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VARIAZIONE DI E

In caso di aumento dei tassi d'interesse, la banca potrebbe impiegare delle risorse in maniera più sicura, rispetto a prima potrebbe essere incentivata ad investire. All'aumentare dei tassi d'interesse, diminuisce "e" ma il moltiplicatore aumenta.

VARIAZIONE DI RR

Se RR aumenta il moltiplicatore diminuisce. (in una lettura obbligatoria avremo anche altri casi)

Alcuni dati: Il moltiplicatore monetario ha assunto il valore tra 7 e 13 dal 2001 al 2011, inoltre dal 2000 al 2010 le persone hanno detenuto una quota inferiore sotto forma di circolante, in prossimità del 2002 (anno di passaggio all'euro) "c" è diminuito. Il moltiplicatore è dunque aumentato. Poco dopo la crisi del 2007, per via della forte incertezza, i soggetti economici hanno invece deciso di tenere riserve maggiori. L'"e" del moltiplicatore monetario è aumentato, andando a diminuire il moltiplicatore.

Se le banche detengono riserve superiori

Al minimo regolamentare, cercano di accumulare i livelli precedenti come accadde in America nel 1936. (Lettura obbligatoria)

Abbiamo tracciato un legame tra l'offerta di moneta ed il tasso di interesse prevalente sul mercato scoprendo che l'offerta aumenta all'aumentare del tasso d'interesse.

Caso inverso, in caso della domanda di moneta, all'aumentare del tasso d'interesse diminuisce la domanda. In equilibrio otterremo un tasso tale per cui domanda e offerta coincidono. Tuttavia la domanda di moneta è influenzata anche dal reddito, creando uno spostamento della curva.

Il risultato è la curva LM, al primo punto coincideva un particolare reddito, al variare di esso avremmo un nuovo livello ottenendo un nuovo punto, il quale rappresenta quell'insieme di coppie (tasso; reddito) per cui il mercato monetario è in equilibrio. Al punto A corrisponde un reddito ed un determinato tasso d'interesse, nel grafico a destra troviamo la loro corrispondenza.

Il punto A' corrisponde ad un nuovo livello di tasso d'interesse. Ripetendo l'operazione per diversi livelli di reddito e tasso troviamo la curva LM, che è l'insieme di coppie tasso d'interesse - reddito per le quali il mercato monetario è in equilibrio. Quando abbiamo parlato della domanda di moneta/saldi monetari reali abbiamo detto che variano al variare dei tassi di mercato; questa variazione in negativo fa aumentare la domanda di moneta. La stessa cosa accade con la variazione dell'offerta di moneta, in questo caso all'aumentare del tasso d'interesse aumenta l'offerta. L'equilibrio si raggiunge quando domanda ed offerta si eguagliano. Il discorso vale per un determinato livello di output (Y), una volta osservato l'equilibrio sappiamo che esso vale per un determinato livello, a cambiare sarebbe la sola domanda di moneta (modello di Baumol-Tobin). Per ogni dato tasso d'interesse, se aumenta il reddito aumenta.la69domanda di moneta, si verificherà uno spostamento della domanda di moneta. Una variazione del reddito comporta una modifica del punto di equilibrio della prima curva, la curva LM invece non subisce modifiche. Sia l'offerta che la domanda sono tuttavia influenzati da altri fattori. Un esempio: TRASLAZIONE VS DESTRA. Nel punto di equilibrio A troviamo l'incrocio tra domanda ed offerta di moneta, supponiamo che cambi la curva di offerta di moneta. Per ogni dato livello di tasso d'interesse l'offerta di moneta aumenterà e la curva si sposterà verso destra (es: operazione di mercato aperto). Il punto da cui siamo partiti è il punto A a sinistra; con la nuova offerta di moneta ci spostiamo nel punto B, è cambiata l'offerta non il reddito. Sono due punti che si realizzano per un dato livello di reddito con tasso d'interesse diverso. Il punto A di destra diventerà dunque il punto B. Dal punto A' ci spostiamo a B' che si

colloca per un livello inferiore del tasso d'interesse. Abbiamo cosìdelineato una nuova curva LM che unisce A' e B', ecco che una variazione al rialzodell'offerta di moneta ha comportato una traslazione verso destra. Lo stessoragionamento può essere fatto per variazioni che non siano imputabili al reddito.TRASLAZIONE VS SINISTRA. Immaginiamo che aumenti l'incertezza sui rendimentidel mercato azionario, questo comporta un aumento della domanda di moneta; tutti glialtri fattori, compreso il reddito, rimangono invariati. L'aumento della domanda di monetacomporta un raggiungimento di un tasso d'interesse di equilibrio superiore rispetto aprima. Una variazione della domanda di moneta comporta una traslazione verso sinistradella curva LM.70Per riassumere: variazioni di domanda ed offerta di moneta che non riguardano prezzi,reddito, o tassi d'interesse comportano una traslazione della curva LM.

Glossario:

  • Float: termine che fa riferimento
addebito in c/c di chi lo emette- Tresury account: ogni governo ha un proprio c/c, su di esso vengono versati gli incassi, da esso partono le promesse di pagamento verso i fornitori dello stato.

Curva IS (investment&saves) Lezione 7

Dal primo grafico presente sulle slide notiamo che vi sono numerose fluttuazioni rilevanti, per breve periodo si intende il periodo nel quale i prezzi non riescono a cambiare; in questo arco di tempo si concentra la cd. Domanda Aggregata.

La curva LM per il breve periodo (con prezzi fissi) l'abbiamo già derivata, faremo la stessa cosa per la curva IS.

BREVE PERIODO: Tassi d'interesse (i) = Tassi d'interesse reali (r)

Si ritiene che le fluttuazioni di breve periodo siano determinate dalla domanda aggregata.

Nel primo grafico domanda = offerta, si crea un prezzo ed una domanda di equilibrio.

Nel secondo grafico, notiamo la curva di domanda, di offerta ed un

prezzo che non è pari all'incrocio delle due ma è un prezzo superiore. Come è possibile? In questo caso siamo nel breve periodo dunque i prezzi non variano. Momentaneamente è tutto fermo, nel lungo periodo andremo verso valori di P* più bassi per raggiungere l'equilibrio. La quantità domandata è pari a Q, mentre quella offerta Q. La situazione è possibile solamente nel breve periodo. Nel terzo grafico, infine, notiamo una variazione in senso espansivo della domanda di moneta. Lo spostamento della curva verso destra porta ad un nuovo livello pari a Q. Siccome Q > Q, la nuova quantità domandata potrà essere soddisfatta immediatamente, allo stesso prezzo P di breve periodo. È uno scenario del tutto teorico che ci porta a dire che le variazioni dell'output di breve periodo sono imputabili alle variazioni della domanda. Nel breve periodo Y = Y ma Y = Y * (Y) Dove ad = domanda aggregata

grafico a lato troviamo sull'asse delle ordinate ladomanda aggregata mentre su quello delle ascisseadl'output. La linea più scura è Y , quella più chiara èla domanda aggregata, il punto di equilibriorappresenta Domanda Aggregata = Output.

Vediamo adesso un'espansione della domanda aggregata, il suo aumento èadrappresentato dal segmento A sull'asse delle ordinate. L'output osservato passa da Y aadY' , l'aumento della domanda aggregata è inferiore rispetto all'aumento dell'output (B) -A<B. Nel breve periodo vedremo che emergono i cd. "effetti moltiplicatori" dunque: adun aumento della domanda corrisponde un aumento maggiore dell'output.

Questo fenomeno è osservabile nella slide 2 dellalezione 7)

Il concetto di domanda aggregata è statointrodotto insieme ai termini "spesapianificata" ovvero l'ammontare totale dispesa su beni/servizi nazionali che famiglie,imprese,

stato vogliono fare in termini intenzionali. Ciò che è nelle intenzioni potrebbe non realizzarsi, entra così in gioco la spesa reale ovvero quella effettivamente intrapresa. Classifichiamo 4 componenti della domanda aggregata/spesa programmata: - consumi - Investimenti - Spesa pubblica - Esportazioni Ogni voce appena citata può essere programmata dallo Stato. Consumi È la prima componente della domanda aggregata, il consumo rappresenta la domanda di beni e servizi delle famiglie (non solamente loro, noi ci fermiamo li). La loro determinazione è influenzata dal reddito disponibile (Output - Tasse) Y = Y - Tdp più sarà alto il reddito disponibile più avremmo intenzione di consumare. Altri fattori possono poi influenzare i consumi e sono i cosiddetti Fattori autonomi "C", ad esempio: un maggior/minor ottimismo circa la ricchezza futura. In caso di carenza, le risorse necessarie potrebbero poi essere prese a prestito. Molti potrebbero

Decidere di consumare solo una parte del loro reddito disponibile, il secondo termine dell'equazione dice che gli agenti economici consumano una quota MPC (propensione marginale al consumo) proporzionale al reddito disponibile (che è Reddito - Tasse).

(L'evidenza empirica la troviamo nella slide 11 della lezione 7)

Investimenti

Si dividono in:

  • fissi (In questo ambito non consideriamo l'accezione finanziaria, ci riferiamo all'acquisto di nuovi materiali produttivi (macchinari, impianti, edilizia residenziale...).
  • In scorte (delta tra un anno e l'altro della merce che è in magazzino; in genere, non sono programmati)

La parte programmata degli investimenti dipende dal tasso d'interesse nel sistema economico.

Esempio 1. Abbiamo un progetto che richiede un investimento - non abbiamo denaro, chiediamo un prestito al mercato - se il tasso d'interesse è alto questo ci porterebbe a rimandare il progetto (ad un aumento del tasso i, corrisponde una

diminuzione degli investimenti programmati) - tuttavia potremmo avere le risorse a disposizione aprendo due strade:

  • investirle nel mercato ottenendo il tasso di mercato
  • fare il progetto (anche in questo caso quindi all'aumentare del tasso d'interesse sul mercato diminuiscono gli investimenti)

Gli investimenti programmati dipendono da: componente non legata al tasso d'interesse e da componenti legate al tasso (il termine f è l'incidenza delle frizioni finanziarie; d è un parametro).

Esportazioni nette dipendono dalla differenza tra esportazioni di beni e servizi e importazioni. Le esportazioni dipendono dalle preferenze e dal tasso d'interesse che entra in gioco sul tasso di cambio.

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Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
107 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marcotullo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economica monetaria e creditizia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Orame Andrea.