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ANTICOAGULANTI ORALI O INDIRETTI
coumadin sintrom
Farmaco: WARFARIN (commerciale cpr 5mg) e ACENOCUMAROLO (commerciale 14mg cpr); derivati
dicumarolici.
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Meccanismo d’azione: impediscono la reazione di carbossilazione dei residui glutammici dei fattori della coagulazione Vit.K
γ
dipendenti (II,VII,IX,X, prot C e S). questa reazione è catalizzata da una carbossilasi, che utilizza come cofattore la vit.K, la quale
durante la reazione viene ossidata ad epossido. Successivamente una epossido reduttasi, riduce la vit.K permettendone il riciclo nella
reazione. I dicumarolici inibiscono questa epossido reduttasi; in questo modo i residui glutammici non vengono carbossilasi, e non
non sono fibrinolitici.
potendo legare il Ca, non si attivano. Questi farmaci non hanno effetto su un trombo già formato, perché
Farmacocinetica: per OS con assorbimento completo, il cibo riduce il loro assorbimento, l’effetto anticoagulante compare solo dopo
45giorni, cioè quando si eliminano i fattori attivati già in circolo. Inoltre interrotta la somministrazione ci vogliono 45giorni perché
i livelli dei fattori tornino nella norma. Alto legame con le proteine (99%), t1/2 media di 40 ore, metabolismo microsomiale epatico
ed eliminazione renale. Passano la placenta> Teratogeni, NO in gravidanza. Basso indice terapeutico.
Usi in terapia: utilizzati per prevenire o evitare la progressione di TVP ed embolia polmonare dopo iniziale trattamento eparinico,
utilizzati in pz con protesi valvolari e fibrillazione atriale. L’interazione con altri farmaci è molto forte, sia per quanto riguarda
fenomeni di spiazzamento del legame dalle proteine plasmatiche che interazioni a livello del metabolismo epatico; Farmaci che <
attività di anticoagulanti orali: barbiturici, rifampicina e fenitoina (per induzione enzimatica); Farmaci che > attività: sulfamidici,
macrilidi, ciprofloxacina, cimetidina, amiodarone,(per inibito metabolismo degli anticoagulanti); fenilbutazone, FANS,
sulfinpirazone (per spiazzamento dalle proteine); tetracicline (per < biosintesi di vitamina K); salicilati, chinidina (per inibizione di
sintesi di fattori vitamina Kdipendenti). Va valutato l’INR (valuta via estrinsecarapporto tra PT) che deve stare tra 23 (34 in pz con
protesi).
Effetti collaterali: emorragie (funzione dell’INR>4), tossicità in gravidanza (difetti congeniti e aborto), necrosi cutanea. In caso di
sovradosaggio occorre fare una iniezione immediata di Vitamina K anche se gli effetti non sono istantanei.
FIBRINOLITICI (favoriscono la formazione di fibrina)
Producono la lisi del trombo attivando in vivo il sistema fibrinolitico fisiologico, che converte il plasminogeno in plasmina, quindi
agiscono accelerando un processo fisiologico.
Usi in terapia: sono usati nel trattamento della malattia trombo embolica, soprattutto se masssiva, e , in particolar modo, per la
trombolisi in corso di infarto miocardico acuto (per “dissolvere” trombo con somministrazione il più precocemente possibile entro 6h
e non oltre 12h) trombosi venosa profonda e cura iniziale di occlusione vascolare periferica acuta.
Controindicazioni: condizioni di sanguinamento: ulcera peptica attiva, recente incidente cerebrovascolare, recente chirurgia
intracranica o spinale, neoplasia intracranica, gravidanza, trauma, interventi chirurgici, biopsia profonda.
In condizioni emorragiche gravi (causate o meno da fibrinolitici), si usa come antifibrinolitico l’acido tranexamico.
Farmaco: STREPTOKINASI (SK)
Meccanismo d’azione: il meccanismo di azione è indiretto(proteina priva di attività enzimatica) poiché forma un complesso stabile
con il plasminogeno che cambia conformazione, acquisendo attività enzimatica (estratta da colture di Streptococco emolitico). In
β
questo modo il plasminogeno si attiva e degrada sia la fibrina del trombo, ma anche il fibrinogeno circolante. Quindi non è selettiva
per la fibrina, a differenza della alteplasi.
Farmacocinetica: nell’infarto infusione e.v. per 60 min (fino a 72 h in embolia polmonare o trombosivenose gravi), t1/2 di 30 min, la
usa azione può essere ridotta dalla presenza di ATC antistreptococco.
Uso un terapia: tronbolisi in caso di IMA con effetto additivo a quello di ASA,riducendo la mortalità e malattie tromboemboliche.
Effetti collaterali: ha proprietà antigeniche e può provocare rare reazioni anafilattiche nel soggetto sensibilizzato; può provocare un
ipotensione.
aumento istantaneo della formazione di plasmina che forma le chinine, a loro volta causa di Effetto collaterale grave e
comune sono le emorragie (e quindi controindicati in quelle situazioni a rischio), dovute al consumo di fibrinogeno circolante.
Farmaco: UROKINASI (UK) preparata da colture di cell embrionali di rene umano
Meccanismo d’azione: sostanza endogena prodotta e secreta come proenzima dal rene e dai macrofagi; attivata dalla callicreina,
agisce direttamente come attivatore del plasminogeno anche in assenza di fibrina, a differenza del tPA.
Farmacocinetica: iniezione e.v., t1/2 di 15 minuti.
Effetti collaterali: possibile ipotensione ma non ha alcun effetto antigenico, possibili sanguinamenti anche gravi.
Farmaco: ALTEPLASI (tPA) e DUTEPLASI
Meccanismo d’azione: sono forma ricombinanti del del tPA fisiologico (il primo è costituito da singola catena, il secondo da una
doppia catena); Sono più attivi sul plasminogeno legato alla fibrina rispetto al plasminogeno plasmatico e sono perciò detti
“SELETTIVI” per il coagulo. Proprio come il tPA normale che senza fibrina non attiva plasminogeno.
Effetti collaterali: tPA non è antigenico è può essere usato anche in pazienti che hanno reazione anafilattica per streptokinasi;
possibile ipotensione e sanguinamento. T1/2 di 5 minuti (molto breve)
Farmaco: ANISTREPLASI (APSAC)
Meccanismo d’azione: profarmaco di streptochinasi, è un complesso fra plasminogeno umano e SK che è stata inattivata
introducendo un gruppo acilico nel sito catalitico. Nel sangue, poi, questo gruppo viene rimosso in circa 2 h, per dare origine al
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complesso attivo.
Farmacocinetica: somministrata come iniezione e.v. di 45 min; attività fibrinolitica viene mantenuta per 46 ore.
Effetti collaterali: è antigenica come SK quindi può dare ipersensibilità.
AC TRANEXAMICO: è un antifibrinolitico, utilizzato per prevenire le emorragie, ma anche per arrestarle. Esso lega il plasminogeno
nel sito di interazione con la fibrina, impedento così la fibrinolisi. Per os o per via parenterale.
Farmaci dell’infiammazione e dell’immunità
Farmaci antinfiammatori non steroidei
Meccanismo generale d’azione dei FANS: inibiscono la ciclossigenasi (COX), enzima che metabolizza l’acido arachidonico
( rilasciato dall'idrolisi della fosfatildilcolina mediata dalla fosfolipasi 2) con formazione di prostanoidi (prostaglandine, trombossano
e prostaciclina).
COX1 è un enzima costitutivo
La espresso da tutte le cellule dell’organismo (in particolare vasi, stomaco, piastrine e rene) e svolge
un ruolo importante nella produzione fisiologica di PG regolando tono vasale, aggregazione piastrinica, funzionalità renale e
produzione di muco e bicarbonato a livello gastrico.
Serve per sintetizzare piccole quantità di prostanoidi, per la normale omeostasi. Coinvolta in aggregazione piastrinica e azione
gastroprotettiva. Inibizione di COX1 comporta la tendenza ad emorragie, ma anche alla trombosi (difetto di PGI2), inibizione del
parto, induzioni di lesioni emorragicoulcerose nello stomaco, < flusso ematico renale
COX2 è l’isoforma inducibile
La (anche se ne esiste una espressione costitutiva in rene e SNC) indotta da stimoli proinfiammatori
in diversi tipi cellulari (macrofagi, fibroblasti, endotelio) e la sua trascrizione è inibita dai cortisonici; non è presente a livello
gastrointestinale né nelle piastrine. I glucocorticoidi inibiscono l'induzione della COX 2.
Con il termine antiinfiammatori vengono indicati tutti quei farmaci che riducono o eliminano le manifestazioni locali
(edema,dolore,arrossamento,iperemia,calore, dolore) o generali ( febbre). I FANS agiscono mediante l'inibizione della produzione di
prostanoidicioè sulla fase iniziale dell'infiammazione; i FAS invece possono agire anche sulle fasipiù tardive della flogosi ( immunità
umorale e cellulare).
Di conseguenza i FANS hanno 3 importanti proprietà:
• Antalgici o analgesici: la diminuita produzione di PG determina una minore sensibilizzazione delle terminazioni nervose
nocicettive ai mediatori della infiammazione (come bradichinina e 5HT) e nel corno posteriore del midollo spinale (mediatori
eccitatori: aa eccitatori, tachichinine, CGRP, oppiodi, prostaglandine), mentre verosimilmente il sollievo dal mal di testa è
dovuto alla riduzione della vasodilatazione indotta dalle PG. Le PG sono inoltre induttori al rilascio di altri mediatori del dolore.
• Antipiretici: dovuto alla riduzione della PGE2 (che viene generata in risposta a IL1, il pirogeno endogeno); in caso di febbre,
PGE2 è responsabile della elevazione di temperatura, perché agisce a livello del centro di controllo ipotalamico (organum
vasculosus della lamina terminalis), settandolo a un livello più alto.
• Antinfiammatori: la diminuzione delle PG vasodilatatrici (PGE2 e PGI2) significa minor vasodilatazione e, indirettamente,
minor edema anche se l’accumulo delle cellule infiammatorie non viene ridotto.
Inibendo la COX, questi farmaci non sono in grado di inibire la formazione di leucotrieni.
Usi clinici: questi farmaci sono adatti a trattare patologie infiammatorie croniche come l’artrite reumatoide o l’artrosi, per analgesia
in sindromi dolorose (mal di testa, dismenorrea, mal di schiena, mal di denti, dolori postoperatori), l’ASA (derivati dell'acido
salicilico) come antiaggregante piastrinico, antipiretici (paracetamolo trattamento di 1°scelta, perchè non ha effetti collaterali
gastrointestinali e non è correlato a Sindrome di Reye) e antinfiammatori nelle sindromi influenzali. È importante notare che essi
producono solo un effetto sintomatico (curano il sintomo), ma non hanno effeto sui meccanismi patogenetici della malattia. Altri usi
clinici sono il controllo della mastocitosi sistemica (associati ad antistaminici), la Sindrome di Bartter (alcalosi metabolica
ipocaliemica con pressione arteriosa normale causata da alti livelli di PGE2, che determina aumento di renina, e quindi aldosterone) e
per trattare l’ipercalcemia da mts ossee, poiché PGE2 è un attivatore degli osteoclasti, ed è molto aumentata in pz con mts ossee.
Effetti collaterali: molto frequenti nell’anziano sono dispepsia, nausea, vomito; nei consumatori cronici si ha anche ulcera peptica
con rischio di emorragia