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STRESS ABIOTICI
sale, metalli pesanti, mancanza ossigeno etc. ogni pianta ha una sua particolare
suscettibilità a uno di questi stress, al biotecnlogo interessa produrre piante tolleranti a
questi stress cioè che siano in grado di produrre anche in presenza della condizione
stressante infatti le piante hanno anche un altro paio di meccanismi per resistere allo
stress., ma non cui interessano perchè sono meccanismi che non ci consentono di
produrre comunque anche in presenza dello stress, questi altri 2 meccanismi alternativi
sono la cosiddetta escape e la cosiddetta vuaians, escape vuol dire che la pianta fugge
dalla condizione stressante cioè per es. una pianta chiude un ciclo biologico prima
dell'evento stressante, appena si accorge ad es. che sta arrivando la siccità quindi fa molti
fiori in fretta, porta questi a maturazione arrivando prima della condizione stressante però
in questo caso la pianta produca meno, l'altra modalità delle piante di sfuggire allo stress è
l'attività voians cioè mette in atto meccanismi che consentano di isolare la condizione
stressante caso tipico c'è la siccità la pianta chiude gli stomi, quindi perde meno acqua,
però se chiude gli stomi non fa fotosintesi però non produce perchè se non fotosintetizza
non fa biomassa quindi non ci interessano queste 2 condizioni perchè produce meno; ci
interessa la tolleranza vera e propria, ci sono alcune cose che accomunano la risposta
molecolare delle sia a stress biotici che abiotici, altre cose da dire è che sono molte cose
che accomunano la risposta a diversi stress abiotici cioè la riisèposta a stress abiotico da
freddo, da sale o da siccità, possiamo tracciare un quadro sintetico dalla risposta agli
stress abiotici che ricalca in qualche modo la risposta agli stress biotici; questa risposta
molecolare quale è? Usiamo livelli comparabili ai 3 livelli degli stress biotici, il primo livello
della percezione di stress, la cosiddetta percezione del segnale, molti geni di risposta a
stress biotici erano noti a questo livello, geni erre sono geni di percezione del segnale in
presenza di patogeno, in questo caso abbiamo dei punti interrogativi, la fase iniziale di
percezione dello stress abiotico non è ben nota si pensa che siano geni che si modificano
al cambio di temnperatura e quindi si attivano in qualche modo e che siano localizzati sulle
membrane cellulari, un'altra cosa che accomuna i 2 tipi di stress è l'aumento di calcio
intracellulare come avveniva dopo la percezione del patogeno, dopo la percezione la
cellula ha necessità di trasdurre segnale al nucleo e di farlo arrivare ad altre cellule vicine
o anche tessuti abbiamo i cisiddetti secondi messaggeri come ad es. aba che è un
importante secondo messaggero della treduzione del segnale, quindi viene sitetizzato aba
che induce una serie di altri geni pochi di questi noti, un meccanismo simile a quello degli
stress biotici è quello dell'attivazione di proteine chinasi che erano tra i geni responsabili
delle traduzione del segnale nei stress biotici, di diverso hanno che c'è un ruolo importante
delle specie reattive dell'ossigeno che invece è molto importante nel caso degli stress
biotici; poi abbiamo una serie di geni che sembrano molto importanti per la tolleranza vera
e propria che sono i fattori di trascrizione, questi geni vengono indotti a produrre fattori di
trascizione, proteine che si legano ad dna e che attivano i cosiddetti cis elementi, attivano
elementi del promotore di geni di risposta allo stress che sono comperabili a geni di difesa,
sono regolatori di una serie di geni di difesa, sono geni chiave perchè una volta indotti
questi la cellula sa che è in una condizione stressata e attiva una serie di geni, in questo
livello molti di quersti geni sono noti, poi abbiamo una batteria di geni che corrispondono a
quelli di difesa che sono quelli effettori, protettivi delle membrane della cellula, alla fine un
a volta che una pianta ha messo in moto questi meccanismi è in gradi di tollerare li stress;
i motivi per cui alcuni stress sono parzialmente comparabili: se noi prendiamo stress da
sale abbiamo una tossicità diretta del sodio, la pianta usa per osmoregolarsi il potassio e
non il sodio, e poi abbiamo una carenza di altri nutrienti cioè il sodio entra in competizione
con altri nutrienti per cui la pianta ha fame, poi vi è un terzo elemento che è comune ad
altri streess che è lo stress osmotico, per la pianta vivere in un vaso o in un terreno
predesertico o desertico salino causa anche uno stress osmotico, la pianta anche in
condizioni di relativa abbondanza di acqua non riesce ad estrarre acqua dal terreno
perchè c'è un eccesso di sodio e si crea un danno osmotico.
Alla fine gli effetti dell'eccesso di sodio sono: inibizione della fotosintesi, danni a
membrane cellulari e produzioni di specie reattive dell'ossigeno, se andiamo a vedere lo
stress da freddo con temperature sotto allo zero vediamo che abbiamo una catena di
eventi successivi: quando la pianta è soggetta al congelamento inizia a congelare l'acqua
che sta negli spazi tra cellule perchè ha una minore concentrazione di soluti rispetto al
citosol per cui ghiaccia prima, il punto di congelamento dell'acqua citosol è molto
abbassato rispetto l'acqua extracellulare per cui inizia a ghiacciare e l'assenza di acqua
liquida tra le cellule abbassa il potenziale dell'acqua esterno alla cellula e richiama acqua
dall'interno, quindi l'acqua comincia ad uscire dalle cellule verso l'esterno perchè non c'è
più acqua ed è diventata ghiaccio e perchè il potenziale dell'acqua come ghiaccio è
minore di quello dell'acqua in fase liquida per cui abbiamo un calo improvviso del
potenziale idrico all'esterno della cellula e questo richiama l'acqua e alla fine abbiamo uno
svuotamento del citosol e quindi una plasmolisi, di fatto uno stress osmotico, quando
abbiamo un ritornio alle condizioni di temperatura normale abbiamo anche un effetto
diretto di cristalli di ghiaccio che rompono le membrane; siccità e abbassamento di
tempertatura hanno molto in comune e a livello della cellula abbiamo distruzione delle
membrane, perdita di turgore, denaturazione delle proteine non sono idratate per esempio,
danno osmotico etc.. Le membrane hanno un ruolo importante nella risposta di stress
abiotici perchè possono andare soggette a lisi o transazioni di fase della cosiddetta fase
esagonale 2 cioè quando la membrana diventa assolutamente mancante di idratazione
passa da uno stato semifluido e uno stato più rigido e addirittura a uno stato esagonale,
questo significa che anche le membrane fotosintetiche vanno distrutte in ccondizione di
stress; nella fase liquida cristallina la membrana è attiva, quando poi si abbassa la
temparatura viene a mancara l'acqua i fosfolipidi hanno una minore energia cinetica e
abbiamo una fase di gel una fase molto più ordinata, la fase liquida cristallina è più
disordinata, nella fase esagonale 2 la membrana è disorganizzata perchè le teste nere
idrofile del doppio strato tendono ad avvicinarsi sempre di più creando delle concavità e
nella fase ultima tende a chiudersi (fase esagonale 2), poi dipende anche dall'idratazione
della membrana e dalla temperatura, con temperature elevate e idratazione bassa
abbiamo la fase di gel o la fase esagonale; secondo messaggero aba è comune a diversi
tipi di stress come stress da sale, siccità e freddo cioè se noi somministriamo aba esogeno
abbiamo un aumento della tolleranza, questo non è sempre vero, i mutanti che mancano
di aba hanno una alterata risposta degli stress abiotici, però non è l'unico secondo
messaggero in alcuni mutanti è stato visto che molti geni indotti da freddo sono indotti
anche in assenza di aba significa che la traduzione del segnale non per tutti i pattui di
risposta è necessaria la presenza di aba.
Arriviamo a una serie di geni noti perchè questi potrebbero esere usati per produrre dei
transgenici, i sensori: solo un probabile sensore è stato clonato in arabitopsis e si chiama
athk1 ed è un'istidina chinasi, omologa al sensore sln1 che è un senrore di lievito che si
accorge del cambio di pressione osmotica all'esterno della cellula di lievito e attiva una
serie di risposte che tendono ad aumentare degli osmoliti all'interno di una cellula di lievito;
usando dei primer degenerati per l'sln1 è stato clonato athk1 una istidina chinasi che è il
primo sensore di stress clonato nelle piante, uno potrebbe produrre piante che sono
particolarmente efficaci nel sentire stress in maniera precoce rispetto ad altre piante che
sono in grado di tollerare; poi altre categorie di geni sono quelli della trasduzione del
segnale hanno alcune famiglie di geni che sono essenziali per l'attivazione di geni che
sono essenziali per l'attivazione della risposta e sono chinasi, la più grande famiglia
conosciuta indotta da stress abiotici sono le MAP chinasi, interessanti anche le calcium
dependent protein chinasi che sono una famiglia di chinasi uniche delle piante, quando è
stata fatta la sequenza del genoma di arabidopsis è stato visto quali erano le classi di
famiglie geniche presenti in arabidospis rispotto a lievito o altri eucarioti completamente
sequenziate si è visto che le piante hanno molte più chinasi, questo non è totalmente noto
perchè le piante usano di più questo tipo di regolazione che è dovuto alla azione delle
chinasi che fosforilano altre proteine e in questo modo le attivano in presenza di uno
stimolo ambientale o metabolico, se attivassimo delle chinasi renderemmo la pianta molto
sensibile e una risposta più rapida e sistemica; le fosfatasi dovrebbero essere importanti
nella trasduzione del segnale, agiscono un pò insieme alle chinasi, sono meno importanti
di fatto defosforilano le proteine e quindi sono regolatori negetivi della regolazione,
abbiamo chinasi che attivano una serie di proteine e fosfatasi che le disattivano,
l'inibizione delle fosfatasi dovrebbe deregolazione del sistema, ne sono state individuate
diverse dp2a, pdp1 sono le più note nelle piante e anche queste potrebbero essere usate
per indurre tolleranza degli stress abiotici. Un quadro riassuntivo: 2 grosso gruppi di geni
clonati coinvolti nella trasduzione del segnale degli stress abiotici, clonate in piante
erbacee importanti e soino indotte da diversi tipi di stress, per es. la kdf 2 è indotta sia in
condizione di caldo, di sale cghe di stress osmotico e da freddo; oppure la pmekk1 è
indotta da siccità, sale a aba; le fosfatasi abbiamo detto la ptp1 e la pt2c di arabidispis
taliana