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Tecniche di separazione delle proteine
Sfruttano differenze in:
- Forma
- Grandezza
- Attivita' biologica
- Carica
- Idrofobicita'
- Cromatografia su colonna. Processo di purificazione tecnica che sfrutta il fatto che gli analiti si distribuiscono, a seconda del loro coefficiente di ripartizione, in fasi tra loro immiscibili, le proteine che si separano sono idratante.
- Fase stazionaria: Perette con determinate proprieta' dipendenti dall'analita' che si vuole separare.
- Miscele proteine
- Fase mobile
- Fase stazionaria
Depositata nella parte altra di una colonna crilindrica riempita con una matrice solida di refente, e mi pompa una gran quantita' di solvente nella colonna.
- Trascurato il campione.
- Proteine diverse viaggiano con velocita' diverse lungo la colonna (tempi o volumi diversi). Dipende da come si distribuisce una proteina nelle due fasi. Un fattone determinante di cio'e', per esempio, la solubilita'.
Si chiama cromatografia, poiche'i diversi analiti separati si vedano bene ad occhio nudo. Gli analiti erano clorofilla.
- Cromatografia a scambio ionico.
Le perette sono circondate da un gel con carica positiva. Se la fase stazionaria ha carica positiva, si esheranno proteine cariche -
Cromatografia di filtrazione in gel
Sfrutta la grandezza fisica delle proteine (determinanti)
FASE STAZIONARIA: Sfere porose che permettono il passaggio o meno di una proteina a seconda della grandezza. Le grandi non passano più (esclusione molecolare - esclusione dalle porosità). Le molecole piccole vengono trattenute e ritardate.
Cromatografia di affinità
Viene legato nella fase stazionaria un ligando specifico ad una proteina o una famiglia di proteine specifiche. Vengono ritardate solo le proteine che sono affini a quel ligando. Per indebolire il legame proteina-ligando, si aumenta la forza ionica.
Elettroforesi
- Tecnica analisi di velocità
Sfrutta la velocità di migrazione delle proteine sottoposte ad un campo elettrico. Mezzo con un tampone, che tiene il pH in un dato valore e le proteine con una carica. Elettroforesi supportata (tampone)
V = mobilità elettroforetica
V = Ve/ft
E = campo elettrico
Applico una differenza di potenziale, e le proteine positive vanno verso il catodo quelle negative verso l'anodo.
La velocità con cui migrano dipende dalla carica e dalla grandezza delle molecole. Nel mezzo e nel gel, l’aumento di selezione aumenta l’aumento della corrente da alternata a continua → determina ⬇ potenziale (corrente) e Rapporto carica / raggio (del carico) delle molecole da separare in funzione del mezzo.
Materiale pirroclinare
Funzionali: si ancorano ai centrioli con l'estremità negativa
Basi an acqua/Proteine
Si distribuiscono vicino al centrosoma.
Proteine motorie
- Chinesine: materia verso l'estremità +
- Dineine: trasporto assomale, nel citoplasma muove vescicole e granuli secreto.
Si muovono in direzioni opposte grazie ad idrolesi di ATP.
Farmaci che agiscono sui filamenti del citoscheletro
- Colchicina: inibitore l'assemblaggio microtubule e promuove la disassemblagq dei microtubuli esistenti.
- Taxolo: equilibrio etanolimeri/microtubuli verso la forma polimerica dei microtubuli.
- Vinblastina/Vincristina: eterodimeri in grandi aggregati para cristanini spostando l'equilibrio verso le de- polimerizzazione.
- Fallasoidine: legai filamenti di actina e li stabilizza.
- Tumculina: legai monomert di actina e le stabilizza.
Filamenti intermedi
- diametro 10-12 mm. Filamenti pieni
- Stabile, meccanica, interagiscono con le altre componenti.
- No polarità. Non originano da un' estremità + ma perosse che l'altra favolta aververa partendo centralmente.
• Diplotene
• Diacinesi
Crossing over
- Scambio tratti di DNA (rottura e saldatura) tra i cromatidi non fratelli di due omologhi
- Creazione variabilità
- Causano chiasmi, cioè punti di partenze e quindi portatori di caratteri ereditari diversi
- Scambio tra cromatidio padre e cromatidio madre
- Due geni vicini, dopo crossing over, rimangono insieme. Se sono distanti, uno migra ed uno resta nel locus di partenza
METAFISICA I
- I bivalenti/tetradi migrano al piano equatoriale e formano la piastra metafisica ridotta al fuso mitotico
ANAFISICA I
- Migrazione omologhi. No divisione centromeri. Si hanno dunque due diadi. Si ha la degenerazione delle chineto che tenevano uniti gli omologhi e stabilizzavano le tetradi
TELOFASICA I
- Formazione membrane nucleari che avvolgono le diadi
• Assortimento indipendente
- Migrazione casuale dei cromosomi. Versione al crossing over, gene che diventa variabile nei gameti
- 2 coppie omologhi = 22 combinazioni
- 23 coppie omologhi (uomo) = 223 combinazioni
I CROMOSOMI
Nucleo cellulare:
- Racchiude il DNA.
- Struttura delimitata da due membrane concentriche (membrana nucleare esterna; membrana nucleare interna) separate da uno spazio: cisterna; interrotte ad intervalli dai pori nucleari attraverso i quali avviene il trasporto di nucleotidi. Nucleo → citoplasma.
- La membrana C. è in continuità con quella del reticolo endoplasmatico.
- L'involucro nucleare è avvolto internamente ed esternamente da microtubuli e filamenti intermedi che lo sostengono.
Pori nucleari:
- Membrana interna ed esterna fuse a formare un’apertura circolare e nell'interazione: struttura complessa ICM (complesso del poro nucleare) a forma di canestro e costituit da nucleoporine (distribuite a simmetria ottagonale 8 copie di nucleoporine).
- Scambi attraverso i pori avvengono per diffusione facilitata.
All'interno del nucleo:
- Il DNA è organizzato in cramosomi più o meno organizzato a seconda della fase del ciclo cellulare.
- È presente il nucleolo che contiene zone di DNA differenti dai diversi cramosomi qui avviene sintesi gruppo di geni per la sintesi dell'RNA.
- Molecole proteiche che si legano a RNA.
Cariotipo
Per poter eseguire l’esame del cariotipo è necessario analizzare cellule nucleate e in mitosi (attiva divisione).
Tessuto Mitosi Sangue periferico Stimolate in presenza di mitogeno (PHA) Sangue midollare Spontanee Tessuto neoplastico Spontanee Villì coriali Spontanee Liquido amniotico Spontanee Tessuti fetali Spontanee Culture cutanee SpontaneeI cromosomi sono suddivisi per
- Grandezza: ordine decrescente indicato con lettere dell’alfabeto da A a G
- Morfolologia
- Pattern di bandeggio (caratteristico per ogni cromosoma)
Tecniche essenziali per la corretta definizione del cariotipo
- Risoluzione delle anomalie cromosomiche
- Localizzazione dei punti di rottura sui cromosomi
- Produzione lungo l’asse del cromosoma di una seria di bande distinte visibili di intensità variabile (scure e chiare) in funzione dei diverso comportamento del DNA rispetto a:
- Coloranti
- Processi di denaturazione