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ENTROPIA ASSOLUTA S
Si definisce tale la misura della dispersione della materia in un sistema termodinamico. La
probabilità di esistenza di un particolare macrostato dipende dal numero di microstati da cui può
essere ottenuto: maggiore è questo numero, maggiore è l’entropia S. Al numero di microstati che
compongono un determinato macrostato viene dato il nome di probabilità termodinamica e
l’entropia si lega ad essa tramite a relazione di Bolzman: S =klnW dove W è il numero di microstati.
III PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA (NERNST)
Mentre nel definire l’entalpia si è preferito lo stato standard della materia, per l’entropia
considero indipendentemente dallo stato e dalle variabili di stato. Diremo
che un cristallo perfetto a 0 K ha entropia S nulla, quindi ogni specie chimica ha entropia finita e
positiva in funzione della temperatura T.
Aumentando T, aumenta l’agitazione termica, quindi il numero di microstati, quindi S e
quindi il disordine.
E’ possibile determinare S a qualsiasi temperatura.
o S = 0 per T = 0 K;
o S = f(T) quindi S < S << S ;
solido liquido gassoso
o S aumenta bruscamente nei passaggi di stato;
o .
Se l’entropia di 1 mole di sostanza è riferita a 25°C e 1 atm, la chiameremo entropia
molare standard (S°).
L’entropia è una funzione di stato. ⁄
Considerando una trasformazione reversibile possiamo calcolare , dove Q è il calore
fornito e T la temperatura a cui è stato aggiunto. L’aumento di entropia è direttamente
proporzionale, quindi, alla quantità di calore fornito, tuttavia se Q viene fornito a basse T, l’effetto
sarà più evidente rispetto a un aggiunta ad alte T.
E
La variazione di entropia dovuta alla dispersione della materia è data da:
∑ ∑
19
È comunque possibile prevedere il segno di
o Trasformazioni disordinanti portano all’aumento di entropia del sistema ( );
o Trasformazioni ordinanti (diminuisce il numero di moli di sostanze allo stato gassoso)
portano alla riduzione dell’entropia del sistema ( );
o Trasformazioni che non coinvolgono lo stato gassoso o questo no presenta variazioni in
moli tengono invariata l’entropia del sistema ( ).
Ma il secondo principio della termodinamica dice che il verso dei processi spontanei è quello per
cui aumenta e .
SEGNO DI
Ora bisogna però chiarire il ruolo di nel determinare il segno di .
Il segno dipendo solo dalla variazione di entropia del passaggio da reagenti a prodotti.
La sua variazione dipende dalla variazione di entalpia dovuta agli scambi tra sistema ed ambiente:
Per un processo esotermico,
Per un processo endotermico,
Se lo scambio tra sistema ed ambiente avviene sotto forma di T, lentamente, allora :
E a parità di calore scambiato dipende solo dalla temperatura:
Ambiente caldo: l’afflusso di calore provoca modesto disordine.
Ambiente freddo: l’afflusso di calore provoca un considerevole aumento di disordine e, in
particolare, /T.
ENERGIA LIBERA DI GIBBS
E’ una funzione di stato utile per determinare la spontaneità di una reazione.
Si ricordi che .
Poiché S e H sono funzioni di stato anche G lo è.
Fissa la direzione di un processo spontaneo.
Un processo è spontaneo se .
Misura dell’energia ( ) ad assestarsi su valori minimi e dell’entropia su valori massimi.
SPONTANEITÀ DI UNA REAZIONE
Dipende dal segno e il modulo di e , oltre che da T:
( ) ( )
Reazioni esotermiche e disordinati sono sempre spontanee.
( ) ( )
Reazioni esotermiche e ordinanti sono spontanee a T basse.
( ) ( )
Reazioni endotermiche e disordinanti sono spontanee a T alte.
20
( ) ( )
Reazioni endotermiche e ordinanti non sono mai ordinanti.
ENERGIA LIBERA MOLARE STANDARD DI FORMAZIONE ( )
È una misura della stabilità termodinamica di un composto rispetto agli elementi che lo
compongono. Spontaneamente, se:
(a meno che il composto sia cineticamente stabile).
)
ENERGIA LIBERA STANDARD DI REAZIONE (
È una funzione della temperatura T.
∑ ∑
Se T = 25°C T =298 K: .
Se T 25°C , che varia in funzione di H ed S.
La temperatura minima attorno al quale la reazione diventa spontanea è la T di equilibrio
standard, avremo: ⁄
{ ENERGIA LIBERA E LAVORO UTILE
: la massima quantità di energia che può essere trasformata in lavoro utile.
Distinguiamo, per un:
Processo spontaneo ( ): lavoro fatto dal sistema sull’ambiente (- L).
Processo non spontaneo ( ): lavoro dell’ambiente sul sistema (+ L).
RENDIMENTO DI UNA REAZIONE
Il rendimento di una reazione è dato da:
( )
21
EQUILIBRIO CHIMICO
Nei calcoli stechiometrici abbiamo sempre supposto che dai reagenti si ottenesse il 100% dei
prodotti. In realtà, in tutte le reazioni raggiungono uno stato di equilibrio ( = 0) in cui la
concentrazione di reagenti e prodotti è costante. Ma:
L’equilibrio è un processo dinamico, cioè sia la reazione di sintesi che di decomposizione
avvengono contemporaneamente e, si hanno stati di equilibrio quando i due processi
avvengono alla stessa velocità.
All’equilibrio la reazione è reversibile.
La conoscenza delle quantità di prodotti e reagenti all’equilibrio (K ) ci dice quanto una
eq
reazione avviene.
Si può arrivare alla stessa condizione di equilibrio partendo sia dai prodotti che dai
reagenti.
L’equilibrio è sempre caratterizzato da una costante di equilibrio K . Sperimentalmente si
eq
dimostra che il rapporto tra le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti elevati ai loro coefficienti
stechiometrici coincidono con la K . In generale:
eq
Se le concentrazioni sono espresse in moli/litro K (equilibrio in soluzione)
c
[ ] [ ]
[ ] [ ]
Se le concentrazioni sono espresse in atm K (equilibrio gassoso)
p [ ] [ ]
( )
[( ) ( )]
( ) ( )
Se
( )
Se
Si parla di equilibrio omogeneo nel caso di equilibri gassosi (una sola fase) ed equilibri in soluzione
(una sola fale soluzione). Mentre si parla di equilibrio eterogeneo nel caso si abbiamo più fasi
coinvolte nella reazione. Il valore di K ci dice se all’equilibrio la miscela di reazione contiene
eq
un’elevata concentrazione di prodotti o meno. Distinguiamo:
K > 1: equilibrio spostato a favore dei prodotti;
K = 1: concentrazione di reagenti e prodotti identica;
K < 1: equilibrio spostato a favore dei reagenti.
Inoltre K ci da la possibilità di capire se un processo è favorevole o meno ad una determinata
eq
temperatura T. L’unica informazione che non ci dice è in quanto tempo si raggiungerà l’equilibrio.
Definisco quoziente di reazione Q, il numero che ci da una previsione del verso dello svolgimento
di una reazione per raggiungere l’equilibrio partendo da una qualsiasi condizione iniziale. Si
definisce: ( ) ( )
( ) ( )
…varia al procedere della reazione e, all’equilibrio Q = K .
eq
22
ENERGIA LIBERA E COST. DI EQUILIBRIO
rappresenta l’aumento o la diminuzione di energia libera quando i reagenti si trasformano
completamente in prodotti. Esso non varia e dipende solo dalle proprietà intrinseche di reagenti e
prodotti. Ma in condizioni non standard va’ considerata non ! Man mano che la reazione
procede verso l’equilibrio, infatti, , per cui, all’equilibrio :
La relazione è sempre valida, perché tutte le condizioni iniziali portano allo stesso punto di
equilibrio, per cui: ( )
Permette di valutare il grado di avanzamento di una reazione verso l’equilibrio partendo da
qualsiasi condizione iniziale.
Se spontanea (verso i prodotti);
Se non spontanea (verso i reagenti);
Se equilibrio:
CRITERI PER LA SPONTANEITÀ DI UN PROCESSO
{
{
{
Quindi:
Il valore di è unico per ogni T;
⁄
Esiste un’unica T per cui ed è (temperatura in cui le condizioni
standard sono in equilibrio.
Il segno di ci dice da che parte si sposta la reazione per raggiungere l’equilibrio.
Per calcolare K a T diversa da 25°C, devo prima calcolare con la relazione:
eq ⁄
( )
Posso altrimenti utilizzare un altro metodo: l’equazione di Van’t Hoff.
23
EQUAZIONE DI VAN’T HOFF
Essa definisce la dipendenza di K dalla temperatura senza fare riferimento a e assumendo
indipendenti dalla temperatura.
{
Considero: Quindi: ( ) ( )
Noto posso calcolare alla
temperatura T e viceversa… tutto senza
2
ricorrere a misure calorimetriche.
PRINCIPIO DI LE CHATELIER
Se un sistema in equilibrio viene perturbato, esso reagirà nella direzione che si oppone alla
perturbazione. La perturbazione può avvenire variando:
Concentrazione: aggiunta o allontanamento di un reagente o un prodotto.
Aggiunta di un reagente: il reagente viene consumato finchè . La reazione
favorisce i prodotti e non varia;
Aggiunta di un prodotto: il prodotto viene consumato finchè . La reazione
favorisce i reagenti.
Effetto della pressione (o volume) per reazioni in fase gas.
Quando il volume viene diminuito per effetto della pressione, il sistema si sposta verso la
parte che riduce il numero totale di molecole del gas. Vale anche il contrario.
Effetto della temperatura: attenzione! varia con T:
Aumentando T il calore viene consumato la reazione si sposta nella direzione
endotermica.
Diminuendo T il calore viene prodotto la reazione si sposta nella direzione
esotermica. 24
CINETICA CHIMICA
La spontaneità di una reazione è riferita alla sua tendenza di avvenire o meno, ma non ci dice nulla
sulla velocità con cui essa avviene. La cinetica fornisce risposte non solo in merito alla velocità di
reazione, ma anche al meccanismo. Quindi, spontaneamente una reazione termodinamicamente
proibita non si potrà mai realizzare, mentre una termodinamicamente permessa si realizzerà
cinetica permettendo. In natura, infatti, esistono reazioni istantanee, lente e lentissime. La
velocità di queste varia in funzione di:
Collisioni tra reagenti: più facili se sono nella stessa fase (omogenee);
Concentrazione dei reagenti: più sono concentrati, più la reazione è veloce;
Temperatura: la reazione è tanto più veloce quanto più alta è la temperatura;
Catalizzatori: aumentano la velocit&agra