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e) 81
Le Porte Logiche………………………………………………….........
I. Tavole di Verità
II. Legge di De Morgan
III. Porta Logica Inverter
IV. Porta Logica N-AND
V. MINTERM e Sommatore
f) 88
Memorie………………………………………………………………….
I. Reti Sequenziali
II. Letch S-R
III. FLIP-FLOP
IV. Configurazione MASTER – SLAVE 94
6. CONVERSIONE ANALOGICO/DIGITALE ………………………........
a) 94
Concetti di Base…………………………………………………………
I. Campionamento e Teorema del Campionamento
II. Quantizzazione
III. Realizzazione Pratica
INTRODUZIONE AL CORSO
L’obiettivo è quello di capire in che modo è bene interfacciarci con le principali tecnologie elettroniche:
vedremo quindi il componente come una scatola nera, che reagirà a seguito di determinati input,
producendo degli output. È bene ricordarsi che la “scatola nera” è alimentata, ovvero è necessario fornire
energia dall’esterno affinché il nostro sistema elettronico sia funzionante.
La scatola nera cui abbiamo fatto riferimento sarà composta da CHIP, ovvero da circuiti integrati: essi hanno
la caratteristica di avere componenti costruite e legate contemporaneamente, per mezzo di particolari
processi chimico-fisici, e sono in grado di processare o elaborare output di dati in input espressi sotto forma
di segnali elettrici. Tali elementi possono poi essere legati tra di loro, sotto forma di “packaging”.
❖ Il materiale più utilizzato: il SILICIO
Il materiale maggiormente utilizzato per la realizzazione di questi oggetti è il Silicio, principalmente per due
motivi:
✓ Coefficiente di Espansione Termica BASSO (dove il coefficiente di espansione termica rappresenta la
dilatazione del materiale per ogni aumento di un grado).
✓ Conducibilità Termica ELEVATA (capacità di trasferire calore).
Tali fattori sono “buoni” anche per l’acciaio, che però non raggiunge i livelli di resa del Silicio. Inoltre i due
materiali si differenziano per Durezza: il Silicio è molto fragile, ovvero non ha alcuna fase di deformazione
plastica: a differenza degli acciai non è duttile e non può essere lavorato. In ogni caso, la qualità ricercata nei
microchip, non è relativa alla possibilità di poter compiere delle deformazioni, di conseguenza il Silicio risulta
il materiale maggiormente impiegato in questo settore.
❖ Dai Chips ai M.E.M.S
I Chips formano le M.E.M.S, ovvero i Micro Electro Mechanical System: sono strumenti molto diffusi, che
analizzeremo attentamente nel corso. La loro diffusione, è dovuta soprattutto allo sviluppo delle stampanti a
getto di inchiostro (cui è seguita l’applicazione di questi strumenti in diverse funzioni), progetto sviluppato
da S.T. MacroElectronics.
Si tratta dunque di strumenti “intelligenti”, caratterizzati da tecnologie microscopiche, ed in grado di
produrre degli output.
Applicazioni future del M.E.M.S possono invece riguardare i così detti LAB on CHIP, ovvero strumenti in
grado di effettuare esami diagnostici direttamente da casa. 2
RICHIAMO SUI SEGNALI e TRASFORMATE
RAPPRESENTAZIONE NEL TEMPO
Comunicare, per definizione, significa modificare nel tempo delle grandezze fisiche; perché la
comunicazione abbia luogo è necessaria la presenza di 2 soggetti distinti: il primo deve essere in grado di
causare il cambiamento della grandezza fisica, e il secondo deve riuscire ad “ascoltarla” e capirla, deve cioè
esistere un linguaggio comune ai due soggetti che permetta di dare un significato alle variazioni delle
grandezze fisiche.
Si dice SEGNALE una qualsiasi grandezza fisica variabile nel tempo che sia per convenzione o per natura
“significativa”, ovvero assume un significato per chi la produce e per chi la osserva; tutto ciò che non è
significativo viene definito come DISTURBO.
L’elettronica si occupa di produrre, elaborare e sviluppare dei segnali elettrici. Per farlo saranno dunque
necessari una serie di strumenti che ci permettano di compiere queste azioni.
➢ Il SENSORE è quello strumento che permette di trasformare la variazione di una grandezza fisica in
un impulso elettrico (in seguito si darà una definizione più precisa).
➢ Il TRASDUTTORE è quello strumento che “da un senso e ottimizza” il segnale elettrico.
➢ La MEMORIA ci permetterà di memorizzare un messaggio.
➢ L’ATTUATORE è invece quello strumento che restituisce un output, sotto forma di variazione di
grandezze fisiche (per esempio nel microfono, corrisponde agli altoparlanti).
GRANDEZZA FISICA SENSORE TRASDUTTORE OPERAZIONI VARIE TRASDUTTORE ATTUATORE
⟹ ⟹ ⟹ ⟹ ⟹
Le definizioni precedenti sono molto generiche, ma danno un’idea di quali strumenti servano per
comunicare attraverso segnali elettrici. Esistono in realtà definizioni più precise: esse fanno riferimento a 2
diverse convenzioni
Convenzione IMEKO (International Measurement Confederation):
▪ SENSORE è un apparato che converte un certo parametro relativo ad una grandezza fisica in segnale
elettrico.
▪ TRASDUTTORE è un apparato che cambia il formato d’uscita di un sensore per facilitarne il calcolo, il
confronto, la memorizzazione, etc...
Convenzione IEC (International Electrotechnical Committee):
▪ SENSORE o TRASDUTTORE e un dispositivo in grado di trasformare una grandezza fisica qualsiasi non
elettrica in un’altra elettrica.
▪ CONVERTITORE è quel dispositivo che ha sia in ingresso che in uscita una grandezza elettrica. 3
Nel corso si utilizzerà la convenzione IMECO, aggiungendo il concetto di TRASFORMATORE DI VARIABILE,
ovvero un sensore che non ha uscita di tipo elettrico.
❖ Classificazione dei Segnali
Il segnale viene studiato, di norma, attraverso una
rappresentazione nel tempo. Esso può poi essere classificato in
base alla sua forma ed al suo comportamento.
Una prima classificazione (idealmente sull’asse delle ascisse) si può
fare tra segnali continui e segnali discreti. I SEGNALI A TEMPO
CONTINUO sono definiti in ogni istante di tempo, i SEGNALI A
TEMPO DISCRETO sono definito solo in alcuni istanti.
Una seconda classificazione (idealmente sull’asse delle ordinate), è invece la seguente: si dice SEGNALE
ANALOGICO, quel segnale che varia con continuità sull’asse delle ordinate, in un certo intervallo [min;
max]; si dice SEGNALE DIGITALE quel segnale che assume valore ben definiti sull’asse Y. 4
In generale è sempre possibile passare da un segnale analogico ad un segnale digitale, il primo infatti
contiene, di solito, informazioni in eccesso (Teorema di Shannon).
ATTENZIONE
⊿ Il segnale Analgico PUO’ essere di tipo a tempo discreto: quello che si deve vedere
per operare la seconda classificazione, è l’asse delle ordinate!