contenuti. In altre tipologie si è rilevata una sorta di cristallizzazione nel lavoro della scrittura, una scrittura espressa in forma essenziale e stereotipata. La soggettività tende quindi a sfumare a vantaggio della prassi. Quando i contenuti dello scritto riguardano esperienze vissute e agite prevale l'elemento narrativo.

PAR.3.1.5. SECONDA LETTURA INCROCIATA

Gli obiettivi dell'indagine hanno indotto a concentrare l'analisi su due tipologie di scritti: la relazione finale e la programmazione disciplinare. Questo per due motivi: perché in questi scritti il docente esplicita riferimenti personali sulla scuola, sulla classe e sul proprio lavoro; perché il numero complessivo di questi scritti può permettere una trattazione quantitativa in modo tale da ricavare delle ricorrenze generali. Ogni scritto è stato trasportato in file per permettere un'analisi più immediata. Nella

trasposizione si è cercato di lasciare inalterata ogni caratteristica del testo. Il materiale presenta uno stile essenziale, a elenchi puntati. Pur tuttavia compaiono scritti riflessivi e autobiografici. In un primo momento sono stati evidenziati i punti nei quali lo scrivente faceva riferimento alla dimensione del proprio lavoro. Nel passaggio successivo i vari punti sono stati articolati in categorie. Le difficoltà maggiori sono sorte nel momento della lettura incrociata per le numerose difformità di interpretazione che ogni lettore aveva dato. Le difformità sono state controllate con tutto il resto dei colleghi e poi risolte. Per ottenere la sintesi complessiva dei dati è stato usato il metodo etnografico Qualitative Data Analysis che ha previsto: la lettura del documento, la ricerca del segmento, l'organizzazione dei segmenti, l'estrapolazione delle categorie e l'organizzazione di segmenti all'interno delle categorie. Nelle

scritture analizzati si presentano prima i commenti estrapolati e radunati per categoria, poi effettua una sintesi. Ecco i risultati.

I punti che fanno riferimento alla categoria scuola sono di due tipi: quelli in cui lo scrivente esprime considerazioni molto generali e personali sull'idea di scuola; quelli in cui vi sono riferimenti all'istituto scolastico in cui si è lavorato. I primi richiamano il dover essere della scuola, le sue finalità e i termini educativi; i secondi richiamano le regole implicite del fare scuola, il clima e i rapporti personali che l'insegnante vive con gli alunni.

I punti che fanno riferimento al processo di insegnamento/apprendimento prevedono 3 modelli: nel primo è riscontrabile un'idea d'insegnamento che deve sapersi conformare alle capacità apprenditive della classe anche se limitate; nel secondo emerge la funzione di sollecitazione e di stimolo dell'intervento insegnativo nei confronti

dell'apprendimento degli alunni; nel terzo insegnamento sollecita gli interessi degli alunni che rispondono in maniera positiva lasciandosicoinvolgere. I punti che fanno riferimento all'insegnamento prevedono una distinzione tra organizzazione e pianificazionedell'insegnamento. Nel primo i riferimento vanno nella direzione della gestione della scuola; nelsecondo vi è la tendenza a stabilire regolarità, temporali o operative, alle quali sono però ammessedelle modifiche possibili.I punti che fanno riferimento alla categoria dell'apprendimento sono numerosi e non è possibileindividuare delle similitudini per poi adoperare una sintesi.I punti che fanno riferimento alla disciplina prevedono una duplice posizione dell'insegnante neiconfronti di essa: formale e informale. Quella formale richiama elementi disciplinari convenzionali,come gli obiettivi formativi, i saperi e le competenze estrapolati dai Programma o dal Pof.

Quellainformale è la capacità dell'insegnante di restituire una propria rappresentazione delle disciplina. I punti che fanno riferimento al binomio alunni/classe riguardano la componente comportamentale-relazionale in cui emergono le condizioni affettivo-motivazionali degli alunni. I punti che fanno riferimento alla valutazione riguardano le modalità e gli oggetti di valutazione. I punti che fanno riferimento alla meta valutazione riguardano le riflessioni dello scrivente sullavalutazione. I punti che fanno riferimento al meta insegnamento riguardano le relazioni d'ingresso in cui lo scrivente riflette sull'insegnamento proprio e generale. Dai documenti analizzati emergono processi di pensiero che l'insegnante mette in atto prima dell'intervento, nel corso della sua attuazione e nella fase successiva all'intervento stesso. Nella fase della programmazione gli insegnanti sono rivolti soprattutto a prevedere le molteplici variabilie sono

Agevolati dal fatto di poter analizzare un ampio repertorio di piani di lavoro svolti nel passato. Nella fase in-azione mettono in atto processi interattivi rapidi multidimensionali e sorvolano su elementi didatticamente significativi. Ciò che sorprende è la rappresentazione che lo scrivente restituisce alla propria disciplina in cui emerge un repertorio che nulla ha a che vedere con le dinamiche reali dell'insegnante.

PAR.3.2. ANALISI DELLE SCRITTURE "DEL TEMPO RUBATO"

Si tratta di microbiografie contenenti le osservazioni, le sensazioni, le impressioni, relative alle difficoltà didattiche, trascritte però su sollecitazione da parte del ricercatore, anche se tutte prodotte per libera scelta. Coloro che hanno aderito all'invito (gruppi docenti scuola "Dante Alighieri di Taranto, gruppo docenti scuola san Giovanni Bosco di Taranto, corsisti SSIS di Taranto, supervisori del tirocinio di laurea in scienze della formazione primaria di Bari,

Gli studenti del corso di laurea di scienze della formazione primaria del Suor Orsola di Napoli) si sono dovuti attenere ai seguenti ambiti tematici: campo dei saperi disciplinari; ambito delle conoscenze divise in conoscenze teoriche, conoscenza del mestiere e conoscenza dei casi; complesso delle credenze, che influenzano ciò che l'insegnante mette in atto; interazione con gli alunni; organizzazione delle attività; gestione della classe; ruolo del contesto; gesti personali finalizzati al senso dell'apprendere; riferimento alla comunità degli insegnanti. La lettura di questi testi è stata svolta in due fasi: la prima effettuata dall'autore del volume in modo libero e senza espliciti schemi; la seconda attraverso specifiche griglie e con la partecipazione della dott.ssa Laura Agrati. I gruppi della scuola Dante Alighieri hanno fornito circa 20 scritture incentrate su ricordi e su situazioni problematiche. Chi scrive si sofferma sul valore del riflettere.

Come tempo della persona, attribuisce grande importanza al coinvolgimento e alla partecipazione degli alunni, esprime perplessità riguardo alle strategie che l'insegnante vorrebbe condividere con il dirigente o con i colleghi, riflette sugli eventi educativi e sugli eventi che si sono verificati in classe per accrescere la propria esperienza professionale, ricorda quando dovette insegnare per la prima volta, narra la propria esperienza didattica.

Il testo del gruppo della scuola San Giovanni Bosco si è soffermato sulla scuola come centro di ricerca, sull'attività ludica come strategia privilegiata, sul pieno coinvolgimento degli alunni, ha riconosciuto la valenza formativa del tutor e dell'esperienza laboratoriale, fa riferimento al ruolo del mentore, vede l'insegnante come soggetto che favorisce lo sviluppo cognitivo. Vi è in questi scritti la tensione costante a rinnovare l'interesse per il proprio lavoro. Non emerge la distinzione

elle studentesse e agli studenti, al fine di favorire un apprendimento attivo e significativo. Inoltre, si ritiene fondamentale promuovere un clima di rispetto reciproco e di valorizzazione delle diversità, al fine di favorire un ambiente inclusivo e stimolante per tutti. Per quanto riguarda le metodologie didattiche, si privilegia l'utilizzo di approcci didattici innovativi, come il problem solving, il cooperative learning e l'uso delle nuove tecnologie. In questo modo, si cerca di favorire lo sviluppo delle competenze trasversali, come la capacità di lavorare in gruppo, di risolvere problemi complessi e di utilizzare in modo critico le informazioni. Infine, si ritiene importante promuovere una valutazione formativa e continua, che permetta di monitorare costantemente il processo di apprendimento degli studenti e di intervenire tempestivamente in caso di difficoltà. La valutazione viene intesa come un momento di riflessione e di crescita, finalizzato a favorire lo sviluppo delle competenze e delle conoscenze degli studenti. In conclusione, l'obiettivo dell'insegnamento è quello di formare cittadini consapevoli, critici e capaci di affrontare le sfide del mondo contemporaneo. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale adottare un approccio pedagogico basato sull'attivazione degli studenti, sulla valorizzazione delle diversità e sull'utilizzo di metodologie didattiche innovative.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
15 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica Generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Fabbri Loretta.