vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
CELL SÌGNALLING
Tutto ciò che avviene per produrre un segnale, farlo circolare e raggiungere le cellule bersaglio (=target cell), le quali devono attuare una risposta.
Segnali diversi: apoptosi, survive, proliferate
I segnali extracellulari sono classificati in base alla distanza in:
- Autocrini: la segnalazione autòcrina è caratterizzata da cellule che agiscono contemporaneamente da segnale e da bersaglio; è un'autostimolazione, perché le cellule rispondono a sostanze che esse stesse hanno liberato > accade anche nelle cellule tumorali.
- Paracrini: nella segnalazione parácrina la cellula bersaglio si trova in prossimità della cellula segnale e la sostanza che funge da segnale agisce sul gruppo di cellule bersaglio adiacenti.
- Endocrini: nella segnalazione endòcrina le cellule di organi endocrini rilasciano ormoni, cioè sostanze segnale che raggiungono ogni distretto del corpo tramite la circolazione sanguigna e si
modificazioni a cascata.eventi a cascata,Tipicamente avvengono quindi prodotti da un effettore o dal recettore stesso.Il ligando può essere formato da:
- proteine e peptidi: molto abbondanti
- singoli amminoacidi (es: glutammato nel sistema nervoso)
- singoli nucleotidi
- steroidi (derivanti del colesterolo) come testosterone ed estrogeni
- derivati degli acidi grassi (come gli eicosanòidi derivanti dall'acido arachidonico, scambiati nella regolazione della pressionesanguigna, del dolore, della coagulazione del sangue)
- gas disciolti (senza carica e piccoli, diffondono velocemente nel medesimo tessuto): il monossido di carbonio CO e ilmonossido di azoto NO (protossido di azoto)
- Recettori
Le molecole segnale possono quindi essere di due nature chimiche:
- recettoriidrosolubili: neurotrasmettitori e mediatori chimici locali, oltre che la maggior parte degli ormoni > si legano atransmembrana (o di superficie) in inglese Cell Surface Perception.
- liposolubili: ormoni
La porzione extracellulare, il segnale viene trasdotto mediante un cambiamento conformazionale del recettore, in proteina estrinseca G trimèrica particolare nella sua porzione citosolica. Vicino al recettore, nella parte citosolica, si trova la (3subunità: alfa legata a un GDP, beta e gamma). L'interazione recettore-proteina G produce due effetti:
- la proteina ottiene energia, sostituendo GDP con GTP; subunità alfa amplifier
- la si separa da beta e gamma (le quali non sono necessarie) e interagisce con un'altra proteina, detta secondi messaggeri* (amplificatore), il quale inizia a trasdurre il segnale producendo piccole molecole (detti messaggeri).
L'interazione termina quando la subunità alfa ha consumato l'energia del GTP e il sistema torna al punto di partenza. Le arrestine sono piccole sequenze proteiche che si legano ai GPCR e competono con le proteine G trimeriche (per evitare un'eccessiva iperstimolazione della cellula). Alcune tossine
batteriche inibiscono il normale shutt-off delle proteine G: l’attività GTPasica viene bloccata risultando in unapersistente attivazione delle vie a valle, per esempio dell’adenilato ciclasi.Pagina 26 di 31
La tossina colèrica, all'interno delle cellule intestinali, blocca la proteina alfa legata all'amplificatore, generandoun'iperstimolazione > squilibrio degli elettroliti nel plasma, forte diarrea. Come conseguenza ha anche l'aumento dei livelli dicAMP e la secrezione di grandi quantità di fluido nell'intestino. Questa perdita d'acqua può portare alla morte per disidratazione.
Il primo recettore di questo tipo ad essere studiato fu la proteina integrale di membrana detta rodopsina: si trova nei coni e neibastoncelli all'interno della retina. Una malattia genetica detta retinite pigmentòsa che colpisce la rodopsina presente nellaretina, danneggiandola irreparabilmente > la vista si concentra solo
al centro del campo visivo e per questo la conseguenza viene spesso detta "vista a cannocchiale".
secondi messaggeri* I prodotti dagli amplifier appartengono a 3 famiglie diverse:
- molecole idrofobiche: l'amplifier fosfolipasi C gamma (PLCgamma), partendo da un fosfolipide di membrana detto fosfotidilinositolo (presente sul lato citosolico della membrana plasmatica), produce:
- diacilglicerolo (DAG)
- PKC proteina: lipide (quindi liposolubile) che rimane in membrana e attiva la proteina estrinseca chinasi C (la quale a sua volta fosforila altre proteine bersaglio)
- IP3 inositolotrifosfato: Ca2+ (molto solubile che diffonde fino al SER, dove induce l'irruzione del Ca2+ nel citosol: questo ione è il vero responsabile della trasduzione del segnale perché prima nel citosol non era presente in grandi quantità)
- molecole idrofile (cAMP, cGMP): il citosol è un ambiente acquoso, quindi la diffusione è rapida. cAMP è l'amplifier adenilatociclasi
eliminare il fosfato legato a proteine citosoliche. Nel citosol sono anche presenti le cAMP fosfodiesterasi, proteine che degradano il cAMP, disattivando progressivamente la PKA e terminando la fosforilazione.
Esempio: Al calo della glicemia, il glucagone (prodotto dal pancreas) è un ormone che, giunto agli epatociti, funge da ligando per un recettore accoppiato a proteina G: l'amplifier adenilatociclasi produce cAMP, attivando PKA che fosforila le proteine. In questo modo esse perdono la loro capacità di indurre l'accumulo di glicogeno. La glicogenosintetasi, che fosforila a sua volta la PKA attivata, porta alla mobilizzazione del glucosio degradando il glicogeno accumulato.
- molecole gassose NO e CO e perché diffondono rapidamente e attraversano facilmente la membrana plasmatica (giungendo alle cellule vicine: sono anche messaggeri intracellulari).
Pagina 27 di 31
Recettori accoppiati
ad enzimi attività enzimatica intrinseca”. I sono anche detti “ad Interagendo con il ligando, i recettori stessi cambiano la loro conformazione. tirosin-chinasi, I più conosciuti sono le ovvero i recettori “adattività tirosin chinasica”: aggiungono gruppi fosfato a livello dell'amminoacido tirosina della propria sequenza amminoacidica (attuando autofosforilazione) e di proteine bersaglio. Molti recettori di questo tipo stimolano una catena di eventi che culmina con l'induzione della proliferazione o della specializzazione della cellula. Spesso sono formati da una singola catena polipeptidica con un unico segmento transmembrana e hanno molti domini distinti. Nella porzione extracellulare è presente il dominio di legame per il ligando, mentre nel versante citosolico il recettore forma la tirosina chinasi e una coda citosolica. La trasduzione del segnale inizia quando viene legato il ligando: a dimerizzazione del recettore a questo punto
avviene la (omodimero), ovvero un'associazione di due recettori tramite un meccanismo che crea un ponte fisico. A questo punto, la tirosina chinasi di ciascun recettore fosforila le tirosine del recettore vicino: questo processo è autofosforilazione. Il recettore fosforilato recluta un certo numero di proteine citosoliche, ciascuna delle quali si lega a una regione (dominio) diversa di esso. Ciò, a sua volta, porta all'attivazione di diverse vie di trasduzione del segnale. Tra queste ci sono la via che ha come secondi messaggeri la cascata proteina Ras-inositolo-fosfolipide-calcio e la via della proliferazione cellulare. Quest'ultima è importante nella regolazione della proliferazione cellulare; appartiene a una super famiglia di oltre un centinaio di piccole proteine G: è infatti una piccola GTPasi (simile alle proteine G trimeriche). Le proteine citosoliche richiamate sono di 4 tipi: - proteine