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COSTO DELL'EQUITY

In finanza il Costo del capitale proprio che equivale secondo la teoria del Capital asset pricing model al "tasso di rendimento del capitale proprio" o cost of equity anglosassone rappresenta il tasso di rendimento minimo che un'azienda deve offrire ai propri azionisti al fine di remunerare i fondi da questi ricevuti.

ANALISI DI SCENARIO

Le imprese dispongono di diverse tecniche per tentare di identificare e valutare le minacce al successo di un progetto. La prima è l'analisi di sensibilità. In questo caso, il manager considera una alla volta ciascuna variabile che influisca sui flussi di cassa e ricalcola il VAN sulla base di ipotesi ottimistiche e pessimistiche legate a quella variabile. Il progetto è tanto più "sensibile a" quella variabile quanto più è ampia la differenza fra i VAN così ottenuti (in particolare dal lato dell'ipotesi pessimistica). L'analisi di sensibilità

spesso conduce all'analisi del punto di pareggio, che individua cioè i valori di pareggio relativi a determinate variabili chiave. Supponete che manager sia preoccupato che la pressione della concorrenza faccia diminuire i prezzi e quindi i ricavi. Egli può quindi calcolare il livello dei prezzi al quale il raggiunge il punto di pareggio (VAN = 0) e valutare le probabilità che i prezzi scendano fino a quel punto. Le analisi di sensibilità e del punto di pareggio sono semplici da utilizzare, riescono a identificare le previsioni e le ipotesi che davvero contano per il successo e l'insuccesso di un progetto. Tuttavia, le variabili importanti non cambiano una alla volta. Per esempio, quando il prezzo delle materie prime è più alto del previsto, è facile scommettere che anche il prezzo delle vendite sarà più alto. La risposta logica a questo tipo di situazioni viene fornita dall'analisi di scenario, che esamina.glieffetti sul VAN dei cambiamenti di diverse variabili combinate fra loro. TEORIA DELL'AGENZIA Si dà vita ad un rapporto di agenzia ogni volta che un soggetto definito PRINCIPAL conferisce il potere ad un soggetto AGENT (solitamente manager) di concludere contratti per suo conto e in suo nome, favorendo l'interesse dello stesso PRINCIPAL. Questi sono frequenti, soprattutto in quelle imprese dove c'è distanza tra proprietà e controllo. Il problema sta nel fatto che i manager possono porre in essere comportamenti opportunistici per massimizzare la loro utilità a danno dei principals, che portano all'espropriazione di PRIVATE BENEFITS, cioè parte della ricchezza generata dalla gestione. Questo comporta una serie di costi che i PRINCIPALS dovranno sostenere: costi legati all'incentivazione dei manager affinché non attuino tali comportamenti, costi legati alla stipulazione dei contratti di agenzia e costi legati alla possibile

Perdita di utilità che subisce il principal a seguito del verificarsi di tali comportamenti da parte del manager. Ci si chiede se questi costi possano essere mitigati. A tal fine è utile eseguire un'attività di monitoraggio sull'operato dei manager che costa tempo, soldi e denaro. Spesso, i costi di agenzia non possono essere prevenuti neppure con un monitoraggio accurato. Questi costi sono tenuti maggiormente a bada nelle grandi public companies (paesi anglosassoni), in quanto il monitoraggio è affidato al consiglio di amministrazione, che generalmente è costituito da soggetti indipendenti dai manager che vigilano sul loro operato. Quando non lavorano adeguatamente, il consiglio di amministrazione interviene. I componenti del consiglio potrebbero dipendere dai manager, per cui vengono talvolta nominati anche revisori contabili per attestare la correttezza dei bilanci, affinché essi descrivano in modo veritiero le condizioni finanziarie dell'impresa.

I manager generalmente, accolgono le richieste dei revisori, perché altrimenti, essi rilasciano una qualified opinion che il mercato accoglie generalmente come notizia negativa ed essa può suggerire che i manager nascondano qualcosa e mina la fiducia degli investitori. Per quanto il controllo possa essere una valida alternativa, il sistema migliore è quello dell'incentivazione dei manager. Tale discorso è da unire con il capitolo 3 della parte speciale.

CAPITAL BUDGETING

Esso è un processo che un'azienda intraprende per valutare potenziali grandi progetti o investimenti nel lungo termine e per determinare quali e quanti devono essere realizzati. Uno strumento di gestione finanziaria che l'azienda può utilizzare per misurare i rischi potenziali di un progetto e il ritorno sull'investimento previsto. Esso rappresenta un elemento di grande importanza per la finanza aziendale, per preservarne le spese e soprattutto per valutare e misurare.

il budget operativo, si riferisce specificamente alla pianificazione e all'allocazione delle risorse finanziarie per progetti di investimento a lungo termine. Questo tipo di budget tiene conto dei costi iniziali del progetto, dei flussi di cassa attesi nel corso della sua durata e dei potenziali rendimenti finanziari. Il capital budgeting è un processo complesso che coinvolge diverse fasi. La prima fase è la valutazione delle opportunità di investimento, in cui vengono identificati e valutati i potenziali progetti. Questa valutazione include l'analisi dei costi e dei benefici, l'analisi del rischio e la stima dei flussi di cassa futuri. Una volta identificati i progetti potenziali, viene effettuata una selezione basata su criteri finanziari e strategici. Questa fase di selezione può includere l'analisi del valore presente netto (NPV), il tasso interno di rendimento (IRR) e il periodo di recupero dell'investimento. Una volta selezionati i progetti, viene creato il budget degli investimenti. Questo budget include una stima dei costi iniziali del progetto, dei flussi di cassa attesi nel corso della sua durata e delle spese di manutenzione e aggiornamento. Infine, viene effettuato un monitoraggio e un controllo costante del progetto per assicurarsi che venga rispettato il budget e che i risultati attesi vengano raggiunti. In conclusione, il capital budgeting è un processo fondamentale per le aziende che desiderano prendere decisioni informate sugli investimenti a lungo termine. Aiuta a valutare l'opportunità di un progetto, a stabilire un budget per i costi e a prendere decisioni sulla sua attuazione.

OPERATING BUDGET, nasce per la consuetudine contabile di tenere conto separatamente delle previsioni delle spese di investimento e di impiego finanziario di capitali e dei movimenti di acquisizione e rimborso di finanziamenti. Il punto centrale del capital budgeting è sicuramente il costo del capitale, che è determinato dal tipo di finanziamento disponibile.

CICLO FINANZIARIO

Nella determinazione del reddito netto le deduzioni per costi non monetari potrebbero non limitarsi agli ammortamenti. Nel bilancio fiscale, molte aziende utilizzano criteri contabili differenti da quelli impiegati per la stesura del bilancio degli azionisti. Poiché l'obiettivo del bilancio fiscale è la minimizzazione del reddito imponibile, ne deriva che nel bilancio per gli azionisti il debito corrente d'imposta risulta sovrastimato e di conseguenza il flusso di cassa operativo al netto delle imposte sottostimato. In secondo luogo, il reddito viene calcolato sulla base delle vendite.

effettuata e non degli incassi. Pensiamo alle vendite a credito: un'impresa può registrare un ricavo nel momento della vendita, ma non si verifica alcuna entrata di cassa fino al momento del pagamento della fattura, nonostante il capitale circolante netto aumenti per effetto dell'incremento dei crediti commerciali. Quando i crediti vengono saldati, si verifica un aumento del saldo di cassa che però non provoca né ulteriori ricavi, né un incremento del capitale circolante: l'aumento del saldo di cassa è controbilanciato da una diminuzione di pari importo dei crediti commerciali. Il ciclo operativo è composto da cassa - materie prime - prodotti finiti - crediti commerciali. Il tempo compreso tra l'investimento iniziale in scorte e le vendite è chiamato DURATA DELLE SCORTE. Il tempo compreso tra la data in cui i beni sono venduti e la data in cui i clienti pagano, il corrispettivo delle fatture emesse nei loro confronti.

èchiamato DURATA DEI CREDITI. Il tempo totale compreso tra la data diacquisto delle materie prime fino al pagamento finale dei clienti èchiamato CICLO OPERATIVO = durata scorte + durata dei crediti CICLOFINANZIARIO = ciclo operativo- durata dei debiti verso fornitori =durata scorte+ durata dei crediti verso clienti) – durata dei debitiverso fornitori. Il ciclo finanziario è molto più lungo in alcuni tipi diimprese piuttosto che in altre. Per esempio, le imprese del settoreaerospaziale in genere detengono un livello rilevante di scorte eoffrono lunghi termini di pagato ai propri clienti. Il loro ciclo ammontaa circa 6 mesi e devono mantenere un investimento rilevante incapitale circolante netto. Al contrario, le imprese del commercio aldettaglio con il loro basso livello di investimento in crediti verso iclienti, hanno un ciclo finanziario molto corto. Queste imprese hannospesso un capitale circolante netto negativo. L’unico elemento che nelcorsodel processo rimane costante è il valore del capitale circolante, mentre le singole componenti sono in continua variazione. Questa è una delle ragioni per cui il capitale circolante netto rappresenta un'utile misura sintetica delle attività e delle passività correnti. Il punto di forza di tale indicatore è dato dal non essere soggetto a fluttuazioni stagionali. Il capitale circolante infatti nasconde molte informazioni interessanti. Tali attività, sebbene facciano tutte parte del capitale circolante, presentano gradi di rischio differenti: le fatture passive, infatti, non possono essere pagate né con le scorte, né con i crediti commerciali, ma solo con denaro contante. Tra gli elementi di maggiore interesse per i financial manager, è la previsione dei valori futuri delle fonti e degli impieghi di cassa. Tali previsioni hanno 2 scopi: servono ad evidenziare i futuri fabbisogni di cassa e in secondo luogo,

Rappresentano uno standard sulla base del quale valutare le performance successive. La preparazione di tale budget avviene in 3 fasi:

  1. Previsione dei flussi di cassa in entrata: La parte maggiore dei flussi di cassa deriva dai pagamenti fatti dalla clientela. Bisogna ricordare, che le vendite però prima di trasformarsi in contante danno origine a crediti commerciali. Quindi solo l'incasso di questi, provoca un effettivo flusso di cassa. Molte imprese infatti, tengono sotto controllo il periodo medio di pagamento dei clienti (indici del ciclo monetario). Ma gli incassi dei crediti, potrebbero non essere l'unica fonte perché l'azienda potrebbe prevedere di vendere parte dei suoi terreni, oppure si attende un rimborso di carattere fiscale o assicurativo. Le entrate di questo tipo rientrano tra tutte le altre fonti in entrata.
  2. Altro capitale può essere raccolto indebitandosi oppure emettendo
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
31 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/09 Finanza aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher 4lessi4pri di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Finanza aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Ecchia Bruna.