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C
Dove:
T è l’aliquota media di riferimento
c
C è il capitale investito
L’EVA rappresenta quindi un utile strumento per misurare i fenomeni di creazione, o eventualmente
distruzione, di valore per l’impresa. Permette pertanto di calcolare gli incrementi di valore connessi
all’implementazione di un piano aziendale.
Generalmente un’impresa crea valore se il rendimento del capitale investito è superiore al costo del
capitale investito (EVA>0). Un’azienda distrugge valore se il costo del capitale investito è superiore al
rendimento del capitale investito (EVA<0). CAPITOLO 7
ASPETTI DELLA CORPORATE GOVERNANCE EDEL CONTROLLO
Quando si parla di corporate finance generalmente si fa riferimento al’architettura finanziaria dei mercati
regolamentati ai quali le imprese a capitale diffuso (public company) hanno accesso. Tuttavia, come già
detto nel capitolo 1, a livello mondale sono diffuse altre forme organizzative d’impresa che hanno una
proprietà concentrata (private company) e che non sono quotate su mercati azionari.
I principi guida della corporate finance, con riferimento alle scelte di investimento, finanziamento e di
politica dei dividendi, valgono però per tutte le imprese. La raccolta di liquidità, tuttavia, varia a seconda
che l’impresa si rivolga a sistemi finanziari basati sul mercato (market based) ovvero sulle banche (bank
based).
La proprietà, il controllo e la corporate governance delle imprese varieranno quindi in relazione al sistema
finanziario di riferimento. In ogni caso l’obiettivo della corporate finance resta la massimizzazione del
prezzo azionario e anche il tema della tutela degli investitori non cambia.
Questo capitolo descrive i principali modelli di governance utilizzati in diversi paesi del mondo.
Introduzione alla Corporate Governance: le imprese dove raccolgono la liquidità?
Nonostante i principi guida della corporate finance siano identici per tutti i tipi di impresa, i metodi di
raccolta possono tuttavia variare in relazione al differente sistema finanziario di riferimento. Ne consegue
che la proprietà, il controllo e la corporate governance delle imprese varieranno in relazione ai diversi
sistemi finanziari.
L’obiettivo di fondo della corporate finance non varia e resta a massimizzazione del prezzo azionario. Anche
quello della corporate governance, la tutela degli investitori, non cambia.
Come noto esistono sistemi finanziari basati sul mercato (market based) ovvero basati sulle banche (bank
based). Nei primi possiamo trovare le imprese a capiate diffuso, dette public company, mentre nei secondi
prevalgono le imprese a proprietà concentrata, dette private company.
All’interno dei sistemi basati sul mercato, il capitale di debito è raccolto tramite l’emissione di obbligazioni
e solo in parte tramite prestiti bancari.
Gli USA, il Regno unito e l’Asia sono paesi basati sul mercato. Europa e Giappone sono paesi basti sulle
banche.
Il finanziamento delle imprese negli Stati Uniti si differenzia da tutti gli altri paesi. Infatti negli USA possiamo
trovare una larga diffusione di titoli azionari, obbligazionari e, contemporaneamente, di prestiti bancari.
Il mercato azionario risulta altrettanto diffuso in UK e in Asia dove, tuttavia, i prestiti obbligazionari sono
molto meno importanti di quelli bancari, come in Europa e in Giappone. In Europa il mercato azionario
sensibilmente meno diffuso che nel resto del mondo. Italia, Francia, Germania e Spagna rappresentano
sistemi finanziari basati sulle banche.
Le diversità hanno origini storiche e impatti evolutivi differenti per i vari paesi in termini di corporate
governance. Le imprese che ricorrono principalmente al finanziamento bancario e quelle che ricorrono
maggiormente al mercato obbligazionario assumono caratteristiche differenti. In particolare il grado di
tutela degli investitori aumenta dove i mercati azionari e obbligazionari sono più sviluppati.
Alcuni studiosi hanno elaborato un sistema di misurazione della tutela degli investitori basato sui diritti
spettanti agli azionisti e sulla qualità di applicazione delle leggi. Da questi studi si nota come i paesi che
presentano bassi punteggi generalmente hanno mercati azionari meno sviluppati.
Quali sono le ragioni di tali differenze? L’origine dei sistemi legali può in parte spiegare le diversità di tutela.
I sistemi basati sulla common law, che ebbe origine in Inghilterra, tutelano meglio azionisti e creditori
rispetto ai sistemi basati sulla civil law. Lo sviluppo dei mercati finanziari sarebbe superiore dove la legge
tutela maggiormente gli investitori.
È bene tuttavia notare come sia la Francia che la Germania, paesi in cui vige un sistema di civil law, avessero
agli inizi del ventesimo secolo, mercati finanziari molto sviluppati e simili a quello del Regno Unito e
superiori a quello degli USA.
Corporate governance, creazione di valore e aspetti teorici.
Il termine governance è sinonimo di esercizio di governo, direzione e controllo e la nozione di corporate
governance è collegata strettamente alla definizione di società.
Una società può essere vista come un insieme di elementi. L’investitore, in qualità di proprietario, partecipa
ai profitti mentre la gestione viene assegnata al management.
Gli investitori hanno una responsabilità limitata al capitale conferito ed un limitato coinvolgimento nelle
operazioni aziendali. Il loro coinvolgimento è rappresentato dal diritto di eleggere gli amministratori e di
ottenere la protezione dei propri interessi.
Una società può essere posseduta da una varietà di azionisti, con obiettivi differenti, ma tendenti alla
massimizzazione del valore del capitale investito. Il management, quindi, dovrebbe operare cercando di
massimizzare il valore dell’impresa. La creazione di valore infatti si accompagna alla massimizzazione del
capitale azionario.
Il governo dell’impresa coinvolge essenzialmente tre soggetti:
GLI AZIONISTI
Hanno la funzione di apportare i conferimenti, detengono la proprietà dell’impresa e hanno il
potere di disciplinare il management.
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Ha la funzione di definire e controllare il raggiungimento degli obiettivi. Nelle aziende caratterizzate
da una netta separazione tra azionisti e management, esso detiene un importante ruolo di
mantenimento dell’equilibrio.
IL MANAGEMENT
Ha la funzione di eseguire i programmi stabiliti, cioè di conseguire la massimizzazione del capitale
netto investito dagli azionisti.
Lo studio del governo dell’impresa si occupa dei sistemi che regolano le relazioni tra gli azionisti, il
management e il consiglio di amministrazione per garantire che l’azienda sia ben condotta e controllata.
Distribuire il potere di decisione tra questi soggetti risulta essere piuttosto complesso ma centrale nella
definizione degli assetti futuri della società. Il consiglio di amministrazione agisce come organo di tutela
delle relazioni tra i proprietari e il management dell’impresa. La legge impone al consiglio di
amministrazione il dovere di assicurare il raggiungimento da parte della società degli interessi di medio
lungo termine degli azionisti.
I membri del consiglio di amministrazione sono classificati in tre categorie:
Gli amministratori INSIDE: sono dipendenti, ex dipendenti o familiari dei dipendenti.
I GRAY DIRECTORS: sono membri non direttamente legati all’impresa come i precedenti, ma che
detengono con essa rapporti economici effettivi o potenziali e che quindi non sono completamente
indipendenti.
Gli amministratori OUTSIDE: sono amministratori indipendenti e sono considerati quelli che
potranno più probabilmente assumere decisioni nel loro interesse degli azionisti.
Il problema di fondo all’interno della corporate governance deriva dal rapporto tra azionisti e manager.
Infatti questo è un rapporto che si basa sulla fiducia ma che è soggetto ad asimmetria informativo.
L’asimmetria informativa può essere di due tipologie:
1. SELEZIONE AVVERSA:
è una tipologia di asimmetria informativa che precede la firma del contratto ed emerge quando il
manager nasconde al principale (gli azionisti) alcune informazioni, oppure ne fornisce di false e
distorte circa le proprie abilità.
2. AZZARDO MORALE:
è un comportamento sleale legato ad una forma di opportunismo post-contrattuale che sorge a
causa del mancato rispetto del dovere fiduciario del manager nei confronti del principale che non è
in grado di verificare l’operato del manager in maniera efficace.
Per poter ridurre a probabilità di manifestazione di tali comportamenti opportunistici occorre monitorare
l’azione dei manager e assegnare adeguati inventivi alla massimizzazione dl valore dell’impresa.
Individuare una relazione ottimale tra modalità di retribuzione, comportamento dei manager e risultati
dell’impresa risulta complesso. È possibile legare i compensi dei manager al raggiungimento di alcuni
obiettivi, e anche attribuire loro la facoltà di poter acquisire azioni dell’impresa a condizioni privilegiate
(stock option).
Ovviamente l’allineamento della retribuzione dei manager alle performance dell’impresa accresce la loro
esposizione al rischio. In uno schema ideale di incentivi, i manager dovrebbero sopportare tutte le
conseguenze delle loro azioni. Il ruolo di un buon sistema di corporate governance consiste nel mitigare il
conflitto di interessi che nasce dalla separazione tra proprietà e controllo, senza accollare ai manager un
eccessivo rischio imprenditoriale. Alcuni studi hanno avvalorato la teoria secondo cui il possesso di una
maggiore quota di proprietà da parte dei manager sia associato a un minore numero di comportamenti dei
manager che riducono il valore dell’impresa. Malgrado ciò, il possesso da parte dei manager di quote di
proprietà rende anche più difficile sostituire i manager stessi, attenuando anche l’effetto della minaccia di
licenziamento.
I modelli di corporate governance nel mondo.
La letteratura nell’individuazione dei modelli di governance contrappone il modello anglosassone, tipico
degli USA dove prevalgono il mercato finanziario e le società a capitale diffuso (cioè con molti proprietari),
ad un modello renano, tipico della Germania, ma diffuso anche in Giappone, nel quale la proprietà è
concentrata e consente un controllo sul management. In realtà ogni Paese presenta caratteristiche proprie
di governance, che risultano legate allo sviluppo storico ed alle tradizioni politiche e culturali.
Esiste un modello migliore rispetto agli altri? Trovare un modello “perfetto” è quasi utopia, e ad oggi è
difficile dare una risposta a questa domanda. Se questo modello esistesse