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SELEZIONATI
Piane fluvioglaciali (outwash): sedimenti stratificati e selezionati depositati
da acque di fusione.
Loess: sedimenti derivanti dall’erosione eolica di piane fluvioglaciali
secche.
Eskers: depositi sinuosi di sabbia e ghiaia di fusione di fusione glaciale che
si forma sotto i ghiacciai
Drumlins Sono forme allungate e arrotondate nella direzione del flusso glaciale formate sotto
il ghiacciaio.
Possono avere all’interno roccia e / o sabbia (anche argilla)
Le dimensioni possono variare moltissimo: 1-2km 5-50m. larghi 500 m ca
Forme da ghiaccio stagnante
Quando il ghiacciaio si ferma, un certo numero di forme possono derivare al margine, sopra e sotto il
ghiacciaio.
Esker: cordoni sinuosi, a volte discontinui di sedimenti fluviali all’inizio sotto il ghiacciaio o sulla superficie
(in tunnel nel ghiaccio)
Kame: sono generalmente delle piccole colline formate da depositi cumulatisi all’interno dei ghiacciai
Terrazzi di kame: terrazzi formati dall’accumulo fluvioglaciale lungo il margine del ghiacciaio.
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GEOMORFOLOGIA PERIGLACIALE
• Periglaciale: intorno al ghiaccio. Terminologia introdotta per studiare le forme ed i processi intorno
alle aree glacializzate.
• Ambiente periglaciale: climi molto freddi in aree non permanentemente coperte da neve o
ghiaccio, ma in cui il terreno è permanentemente gelato (PERMAFROST)
• Permafrost: si sviluppa dove il profilo di temperatura in profondità rimane sempre sotto gli 0°C
durante l’anno.
• Strato attivo: zona vicina alla superficie dove stagionalmente il ghiaccio nei sedimenti fonde
dormando uno strato liquido sopra quello congelato
Strato attivo
Lo spessore dello strato attivo di terreno può variare in base a quanto il disgelo penetra nel terreno
ghiacciato.
Lo strato attivo può essere controllato da:
- gradiente geotermico (da sotto)
- temperatura atmosferica (da sopra).
Vegetazione, copertura nevosa e lettiera organica possono isolare il terreno e formare uno strato
cuscinetto che può ridurre l’oscillazione, durante il cambi di stagione, delle temperature.
Temperature nel terreno
• La temperatura media del terreno aumenta in profondità
• Permafrost: sia strato attivo fino alla base del permafrost
• Stagionalità (variano le temperature in base alla stagionalità)
• Lavoro geomorfico: strato attivo
Permafrost
• Può raggiungere profondità di 300-450 m circa
• Si forma ghiaccio nel terreno all’interno dei suoi pori
• Strato attivo (Active layer): strato superficiale di terreno dove stagionalmente si forma una tavola
d’acqua
Tipi di permafrost
Esistono tre tipologie di permafrost
1. Continuo: si trova sotto lo strato attivo. È continuo e si interrompe solo dove la fusione è
controllata da altri fattori (es. grandi laghi)
2. Discontinuo: la continuità del permafrost è interrotta anche in aree dove mancano i grandi laghi
3. Sporadico: blocchi isolati di terreno ghiacciato e di sottile permafrost – normalmente si trova ai
margini delle zone periglaciali
Il permafrost discontinuo, come distribuzione locale, è assente sotto l’acqua e la foresta ed è presente sotto
muschi o accumuli.
Estensione del permafrost:
- permafrost continuo nella Russia del nord, Canada, Alaska e Groenlandia
- permafrost discontinuo da 50°C N in Siberia e nel Canada Orientale
- permafrost sporadico e Alpino: su alte quote al massimo a 30°C
Cicli di congelamento e fusione del permafrost
• Alterazione: frequenza; intensità
• Massimi: montagne; sud
• Minimi: nord; costa ovest.
Demolizione da gelo e identificazione dalla trimline glaciale
La demolizione di rocce da gelo è comune nell’ambiente periglaciale.
Queste aree possono identificare vecchi ghiacciai.
L’estensione delle forme periglaciali aiutano nella ricostruzione delle
trimlines (sotto la quale è dominante l’erosione glaciale).
Alterazioni
In questi luoghi si hanno alterazioni meccaniche intense e alterazioni chimiche deboli.
Cunei di ghiaccio I processi a cui sono sottoposti sono:
- Espansione e contrazione
- Aggiunta di acqua
- Al momento del riscaldamento (quindi quando sono sciolti o semi-sciolti)
possono riempirsi di sedimenti non erosivi
Cunei di ghiaccio fossili I cunei di ghiaccio possono
riempirsi di sedimenti o polveri
dopo la fusione
Evidenze della loro formazione a
MAAT (MAAT= mean air annual
temperature
SUOLI POLIGONALI
Lo stagionale scioglimento e ghiacciamento dei suoli (avviene nello strato attivo) permette ad essi di
rimodellarsi assumendo conformazioni differenti:
• Poligonali: dimensioni da un metro sino a 100 di strutture poligonali legate ai cunei di ghiaccio
• Cerchi: bordati dalla vegetazione, caratterizzati dalla presenza di massi che aumentano di
dimensione con l’aumento del diametro della struttura
• Strisce: si formano su versanti con pendenza elevata e sono rappresentati da alternanze, lungo
versante, di materiale grossolano e materiale fine.
Poligoni Si iniziano a formare con la rottura per contrazione termica dei terreni. Al
di sotto dello strato attivo si forma una rete di ghiaccio con forma
poligonale. La parte superficiale si forma per scivolamento del suolo
sopra i cunei di ghiaccio
La parte interna è più bassa quando il cuneo di ghiaccio è in evoluzione,
mentre è più alta quando lo strato attivo permette lo scorrimento di
Versanti periglaciali
La topografia periglaciale è legata a diversi fattori:
• Cicli di congelamento/fusione
• Pendenza del versante
• Saturazione in acqua
• Dimensione dei sedimenti
• Incremento dei sedimenti
• Quantità di neve/acqua/ghiaccio
Geliflusso (frost have)
Il movimento è funzione del tempo e della pendenza
Il materiale fine si muove più lontano rispetto a quello più grossolano
I suoli ricchi di acqua, nei mesi invernali, si espandono muovendo il suolo verso l’alto
Cerchi e strisce Il congelamento e la fusione annuale selezionano le
particelle per dimensione, producendo anelli di
materiale grossolano.
Producono poligoni e cerchi se la pendenza è minima,
diventano strisce su versanti più inclinati.
Altri poligoni • Simili ai mud cracks
• Possono avere il centro alto o basso (a seconda della stagione e se lo strato
attivo permette lo scorrimento di acqua sul cuneo oppure se nel cuneo è in atto la
formazione di ghiaccio)
• Possono essere fini o grossolani
Cerchi I gradienti termici attraverso lo strato attivo possono portare a particolari
movimenti dell’acqua nei pori con formazione di celle discrete, definendo
zone di risalita o ridiscesa del sedimento.
Il risultato è un sistema attivo di convezione dei sedimenti fini e accumulo di
particelle grossolane che sono difficili da infossare nelle zone di ridiscesa.
Sassi verticali Il geliflusso può sollevare massi tubulari in posizioni sconcertanti
Pingo Sono colline coniche circolari, con
ghiaccio situato al loro interno.
Sono tipiche delle zone della tundra dove
il permafrost è presente.
Si formano da iniziali laghi non ghiacciati.
Formazione:
Se il lago è riempito da sedimenti e
vegetazione, oppure drenato,
l’isolamento della superficie può
aumentare e il permafrost avanzare dai
lati verso il centro accumulando l’acqua
in una zona centrale che rigelando si
tende ad innalzare. La crescita dei Pingo provoca la crescita centrale del suolo per la presenza di ghiaccio
sotto lo strato superficiale.
Termocarso Sono forme caratteristiche determinate dalla fusione del permafrost o per
fusione di blocchi massivi di ghiaccio.
È caratterizzato da una topografia irregolare, con buche e depressioni di varie
dimensioni per fusione del ghiaccio sottostante.
Soliflusso
Consiste nel lento movimento di versante in aree fredde dovute al congelamento e fusione di acqua.
Frost heave: tipologia di geliflusso legata allo spostamento di sedimenti per congelamento (sollevamento) e
fusione (caduta). La velocità di movimento del sedimento è controllata anche dalla pendenza.
Geliflusso: l’acqua stagionalmente satura la superficie
perché non può percolare nel suolo congelato (non
permea e quindi ristagna in superficie). Questo fenomeno
provoca la deformazione del sedimento con pendenze
anche di 2° con formazione di lobi.
Lobi formati da massi ben drenati e particelle fini intrappolate.
Lobi di soliflusso
Ghiacciai di roccia
• Transizione tra ghiacciai e conoidi
• Massa di massi a forma di lobi che scendono da un versante
• Normalmente oltre linea della vegetazione
• Esposti a nord (normalmente)
Problemi ambientali del permafrost
L’attività umana influisce sui problemi ambientali del permafrost: degrada l’ambiente con permafrost.
Escursione termica: rimozione dello strato superficiale per cui lo strato attivo si approfondisce.
Termocarso: la rimozione della superficie naturale da ampie aree della tundra porta alla subsidenza dove ci
sono bacini lacustri o depressioni – portando alla rottura delle strutture.
Palazzi e case devono essere isolati.
Condutture devono essere posizionale sulla superficie.
Oleodotti in Alaska Visto che in questo luogo vi è un regime di permafrost continuo
e discontinuo si è deciso di posizionare gli oleodotti in superficie
per far si che non vengano inglobati dal permafrost.
Effetti dei cambiamenti climatici sull’Artico
Al 2100, l’aumento di 4-8°C per l’artico previsti dai modelli porteranno a:
• Aumento delle precipitazioni annue del 20%
• Lo strato attivo si approfondirà in molte aree portando alla distruzione di strade e condutture
• Fluttuazioni nelle popolazioni animali
• Stagione della caccia ridotte (per i nativi)
La foresta boreale migrerà verso nord e la produzione può diminuire per siccità, insetti, malattie e incendi.
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PROCESSI COSTIERI
Il mare è il protagonista in questo ambiente. L’acqua è il fattore erosivo più importante (erode le coste
determinandone la sua topografia). Il mare presenta una sua topografia che si distribuisce in
tutto il mondo.
Struttura fisica dell’Oceano, variazione di temperatura e salinità
I mari generalmente sono formati da una zona superficiale chiamata area del termoclima compresa tra i<