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Grandi speranze (1860-1861)
Destinato a svanire con il matrimonio della madre e l'arrivo sulla scena della figura del patrigno, il severo e gelido Mr Murdstone; la nascita di un fratellino e la morte della madre suggelleranno la fine dell'infanzia di David e l'inizio di una serie di avventure che lo condurranno alla graduale scoperta della propria vocazione.
Bleak House mescola generi diversi, dal romanzo familiare a quello di investigazione (in esso compare uno dei primi detective della narrativa inglese, Mr Bucket), dal racconto del mistero al melodramma. Nel romanzo, la denuncia dei mali che affliggono il sistema giudiziario inglese è al centro di un affresco più ampio che si serve della pervasiva metafora della malattia e del contagio per simboleggiare la tendenza alla decomposizione e al decadimento che coinvolge l'intero sistema sociale britannico. Caratterizzato da un intreccio estremamente articolato, in cui le vicende
dei personaggi maggiori si diramano in numerose trame secondarie, Bleak House presenta un'importante novità strutturale perché in esso Dickens sceglie di sperimentare una tecnica narrativa inedita, affidando il racconto a due narratori, uno omodiegetico (narratore interno alla narrazione, che parla in prima persona) e l'altro eterodiegetico (narratore esterno che fa uso della terza persona), che raccontano la storia simultaneamente, interrompendola e riprendendola, secondo un'alternanza asimmetrica. Il romanzo si struttura intorno a una "double narrative". Dei 67 capitoli che lo costituiscono, 34 sono raccontati da un narratore onnisciente e anonimo e vertono sulle vicende che riguardano la Corte del Lord Cancelliere, dando vita al cosiddetto "Chancery Plot"; i rimanenti 33 sono invece affidati alla voce di Esther Summerson e costituiscono il cosiddetto "family plot" o "Esther's narrative", che vede ilpersonaggio rivolgere a uno sconosciuto narratario, menzionato solo nell'ultimo capitolo, la ricostruzione retrospettiva della propria storia, in vario modo connessa al "Chancery plot". Il contrasto fra le due voci narranti investe più piani. Una prima differenza riguarda l'uso dei tempi verbali. Il racconto di Esther, che si svolge molto tempo dopo gli eventi narrati, utilizza il passato, e procede secondo cadenze pacate e regolari, mentre la voce del narratore anonimo, che registra gli eventi nel momento in cui si svolgono, si serve del presente e si caratterizza per una maggiore immediatezza e drammaticità. La corrispondenza fra l'atmosfera grigia e stagnante di un pomeriggio di Novembre in una Londra ricoperta di fango e l'altrettanto soffocante realtà del sistema giudiziario inglese, nei cui meandri gli stessi uomini di legge procedono a tentoni, senza chiarezza né luce, è restituita attraverso l'immagine della
nebbia che tutto avvolge e confonde e che sicarica di evidenti connotazioni simboliche e metaforiche. Hard Times parla della città grigia, nera, alienante, in cui tutto viene spersonalizzato. Ispirato dalle osservazioni fattedall'autore sulle condizioni di vita operaie e gli scioperi scoppiati nella cittadina di Preston, nei pressi di Manchester (inquegli anni già al centro del resoconto di Engels sulla condizione della classe operaia), il libro è ambientato in una cittàdi fantasia, Coketown (la città del coke, del carbone). Al centro della vicenda il credo di Thomas Gradgrind, unindustriale fiducioso "solamente nelle statistiche" e che educa di conseguenza i suoi due figli, Louisa e Tom, dei qualireprime con metodo ogni lato fantasioso e idealistico. La figlia, difatti, viene data in sposa a un altro avido capitalistadella cittadina, Josiah Bounderby, un tipo avaro, impostore, violento, senza amore, di ben trent'anni piùAnziano dellaragazza. Lei accetta, fino all'amaro epilogo, quando, ritornata dal padre, questi si renderà conto della follia del suo sistema educativo. La piccola Amy Dorrit, orfana di madre nella prigione di Mashalsea in cui il padre è tenuto prigioniero a causa dei debiti. Amy è nata e cresciuta in prigione ed è vittima di un sistema sociale patriarcale soffocante. La scoperta di un'eredità cambierà la vita di Amy.
Great Expectations è un altro romanzo di formazione. Il romanzo ripercorre le fasi della crescita morale e sentimentale del protagonista, Philip Pirrip, che veste anche i panni del narratore. Nato in un villaggio del Kent, il piccolo Pip, rimasto orfano, è allevato dalla sorella e dal marito di lei, Joe Gargery, presso la cui bottega di fabbro, una volta cresciuto, egli inizia a lavorare come apprendista. Il topos del viaggio dalla campagna alla città segna il passaggio del personaggio dall'età
della sua famiglia, Estella è una donna fredda e insensibile, incapace di provare amore o compassione. Nonostante ciò, Pip continua a sperare in un futuro insieme a lei, ma alla fine si rende conto che il suo amore per Estella è solo un'illusione. Nel frattempo, scopre anche la vera identità del suo benefattore: non è altro che Magwitch, un ex prigioniero che Pip aveva aiutato molti anni prima. Magwitch viene perseguitato dalla legge e muore poco dopo essere stato scoperto, lasciando Pip senza la sua fortuna. Pip si rende conto che la vera felicità non risiede nella ricchezza o nel titolo di "gentleman", ma nell'amore e nell'accettazione di se stesso. Alla fine, Pip decide di lasciare alle spalle le sue false speranze e di vivere una vita semplice e onesta.