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ESEMPLIFICAZIONI APPLICATIVE DI DETERMINAZIONE DEL COSTO DEI BENI FUNGIBILI INRIMANENZA PREVISTI DALL'ART. 2426, COMMA 1, N.10) CODICE CIVILE

Tali esemplificazioni applicative non sono parte integrante del principio. Ai sensi dell'articolo 2426, comma 1, n.10) codice civile, il costo dei beni fungibili può essere calcolato con il metodo del costo medio ponderato o con il metodo FIFO o il LIFO. Tali metodi di determinazione del costo delle rimanenze producono effetti diversi in termini sia di risultati di conto economico che di importo delle rimanenze iscritto nell'attivo dello stato patrimoniale. Nello specifico si può osservare quanto segue:

  • Il metodo del costo medio ponderato rispetto al costo FIFO o al costo LIFO: media le fluttuazioni dei prezzi. Infatti, l'obiettivo di tale metodo è quello di livellare i movimenti nei prezzi nei casi in cui esiste differenza tra i prezzi più recenti/risalenti e i costi medi.
  • Il metodo del...

Il costo FIFO rispetto al costo LIFO o al costo medio ponderato: tende a contrapporre ai ricavi più recenti (cioè più vicini alla chiusura dell'esercizio) costi più remoti; pertanto, tale metodo potrebbe comportare un aumento di utili quando i prezzi aumentano ed una diminuzione di utili quando i prezzi diminuiscono. Fa esporre nello stato patrimoniale le rimanenze di magazzino a costi storici recenti.

Il metodo del costo LIFO rispetto al costo medio ponderato o al costo FIFO: tende a contrapporre ai ricavi più recenti costi più recenti; pertanto, tale metodo tende a comportare una riduzione di utili quando i prezzi aumentano ed un aumento di utili quando i prezzi diminuiscono. Il metodo del costo LIFO mitiga l'effetto degli eventuali cosiddetti "profitti di magazzino" che possono essere originati nel conto economico, sebbene con diversa intensità, dai metodi di costo FIFO e costo medio ponderato, in caso di prezzi crescenti.

Il metodo del costo LIFO però può creare distorsioni sullo stato patrimoniale mostrando, in caso di prezzi crescenti, un ammontare di rimanenze di magazzino a costi inferiori (talvolta notevolmente) ai costi storici recenti; determina inoltre, in fase di prezzi crescenti, effetti positivi sul conto economico nel caso in cui le quantità alla fine dell'esercizio si riducono rispetto a quelle all'inizio dell'esercizio. Di seguito si riportano alcune esemplificazioni di determinazione del costo delle rimanenze di beni fungibili riguardanti: a) il metodo FIFO continuo e il metodo della media ponderata per movimento; b) il metodo della media ponderata per periodo; c) il metodo LIFO a scatti. Il principio contabile darebbe conto anche ad altri criteri alternativi della determinazione del costo delle rimanenze in magazzino, in particolare c'è il metodo dei costi standard. Il metodo dei costi standard è un metodo sulla base del quale il valore dei

prodotti che io ho inmagazzino viene determinato non sulla base dei costi effettivi realmente sostenuti, ma sulla base dei costi standard che io ho definito sulla base del budget. Quindi è un valore di costo del singolo prodotto che viene definito dalla contabilità analitica che ha fatto delle stime circa la quantità che dovevano essere utilizzate per realizzare i singoli beni. Il costo standard può essere applicato come metodo, a condizione che approssimi i risultati che io avrei avuto se avessi applicato i criteri ortodossi.

11) I lavori in corso su ordinazione possono essere iscritti sulla base dei corrispettivi contrattuali maturati con ragionevole certezza;

I lavori in corso su ordinazione rappresentano una categoria speciale di rimanenze. Erano rimanenze in corso di fabbricazione che derivavano da commesse di clienti di solito di natura ultrannuale e di regola gestiti attraverso contratti di appalto e che prevedono che l'azienda che dirige l'opera su

Commessa faccia qualcosa di unico progettato insieme al committente. È unatipologia di opere che in alcuni settori trova larghissima diffusione.

Qual è la caratteristica fondamentale di questa impresa? Che vivono di un numero relativamente ristretto di commesse e trattandosi di commesse che in molti casi hanno una durata che può arrivare a 2-3-4 esercizi sono tali da non rendere comprensibile al lettore del bilancio quale sia effettivamente la performance dell'impresa nell'esercizio di riferimento perché di regola l'esercizio è troppo breve. Quindi per dare una rappresentazione più fedele della performance dell'impresa il codice civile ha messo a disposizione un metodo che sembrerebbe essere facoltativo secondo il punto 11). Quindi prendo l'utile nel corso del tempo a mano che il completamento dell'opera avanza. È un criterio che di fatto abbandona la logica del rinvio dei costi, ma di fatto non è così.

perdi più non c'è una vera e propria violazione del principio della prudenza. Il principio contabile OIC 23 forzando un po' la norma ha stabilito un criterio diverso: se sei in grado di determinare in maniera attendibile quali siano i corrispettivi contrattuali maturati con ragionevole certezza allora non puoi applicare il metodo della percentuale di completamento, ma devi. Se la società non è in grado di fare questa stima o comunque è in grado di individuare un corrispettivo contrattuale ma non ha la ragionevole certezza di riuscire poi a conseguirlo in maniera definitiva, allora l'OIC 23 dice che non puoi, ma devi applicare il criterio tradizionale per tutte le rimanenze, cioè la valorizzazione al costo, cioè il metodo della commessa completata. Quindi a fronte del punto 11) che direbbe: se vuoi usi il metodo della percentuale di completamento altrimenti puoi trattare queste rimanenze come tutte le altre, l'OIC 23.

dà una strada più netta dicendo: se ci sono le condizioni per applicare un metodo, allora sei tenuto ad applicare il metodo da cui punto 11), se queste condizioni non ci sono non puoi applicare il metodo di cui punto 11) ed a quel punto devi applicare il metodo della commessa completata.

Se vale il principio per cui non iscrivo queste rimanenze sulla base del costo che ho sostenuto per produrle, ma iscrivo sulla base del ricavo che mi aspetto di conseguire considerando quello che mi è stato promesso nel contratto, è evidente che queste rimanenze iscritte in bilancio assumono una natura un po' ibrida, perché ancorché essere iscritte nella voce delle rimanenze dal punto di vista della natura contabile facciamo fatica a qualificare quel valore come un costo sospeso; non è più un costo sospeso come tutte le altre rimanenze, è qualcosa di diverso. Assumere piuttosto una natura quasi monetaria-finanziaria, perché è il

pezzo di prezzo che prevedo di incassare sulla basedi quello che ho svolto.Il lavoro in corso rimane scritto come fosse una rimanenza finché non arrivo al completamento.Quindi ai fini delle applicazioni delle regole sulle operazioni in valuta di cui al punto 8-bis), i lavorisu ordinazioni valutati con il metodo della percentuale di completamento sono attività monetarie,quindi devono essere tradotte al tasso di cambio a fine anno.Quindi i lavori su ordinazioni continuano ad essere costi sospesi soltanto se vengono gestiti con ilcriterio della commessa completata, quindi de vengono valutati al costo.Se vengono valutati con il criterio della percentuale di completamento, allora assumono la naturadi attività monetarie e devono essere convertite al tasso di cambio di fine anno, come tutte leattività monetarie.Come si applica il metodo della percentuale di completamento?Come si misura la percentuale di completamento ella commessa? Ci sono tanti metodi. Il

Il metodo migliore sarebbe quello di prendere il semilavorato che è stato realizzato fino alla data del 31/12 e valorizzare quello. Quello più utilizzato è quello del costo sostenuto, che si trova nei paragrafi 64-70 dell'OIC 23, che fissa la percentuale di corrispettivo contrattuale maturato sulla base della percentuale dei costi sostenuti rispetto al budget.

APPENDICE B: ESEMPIO DI AGGIORNAMENTO DEL PREVENTIVO DI COSTO

11-bis) Gli strumenti finanziari derivati, anche se incorporati in altri strumenti finanziari, sono iscritti al fair value. Le variazioni del fair value sono imputate al conto economico oppure, se lo strumento copre il rischio di variazione dei flussi finanziari attesi di un altro strumento finanziario o di un'operazione programmata, direttamente ad una riserva positiva o negativa di patrimonio netto; tale riserva è imputata al conto economico nella misura e nei tempi corrispondenti al verificarsi o al modificarsi dei flussi di cassa.

strumento coperto o al verificarsi dell'operazione oggetto di copertura. Gli elementi oggetto di copertura contro il rischio di variazioni dei tassi di interesse o dei tassi di cambio o dei prezzi di mercato o contro il rischio di credito sono valutati simmetricamente allo strumento derivato di copertura; si considera sussistente la copertura in presenza, fin dall'inizio, di stretta e documentata correlazione tra le caratteristiche dello strumento o dell'operazione coperti e quelle dello strumento di copertura. Non sono distribuibili gli utili che derivano dalla valutazione al fair value degli strumenti finanziari derivati non utilizzati o non necessari per la copertura. Le riserve di patrimonio che derivano dalla valutazione al fair value di derivati utilizzati a copertura dei flussi finanziari attesi di un altro strumento finanziario o di un'operazione programmata non sono considerate nel computo del patrimonio netto per le finalità di cui agli articoli 2412, 2433, 2442,

Il testo formattato con i tag HTML sarebbe il seguente:

2446 e 2447 e, sepositive, non sono disponibili e non sono utilizzabili a copertura delle perdite.

Completiamo ora l’analisi del primo comma dell’art. 2426 c.c. sui criteri di valutazione affrontandoil tema dei contratti derivati, quindi tutta la disciplina introdotta nel nuovo punto 11-bis) che èstato introdotto nel codice proprio dal decreto 139 nel 2015. I contratti di cui parleremo sonocontratti particolari che i tradizionali criteri valutativi che erano stati adottati per tutte le altretipologie di strumenti finanziari ci si è resi conto nel tempo che non funzionavano, o per lo meno illegislatore si è convinto che non avessero funzionato in maniera adeguata. Quindi vista laspecialità del fenomeno è stata vista una norma speciale che derogando a tutte le altre, imponeuna valutazione al valore corrente di fine anno di tutti i contratti che rientrano in questa categoriadi strumenti finanziari derivati.

Che cosa hanno di speciale questi contratti?

Andiamo a vedere cosa dice l'OIC 32, il quale definisce i contratti derivati sulla base di una definizione per altro copiata pari pari da.
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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher asiap06 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ragioneria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Sura Alessandro.