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Se abbiamo un legame fra una base e uno zucchero, abbiamo un nucleoside. Se a questo
aggiungiamo un gruppo fosfato, abbiamo invece un nucleotide.
I legami che costituiscono il DNA e l’RNA sono fosfodiesterici e l’informazione viene
trasmessa secondo l’appaiamento delle basi, sempre A-T o A-U e G-C.
L’ATP, un nucleotide, è la molecola energetica più importante della cellula. L’ATP rilascia,
infatti, la sua energia, cedendo un gruppo fosfato e divenendo ADP.
Funzioni delle membrane
La membrana cellulare ha una funzione principale, ossia quella di compartimentare
l’ambiente cellulare in zone isolate. Così facendo, infatti, permette alla cellula di svolgere
contemporaneamente compiti differenti, evitando che possano andare ad interferire fra loro.
Altra importantissima funzione della membrana è, però, quella di selezionare le sostanze
permeabili ed impedire ad alcune di penetrare all’interno della cellula. Inoltre, la membrana è
anche sede di recettori chimici che, combinati con particolari molecole, i ligandi, permettono
l’emissione di segnali o stimoli per inibire o avviare attività cellulari (trasduzione del
segnale). Altra importante funzione è quella di permettere alle varie cellule di interagire fra
loro, scambiarsi materiali ed informazioni. Infine, sulla membrana, per esempio quella dei
cloroplasti, viene effettuata la conversione di una forma di energia in una forma diversa
(fotosintesi).
La membrana plasmatica: Comincia con l’esterno. La sua struttura, un doppio strato
fosfolipidico, è una membrana selettiva. Questa membrana, costituita da fosfolipidi e
proteine, si chiama lipoproteica. Oltre ai fosfolipidi, sulla membrana troviamo gli
sfingolipidi, i glicolipidi e il colesterolo. Oltre ai lipidi troviamo i carboidrati, legati ai lipidi
(si formano i glicolipidi) o alle proteine di membrana (si formano le glicoproteine).
I carboidrati sono molto importanti: per esempio, i carboidrati che compongono i glicolipidi
della membrana plasmatica degli eritrociti, determinano il gruppo sanguigno.
Troviamo poi le proteine di membrana. Queste sono orientate, ossia hanno una posizione
particolare: abbiamo una asimmetria di composizione fra l’interno e l’esterno della cellula.
Le proteine, dette di transmembrana, attraversano tutta la membrana. Le proteine
periferiche, invece, sono situate completamente all’esterno o all’interno del doppio strato di
fosfolipidi.
Come già detto, la membrana ha anche la funzione di permettere lo scambio di sostanze
nutritive e molecole. I meccanismi attraverso i quali ciò è possibile sono:
1. Diffusione semplice. La direzione del trasporto è determinata dal gradiente di
concentrazione. La diffusione avviene, infatti, secondo gradiente di concentrazione.
Vale per le micromolecole, come quella dell’acqua, o anche per i gas.
2. Diffusione facilitata. Trasporto mediato da proteine di membrana. Avviene sempre
secondo gradiente di concentrazione. Vale per molecole grosse, come aminoacidi,
carboidrati, nucleotidi.
3. Trasporto attivo (dispendio di energia). Non segue il gradiente di concentrazione.
Viene svolto sempre da proteine trasportatrici specifiche, che utilizzano energia
metabolica di ATP. Vale per gli ioni. In questo caso, a volte, le proteine fungono da
veri e propri canali ionici.
4. Trasporto di massa. Processo di entrata (endocitosi) e di uscita (esocitosi) di
molecole. L’endocitosi si divide in fagocitosi, pinocitosi e endocitosi mediata da
recettori. In tutti e tre i casi si vengono a formare delle vescicole, che inglobano le
molecole. Il primo caso vale per le grandi molecole solide. Il secondo per l’acqua o
molecole semplici. Il terzo per macromolecole, come proteine, polinucleotidi,
vitamine e ormoni.
Il nucleo
La presenza del nucleo è la principale caratteristica che ci permette di distinguerei procarioti
dagli eucarioti. Nel nucleo avvengono i processi di:
1. Replicazione del DNA
2. Trascrizione del DNA
3. Sintesi di RNA
Solamente la traduzione avviene nel citoplasma, sui ribosomi.
L’involucro nucleare è costituito da una doppia membrana: una membrana esterna e una
membrana interna, permeabili solo a molecole piccole, non polari. Fra di esse c’è uno spazio
intermembranario. Sulle membrane, poi, sono presenti alcuni pori nucleari, unici canali
attraverso i quali le molecole polari possono passare. Poi abbiamo la lamina nucleare, una
rete fibrosa, che fornisce un supporto strutturale al nucleo, costituita da proteine, le lamìne.
Queste servono ad agganciare la cromatina, ossia il DNA non condensato in cromosomi.
Struttura principale del nucleo è il nucleolo, non circondato da membrana, sede della
trascrizione di rRNA e fabbrica di ribosomi.
Il DNA
Il DNA è una doppia elica con l’ossatura zucchero-fosfato all’esterno e con le basi
all’interno. Ogni volta che la cellula si divide, il materiale genetico deve essere replicato. Le
due catene della molecole dal DNA si separano e ognuna delle due funge da stampo per la
sintesi di una nuova catena complementare. Proprio perché la replicazione sfrutta metà del
DNA parentale, viene chiamata replicazione semiconservativa. L’enzima principale della
replicazione del DNA è la DNA polimerasi. La sintesi avvien sempre in direzione 5’ 3’.
Il genoma degli eucarioti è molto più grande e complesso di quello dei procarioti. Tuttavia, il
genoma di molti eucarioti non è correlato con la complessità genetica. Per esempio, il
genoma della salamandra contiene una quantità di DNA 10 volte superiore a quella del
genoma umano. Questo perché, nella salamandra, gran parte del genoma non è codificante.
Il DNA è legato a piccole proteine, dette istoni.
I cromosomi
Un cromosoma è formato da 2 cromatidi, tenuti insieme dal centromero, regione centrale che
assicura la corretta distribuzione dei cromosomi nelle cellule figlie durante la mitosi: è qui,
infatti, più precisamente nel cinetocore, che si attaccano le fibre del fuso.
I cromosomi sono presenti soltanto quando la cellula si trova in mitosi, ossia quando la
cromatina si condensa. I cromosomi sono sempre presenti in coppia ed esiste sempre un
cromosoma omologo, identico all’altro. Nella specie umana le cellule somatiche hanno 46
cromosomi, ossia 23 coppie. Il corredo completo di una cellula somatica prende il nome di
corredo diploide (2n). Si parla, invece, di cellula aploide (n), quando ci si riferisce ad una
cellula che presenta per ogni coppia di omologhi un solo cromosoma. Un esempio sono le
cellule sessuali, che infatti dovranno andare poi ad unirsi e formare, quindi, una cellula
diploide.
Poliploidia: Più di 2 cromosomi (Es.: trisomia 21 o sindrome di Down).
La lunghezza del DNA è di circa 2m. Come può allora racchiudersi in porzioni infinitesimali?
Ciò è possibile grazie agli istoni. Il DNA viene infatti impacchettato attorno ad 8 molecole di
istoni, che vengono legati fra loro, a costituire un nucleosoma. La cromatica si distingue in:
1. Eucromatina, più chiara e meno densa
2. Eterocromatina, più scura e densa, che non viene trascritta e non è quindi codificante
Il ciclo cellulare
Il ciclo cellulare si divide in:
1. G (Gap 1). Qui la cellula, che esce dalla mitosi, cresce.
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2. S (Sintesi). E’ la fase della replicazione del DNA: si duplicano i cromosomi.
3. G (Gap 2). La cellula si prepara alla mitosi.
2
4. M (Mitosi). Si divide in profase, prometafase, metafase, anafase, telofase, citocinesi.
Le prime 3 fasi fanno parte della cosiddetta interfase. Esiste, poi, per alcune cellule (per
esempio, per le cellule del fegato, gli epatociti) una fase detta G , in cui le cellule vivono in
0
uno stato di quiescenza. Queste, però, possono essere stimolate e proliferare in qualunque
momento e rientrare, così, nel ciclo cellulare.
Durante la riproduzione cellulare, la corretta progressione del ciclo è indispensabile affinché
la divisione abbia come risultato cellule figlie con genoma intatto.
I sistemi di controllo del ciclo sono chiamati checkpoint. Ne troviamo uno in G , detto
1
restriction point, che permette solo ad alcune cellule di andare in S. Poi ce n’è uno alla fine
della G , prima dell’entrata in M. Infine, alla fine della fase M troviamo un ultimo
2
checkpoint.
I punti di controllo del ciclo cellulare hanno un altro scopo fondamentale: impongono la
dipendenza dell’inizio del ciclo cellulare dall’ambiente extracellulare; in altre parole, la
disponibilità di sostanze nutritive nel LEC o le azioni di fattori di crescita, sono tutte variabili
che, a seconda del fatto che la cellula sia più o meno pronta ad entrare nel ciclo, vengono
introdotte o eliminate, con lo scopo quindi di permettere alla cellula di entrare nel ciclo o di
arrestare l’evoluzione cellulare.
Se la proliferazione delle cellule raggiunge un livello anomalo, automaticamente alcune
cellule vengono costrette ad entrare nella fase di quiescenza G . Al contrario, se la
0
proliferazione è troppo bassa, alcune cellule in G vengono richiamate nel ciclo.
0
Il checkpoint in G riguarda la duplicazione del genoma, impedendo l’ingresso in mitosi se il
2
DNA non è completamente replicato. Se alcune cellule presentano danni troppo gravi,
vengono indotte ad andare incontro alla morte programmata o apoptosi.
Il checkpoint in M
riguarda l’integrità del
genoma. Qui viene
attuato il controllo
dell’allineamento dei
cromosomi sul fuso
mitotico, in modo da
garantire che un set
completo del genoma sia
fornito alle cellule figlie e
che, quindi, ogni cellula
figlia presenti la corretta
sequenza di DNA.
I checkpoint sono attuati
da particolari molecole.
Per esempio, l'ingresso in mitosi è consentito solo in presenza dell'MPF (fattore di
promozione della maturazione). Questo fattore è costituito da due molecole: la Ciclina B e la
Chinasi (Cdc2), un enzima. La regolazione avviene secondo alcune fasi:
1. L’enzima Chinasi è già presente nell’ambiente extracellulare. La Ciclina B viene
sintetizzata.
2. Questa si assembla con l’enzima Chinasi, formando il complesso Chinasi-Ciclina,
ancora non attivo.
3. Su alcuni punti della Chinasi vengono aggiunti alcuni gruppi fosfato (fosforilazione),
3 in tutti, dei quali due sono inibitori. Il complesso quindi ancora inattivo (2 inibitori
VS 1 attivatore).
4. Quando viene appurato la salute della cellula, i 2 gruppi fosfato che la inibivano,
vengono eliminati (defosforilazione). La cellula risulta così attiva.
5. La cellula entra in Mitosi.
La mitosi
La mitosi è la fase in cui la cellula si divide ed è esclusiva delle