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Tessaglia.
397 Col favore di Eutropio, nuovo braccio destro di Arcadio, Alarico viene nominato magister
militum per Illyricum. Dall'altra parte, in Africa, il magister utriusque militiae Gildone si ribella,
tagliando i rifornimenti granari a Roma, ma la sua insurrezione, sostenuta peraltro dal senato
orientale, verrà repressa nella primavera del 398 da una spedizione guidata da suo fratello Mascezel.
Il 4 aprile di quest'anno muore a Milano il vescovo Ambrogio, noto avversario del paganesimo.
401 Mentre Stilicone affronta in Norico e in Rezia attacchi di Vandali e di Alani, Alarico marcia
sull'Italia: in novembre assedia Aquileia e conquista la Venetia, quindi assedia Milano. Stilicone si
vede costretto a richiamare rinforzi da Gallia e Britannia, lasciando sguarnito il confine del Reno.
402 Stilicone vince Alarico prima sull'Adda e quindi a Pollenza, il 6 aprile, giorno di Pasqua.
Alarico è ricacciato in Illirico. Nel frattempo la capitale d'Occidente, dopo l'esperienza dell'assedio,
si trasferisce da Milano alla più sicura Ravenna.
405-406 Un'orda di tribù germaniche, sotto la guida dell'ostrogoto Radagasio, supera il confine del
Reno lasciato sguarnito e discende in Italia dirigendosi verso Roma senza nessun altro piano se non
quello di predare e distruggere; i barbari assediano Firenze, dove sono definitivamente sconfitti
dall'intervento in extremis di Stilicone. In seguito avviene un fatto strepitoso, la cosiddetta Gothica
Pax: Alarico diviene un alleato ed è fatto magister militum dell'Occidente da Stilicone stesso,
desideroso di servirsi dei Visigoti come arma contro la pars orientale, tant'è che l'Illirico viene
occupato sotto l'insegna occidentale.
407 Nuove orde di Vandali, Alani e Svevi superano il Reno e dilagano in Gallia portando gravi
devastazioni. In questo frangente spuntano le nomine di alcuni usurpatori d'occasione tra i quali
spicca Costantino III, convinto di poter arginare per fas et nefas i barbari; d'altro canto, scoppiano
moti separatisti nell'Armonica (odierna Normandia) che avranno gran seguito. Nello stesso anno
Stilicone rompe la collaborazione con Alarico, il quale pretende una remunerazione di 4000 libbre
d'oro dal senato di Roma ottenuta su istanza di Stilicone stesso.
408 Costantino III estende il suo dominio in Spagna per mezzo di uno dei suoi magistri militum,
Geronzio, e del figlio Costante, proclamato cesare dal padre. Intanto il primo maggio Arcadio
muore e Onorio si reca subito a Costantinopoli mostrando “il desiderio di prendere nelle mani la
direzione della politica fra le partes e di liberarsi da una tutela [quella di Stilicone] che a lui (…)
sembrava ormai insopportabile”. Stilicone infatti ambiva da tempo a riunire tutto l'impero sotto il
suo potere ma, perso il favore di Onorio, cade in disgrazia: Olimpo, magister officiorum di Onorio,
ne provoca l’arresto per alto tradimento e infine l’esecuzione tra il 22 e il 23 agosto. Il momento,
per l’impero, è molto delicato. Con la morte di Stilicone, che fino a quel momento aveva gestito i
rapporti con Alarico e i foederati germanici, le truppe romane, da tempo gelose, approfittano
dell’occasione per massacrare le famiglie dei foederati ed essi, per tutta risposta, si uniscono ad
Alarico, il quale tenta di giungere a patti con l’imperatore Onorio senza alcun risultato. In ottobre
Alarico marcia su Roma e assedia una prima volta la città: il senato deve comprarne la partenza a
caro prezzo.
409 Vandali, Svevi, Alani passano in Spagna mentre i Burgundi attaccano l'Armonica, i cui abitanti
sono costretti all'autodifesa; essi riescono infine a sconfiggere i Burgundi scacciando poi gli inetti
magistrati romani e proclamandosi indipendenti: proseguono così quelle rivolte sociali bagaudiche
(dal celtico “vagabondi”) presenti già nel III secolo. Dopo la caduta di Olimpio, il suo successore
Giovio si dimostra più disponibile a trattare con Alarico ma l’irremovibilità di Onorio prevale di
nuovo. Alarico dunque assedia per la seconda volta Roma e costringe il senato a ratificare la
nomina di un proprio imperatore, Attalo.
410 Attalo si dimostra inadeguato e Alarico lo depone sperando nel beneplacito di Onorio. Alla fine
Roma è assediata per la terza volta, si tratta del celebre “sacco di Roma”: il 24 agosto i Goti entrano
nella Città dalla porta Salaria e la saccheggiano per tre giorni consecutivi. Poco dopo Alarico muore
a Cosenza e gli succede il cognato Ataulfo: al suo seguito sono Attalo e la sorellastra di Onorio,
Galla Placidia, catturata durante il sacco.
411 Il generale Geronzio si ribella a Costantino III e , dopo aver lasciato in Spagna un proprio
imperatore, Massimo, dapprima uccide il principe Costante e poi muove guerra proprio contro
Costantino in Arles. Sopraggiungono i generali di Onorio, Flavio Costanzo e Ulfila, incaricati di
riportare l’ordine in Gallia. Costantino III, assediato ad Arles e abbandonato dagli alleati Burgundi e
Alani, che avevano nominato a Magonza un nuovo imperatore, il pagano Giovino, si arrende.
Intanto i Visigoti di Ataulfo risalgono la penisola devastando l'Italia.
412 Ataulfo e i Visigoti entrano in Gallia d'accordo con Onorio e prendono contatti con l'usurpatore
Giovino.
413 Giovino nomina augusto il fratello Sebastiano e Ataulfo, spinto da Onorio, provvede
all'eliminazione di entrambi. Ma a causa dei mancati rifornimenti di grano sorge dissapore tra
Onorio e Ataulfo: costui assedia dapprima Marsiglia e in autunno riesce a prendere Narbona, suo
nuovo quartier generale, e Tolosa.
414 Il primo gennaio Ataulfo sposa in Narbona Galla Placidia , da tempo rivendicata dal fratello, e
nomina Attalo imperatore per la seconda volta con corte a Bordeaux. Nello stesso tempo Flavio
Costanzo ottiene il suo primo consolato con base ad Arles, da dove riesce a ricacciare Ataulfo in
Spagna.
415 Ataulfo, rifugiatosi a Barcellona, viene assassinato a Tarragona da Sigerico, il quale diventa il
nuovo capo dei Goti; ma ben presto gli subentra Vallia che si riappacifica con Costanzo. La Gallia,
invece, è ormai sgombra: fatta eccezione per la persistenza dei moti bagaudici, Narbona è l'ultima
città riportata all'ordine.
416 In cambio di rifornimenti alimentari Costanzo ottiene dai Goti la restituzione di Gallia Placidia
e l'alleanza militare con Vallia. Prisco Attalo, l'usurpatore sostenuto un tempo da Alarico e Ataulfo,
è adesso abbandonato a se stesso e dopo essere stato mutilato viene relegato a Lipari; in primavera
Costanzo celebra a Roma il trionfo per la vittoria sugli usurpatori e raggiunge il prestigioso titolo di