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Acquedotti:
Generalità: Gli acquedotti hanno lo scopo di approvvigionare di acqua i centri abitati, le industrie, le borgate rurali, e se possibile, le case sparse. Le acque per il servizio domestico, per molti servizi pubblici e per le borgate e case rurali sparse debbono avere qualità caratteristiche che le rendono potabili, e devono essere sufficientemente pure da non essere veicolo di malattie; le acque a servizio delle industrie invece possono non richiedere queste caratteristiche ma possono avere altre esigenze, come quella di non avere una alta durezza.
Definizioni di acquedotto e delle sue varie componenti:
Si intende per acquedotto il complesso degli impianti di attingimento, di trattamento, di trasporto e di distribuzione dell'acqua; l'impianto di attingimento è il complesso delle opere occorrenti per la raccolta, la regolazione, la derivazione e la protezione delle acque sotterranee o superficiali, per impianto di trattamento si intende il complesso delle opere occorrenti per conferire alle acque attinte le particolari caratteristiche fisiche chimiche e biologiche richieste dalla loro destinazione; l'impianto di trasporto è il complesso delle opere occorrenti per convogliare le acque dagli impianti di attingimento agli impianti di distribuzione; infine per impianto di distribuzione si intende il complesso dei serbatoi, della rete di distribuzione e delle relative diramazioni fino al punto di consegna agli utenti.
Più semplicemente comunque, si può anche ritenere l'acquedotto ordinario composto essenzialmente di quattro parti: le opere di presa, che raccolgono la quantità d'acqua necessaria; le opere di convogliamento, le opere di immagazzinamento e, infine, la rete di distribuzione.
Le prime due parti costruiscono l'acquedotto esterno, le altre due l'acque dallo rutenno.
Il primo può essere al servizio di più centri abitativi; se ciò accade, essosi dividerà in precelliche diramazioni nei punti più importanti delle qualiprenderanno posto degli appositi partitori che dividono l'acqua in determinatiproporzioni fra i vari rami.
L'acquedotto esterno può essere costituito da un canale o condotto a pelolibero oppure da condotte fornite su pressione; inoltre, le acque possonofluire per gravità oppure essere sopraelevate da opportuni impianti elevatori.
All'acquedotto interno invece, sono collegati gli allacciamenti privati, cioètubazioni che entrano nell'interno dei fabbricati e distribuiscono l'acquamediante rubinetti di erogazione.
Esso è sempre costituito da condotto in pressione per permettere all'acquadi risultare ai piani più alti delle case.
Sviluppo delle strutture acquedottistiche e PROGA:
Fino a tempi non molto lontani era disposto l'uso che ogni centro abitato provvedesse in modomolto indipendente alla ricerca dell'acqua potabile indispensabile per i proprifabbisogni idrici; perciò lo Stato forniva i mezzi, seppur limitati, perla costruzione di piccoli acquedotti.
I parametri di scelta delle fonti erano, essenzialmente, la vicinanzaal centro abitato e le caratteristiche organolettiche dell'acqua.
Quindi, contrariamente a quanto era ed è logico fare nella progettazionedi un acquedotto, piuttosto che definire a priori i fabbisogni e iniziare successivamente alla ricerca di una fonte idonea a soddisfarli,molto spesso si trovava quest'ultima e si cercava la portata massima che poteva fornire.
Si delineavano così spregiudizioni notevoli nel senso che alcuni comuni
per non pregiudicare il patrimonio idrico, la vivibilità dell’ambiente, l’agricoltura, la flora, la fauna e gli equilibri idrologici.
Art. 2 - Usi delle acque:
L'uso dell’acqua per consumo umano è prioritario rispetto agli altri usi; del medesimo corpo idrico superficiale e sotterraneo. Gli altri usi sono ammessi quando la risorsa è sufficiente e a condizione che non ledano la qualità dell’acqua per il consumo umano.
Art. 3 - Equilibrio del bilancio idrico:
L’AdB competente definisca e aggiorna periodicamente il bilancio idrico, diretto ad assicurare l’equilibrio fra le disponibilità di risorse reperibili o disponibili nell’area di riferimento e i fabbisogni per i diversi usi, nel rispetto dei criteri e degli obiettivi di cui agli articoli 1 e 2.
Per assicurare l’equilibrio tra fabbisogni e risorse, l’AdB adotta le misure di pianificazione dell’economia idrica in funzione degli usi cui sono destinate le risorse.
Nei bacini idrografici caratterizzati da cospicui prelievi, le derivazioni sono regolate in modo da garantire il livello di deflusso necessario alla vita negli alvei sottesi e tale da non danneggiare gli equilibri degli ecosistemi interessati.
Art. 5 - Risparmio idrico:
Il risparmio idrico è conseguito mediante la progressiva estensione delle seguenti misure:
- Risanamento/graduale ripristino delle reti esistenti che presentino perdite evidenti;
- Installazione di reti duali nei nuovi insediamenti abitativi, commerciali e produttivi di rilevanti dimensioni;
- Installazione di contatori in ogni singola unità abitativa, nonché di contatori differenziati per le attività produttive e del settore terziario esercitate nel contesto urbano;
- Diffusione dei metodi e delle apparecchiature per il risparmio idrico domestico e nei settori industriale, terziario e agricolo.
dato sono i seguenti: dotazione netta 150 l/ab/g; Hmax strada = 70 m; Hmax solido più elevato = 5 m; Qminima 0,1 l/s; perdite per adduzione < 5 %; perdite per distribuzione < 20 %.
04/10/2013
Piano d’Ambito Ottimale Territoriale - ATO Puglia.
Definiamo infatti centro abitato un aggregato di case contigue o ravvicinate, con interposte strade, senòren, piazze, e caratterizzato dall’esistenza di servizi o esercizi pubblici.
Si chiama invece nucleo abitato una località abitativa priva del luogo di raccolta (piazza) che caratterizza il centro abitato.
Prendiamo in considerazione il Piano del 2002.
La metodologia della ricerca dei fabbisogni parte dai dati demografici e dallo studio dei movimenti complessivi della popolazione, che si suddividono in movimento naturale e movimento migratorio.
Si vede che il tasso di crescita in Puglia è prossimo allo 0; esso ha discostato tutte le previsioni fatte negli anni precedenti, ecco perché è importante aggiornare questi piani almeno ogni 10 anni.
Per la popolazione al 2032 si è scelta la formula dell’interesse composto PA = PAO(1+&ggr;)(A-Ao), che deriva dal mondo bancario e si basa sulla conoscenza del tasso di crescita di interesse ammesso costante nell’intervallo di tempo (A-Ao).
Il discorso vale sia per la popolazione residente, sia per quella fluttuante giornaliera sia per la turistica stagionale (laddove questi fenomeni di fluttuazione esistano).
Per il discorso delle dotazioni: nel 2002 la Puglia ha stabilito le dotazioni e si è ipotizzata una dotazione base costante, per ogni comune di 200 l/ab/g cui si somma un contributo giornaliero variabile per abitante (da 60 l/ab/g).
che vengono da lungo tempo utilizzate per uso potabile e serve a stabilire se tale uso abbia mai dato luogo a diffusione di malattie infettive badando instancabilmente a distinguere gli inquinamenti che possono essere dati dalle acque da quelli che possono invece essere dovuti a cattive conduzioni delle opere di convogliamento.
L'idagine geologica si collega con quella idrogeologica e prende in esame le condizioni di affioranza e la natura dei terreni e delle loro variazioni circostanti nella zona che l'indagine idrogeologica ha fatto riconoscere esistente in relazione con le acque da captare.
La determinazione dei caratteri fisici e organolettici poi, serve a riconoscere se l'acqua in esame è sufficientemente fresca, limpida, incolore di sapore gradevole ecc..., ma ha anche lo scopo di seguire l'evoluzione di questi caratteri nel tempo.
Poi c'è l'esame batteriologico fondumentale per giudicare la potabilità di un'acqua e l'esame microscopico che pur non avendo la stessa importanza di quello precedentemente, può dare utili indicazioni complementari.
Captazione delle sorgenti: Contemporaneamente alle indagini si predispongono le opere provvisorie necessarie a effettuare la misura delle acque coi culunimetri; i lavori delle sorgenti devono essere fatti con estrema cautela sotto sorveglianza dell'ingegnere responsabile e con la continua assistenza del geologo.
Le opere di presa devono di norma prevedere la captazione di tutte le acque della sorgente, nella loro portata massima anche se solo una parte di esse servirà l'acquedotto in esame.
L'opera di captazione vera e propria, il bacino di presa, sarà ben ricavata nella roccia in sito e le acque saranno convogliate in una vasca che deve essere completamente chiusa e protetta in modo che nessun animale vi possa entrare.