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-ORGANOGENESI-
Derivati dell’intestino primitivo (presupposti necessari a capire l’organogenesi)
- Intestino craniale
• segmento craniale o faringeo: lingua, tiroide, trachea, bronchi e polmoni;
• segmento caudale: esofago, stomaco, duodeno prossimale, fegato, pancreas, colecisti;
- Intestino medio: segmento distale del duodeno, digiuno, ileo, cieco, colon ascendente e 2/3 prossimali del
colon trasverso;
- Intestino caudale: 1/3 distale del colon trasverso, colon discendente, colon sigmoideo, retto;
Organogenesi della mammella
Il numero di mammelle è variabile in ogni specie, ma allo stadio fetale in ogni feto di sviluppano due linee
ossia due ispessimenti paralleli dell’epidermide che vanno dalla regione
mammarie, ascellare a quella
inguinale. Quindi lungo le linee, nella zona tipica della specie, proliferano delle gemme mammarie, mentre
i tratti di linea interposti tra esse regrediscono. Ciascuna gemma si accresce in profondità, circondata da una
zona areolare che forma la papilla mammaria, e si cavita, formando la tasca del capezzolo. La gemma
quindi prolifera verso la zona areolare formando uno o più cordoni epiteliali solidi (zaffi primari) che
canalizzandosi formeranno i dotti papillari, mentre gli zaffi secondari e terziari formeranno i dotti
galattofori. La porzione più profonda dei dotti papillari si dilata a formare la cisterna del latte. Infine gli
alveoli mammari si sviluppano durante la pubertà, e raggiungono il massimo durante la gravidanza.
Organogenesi della faccia
Allo stadio embrionale la faccia è un abbozzo costituito da una serie di prominenze rotondeggianti che
circondano una invaginazione ectodermica che rappresenta la primitiva cavità buccale. Quindi sul processo
frontale si sviluppano i placodi olfattivi che si trasformano in seguito in canali olfattivi, mentre
medialmente e lateralmente evolvono i processi nasali esterno, che formeranno le narici, e interno, che
formeranno mascella, labbro superiore e palato primitivo.
Organogenesi della lingua
La lingua si sviluppa dalla porzione anteriore del pavimento
dell’intestino faringeo. Una proliferazione mesodermica forma un
rigonfiamento impari mediano (tubercolo impari) e due laterali.
un’eminenza
Quindi si formano un ispessimento mediano, la copula, e
ipofaringea. Gli abbozzi laterali si estendono medialmente e si fondono
con l’abbozzo impari costituendo in tal modo i due terzi rostrali o corpo
della lingua. Il terzo caudale o radice della lingua si forma per
proliferazione dell’eminenza ipofaringea sulla copula, che si atrofizza.
L’epitelio che copre il corpo della lingua è di origine ectodermica,
mentre quello che copre la radice è di origine endodermica. Le papille
linguali sviluppano verso la fine del periodo embrionale.
Organogenesi della tiroide
La tiroide si sviluppa come diverticolo ventro-mediano dell’endoderma
del pavimento dell’intestino faringeo. L’estremità caudale del diverticolo
si estende nel mesoderma sottostante in direzione ventro-caudale e si
biforca sviluppando due lobi distinti collegati da un istmo. Inizialmente
l’abbozzo tiroideo è unito all’intestino faringeo attraverso il dotto
tireoglosso, che si oblitera e scompare lasciando sulla superficie linguale
una depressione definita forame cieco.
In caso di mancata obliterazione parleremo di fistola tireoglossa.
Organogenesi di trachea ed esofago
Dalla parete ventrale dell’intestino anteriore origina un’evaginazione che prende il nome di diverticolo
respiratorio, che si espande in direzione caudale sviluppando due creste longitudinali, le creste
un setto che divide l’intestino craniale in una porzione
esofagotracheali, che poi si fondono a formare
dorsale, ovvero l’esofago, e una tracheale, che comprende la trachea e gli abbozzi polmonari.
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Organogenesi di fegato e colecisti
Il fegato prende origine da un ispessimento endodermico
ventrale della regione caudale dell’intestino anteriore.
Questo abbozzo si ispessisce, si approfonda in direzione
cranio-ventrale e si divide in due porzioni, una craniale
che forma il fegato con i condotti biliari, ed una caudale
che forma e la cistifellea con il dotto cistico. La porzione
craniale dell’abbozzo epatico sviluppa precursori
programmati dell’epitelio epatico, mentre cellule
mesenchimali provenienti dal setto traverso e dal
mesoderma splancnico costituiscono il connettivo epatico. Le lamine di epitelio epatico interrompono la
continuità delle vene vitelline ed ombelicali che passano attraverso il setto traverso e che diventano più tardi
sinusoidi epatici. Il fegato estendendosi caudalmente sotto il setto trasverso, sporge in cavità addominale,
avvolto dalla capsula epatica o glissoniana e dal peritoneo. La porzione caudale del diverticolo epatico
forma la colecisti e il dotto cistico. Questo prende rapporto con il dotto epatico che attraverso il coledoco si
immette nel duodeno
Organogenesi del pancreas
Il pancreas si origina da due ispessimenti
dell’endoderma dell’intestino anteriore, caudali
all’abbozzo epatico. Sotto la spinta di fattori di crescita
l’abbozzo
derivanti dalla notocorda compare prima
dorsale poi l’abbozzo ventrale
pancreatico
(caudalmente alla cistifellea).
Le cellule degli abbozzi pancreatici proliferano
formando dotti ed acini secernenti, mentre dal
mesoderma splancnico si sviluppa il connettivo
pancreatico. Inoltre, alcune cellule degli abbozzi
epiteliali perdono la connessione con il sistema dei dotti e formano la componente endocrina del pancreas.
Gli abbozzi pancreatici dorsale e ventrale, in seguito alla rotazione gastrica e intestinale, si sovrappongono e
si fondono in una singola struttura anatomica.
dell’apparato uro-genitale
Organogenesi
All'inizio i condotti escretori di entrambi gli apparati terminano in una cavità comune, la cloaca, che poi si
separerà in seno urogenitale e canale anorettale, con rispettive membrana anale e urogenitale.
Entrambi si sviluppano da cordoni nefrogeni, ossia quella porzione di mesoderma intermedio che non va
incontro a segmentazione, e che si formano bilateralmente dalla condensazione del mesoderma intermedio e
cervicali a quelli sacrali dell’embrione, lungo la parete posteriore di quest’ultimo.
si estendono dai segmenti
Questi cordoni vanno incontro a diverse evoluzioni prima di formare il rene definitivo: inizialmente nella
parte cervicale dei cordoni si forma il pronefro.
Successivamente nelle regioni toracica e lombare si evolve il mesonefro con il cordone urogenitale
contenente il dotto di Wolff o mesonefritico e il dotto di Muller o paramesonefritico. Infine nella restante
parte lombare si evolve il metanefro o rene permanente, i cui dotti collettori originano dalla gemma
ureterica, un'evaginazione del dotto mesonefritico, che darà origine anche all'uretere, alla pelvi renale e ai
calici. Quando le strutture più caudali si sviluppano e diventano funzionali quelle più craniali si atrofizzano.
Organogenesi della vescica
La zona superiore del seno urogenitale primitivo (endoderma) si espande incorporando nella parte posteriore
i segmenti terminali dei dotti di Wolff (mesoderma) e degli ureteri. Gli orifizi cambiano di posizione, quelli
degli ureteri passano in alto e ai lati, mentre quelli di Wolff finiscono trascinati in basso. Questi movimenti
finiscono col lasciare parte dei tessuti mesonefritici incorporati nella parete posteriore della vescica,
formando una struttura di forma triangolare. Quindi il mesoderma della splancnopleura adiacente forma la
muscolatura e l'allantoide si oblitera formando il cordone che sospenderà la vescica alla parete anteriore
dell'addome, l'uraco. In definitiva la vescica deriva dall'endoderma del seno urogenitale primitivo e dal
mesoderma del mesonefro. 14
Organogenesi delle gonadi indifferenziate
La componente somatica delle gonadi deriva dalle creste genitali che si formano dal mesoderma intermedio.
Con l’arrivo delle che erano migrate nell’endoderma del sacco vitellino, le
cellule germinali primordiali,
cellule delle creste genitali si organizzano in cordoni gonadici, che inglobano le stesse cellule germinali e
formano un’ampia rete tra epitelio celomatico e tubuli mesonefritici. Le gonadi, costituite da cordoni
sessuali primordiali con cellule germinali primordiali e cellule mesodermiche, vengono dette gonadi
indifferenti.
Organogenesi delle vie genitali
Se l’organismo si sviluppa in senso maschile, la presenza di testosterone nel sangue fa in modo che i dotti di
Wolff si mantengano e si differenzino, formando epididimo, dotto deferente e condotto eiaculatore. Se
invece il testosterone è assente, perché l’organismo si sviluppa in senso femminile, sono i dotti di Muller
che si mantengono e si differenziano, in tube, utero e vagina. Escluso i marsupiali, che possiedono due uteri
e due vagine, tutti gli altri mammiferi sono monodelfi, cioè possiedono una sola vagina e un doppio utero,
che può essere bicorne semplice (cavallo e suino), bicorne bipartito (ruminanti e cane), o semplice (primati).
Organogenesi dei genitali esterni
Inizialmente si ha la formazione di due pliche o cercini cloacali, che si riuniscono anteriormente alla
membrana cloacale a formare il tubercolo della cloaca. Con la divisione della membrana cloacale in quella
urogenitale e quella anale, dai cercini cloacali si formano le pieghe uretrali o genitali e le pieghe anali,
mentre il tubercolo della cloaca si accresce a formare il tubercolo genitale e ai lati delle pieghe genitali si
accrescono i cercini genitali.
Quindi nel maschio il tubercolo genitale si allunga a formare il fallo, provocando lo stiramento delle pieghe
genitali, mentre il primitivo tubercolo rimane in posizione apicale andando a costituire il glande, le pieghe
genitali si saldano ventralmente dando l’uretra peniena e i cercini genitali si saldano dando lo scroto.
Invece nella femmina il tubercolo genitale si accresce limitatamente e forma il clitoride, le pieghe urogenitali
non si fondono e si sviluppano parzialmente dando origine alle piccole labbra della vulva, le pieghe
urogenitali formano le grandi labbra. Il solco urogenitale si dilata e costituisce il vestibolo, in cui si aprono
la vagina e l’uretra femminile.
del cuore e dell’apparato
Organogenesi cardio-circolatorio
La formazione dei vasi sanguigni comincia con lo sviluppo di isole sanguigne o isolotti di Wolff nel
mesenchima del mesoderma splancnico, prima del sacco vitellino e più tardi dell’allantoide.
Successivamente le cellule situate alla periferia si appiattiscono e formano le cellule endoteliali, mentre
quelle centrali formano gli elementi corpuscolari del sangue.
Quindi le isole angioblastiche vengono canalizzate in un tubo endocardico primitivo, che va a costituire
l’area cardiogenetica, l&rsq