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STRUTTURE ORGANIZZATIVE
1. Design organizzativo: processo attraverso cui i manager creano specifici tipi di strutture organizzative e culture in modo tale che la compagnia possa operare nel modo più efficace ed efficiente. 2. Struttura organizzativa: sistema formale di ruoli, compiti, e relazioni che mostrano come avvengono le operazioni in una data organizzazione. 3. Organizzazione: processo tramite cui i managers stabiliscono le relazioni lavorative tra impiegati per raggiungere gli obiettivi.Fattori che influenzano la struttura organizzativa
I fattori che determinano la forma/design della struttura organizzativa sono: - Ambiente organizzativo: è l'ambiente esterno e rappresenta ciò che succede al di fuori dell'impresa. - Strategia (mission, vision, obiettivi dell'organizzazione) - Tecnologia - Risorse umane Ossia si crea una struttura organizzativa e quando si organizzano le attività, i processi e le persone sono elementi di cui dobbiamo tenere conto.Particolarmente conto.Job design: processo attraverso cui i managers decidono come dividersi compiti di uno specifico lavoro. La divisione appropriata del lavoro risulta in un efficace ed efficiente gruppo di lavoro. Job design significa pensare in un modo creativo relativamente a cosa le risorse umane fanno nella loro capacità lavorativa, quindi il job design è il modo per designare le attività e i compiti che ogni persona in un'organizzazione dovrebbe fare.
Raggruppare i lavori in funzioni (sono tutte strutture ipotetiche)
A. Struttura FUNZIONALE
Struttura organizzativa composta da tutti i dipartimenti che un'organizzazione necessita per produrre i suoi beni o servizi.
Presidente
Ricerca e sviluppo - Manufatturiero - Marketing - Risorse umane - Finanza - Ufficio acquisti
Questo è un esempio generico: c'è il presidente e sotto le diverse funzioni dell'organizzazione. L'ufficio acquisti permette di acquistare
materie prime che successivamente vengono trasformate e diventano output; la finanza riguarda la gestione dei debiti mentre le risorse umane si occupano della gestione degli impiegati e la loro formazione, il marketing riguarda la promozione del brand e l'immagine esterna dell'organizzazione. Ricerca e sviluppo, infine, riguarda lo sviluppo di un prodotto.
Vantaggi: incoraggia ad imparare dagli altri che fanno lavori simili; è facile per i managers creare l'insieme di funzioni che necessitano per analizzare e monitorare l'ambiente competitivo e per valutare i lavoratori.
Svantaggi: difficoltà per i dipartimenti di comunicare tra loro (in quanto viene creata un'organizzazione all'interno di un'altra organizzazione quindi l'interesse è relativo solo alla propria funzione); preoccupazione per il proprio dipartimento e perdita di vista degli obiettivi dell'organizzazione.
B. Struttura DIVISIONALE
I managers creano una serie di
Unità di business per produrre uno specifico tipo di prodotto o servizio per uno specifico tipo di consumatore.
Presidente
Divisione prodotto X
Divisione prodotto Y
Ricerca e sviluppo - manifatturiero - ricerca e sviluppo...
Risorse umane - finanza - ufficio acquisti
TIPI DI STRUTTURA DIVISIONALE
- Di Prodotto: i managers posizionano ogni linea di prodotto distinto o affare nella propria divisione contenitiva. I managers divisionali hanno la responsabilità di elaborare un'appropriata strategia di livello di business per permettere alla divisione di competere efficacemente nell'industria.
- Geografica: le divisioni sono realizzate in base alla posizione geografica. I managers posizionano diverse divisioni in ogni regione del mondo in cui l'organizzazione opera. Solitamente, si realizza quando i managers perseguono una strategia multi-domestica.
- Di Mercato: le divisioni sono raggruppate in base alla particolare tipologia di cliente che servono.
C. Matrix design: cerca di combinare la logica della struttura funzionale e divisionale. È una struttura organizzativa che raggruppa simultaneamente persone e risorse in base alla funzione e al prodotto. Il risultato è una rete complessa di relazioni subordinate superiori. La struttura è molto flessibile e può rispondere rapidamente alla necessità di cambiamento. Ogni impiegato ha due capi (functional manager e product manager) e può non soddisfare entrambi. C'è il CEO, poi ci sono i functional managers e diverse funzioni, ma poi ci sono anche i product managers.
Riassumendo: quando si parla di strutture di design organizzativo bisogna tenere in mente tre tipologie principalmente: funzionale, divisionale e matrix. Le organizzazioni oggigiorno diventano sempre più
complesse.
TIPI DI CAMBIAMENTI NELL'ORGANIZZAZIONE
Ora iniziamo a considerare le organizzazioni al loro interno ma anche i rapporti/relazioni fra organizzazioni. Ci sono cinque tipologie di cambiamenti:
- Ristrutturazione: cambiare la struttura organizzativa
- Reingegnerizzazione: cambiare il processo, il modo in cui il lavoro è svolto
- Fusioni e acquisizioni: cambiare l'identità di un'organizzazione (in expediaci sono diversi esempi) -> A + B = C, e C non è più la stessa identità
- Cambiamenti di strategia: cambiare le priorità, direzioni e scopi
- Cambiamento culturale: cambiare i valori, attitudini e comportamenti
+VARIETÀ DI IMPRENDITORIALITÀ E TIPI DI MODELLI DI BUSINESS
L'imprenditorialità è un concetto usato per descrivere l'attività degli imprenditori, come l'identificazione e lo sfruttamento delle opportunità (attività principale di un'impresa),
il secondo tipo riguarda l'assemblamento delle risorse e il terzo la creazione o espansione delle iniziative imprenditoriali. A volte questo termine può essere utilizzato accostato a diversi aggettivi, in modo tale da formare alcune varianti del concetto (es. imprenditore sociale). La prima varietà riguarda gli imprenditori aziendali (corporate entrepreneurs). Questo termine viene utilizzato per descrivere qualcuno che agisce imprenditorialmente all'interno di un'organizzazione esistente che può essere un'impresa di medie dimensioni, una grande corporation, un'agenzia di governo o una charity. Il vincolo dell'operare all'interno di una gerarchia organizzativa, piuttosto che essere liberi di agire autonomamente, è la caratteristica chiave che distingue i corporate entrepreneurs dagli altri imprenditori. Alcune organizzazioni incoraggiano attivamente l'imprenditorialità aziendale/corporate come un modo per.Promuovere l'innovazione e l'adattabilità. La seconda tipologia di imprenditori sono gli E-preneurs. Questo termine deriva dall'ampio uso della lettera "e" come riferimento a "elettronico" (es. e-mail, e-commerce). Questo termine è utilizzato per riferirsi al crescente numero di persone che gestiscono business che dipendono interamente da internet. Con la proliferazione di business basati su internet, gli e-preneurs rappresentano oggigiorno una categoria molto vasta che può includere chiunque, dal proprietario di un impero di vendita al dettaglio online a un lavoratore autonomo che usa una piattaforma di internet online (es. E-bay) per vendere prodotti specifici da casa.
La terza categoria è composta dagli Ecopreneurs. Questo termine è diventato popolare come modo per descrivere gli imprenditori che creano imprese o introducono nuove iniziative con l'obiettivo di affrontare obiettivi ambientali specifici. In pratica,
ciò riguarda un vasto numero di attività, partendo da una piccola impresa basata su una comunità che vende prodotti freschi e arrivando a un grande business commerciale che opera in un settore a basse emissioni di carbonio, come la produzione di pannelli fotovoltaici. Se si guarda al concetto di ecoturismo si possono vedere alcuni collegamenti con il concetto di ecopreneur. Tutte queste varietà possono coesistere in diverse tipologie di modelli di business e in diversi tipi di imprenditorialità.
Il quarto tipo è lifestyle entrepreneur. Questo termine è utilizzato normalmente per descrivere una persona che crea un piccolo business al fine di perseguire un interesse personale (ad esempio un artigiano) o un'attività sportiva. Il termine si riferisce all'idea che questo tipo di imprenditore dà maggiore importanza alla qualità della vita piuttosto che alle motivazioni più comuni per gestire un business. Essi
voglionoottenere un livello ragionevole di reddito dall'impresa ma non agiscono attivamenteper perseguire obiettivi puramente economici.Il quinto tipo è il portfolio entrepreneur, con questo termine ci si riferisce a qualcunoche opera in diverse imprese contemporaneamente. Ci sono diversi tipi di questiimprenditori, essi possono variare da proprietari estremamente ricchi di più imprese apersone meno prospere, spesso con sede in aree rurali remote, che si impegnano indiverse imprese minori al fine di ridurre i rischi e di mantenere un reddito anchequando i mercati locali, o più generalmente le condizioni economiche, sono depresse oincerte. C'è una differenza fra questo termine e il serial entrepreneur.La sesta tipologia riguarda il rural entrepreneur (c'è un collegamento con l'agriturismo,in Italia c'è una lunga tradizione di imprenditori rurali nel settore turistico). Il termine siriferisce a persone che creano oOperano in un business in campagna. Esso è utilizzato a volte in un modo più limitato per focalizzarsi sulle industrie rurali tradizionali, come l'agricoltura e la silvicoltura. Ad ogni modo, il termine viene anche utilizzato per riferirsi a coloro che gestiscono diversi business che sono locati in un'area rurale. Può essere difficile definire i confini geografici delle imprese rurali (ad es. comprende un imprenditore la cui attività si trova in un villaggio situato ai margini di una grande città, o qualcuno con sede in una remota località rurale che passa gran parte del suo tempo a fare affari a livello internazionale).
Il settimo è il serial entrepreneur e si riferisce a colui che avvia diverse imprese in un periodo di tempo, spesso reinvestendo i profitti dalla vendita di un business già esistente al fine di finanziarne uno nuovo, a volte in un campo di