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Criteri: età, sesso, stato civile, numero di dipendenti, rendita, capitale, stabilità
emotiva, istruzione, numero di contributi versati, potenzialità future, referenze del
candidato alla sopravvivenza.
-Quanti modelli sono presenti? 4
1. Modello socio-storicista, 2. Modello liberale-radicale, 3. Modello pragmatico-
utilitarista, 4. Personalismo.
Modello socio-storicista:
1. La società si evolve assieme ai suoi valori (evoluzionismo e
relativismo): ciò vuol dire che ciò che oggi è valido può non esserlo domani. Per
definire se un’azione è buona o cattiva, osservo come viene valutata. Se tutto può
cambiare, questo vuol dire che non vi sono valori universali validi in ogni epoca.
Modello liberale-radicale:
2. l’impostazione è soggettivista, cioè è del singolo soggetto.
Il limite è l’altro. L’altro deve essere in grado di esprimere la propria volontà, il proprio
volere.
Modello pragmatico-utilitarista:
3. la risposta alla domanda “è giusto o ingiusto?” è
affidata all’utilità. Es: è utile sperimentare a svantaggio di pochi per il vantaggio di
molti? Sì perché è utile per la società. Nasce dall’utilitarismo il neo-utilitarismo dove si
attribuisce l’utilità a ciò che minimizza il dolore e massimizza il piacere. Si tratta di un
concetto importante perché da qui nasce la concezione della qualità della vita. La
conseguenza è che chi prova dolore e piacere è soggetto a questi diritti.
Modello del personalismo:
4. si oppone al relativismo etico il personalismo. La persona
acquista il titolo di persona al momento del concepimento e lo perde nel momento in
cui perde la vita.
Autonomia: libertà della persona di scegliere in ambito di salute.
Principio di autonomia:
Gli elementi che sono necessari per dichiarare una persona autonoma/libera sono:
1. Conoscenza della situazione;
2. Consapevolezza;
3. Mancanza di coercizione.
Le motivazioni che possono spingere una persona a non accettare ad esempio un
catetere sono:
Ignoranza/presunzione, mancanza di fiducia, paura, credenze religiose, vergogna,
dolore, rassegnazione, dignità.
Principio di beneficienza/beneficità:
Non nuocere alla persona
Esistono situazioni in cui non si può promuovere il bene e dunque si afferma il
principio di non maleficenza.
Abuso psicologico.
Dispensa Recagno
Deontologia professionale: