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Karatepe

Sito riportato alla luce negli anni 30-40. È un toponimo turco = Azatiwataya (fondata dal re Azatiwaka  nome luvio)

L'iscrizione ritrovata è bilingue in fenicio (in questa parte del mondo è una lingua di comunicazione internazionale nei primi secoli del primo millennio) e luvio geroglifico e si ritiene che il testo luvio sia una traduzione di quello fenicio. Dice di essere un sovrano suddito Awariku e suddito del paese di Adanaua, oggi letto nella versione luvio-geroglifica come Hiyawa e Danuna in quella fenicia  ulteriore prova dell'origine micenea di questo paese.

Azatiwaka fonda questa nuova città pur essendo un sovrano locale può costruirsi un ricco palazzo. L'iscrizione fenicia è su ortostati in caratteri alfabetici, quella luvia corre su una serie di blocchi decentrati  come se quella fenicia fosse considerata prioritaria.

Recentemente è stata avanzata l'ipotesi che qui avvenga il trapasso di

tradizioni orientali nel mondo greco. Anche l'alfabeto potrebbe essere stato adottato dai greci a partire da questo contatto? Gli scribi sapevano il fenicio e parlavano il luvio e potevano aver fatto da trasmettitori. Elementi che ritornano nel mondo greco e derivano dalla tradizione mitologica ittito-currita. Ad esempio il mito di Kumarbi, dio di antica generazione che spodesta le divinità sue predecessori. All'origine c'era il dio Anu, poi Alalu e Kumarbi, suo coppiere prende il potere. A sua volta è spodestato dal dio della tempesta e da allora cerca di riprendere il potere da Tesciu. Quest'ultimo è suo figlio, nato dal suo cranio perché Kumarbi aveva ingoiato i genitali di Alalu mentre si combattevano anche a morsi ed era rimasto incinta -> analogie con i miti greci (nascita di Atena, presa di potere di Zeus, Crono che mastica dei sassi al posto dei figli) -> Teogonia di Esiodo -> Mondo degli inferi: la terra nera -> Iliade e

OdisseaKarkemishLe rovine dell'antica città si trovano per due terzi in Turchia e un terzo in Siria, sul fiume Eufrate sponda occidentale in un luogo dove il fiume era facilmente attraversabile. Il villaggio moderno si chiama Ierablus. È una città antica, la cui fondazione risale al III millennio ed è menzionata come sede di un potentato significativo nei testi di Ebla (datati a fine protodinastico-inizio età accadica) nel medio bronzo ed è uno dei centri principali della Siria con un'economia agropastorale e anche come centro commerciale grazie alla posizione sul fiume che si collegava con l'Anatolia settentrionale, il Mediterraneo e la Mesopotamia. Poi viene conquistata dai Mittani. Suppililiuma I la conquista nella seconda campagna militare, quella dei 6 anni e decide di farne un regno il cui trono affida ad uno dei suoi figli - dipende direttamente dal re di Mittani, è una grande roccaforte militare.

avamposto nell'intera regione siriana per controllare i nuovi territori conquistati

Il re di Karkemish, progenitore di una dinastia cadetta di quella ittita ha il controllo di tutta la regione e soprattutto negli ultimi 50 anni di vita del regno ittita (ultimi del XIII sec) diventa una sorta di viceré che deve risolvere i problemi della Siria in nome del gran re (controversie di confine, sulle carovane, i rapporti con la Siria e quelli nelle singole case reali), godeva di un prestigio superiore a tutti gli altri re. Quando fu finalmente stipulato la pace dopo Qadesh la delegazione che portava la tavola d'argento a Ramesse II era formata da due ambasciatori ittiti e il re di Karkemsh e anche all'interno del protocollo il re ittita aveva stabilito che negli incontri di tutti i sovrani subordinati l'unico a poter restare seduto alla sua entrata era proprio quello di Karkemish. I sovrani di Karkemish restano sempre fedeli alla monarchia ittita. Kaekemish è

Anche uno dei potentati che sopravvive alla crisi del XII sec, raccoglie l'eredità di Khatti diventando il continuatore della monarchia ittita, tanto che quando se ne parla nelle fonti di I millennio sia quelle neoassire sia la Bibbia ne definiscono il sovrano re di Khatti.

L'insediamento è di circa 100 ettari, la città di epoca più recente (età del ferro) insiste su quella del tardo bronzo che a sua volta è su quella del medio che insiste su quella di terzo millennio. In alcune parti vi sono rovine di una fortezza romana e anche evidenze di età bizantina e islamica.

L'Eufrate la protegge sul lato occidentale dove si apriva una grande porta (water gate), da questa parte si trova a picco l'acropoli. La città bassa ha due grandi porte (sud e occidentale). Le mura erano in mattoni cotti. Una lunga via processionale porta sull'acropoli. Le rovine erano visibili già nel corso del Settecento e Ottocento.

quando erano stati monitorati degli ortostati, nel 1910 il British museum decise di aprirvi uno scavo. La casa degli scavi fu costruita da Thomas Edward Lawrence che vi lavorò tra il 1911 e 1914 in collaborazione con Leonard Woolley. A seguito della costituzione delle moderne Siria e Turchia, Ierablus fu divisa e i Turchi minarono l'intera superficie del sito per non farvi passare apiedi (l'Eufrate è facilmente attraversabile), questo ha impedito la ripresa degli scavi fino a quando l'università di Bologna ha ottenuto il permesso di scavo. Kuzi-Teshob è l'ultimo sovrano (contemporaneo di Suppiluliuma II). È un nome di lingua currita come tutti i nomi dei sovrani di Karkemish del tardobronzo, quindi tra XIV e XII, perché questa regione era abitata da genti currite. Conserva il trono nonostante il collasso del regno ittita ed è il primo sovrano a prendere il titolo di grande re (lo può fare perché non

c'è più il re di Khatti, di cui si ritiene continuatore) Karkemish aveva una realtà diversa da Ugarit, un grande porto che vive sostanzialmente di commercio. Ha un'economia agropastorale basata su elementi solidi che può continuare anche in una situazione di crisi internazionale, seppur in minore splendore economico. In più aveva da tempo una sua autonomia a differenza degli altri potentati di Khatti, il cui collasso non deve aver avuto ricadute gravi sul suo funzionamento, anzi continua il suo sviluppo ottenendo il controllo di Malatya (risalendo il corso dell'Eufrate) dove regna un figlio del re di Karkemish e una parte della Turchia orientale. Entra in crisi nel corso dell'XI sec quando la potenza principale è il regno di Palasatina, che si allarga fino ad Aleppo e alla Cilicia. Da fine XI sec è di nuovo in splendore politico con un sovrano che si chiama Ini-Teshop e porta ancora il titolo di gran re, seguito da Ura-Tarhunza,

Un nome luvio, anche lui un gran re. La dinastia sembra estinguersi a fine XI sec-X sec e i sovrani smettono di usare il titolo di gran re (sono emerse altre realtà politiche) ma prendono il titolo di signore del paese più adatto ad un potentato locale di piccola dimensione. Ricordiamo come sovrani del X sec Suhi I e Suhi II, all’inizio del IX Katuwa. Con il IX sec per tutti i potentati neoittiti luvio-aramaici inizia un momento difficile perché riprende l’espansione dell’impero neoassiro. Da Assurnasirpal, fondatore di Nimrud, i sovrani iniziano spedizioni militari annualmente quasi in Siria e in Anatolia. Gli stati neoittiti danno vita a coalizioni ma non emerge mai uno stato unitario in grado di opporsi. Con Sargon II (fine VIII sec) tutta questa regione diventa dominio neoassiro. Quindi la fase di splendore degli stati neoittiti si colloca tra XII sec e metà del IX. Area monumentale dal water gate al lower palace. Il water gate era la porta

d'accesso dal fiume Eufrate dove probabilmente si trovava anche l'attracco delle imbarcazioni e doveva servire da ingresso per coloro che arrivavano via fiume. Era collegata all'acropoli e a due altri assi viari, uno verso la porta sud riutilizzato in età romana e uno verso ovest a un'altra porta. La città aveva un impianto regolare che culminava nell'acropoli. Un lungo percorso monumentale dal water gate incontra l'Hilani, un tipico edificio documentato in Siria nell'età del ferro. Significa edificio a portico, infatti ha uno o due ambienti con un accesso segnato da due grandi colonne a portico. Edifici così si trovano già in Anatolia ittita. Nell'area del Lower palace una scalinata monumentale porta verso il complesso templare e palaziale lungo la quale si trova il Long wall, muro perimetrale di un temenos all'interno del quale si trovava il santuario di Tarhunta, il nome luvio del dio della tempesta.

Il visitatore che arrivava attraversava il lungo passaggio monumentale con tutti questi ortostati scolpiti. Tutto lo spazio determinato dal muro di cinta e gli edifici è uno spazio aperto che serviva per le cerimonie, integrazione tra i vivi che partecipavano al rito e i personaggi (sovrani e corte) raffigurati sui muri. Le porte avevano una camera interna che ospitava una guarnigione, con un doppio sistema di chiusura. La porta dell'area sud era stata decorata a metà dell'VIII sec con una statua del sovrano di allora, Kamani, fatta a pezzi da Sargon II. Tutta la decorazione degli edifici di Karkemish su ortostati di pietra scolpiti in alcuni casi con funzione strutturale in altri sono solo lastre applicate sulle facciate degli edifici (sito di Alacia Hoyouk; modello decorativo ripreso anche in età neoassira: raffigurazione + testo). Tutti gli edifici hanno una lunga vita. La water gate ha un primo impianto di età ittita, poi ha una.riutilizzazione nell'XI sec con aggiunta di ortostati decorati con teorie dianimali, probabilmente nel X sec questi ortostati vengono sostituiti con scene di corte e un'ultima fase con una scultura monumentale di un leone alato. La pietra è arenaria. Il long wall (muro meridionale del recinto del tempio del dio della tempesta) era decorato per 36 metri, possiamo datarlo grazie a un'iscrizione del sovrano Suhi II (fine X sec). È in luvio geroglifico e accompagna in alternanza a blocchi scolpiti con raffigurazioni: è il 1° ciclo decorativo che unisce parte iconografica e decorazione scritta -> doppio livello di comunicazione: visiva + testuale. È un percorso ascensionale processionale in cui in basso si trovano i soldati in alto le divinità rappresentate in una scala maggiore -> le divinità si vedevano grandi anche da lontano al contrario della prospettiva solita. I soldati sono armati e indossano un elmo conico, lancia, calzari.
e scudo corto. Dopo l'iscrizione di Suhi e un probabile rilievo che raffigurava il sovrano, c'era una carica di carreria, coppia di cavalli che trainano un carro rinforzato con un auriga e un arciere sopra il nemico vinto. Segue un'immagine della defunta moglie di Suhi II con un'iscrizione che la celebra di fronte a cui inizia la processione delle divinità ad iniziare da una dea nuda (Ishtar?) con le ali, raffigurata frontalmente, con un c
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A.A. 2017-2018
45 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/01 Storia del vicino oriente antico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Bubi3382 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del Vicino Oriente Antico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof De Martino Stefano.