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METAGENOMICA
IL Sequenziamento NGS ha permesso di studiare in maniera massiva campioni di qualunque tipo ed
andare a identificare i batteri presenti nel campione. Prendo il mio campione ed estraggo il DNA e vado a
vedere il contenuto.
Per fare una analisi tassonomica del campione si può fare un analisi
dell’ RNA ribosomiale della subunità 16S (subunità minore) perché il
ribosoma è molto conservato però vi sono delle regioni variabili
- sufficientemente conservato per fare delle analisi su tutti i
ceppi
- sufficientemente diverso per poi poter distinguere tra i vari
ceppi
nel 16S vi sono delle regioni variabili da un ceppo all’altro.
Si può fare una PCR sulla regione V4, i primer sono complementari ad una regione conservata quindi potrò
amplificare tutti i ceppi. Poi però il trascritto finale ottenuto tramite PCR sarà diverso. deep seq
Posso calcolare un indice di biodiversità
che correla con uno stato di buona
campione ignoto a dei diversi profili
(maschio, femmina, forte bevitore,
sportivo…)
28/10/19
EPIGENETICA
Abbiamo visto che le proteine in grado di modificare la cromatina sono fondamentali per rendere più o
meno accessibile una regione del genoma alle machine trascrizionali.
Un classico promotore è formato da:
- sito di inizio della trascrizione
- core promoter solo il 30% dei geni trascritti
dalla pol II hanno un promotore classico con la
TATA BOX
questi promotori sono quelli usati dai geni con un’espressione altamente tessuto specifica, i promotori per i
geni housekeeping o con pathway complessi di espressione tendono ad avere CpG islands al posto del TATA
BOX.
TATA Sono delle piccole sequenze con senso che vengono riconosciute
I fattori di trascrizione riconoscono anche altre regioni lontane dal sito di binding della polimerasi, questi
siti distali sono i siti dove sono presenti enhancer o silencer, a queste sequenze si legano dei fattori:
- enhancer
- silencer
sono delle piccole sequenze uguali alle sequenze nel promotore prossimale, ma non coincidono a quelle
riconosciute dai fattori trascrizionali di base, spesso non contengono solo il riconoscimento per un fattore
trascrizionale, ma vi può essere la stessa sequenza ripetuta più volte.
Nei genomi degli eucarioti abbiamo sia enhancer che silencer, la regolazione non è spinta solamente, ma vi
può essere anche uno spegnimento
Vi è una trascrizione di base molto bassa e quindi se un prodotto è necessario la sua espressione viene
spinta.
La sequenza enhancer può legare degli attivatori, questo legame produce un ripiegamento della cromatina
coadiuvato da altre attività proteiche che permettono alle proteine enhancer di richiamare altre proteine
mediatrici (es. domini di acetilazione) che poi
favoriscono l’attacco del complesso di inizio e poi
della DNA polimerasi.
Le sequenze silencer sono meno abbondanti, queste
legano dei fattori che possono ridurre l’efficienza
della trascrizione (repressori).
Possono essere sequenze enhancer o silencer
separate anche migliaia di basi dai loro promotori,
oppure possono essere su cromosomi diversi, quindi è
fondamentale l’organizzazione tridimensionale
all’interno del nucleo che permette l’avvicinamento di
queste sequenze ai promotori nella regione del
nucleo dove vi è il macchinario della trascrizione.
Oltre alla relazione tra silencer, enhancer e i box classici vi è la presenza di sequenze insulator ovvero delle
corte sequenze che riconoscono una proteina regolativa che è in grado di bloccare il propagarsi del segnale
in cis lungo il cromosoma. Questi insulator hanno una affinità per proteine posizionate alla periferia del
nucleo interfasico dove sono presenti le regioni che non sono attive. Le sequenze tendono ad interagire tra
di loro formando delle anse ed agganciano queste sequenze verso regioni eterocromatiche o di
eucromatina chiusa.
Gli enhancer tendono a reagire insieme tra di loro e a spostare le regioni verso i macchinari di trascrizione.
Grazie all’interazione tra queste proteine vi è un contatto sia in cis che in trans.
A livello di DNA le sequenze regolatrici sono molto semplici, negli eucarioti sono più semplici di quanto si
ritrova nei batteri poiché questi hanno bisogno di una sequenza di riconoscimento più complessa che deve
essere unica, nei mammiferi succede che visto che promotori diversi possono avere lo stesso tipo di
espressione si usano delle corte sequenze ripetendole e mettendole insieme in patchwork diversi.
Una proteina attivatrice o repressore deve avere un dominio di
legame al DNA che può essere C-terminale, N-terminale o
all’interno della proteina, questo dominio è in grado di fare il
legame DNA-proteina, inoltre ha dei domini attivatori che sono
in grado ad esempio di interagire con le acetilasi se si parla di
un attivatore.
Sono dei fattori trascrizionali composti da domini che si
ritrovano nelle sequenze genomiche.
A livello molecolare un attivatore presenta una struttura ad alfa
elica, queste alfa eliche interagiscono con il solco del DNA.
Alla fine che sia un repressore piuttosto che un attivatore in
cogni caso il dominio di legame al DNA riconosce la sequenza.
Sono proteine modulari.
Spesso le sequenze di DNA che sono importanti per
la regolazione dell’espressione genica si trovano in
regioni con una più bassa occupazione nucleosomica,
la distanza tra i nucleosomi in queste regioni è
maggiore.
La TATA box inizialmente è nascosta, quindi è
l’azione delle proteine che permette un rilassamento
anche di questa regione e quindi l’esposizione del
TATA box.
Le sequenze CpG metilate sono riconosciute dalle
proteine, a queste sequenza si legano le proteine con il
bromodomain che possono poi interagire con le
deacetilasi, questa è una via di repressione, ma non
funziona sempre così.
CONTROLLO COORDINATO DI GENI NEGLI EUCARIOTI
Per come sono organizzati i genomi
complessi geni anche se su cromosomi
diversi possono essere riconosciuti insieme.
I due cluster dell’alfa e della beta globina
sono uno sul cromosoma 16 e uno sul
cromosoma 11. Ogni gene ha il proprio
promotore, ma questo viene spinto
dall’azione delle Locus control region. I geni
sono disposti in modo da rispettare il loro
momento di espressione i geni più vicini
sono quelli che vengono espressi prima
questo perché nel ripiegamento vi è un
silenziamento due geni nella porzione
ripiegata della cromatina
nella control region del gene beta vi sono una
serie di corte sequenze in grado di legare
fattori di trascrizione, queste sequenze sono
ripetute molte volte sia al 5’ che al 3’. GATA1
si lega a queste regioni.
Nella LCR la stessa sequenza è capace di legare
dei fattori trascrizionali specifici che sono
prodotti a livello embrionale e che poi sono affini
per i promotori del gene epsilon, siccome in
epoca fetale l’espressione dell’emoglobina è a
livello del fegato, viene prodotto un altro set di
proteine sempre in grado di riconoscere le stesse
sequenze della LCR, queste diventano affini per il
promotore del gene gamma. In età adulta si ha l’espressione dell’emoglobina a livello del midollo, vengono
prodotti dei fattori di trascrizione ancora diversi che si legano sempre alla LCR, ma sono in grado di attivare
i geni beta.
I geni HOX sono geni fondamentali per lo sviluppo antero-
posteriore degli animali, questi sono arrangiati in cluster, i
geni nel cluster sono posizionati a seconda del loro momento
di espressione, i più vicini sono i primi a doversi esprimere. I
geni HOX sono inizialmente bloccati nell’eterocromatina e
sono in questo modo silenziati, vengono poi sequenzialmente
attivati durante lo sviluppo quando l’eterocromatina si
converte in eucromatina
Man mano che i geni si devono esprimere alla regione di
controllo si legano determinati fattori enhancer che riescono a
riconoscere i promotori dei geni che si devono esprimere e trascinano verso l’esterno del dominio
cromosomico e verso il macchinario di trascrizione la regione che deve essere espressa premettendo la
trascrizione.
IMPRINTING
Con imprinting genomico si intende l’espressione monoallelica di un gene che non avviene casualmente,
ma a seconda della derivazione materna o paterna.
Noi abbiamo un genoma diploide e l’espressione dei nostri geni è sempre bi-allelica, vi è tuttavia una certa
quota di geni che non funzionano così hanno l’espressione di un unico allele.
Vi sono vari tipi di evidenza:
- trapianti pronucleari in topo
- Patologie umane (teratoma e mola idatiforme)
- Triploidi umani
- Disomie cromosomiche uniparentali
TRAPIANTI PORONUCLEARI
Se si producono due zigoti con due pronuclei derivati dalla stessa cellula uovo (zigoti ginogenetici), in
questo caso si forma un embrione quasi normale che non arriva a termine perché placenta e sacco vitellino
sono assenti
Al contrario se produciamo zigoti androgenetici con due pronuclei derivati da spermatozoo abbiamo gli
annessi embrionali che sono regolari, mentre si ha un embrione che si sviluppa pochissimo.
Questo ci dice che entrambi i genomi portano un contributo fondamentale per la formazione del nuovo
individui, i due corredi sono modificati in modo differente in base all’origine parentale.
PATOLOGIE UMANE
Il teratoma è un tumore formato da tessuti embrionali senza tessuto placentale associato che sono dovuti a
una diploidia uniparentale materna, se si ha un uovo con due nuclei questo incomincia a formare uno
zigote, ma forma poi questo tumore per cui si formano i primi tessuti embrionali senza i tessuti annessi
La mole idatiforme è una malformazione della placenta in gravidanze prive di embrioni, queste sono dovute
ad una diploidia uniparentale paterna.
TRIPLOIDI
Sono derivati dal raddoppio del normale contributo cromosomico di uno dei genitori, ma hanno una
patologia diversa a seconda dell’origine del materiale supplementare
- Due materni e uno paterno sviluppo placentale ridotto
- Due paterni e uno materno placenta normale e feto con malformazioni
Queste sono situazioni estreme
DISOMIE UNIPARENTALI
Sono delle condizioni per cui una coppia di cromosomi omologhi o anche un solo tratto ha la stessa origine
parentale, si forma un embrione che ha due cromosomi, ma ad esempio per la coppia del cromosoma 11
sono entrambi di derivazione materna o paterna.
Normalmente accade a causa di errori a livello della divisione meiotica pre cui si formano delle trisomie
ovvero degli embrioni che hanno tre copie
- Due di derivazione del genitor