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DISSOCIAZIONE AUTONOMICO-VOLONTARIA
• Assenza di deficit cinematici o metrici
•
Se il paziente non sa si parla di APRASSIA IDEATIVA; se invece non sa si
cosa fare come fare
parla di APRASSIA IDEOMOTORIA → hanno due livelli di astrazione diversi, nella
programmazione del movimento.
Aprassia ideomotoria
Metodi per diagnosticarla:
Pantomime
Istruzioni verbali → se il paziente è anche afasico (capita spesso) non comprenderà cosa
deve fare;
Rappresentazione iconografica → se il paziente è agnosico non riconoscerà le immagini dei
gesti che deve riprodurre;
TEST DI IMITAZIONE (il più attendibile, perché permette di escludere altri tipi di
deficit) →si basa sull’utilizzo di 24 gesti così suddivisi:
a. 12 gesti che si fanno con il braccio/mano = PROSSIMALI
b. 12 gesti che prevedono l’utilizzo delle dita = DISTALI
c. Tra questi vi è un’ulteriore distinzione tra gesti SIGNIFICATIVI (saluto, segno della
croce) e gesti NON SIGNIFICATIVI (sinergie di movimenti che non significano nulla
per il soggetto). Dei primi il paziente possiede una RAPPRESENTAZIONE IN
MEMORIA, dei secondi no, sono gesti nuovi.
I gesti vengono presentati al paziente per 3 volte e gli si assegna un punteggio di 3 se
riesce sempre a riprodurli correttamente: al di sotto di 53 il paziente viene
diagnosticato aprassico. Il test viene eseguito con il braccio ipsilaterale alla lesione.
LESIONE→ lobulo PARIETALE INFERIORE nell’emisfero di SINISTRA
Essendo un deficit di ordine superiore va ad intaccare il controllo di entrambi gli arti.
Essendo la lesione ampia, risultano spesso lese anche le regioni di F1-sx che controllano
la mano = il paziente manifesta una paresi alla mano destra. La possibilità di utilizzare
l’arto ipsilaterale alla lesione e di riscontrare anche lì gli effetti della lesione mi
conferma che il deficit è di ordine superiore (altrimenti la vedrei solo sull’arto
controlaterale).
L’aspetto fondamentale per riconoscere e diagnosticare l’aprassia è la DISSOCIAZIONE
il paziente durante il test di imitazione non sa riprodurre i
AUTONOMICO-VOLONTARIA:
Prof. Fogassi
Neurofisiologia del Processi Cognitivi 09/12/2015
gesti che gli vengono richiesti, ma se nel contesto quegli stessi gesti vengono richiesti li sa
riprodurre senza problemi (es. saluto)
Gli aprassici, quindi, ma non riescono a
HANNO LA RAPPRESENTAZIONE DEL GESTO,
richiamarla all’occorrenza dalla memoria. Questo perché è bloccata la via dell’imitazione, che
passa attraverso il lobo parietale, mentre rimane intatta la via che sfrutta le informazioni
contestuali.
Fondamentalmente cambiano le informazioni a disposizione: l’informazione
derivata dal modello umano da imitare, non riesce a richiamare la
biologica,
rappresentazione motoria del gesto; l’informazione invece sì.
contestuale
Interpretazioni del disturbo:
Nel cervello degli aprassici avviene una DISCONNESSIONE.
Liepmann
(primi All’interno della corteccia sensorimotoria (corteccia post-precentrale) esistono
‘900) degli ENGRAMMI CINESTESICO-INNERVATORI: l’aprassico non riesce a
recuperarli nelle situazioni nuove, ma ci riesce nelle situazioni conosciute,
contestuali e automatiche.
Rielabora la teoria di Liepmann sostenendo che l’AREA PREMOTORIA è
Geshwind DISCONNESSA a causa della lesione, ed è per questo che si manifesta il
deficit.
L’aprassia si può manifestare anche con una lesione a destra nell’area premotoria, ma in
questo caso il deficit si manifesta solo per l’arto controlaterale alla lesione (il sinistro). Essendo
il deficit bilaterale solo per la lesione a sinistra significa che il controllo prassico è legato
all’emisfero sinistro (specializzazione emisferica). Il lobo parietale ha una funzione di ordine
superiore rispetto alla corteccia premotoria/frontale (se la lesione è nel lobo frontale non si
manifesta aprassia). La corteccia parietale sinistra è collegata a quella destra dal corpo
calloso.
Vi è un problema di TRASFORMAZIONE SENSORI-MOTORIA.
Nell’aprassia il lobo parietale è fortemente leso, ovvero non si ha solo una perdita di sostanza
bianca (=connessioni) ma anche di sostanza grigia → non può essere confermata la teoria
(Liepmann e Geshwind) tra aree premotorie e corteccia sensoriale.
della disconnessione
Nei mancini l’aprassia segue sempre l’emisfero dominante, quindi si manifesta con più
frequenza nell’emisfero destro. DISSOCIAZIONE:
La situazione contestuale richiama rappresentazione
automaticamente il gesto dal
AUTOMATICO automatica (dal
repertorio del paziente contesto) vs.
rappresentazione
Il paziente decide di tirare fuori
VOLONTARIA intenzionale
quello stesso gesto dal suo
o intenzionale (richiesta dal
repertorio su richiesta modello)
Prof. Fogassi
Neurofisiologia del Processi Cognitivi 09/12/2015
Aprassia ideomotoria e afasia
Sono due sindromi separate, non fanno parte dello stesso disturbo, ovvero non si presentano
necessariamente insieme. MA la lesione che provoca l’aprassia è ampia, e il lobo parietale e
quello temporale sono coinvolti nel controllo del linguaggio (vedi Pertanto può
dopo).
verificarsi una compresenza dei due deficit. Una lesione più anteriore, nel lobo frontale
provoca afasia frontale, con il conseguente deficit di non essere in grado di riprodurre le
pantomime.
Interpretazioni:
Esiste una stessa genesi per le due sindromi, sono quindi accumunabili? L’afasia è un deficit
aprassico?
Aprassia e afasia sono dovute alla FALSO → l’aprassico non riproduce neanche i
INCAPACITÀ nel RICONOSCIMENTO gesti non significativi
dei SIMBOLI Presuppone che esista un circuito cerebrale
→ alla base di entrambe c’è un
Kimiura che assembla i “pezzi” e forma le sequenze;
(azioni =
DEFICIT SEQUENZIALE questo circuito sarebbe leso.
sequenza di atti; linguaggio = sequenza di FALSO → in entrambe le sindromi vengono a
parole/fonemi) mancare le componenti sequenziali
→ genesi delle due sindromi:
Liepmann
incapacità di EVOCARE gli È la più interessante: già ai primi del ‘900
ENGRAMMI CINESTESICO-
(ovvero le ipotizzava una possibile genesi della funzione
INNERVATORI
rappresentazioni del gesto) sia per quanto linguistica dal sistema motorio
riguarda la riproduzione di gesti sia quella
dei fonemi
Comunque, prove sui pazienti favoriscono la teoria della dissociazione tra afasia e aprassia →
a livello evolutivo è avvenuta una separazione dei sistemi di rappresentazione da una parte
dei gesti, dall’altra del linguaggio: nonostante dovrebbero essere entrambi in premotoria. Se
sono presenti entrambe le sindromi nello stesso soggetto diviene difficile distinguerli.
Dissociazione automatico-volontaria: qual è il circuito che la
permette? Uno dei circuiti parieto-frontali
La rappresentazione del gesto è presente allora dovrebbe essere ancora funzionante
MA Informazioni del Processate dalla CORTECCIA IT
Quando vengono evocate? CONTESTO VISIVO
Fortemente collegata con NO collegamento diretto
Sceglie, pianifica. Connessa la CORTECCIA con la CORTECCIA
alla c. PARIETALE e alla c. PREFRONTALE FRONTALE
PREMOTORIA
La corteccia prefrontale analizza le informazioni contestuali e decide se tramutarle in azioni o
meno. Il potrebbe
CIRCUITO INDIRETTO TEMPORO-PREFRONTO-PREMOTORIA
essere la connessione che spiega la dissociazione.
Prof. Fogassi