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A
Le molecole che dovrebbero reagire tra loro, spesso non lo fanno perché mancano di sufficiente
energia. Per ogni reazione c’è una specifica energia di attivazione E che è la quantità minima di
A
energia che due molecole devono possedere prima che una loro collisione dia luogo a una
reazione.
Enzimi
Proteine (pochi sono RNA) responsabili di tutte le trasformazioni chimiche cellulari. Si associano a
uno o più substrati e li trasformano in prodotti.
E + S ES EP E + P
Ripetono l’operazione molte volte a velocità elevata. L’enzima si trova inalterata alla fine del
processo.
La velocità di una reazione enzimatica (V) aumenta con l’aumentare della concentrazione della
concentrazione del substrato fino a raggiungere un valore massimo (Vmax).
A questo punto tutti i siti di legame per il substrato sulle molecole di enzima sono occupati. La
velocità di reazione non può più aumentare.
Gli enzimi catalizzano reazioni chimiche in cui si rompono e formano legami covalenti.
Biologia e Genetica
Enzima Reazione catalizzata
Proteasi Degradano le proteine
Sintasi Sintetizzano molecole
Chinasi Aggiungono gruppi fosfato
Fosfatasi Rimuovono gruppi fosfato
ATPasi Idrolizzano ATP
Caratteristiche degli enzimi:
Specificità di reazione. Ogni enzima catalizza solo un tipo di reazione, come una idrolisi,
una polimerizzazione.
Specificità di substrato. Capacità di discriminare tra molecole molto simili. La reazione
avviene a carico di un ristrettissimo numero di composti tra loro simili, detti substrato. Nella
maggior parte dei casi, il substrato è rappresentato da un solo composto.
Specificità di gruppo. Non sempre gli enzimi sono così specifici. Alcuni enzimi accettano
sostanze tra loro correlate, purché queste posseggano un gruppo chimico comune.
Riguarda soprattutto enzimi coinvolti nella sintesi o degradazione dei polimeri.
Ne deriva che una cellula deve possedere tanti enzimi quante sono le reazioni da catalizzare.
Gli enzimi sono regolabili, ovvero la loro capacità catalitica può aumentare (attivazione) o diminuire
(inibizione).
Un inibitore può essere:
Irreversibile: in genere sono tossici per le cellule.
Reversibile: cioè dissociabile dall’enzima. A sua volta si divide in:
Competitivo: compete con il substrato per il sito attivo, ma non può essere
processato. Riduce l’attività dell’enzima.
Non competitivo: si lega in un punto diverso dal sito attivo, senza bloccare legame
del substrato, anche se inibisce attività enzimatica, finchè è legato al suo sito.
Livelli di regolazione dell’attività di un enzima:
Espressione del gene: regolazione della quantità di molecole di enzima da sintetizzare.
Compartimentazione cellulare: regolazione dell’attività confidando una serie di enzimi in
comparti subcellulari delimitati da membrane.
Regolazione allosterica: modifica l’attività dell’enzima in risposta ad altre molecole che
incontra.
Regolazione per fosforilazione: il trasferimento di un gruppo fosfato dall’ATP all’enzima
da parte di una chinasi può determinarne l’attivazione. Biologia e Genetica
La sintesi di APT nelle cellule
Il flusso dell’energia
Si definiscono come organismi autotrofi quelli capaci di nutrirsi utilizzando solamente semplici
sostanze inorganiche, come avviene per le piante che necessitano solo di anidride carbonica
ricavata dall’aria, di acqua e Sali minerali assorbiti dal terreno.
Gli organismi eterotrofi si nutrono di sostanze organiche prodotte dagli organismi autotrofi: è tipico
il caso degli animali che si alimentano direttamente (erbivori) o indirettamente (carnivori) di
vegetali. Un caso importante di eterotrofismo è quello dei decompositori capaci di nutrirsi di detriti
organici di animali e piante presenti nel terreno.
Le piante sono autotrofe perché utilizzano il Sole come fonte di energia; in casi molto più rari,
come accade per alcuni batteri, l’organismo ricava energia necessaria dall’ossidazione di sostanze
inorganiche (chemiautotrofia).
L’energia chimica immagazzinata con la fotosintesi è rilasciata in due modi:
Fermentazione (processo anaerobico): parziale demolizione dei composti organici e quindi
parziale rilascio di energia.
Respirazione cellulare (processo aerobico): demolizione praticamente completa
(ossidazione) dei composti organici con rilascio quasi completo dell’energia immagazzinata
e produce ATP.
La respirazione cellulare non è una singola reazione, ma una serie di reazioni chimiche in
sequenza con lo scopo di produrre ATP (fino a 38 molecole di ATP per molecola di
glucosio).
Ruolo dell’ossigeno nella respirazione cellulare
Gli atomi nelle molecole sono legati tra loro mediante condivisione di elettroni.
Durante la respirazione, avviene una ridistribuzione degli atomi d’idrogeno e dei loro elettroni dal
glucosio all’ossigeno, con formazione di acqua. Avvengono cioè reazioni di ossidoriduzione o
reazione redox.
Ossidazione = perdita di elettroni = perdita di atomi H = rilascio di energia.
Riduzione = acquisto di elettroni = acquisto atomi H
Durante la respirazione cellulare, il glucosio è ossidato e cede elettroni all’ossigeno (molecola
avida di elettroni), che accettano gli elettroni (e gli atomi d’idrogeno) è quindi ridotto.
Variazioni di energia libera
Quando gli elettroni (insieme agli atomi d’idrogeno) passano dal glucosio all’ossigeno, è come se
cadessero ed è sprigionata energia, come quando cade un oggetto.
La respirazione cellulare è una “caduta” di elettroni. La caduta degli elettroni è scomposta in più
tappe, un po’ come lungo i gradini di una scala, in modo da poterla controllare. I gradini di questa
scala costituiscono la catena di trasporto degli elettroni.
Intermedio in questo trasferimento in discesa degli elettroni dal glucosio all’ossigeno è il NAD
(nicotinammide adenin dinucleotide).
Il NAD è un trasportatore di elettroni. La sua funzione è di trasportare gli elettroni (prelevati dal
glucosio) fino all’inizio della catena di trasporto degli elettroni.
Il NAD+, accettando gli elettroni (e quindi l’idrogeno) si riduce a NADH. Inizia quindi la catena di
trasporto degli elettroni (ogni anello della catena è una proteina). Attraverso una serie di reazioni
redox, ogni membro della catena prima accetta e poi cede elettroni.
Ogni trasferimento di elettroni si accompagna alla liberazione di una piccola quantità di energia.
L’energia totale liberata è utilizzata per sintetizzare ATP.
Gli atomi di ossigeno, utilizzati durante la respirazione cellulare, sono forniti dalle molecole di O 2
che respiriamo.
Localizzazione cellulare delle vie del metabolismo energetico
Procarioti Eucarioti
Glicolisi Citoplasma Citoplasma
Fermentazione Citoplasma Citoplasma
Formazione acetil-Co A Superficie interna membrana Membrana mitocondriale
Biologia e Genetica
plasmatica interna
Ciclo di Krebs Citoplasma Matrice mitocondriale
Catena respiratoria Superficie interna membrana Membrana mitocondriale
plasmatica interna
Glicolisi
Con la glicolisi, la molecola di glucosio a 6 atomi di carbonio viene divisa in due molecole a 3 atomi
di carbonio, l’acido piruvico avviene nel citoplasma.
La glicolisi produca una piccola quantità di ATP (resa netta è di 2 molecole di ATP prodotte per 1
molecola di glucosio) mentre la maggior parte dell’energia resta intrappolata nell’acido piruvico e
verrà liberata durante il successivo ciclo di Krebs.
La glicolisi può essere attiva in presenza e in assenza di ossigeno.
In epoche primordiali assenza di ossigeno.
La glicolisi è la via metabolica più diffusa in natura si è evoluta molto precocemente. Anche la
localizzazione della glicolisi nel citoplasma suggerisce un’origine evolutiva molto antica.
Per miliardi di anni, i batteri hanno prodotto ATP attraverso la glicolisi (che non richiede ossigeno).
Probabilmente la glicolisi è un retaggio metabolico per l’estrazione di energia dagli alimenti,
lasciatoci dalle cellule più antiche.
La glicolisi può essere divisa in due fasi principali:
1. Glucosio + 2 ATP 2 G3P + 2 ADP
+
2. 2 G3P + 2 NAD + 4 ADP 2 Piruvato + 2 NADH + 4 ATP
Formazione dell’acetil coenzima A
Il piruvato (3 atomi di carbonio) entra nel mitocondrio, dove viene convertito attraverso una serie di
reazioni in acetil CoA (2 atomi di C).
Le molecole di acido piruvico, prima di entrare nel ciclo di Krebs, devono essere “preparate”, cioè
trasformate in un composto a due atomi di carbonio, l’acido acetico con eliminazione di un atomo
di carbonio sotto forma di CO . L’acido acetico è legato a una “molecola di accompagnamento”, il
2
coenzima A e si forma l’acetil-CoA. Queste reazioni sono catalizzate da un grosso complesso multi
enzimatico, il complesso della piruvato deidrogenasi, costituito da 72 subunità.
Il complesso della piruvato deidrogenasi è legato alla membrana mitocondriale interna.
L’acetil-CoA è il punto di partenza del ciclo di Krebs.
+
2 Piruvato + 2 NAD + 2 CoA 2 Acetil CoA + 2 NADH + 2 CO 2
Il ciclo di Krebs
Il ciclo di Krebs avviene nella matrice mitocondriale. L’acetil-CoA (2 atomi di C) è demolito
attraverso reazioni successive a CO e si produce una piccola quantità di ATP.
2
La maggior parte dell’energia catturata da NAD (che è ridotto) e da un secondo trasportatore di
elettroni, il FAD (flavin adenin dinucleotide).
Catena di trasporto degli elettroni
Avviene sulla membrana mitocondriale interna. Scopo finale è produrre ATP, l’enzima che
sintetizza ATP è l’ATP sintasi.
L’ossigeno attrae gli elettroni, che scorrono lungo la catena di trasporto degli elettroni, costituita da
proteine transmembrana della membrana mitocondriale interna, come la citocromo reduttasi, il
citocromo c e la citocromo ossidasi.
L’energia liberata a ogni gradino è utilizzata per pompare, attraverso la membrana mitocondriale
+
interna, gli ioni H nello spazio intermembrana. +
Alla fine della catena si trova la ATP sintasi. Gli ioni H entrano nella ATP sintasi, un grosso
complesso transmembrana e causano la rotazione di una parte della molecola di enzima.
+
L’enzima utilizza l’energia del gradiente di ioni H per sintetizzare ATP da ADP e P .
i
Alcuni veleni, come il cianuro o il monossido di carbonio, sono mortali, perché bloccano la catena
di trasporto degli elettroni. L’energia cont