Gli elementi sono limitati in natura, essi sono 92. I loro
simboli derivano dalle iniziali dei loro nomi latini (Oro:
Au,Aurum)
Gli elementi tra loro reagiscono per dare:
-MISCUGLI: sono sostanze che mescolate non
perdono la propria identità, sono facili da separare e
importa poco o niente la quantità delle sostanze
mescolate.
-COMPOSTI: sono sostanze che mescolate perdono
la propria identità e sono separabili solo attraverso
delle reazioni chimiche. Inoltre nei composti le
sostanze presenti si trovano in quantità ben precise e
seguono dei precisi rapporti chiamati: RAPPORTI
STECHIOMETRICI.
I MISCUGLI inoltre possono essere:
-OMOGENEI: quando sono presenti le stesse
proprietà in ogni parte del miscuglio.
-ETEROGENEI: quando non troviamo le stesse
proprietà in ogni parte del miscuglio. (Esempio: Acqua
e sale, aggiungendo sempre sale ad un certo punto si
creerà un corpo di fondo, con proprietà ovviamente
differenti dalla parte liquida.)
Per quanto riguarda la composizione delle sostanze
invece, essa è descritta dalle formule chimiche.
La storia della chimica si divide in varie tappe, alcune
delle più importanti variano dallo svilupparsi della
teoria atomica alla vera e propria rivoluzione chimica
di Lavoisier.
Il primo ad elaborare una teoria atomica fu il filosofo
Democrito, il quale con la sua ipotesi corpuscolare
sosteneva che ogni cosa sarebbe stata formata da
particelle indivisibili: gli atomi. Essi si uniscono e
separano continuamente in uno spazio vuoto.
Ovviamente essa era un’ipotesi alquanto primitiva del
concetto di materia. Successivamente alla fine
dell’800 grazie a Lavoisier ci fu una vera e propria
rivoluzione chimica. Lavoisier era un matematico di
dottrina antiflogistica, autore di parecchie innovazioni
del tempo (tra le quali la bilancia) e fondatore
dell’importantissimo METODO SPERIMENTALE che
allora segnò una netta separazione tra la chimica e
l’alchimia.
Il metodo sperimentale si compone principalmente di
tre stadi:
Il primo stadio è uno stadio di tipo qualitativo nel
1) quale si interroga la natura attraverso un
esperimento.
Il secondo stadio è uno stadio di tipo quantitativo
2) dove attraverso ulteriori esperimenti si cercano
relazioni numeriche tra i vari risultati.
Il terzio stadio è lo stadio finale dove si crea un
3) modello che consenta di spiegare i dati raccolti.
Da questo metodo vennero elaborate le leggi
fondamentali della chimica:
Legge di Lavoisier (1789) : La prima legge di
1) Lavoisier afferma che in una reazione, la somma
delle masse dei reagenti è uguale alla somma
delle masse dei prodotti. Questo in accordo con il
principio della conservazione della materia
secondo cui la materia non si crea e non si
distrugge ma si trasforma.
Legge di Proust delle proporzioni definite (1799) :
2) Essa afferma che quando due sostanze
reagiscono tra di loro, esiste un rapporto definito e
costante tra gli elementi. Esso definisce appunto i
rapporti stechiometrici.
Sulla base di queste leggi, J. Dalton formulò nel
1808 la sua teoria atomica che si componeva dei
seguenti punti fondamentali:
La materia è costituita da atomi: particelle piccole
- e indivisibili.
Ogni elemento è composto da atomi tutti uguali
- tra loro che variano solo tra i vari elementi.
In una reazione chimica cambia il modo di legare
- gli atomi ma non la loro identità.
Ovviamente la teoria atomica di Dalton differisce
da quella moderna in vari punti :
Gli atomi infatti sono divisibili e si compongono di
- Elettroni: frammenti universali di materia con
1) carica negativa.
Protoni: frammenti universali di materia con
2) carica positiva.
Neutroni: frammenti universali di materia privi di
3) carica.
Inoltre gli atomi di un elemento possono essere
- anche diversi come ad esempio negli isotopi dove
differiscono nel numero di neutroni.
Per pesare gli atomi si usa lo SPETTROMETRO DI
MASSA. Il peso si indica con l’unità di misura u. m.
a. (unità di massa atomica) che non appartiene al
sistema internazionale e corrisponde alla
dodicesima parte dell’isotopo più abbondante del
carbonio.
1 u.m.a = 1,66057 x 10(^-24) g.
Il comportamento chimico di un atomo dipende dal
numero degli elettroni.
A tal proposito definiamo i:
Numero atomico: numero di elettroni o protoni.
- Numero di massa: somma del numero di neutroni
- e protoni.
MA COME E’ FATTO UN ATOMO?
Ci sono state varie ipotesi sulla composizione
interna di un atomo, ma ognuna peccava in alcuni
punti.
La prima ipotesi fu effettuata da Thomson, il quale
ipotizzò che la forma dell’atomo fosse simile ad una
sfera piena di particelle più grandi (neutroni e
protoni) che erano attaccate tra di loro, e particelle
più piccole situate negli spazi vuoti che esse
lasciavano (elettroni) .
Rutherford chiarì in seguito la situazione con un
sorprendente esperimento:
Egli bombardò una sottile lamina d’oro con particelle
alfa ( ottenute dal radio) . Egli si aspettava che le
particelle sarebbero o passate tutte nello schermo
posto appena dopo la lamina d’oro, o che le
particelle sarebbero rimbalzate e tornate tutte
indietro.
Ma il risultato fu sorprendente: infatti si vide che la
maggior parte delle particelle erano passate mentre
altre erano rimbalzate e tornate indietro.