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Centrali idroelettriche
Premesse e definizioni
Teorema di Bernoulli
mg (h + p/γ + v2/2g) = cost
h + p/γ + v2/2g = cost riferito all'unità di peso.
- h: traiettoria della particella fluida
- h + p/γ: linea piezometrica
- h + p/γ + v2/2g: retta dei carichi idraulici o totali
P = γ・Q・H E = H・mg
sapendo che γ = 1000 [kgf/m3] = 9810 [N/m3]
P = 9.81・Q・H [kW] Potenza teorica
dove Q = portata [m3/s] (teorica) H = salto teorico [m]
Impianto idroelettrico
Insieme delle opere che:
- permettono di modificare il deflusso naturale delle acque di un fiume o di un torrente, allo scopo di deviarle per un certo tratto su un nuovo percorso, con minima pendenza e minime perdite, al termine del quale si trova concentrato tutto il salto;
- utilizzano il salto per azionare un motore idraulico con relativo generatore elettrico;
- scaricano la portata utilizzata nell’alveo dello stesso corso d’acqua a valle del punto di presa oppure nell’alveo di un altro corso d’acqua.
Pe = 9,81·ηc·ηt·ηg·Q·H [kW]
dove ηc = rendimento condotte forzate ηt = rendimento motori idraulici ηg = rendimento generatore elettrico
Considerando η = ηc·ηt·ηg ≈ 0,8
Pe ≈ 8·Q·H [kW]
Elementi costitutivi di un impianto idreo
-
Opere di captazione
sono anche definite opere di sbarramento e servono per raccogliere le acque necessarie ad alimentare l’impianto. Sono ad esempio : dighe, canali di gronda, paratoie ecc.;
-
Opere di presa
servono per immettere acqua nel canale derivatore. Sono dotate di organi di chiusura e regolazione e, quando poste a fianco dei corsi d’acqua, di dispositivi per lo sghiaiamento e dissabbiamento;
Dimensionamento di un impianto ad acqua fluente
Potendo usare una qualsiasi Qtra la magra assoluta e massima di piena, il dimensionamento di questi impianti viene fatto su una particolare Q*
Portata che massimizza i ricavi
Schemi tipici di impianti idroelettrici
Impianti in pressione con condotte forzate
Opere di presa
Organi di chiusura
Valvole di sicurezza
Impianti direttamente connessi a diga di ritenuta
Dotata di griglie per impedire l’aspirazione di sedimenti.
Canale di scarico
Valvola a farfalla
Impianti a pelo libero con condotte forzate
Serbatoi di scarsa capacità
Questo tipo di impianti non si presta ad essere abbinato a serbatoi di notevole capacità.
Sono molto poco usati.
D = diametro interno della tubazione
S = spessore della tubazione
Le forme costruttive tipiche sono:
a) POZZO CILINDRICO:
adatto per gallerie di breve lunghezza, con modeste portate e con limitate escursioni di livello nel serbatoio.
max oscillazione
min oscillazione
GALLERIA DI DERIVAZIONE IN PRESSIONE
CONDOTTA FORZATA
b) POZZO A CAMERE:
questo genere di pozzo è di impiego ormai per impianti con serbatoio ed è conveniente soprattutto in impianti che abbiano forti escursioni di livello alla presa.
max oscillazione
min oscillazione
CAMERA SUPERIORE
CAMERA INFERIORE
livello statico
c) VASCA DIFFERENZIALE:
max oscillazione
min oscillazione
LUCI: l'acqua ritorna nel pozzo tramite questi sfiatatori
CAMERA SUPERIORE
CAMERA INFERIORE
Condotte forzate
Sono nella grande maggioranza dei casi metalliche; quelle in cemento armato possono essere applicate per pressioni massime di 5 ÷ 7 [kg/cm2]. Possono essere installate all'aperto, in galleria o incorporate nella roccia. Vengono installate, se all'aperto, su selle d'appoggio e vengono raccordate nei punti di cambiamento della direzione da vertici fissati al terreno con blocchi di ancoraggio in calcestruzzo.
Turbine a reazione
a) TURBINA FRANCIS:
Sono costituite da un DISTRIBUTORE PALETTATO che sostituisce quello di tipo Doble delle Pelton. L'inclinazione delle Q può essere variata per modificare la Q. La velocità relativa dell'acqua W deve sempre essere tangente alle pale della girante per massimizzare il rendimento.
Ho = SALTO UTILE NETTO
η = 1⁄g · Ho (u1v1cosα1-u2v2cosα2)
Equazione di Eulero
Per massimizzare η → cosα2=0 ⇒ α2=90° bisogna sagomare le pale in uscita in modo tale che α2=30°
Questa formula del rendimento vale nell'ipotesi che Ec sia integralmente recuperata. A tal proposito lo scarico nel canale viene effettuato tramite un tubo divergente detto DIFFUSORE.
Il diffuso ha la doppia funzione di recuperare la quota fra la macchina e il canale di scarico e di recuperare l'Ec posseduta dall'acqua all'uscita della girante. Essendo per parte immerso nell'acqua e trovandosi al suo interno una depressione (al massimo di 1 [atm] negativa) e totalmente riempito d'acqua (massimale teorico di 10,33 [m.d.c.a]). Questo permette di richiamare parte del liquido nella girante recuperando così Ec.
Wy = Energia elettrica resa in fase di generazione
Wa = Energia elettrica assorbita in fase di pompaggio
MT = η trasformatore
MM = η alternatore funzionante come motore
Il vantaggio sta nel fatto che durante il pompaggio si utilizza energia meno pregiata (durante il funzionamento a basso carico).
a) GRUPPI TERNARI:
- dove alternatore, turbina e pompa sono disposti sullo stesso asse.
- Per l’avviamento:
- accoppiamento del giunto;
- recupero d’acqua della pompa (con valvola condotta chiusa);
- avviamento gruppo con la turbina;
- sincronizzazione e parallelo con la rete;
- chiusura turbina;
- alternatore ⟶ motore sincrono;
- apertura valvola e inizio pompaggio;
- Per la disattivazione:
- chiusura valvola a monte della pompa con motore ≈ a metà carico;
- apertura interruttore e frenata gruppo;
- distacco del giunto ed avviamento turbina.
b) GRUPPI BINARI:
si hanno alternatore ed una turbina reversibile (turbina-pompa, non possono essere usate le Pelton, si usano le Francis multistadio). Il gruppo passa da una fase all’altra tramite un gioco di sezionatori.
Centrali maremotrici
Sfruttano il dislivello tra alta e bassa marea. Uno dei più grandi impianti maremotrici esistenti al mondo è stato inaugurato nel 1966 sulla foce del fiume La Rance, nel nord-est della Bretagna, vicino a Saint-Malo. Questo estuario ha un’ampiezza di marea di 8,4[m] (13,5[m] durante gli equinozi). È costituito da 24 gruppi bulbo ad asse orizzontale da 10[MW] ciascuno.
le centrali a carbone hanno un rendimento lordo del 41% circa.
Nella pratica però si usa il:
CONSUMO SPECIFICO
Calorie spese per produrre -1 kWh.
Al diminuire del carico diminuisce aumenta c.s.
CONTROLLO DEL CONSUMO SPECIFICO:
I parametri che influiscono sul c.s. sono cosi classificati:
a) PARAMETRI CHE CARATTERIZZANO LE CONDIZIONI DI VAPORE IN TURBINA:
- pressione vapore all’ammissione Psh;
- temperatura vapore all’ammissione Tsh;
- temperatura vapore alla ri ammissione Trh;
- pressione assoluta nel condensatore Psc.
b) PARAMETRI CHE CARATTERIZZANO IL CONSUMO DEGLI AUSILIARI ELETTRICI:
- Potenza assorbita dagli ausiliari di unità Pa.
c) PARAMETRI CHE CARATTERIZZANO LO STATO DEL CICLO CONDENSATO-ALIMENTO:
- differenza di temperatura acqua alimento Δap tra ingresso ECO ed ingresso DEG;
- differenza di temperatura condensa Δtb tra ingresso DEG e mandata PEC.
d) PARAMETRI CHE CARATTERIZZANO IL FUNZIONAMENTO DEL GDV:
- differenza di temperatura Δtag tra i gas ad uscita del riscaldatore dell’aria (PRA) e l’aria secca mandata del ventilatore;
- differenza di temperatura Δtag dell’aria tra l’ingresso e l’uscita del riscaldatore d’aria a vapore;
- Percentuale di O2 nei gas a monte del PRA;
- Rientrata d’aria percentuale dai PRA.
e) PARAMETRI CHE INDIVIDUANO “ALTRE CAUSE” DI SCOSTAMENTO:
- Portata totale d’acqua Qd di attemperamento RH;
- Portata d’acqua di integrazione Qi;
- Percentuale incombusti Ic nelle ceneri leggere (solo nel caso di funzionamento con combustibili solidi).