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I mezzi di contrasto in radiologia

I mezzi di contrasto sono sostanze che modificano la densità delle strutture, e il procedimento mira a generare un contrasto favorevole per lo studio di una determinata struttura. Il principio fondamentale è l'assoluta atossicità e una estrema limitazione degli effetti collaterali e secondari.

I mezzi di contrasto si suddividono in due categorie: naturali e artificiali. Quelli naturali sono l'aria e l'osso, e possono sussistere tra gli organi e le strutture adiacenti, come ad esempio la gabbia toracica e il polmone. Invece, i mezzi di contrasto artificiali vengono soprannominati G.I. e sono suddivisi in opachi (per O.S. BaSO4, per il clisma e per e.V. cioè uro angiografici) e trasparenti (cioè formagassosa come CO2, N2O, O2).

I mezzi di contrasto artificiali opachi sono utilizzati per la valutazione di esofago, stomaco ed intestino, e vi è differenza di viscosità a seconda del tratto da studiare.

I mezzi di contrasto uroangiografici sono sostanze che introdotte per e.v. diffondono in maniera reversibile negli spazi interstiziali e sono eliminate mediante ultrafiltrazione glomerulare, attraverso l'atomo di assorbimento, lo iodio ha la capacità di formare legami particolarmente stabili.

I mezzi di contrasto possono essere ionici o non-ionici; le proprietà dei messi di contrasto ionici sono:

  • Chemiotossicità elevata
  • Ridotta idrosolubilità
  • Iperosmolarità elevata

Per questo motivo nell'ultimo decennio hanno introdotto dei mezzi di contrasto non-ionici a bassa osmolarità al posto di quelli ad alta osmolarità, che ha portato ad una riduzione o all'annullamento di reazioni avverse. Infatti i mezzi di contrasto organo-iodati non-ionici risultano meglio tollerati a livello del sistema cardiovascolare, SNC e renale. I mezzi di contrasto non-ionici sono utilizzati in oltre il 95% delle indagini uroangiografiche.

angiografiche e TC.

RACCOLTA DELL'ANAMNESI momento in cui gli infermieri hanno un ruolo attivo e il cui centro di interesse è la cura del malato:

Le LG SIRM (linee guida della società italiana radiologia medica) indicano che:

  • Pazienti a rischio sono i pazienti con: pregressa reazione allergica o simil-allergica a seguito di un'indagine con la medesima classe di MdC da impiegare (per es., a base di gadolinio, cioè il mezzo di contrasto della risonanza magnetica o di iodio, mezzo di contrasto di TC); presenza di asma bronchiale o orticaria- angioedema non controllati dalla terapia farmacologica; e che presentano pregressa anafilassi idiopatica (ovvero storia di episodio/i di anafilassi in cui non è riconoscibile la causa scatenante);
  • Nell'impossibilità di impiegare metodiche alternative, lo specialista radiologo indirizza il paziente a un centro di riferimento allergologico per una consulenza. Lo specialista allergologo proporrà

L'iter diagnostico idoneo in base alle Linee Guida stabilizzerà il quadro clinico in caso di asma bronchiale od orticaria-angioedema e consiglierà uno schema di premedicazione, se lo riterrà utile, considerata la non generale efficacia di tali schemi nella routine diagnostica, come evidenziato dai dati della Letteratura.

L'allergia a molluschi, crostacei, pesci o altri alimenti non è da considerarsi un fattore di rischio per reazioni da ipersensibilità a MdC. Anche l'allergia ad altre categorie di farmaci non è da considerare un fattore di rischio per tali reazioni. Un'anamnesi positiva per reazioni da ipersensibilità ad antisettici iodati, quali soluzione di iodopovidone (Betadine) e iodoformio, non costituisce un fattore di rischio per reazioni a MdC a base di iodio.

Per premedicazione, si intendono quei farmaci che devono essere assunti: 13h, 7h, 1h prima dell'amministrazione del mezzo di contrasto stesso:

Domanda importante da fare al paziente è se hanno eseguito analisi del sangue, quindi:

  • Creatininemia, il valore ematico della creatinina sierica
  • Elettroforesi proteica (opzionale)
  • ECG (opzionale)
  • Funzione tiroidea (opzionale)

Il più importante, e dunque non opzionale, è la creatininemia, in quanto se un paziente ha un'insufficienza renale, non può essergli somministrato il mezzo di contrasto.

In caso di valori elevati di creatinina, il cui range varia da 0.7 a 1.2, bisogna passare al calcolo del filtrato glomerulare, e se il paziente ha un filtrato al di sotto di 45 ml/min si considera la prescrizione di protocolli di idratazione che si basa su una soluzione di sodio al 1.4% e una soluzione fisiologica allo 0.9%

REAZIONI AVVERSE RENALI (NEFROPATIA DA MEZZO DI CONTRASTO iodato, CIN)

Definizione del danno renale acuto dopo mezzo di contrasto: è definito come un incremento della creatininemia > 0.3 mg/dl (o > 26.5 µmol/l), o > 1.5

volte rispetto al valore basale, entro 48-72 ore dalla somministrazione intravascolare di un mezzo di contrasto. Altra domanda da porre al paziente è: "ha eseguito il digiuno prima della somministrazione del mdc?" il digiuno prima della somministrazione endovenosa dei mezzi di contrasto risale ai tempi in cui si usavano mezzi di contrasto a base di iodio ad alta osmolarità e molti pazienti vomitavano. Il digiuno non va prescritto prima della somministrazione di mezzi di contrasto a base di iodio non ionici a bassa osmolarità o isoosmolari o di mezzi di contrasto a base di gadolinio. PARTECIPARE ALL'ACQUISIZIONE DEL CONSENSO INFORMATO consenso tipico che bisogna compilare con le seguenti domande che l'infermiere deve porgere al paziente: Prima di far entrare il paziente entri nel gate di risonanza, bisogna fargli lasciare tutte le sue cose in un cassetto di risonanza (cinta, orologio, occhiali, documenti ecc...) e togliere oggetti che possono magnetizzarsi.Una volta messa la firma, bisogna accompagnare il paziente in risonanza magnetica.

POSIZIONAMENTO AGOCANNULA

Bisogna saper essere in grado di saper mettere l'agocannula all'altezza del gomito, dove i vasi venosi sono di grosso calibro rispetto ai vasi delle mani e dei piedi che sono più piccoli, quindi c'è il rischio che si rompano durante la somministrazione dei mezzi di contrasto con:

  • Siti di accesso vascolare inusuali (mani, piedi)
  • Stravaso
  • Sindromi compartimentali il cui rischio è perdere l'uso dell'arto (il paziente deve essere portato al pronto soccorso)

ASSISTENZA AL PAZIENTE AL TERMINE DELL'ESAME

Trattenere il paziente sempre per 30 minuti dopo la somministrazione di mdc perché potrebbero manifestarsi:

  • Reazioni acute: Manifestazioni che occorrono < 1 ora dalla somministrazione
  • Reazioni avverse tardive

Reazioni Avverse Acute Definizione: reazione avversa che si manifesta entro 1 ora dalla somministrazione

Somministrazione del mezzo di contrasto. Si osservano le stesse reazioni avverse acute dopo somministrazione di mezzi di contrasto a base di iodio, a base di gadolinio ed ecografici. L'incidenza più alta si registra con i mezzi di contrasto a base di iodio, la più bassa con quelli ecografici.

Frequenza delle manifestazioni cliniche nell'anafilassi

Classificazione

La fase precoce della reazione allergica è legata al rilascio di istamina, quindi abbiamo manifestazioni molto blande come lacrimazione, prurito, rinorrea e arrossamento, esempi:

Non tutti i sintomi che il paziente avverte nell'ora dopo l'iniezione di mezzo di contrasto sono reazioni avverse al mezzo di contrasto.

L'ansia del paziente può determinare sintomi dopo la somministrazione di mezzo di contrasto.

È necessario che sia sempre presente un carrello per emergenze (vale per ogni sezione di radiologia) contenente:

  • Dispositivi di protezione vie aeree e ventilazione

Erogatori di ossigeno (saturimetro)

Accesso venoso e arterioso

Monitor defibrillatore

Farmaci

PRESENZA DI REAZIONE AVVERSA

Farmaci di emergenza e dispositivi che devono essere sempre presenti in sezione radiologica; i più importanti sono: ossigeno ed adrenalina

  • Ossigeno, fondamentale perché aumenta la pressione arteriosa; aumenta l'ossigenazione tissutale e previene l'intubazione del paziente;
  • Adrenalina 1:1,000, fondamentale perché aumenta le resistenze vascolari periferiche; aumenta la portata cardiaca; induce la broncodilatazione e ha un'azione immunosoppressiva; farmaco di prima scelta in caso di Shock anafilattico;
  • Anti-istaminici H1 utilizzabili per via e.v.
  • Atropina
  • ß 2 agonisti per via inalatoria
  • Fluidi e.v. - soluzione salina o ringer lattato
  • Farmaci anti-convulsivanti (diazepam)
  • Sfigmomanometro
  • Maschera facciale per ventilazione

TRATTAMENTO DI SECONDA ISTANZA

più blando. Serve per mantenere un adeguato volume circolante e si basa su:
  • Corticosteroidi
  • Antistaminici
  • Aminofillina
CAUSE DEL DOLORE TORACICO possono essere:
  • Cardiovascolari divise in:
    • NON ISCHEMICHE
    • ISCHEMICHE che a loro volta si dividono in CORONARIE e NON CORONARIE.
  • Non Cardiovascolari divise in:
    • ORGANICHE
    • PSICOGENE → Disturbi psicosomatici; psiconevrosi
    • NEUROMUSCOLARI → Sindromi infiammatorie; dolori intercostali (meno frequenti)
    • GASTROINTESTINALI → Ulcere o malattie dell'esofago; reflusso gastroesofageo
    • POLMONARI → Polmonite; pleurite; pneumotorace (patologia provocata da una raccolta d'aria all'interno della cavità pleurica).
Per capire che tipo di dolore ha il paziente è fondamentale effettuare un'anamnesi, capire le caratteristiche del dolore, da quando è iniziato e quanto è durato. Successivamente si procede con un esame clinico che ci permette, in base alle risposte del paziente, di orientarsi su.ortica, Malattia ischemico-coronaria, Polmoniti o pleuriti, Malattie gastroesofagee, Embolia polmonare.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
13 pagine
SSD Scienze mediche MED/36 Diagnostica per immagini e radioterapia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ottina23_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Radioprotezione in ambito infermieristico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Vullo Francesco.