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IMPRENDITORE E LA REGIONE LOMBARDIA
Quale esito hanno i due processi? La differenza tra i due casi è sul fatto che la ragazza è contro una casa editrice, la quale non ha potere di attivare la direttiva, mentre l'imprenditore è contro la regione, la quale avrebbe dovuto attuare la direttiva.
PROCESSO COMPLESSIVO di riconoscimento di responsabilità:
- L'imprenditore vince perché la regione è colpevole in quanto non ha attuato la direttiva. La regione infatti non può dire che ha il diritto di non riconoscere questa istanza perché manca il recepimento della direttiva perché la regione è amputata in quanto non ha adempiuto ai suoi doveri non ha ricevuto la direttiva.
- La ragazza perde perché la colpa non è della casa editrice in quanto dato che non vi è la direttiva la casa editrice non ne può nulla. Quindi la colpa non è della casa editrice ma sempre della regione.
pubblicaamministrazione che non ha recepito la direttiva. SENTENZA RATTI (1978/1979) se è vero che i regolamenti sono naturalmente applicabili da ciò non si può inferire che le direttive non hanno efficacia. SENTENZA BECKER (1982) prende in esame la direttiva attuata rispetto a quella non attuata. Lo Stato non può giovarsi del proprio inadempimento. SENTENZA FRANKOVIC (1991) problema di risarcimento del danno. Principi della responsabilità dello Stato: (gli Stati membri devono risarcire i danni recati ai singoli) - Il risultato prescritto dalla direttiva implichi il risultato di diritti a favore del singolo. - Il contenuto di tali diritti possa essere individuato sulla base delle disposizioni della direttiva. - L'esistenza di un nesso di causalità tra la violazione dell'obbligo a carico dello Stato e il singolo cittadino. DIFFERENZA per comprendere se si è davanti a un regolamento o una direttiva: - REGOLAMENTO numero barra
anno- DIRETTIVA anno barra numeroArt.75 è indetto il REFERENDUM POPOLARE dal Presidente della Repubblica.Il referendum costituzionale si basa sulla conserva o meno di una legge di revisione della costituzione.Il referendum costituzionale può essere richiesto da 500 mila elettori, da 5 consigli regionali o da un membrodi ciascuna camera.Il referendum popolare può essere richiesto da 500 mila elettori o da 5 consigli regionali.
Cosa possono abrogare i REFERENDUM? Entrambe le leggi sono abrogabili, ovvero leggi statali e leggiregionali. Quindi entrambe le leggi devono essere abrogate ma l'art. 75 si riferisce esclusivamente alle leggistatali e non alle leggi regionali che hanno una diversa procedura di abrogazione contenuta nello statuto di ogni regione (leggi regionali i cittadini del Piemonte possono abrogare esclusivamente le leggi della lororegione e non anche quelle delle loro regioni).La raccolta delle firme deve essere più abbondante rispetto
ai 500 mila elettori in quanto poi le firme vengonoverificate e si trovano sempre persone che non hanno la firma valida in quanto ad esempio hanno ildocumento d'identità scaduto.Il referendum costituzionale serve a modificare tutte le leggi dello Stato.Legge 352 del 1970 che disciplina la procedura refendaria e la legge costituzionale n. 1 del 1953 sempre intema in di svolgimento della procedura refendaria.Si può chiedere l'abrogazione PARZIALMENTE o TOTALMENTE di una legge tramite referendum. Chi èfavorevole all'abrogazione della legge deve votare SI mentre chi è contrario all'abrogazione deve votare NO.È importante organizzarsi sul perchè si vuole abrogare quella norma perchè saranno le motivazioni che poidovranno convincere gli elettori a firmare per l'abrogazione. Bisogna costituire il COMITATO PROVATORE (è fatto perlopiù da 10 persone) è il comitato chevoto che partecipano al referendum.voto.- Il quorum costitutivo non si raggiunge vanno a votare meno della metà degli aventi diritto al voto e il referendum non avendo vinto passa come se non ci fosse mai stato (possono i cittadini riproporre lo stesso referendum o simile in parte anche subito l'anno dopo).
- Il quorum costitutivo si raggiunge vanno a votare almeno la metà degli aventi diritto al voto e se prevale il sì la legge è abrogata mentre se prevale il no la legge non è abrogata (se prevalgono i no non viene data notizia e non si può riproporre lo stesso referendum prima di 5 anni).
Il Parlamento cosa può fare? il decreto del Presidente della Repubblica abroga la legge che era in oggetto del referendum che è risultato vincente. Il Parlamento può fare una LEGGE a POSTERIORI che va contro il decreto emanato dal presidente della Repubblica (la legge a posteriore deroga la legge precedente). Il Parlamento può essere contrario allavolontà del popolo ma nonostante ciò non può fare niente perché la sovranità è del popolo. Se il Parlamento è in contrasto con il popolo vuol dire che il Parlamento non rappresenta più il popolo e quindi va sostituito. Quindi il Parlamento ha il potere di poter andare contro all'abrogazione di una legge in seguito a un referendum vincente ma nonostante ciò non lo può fare in quanto andrebbe contro la sovranità popolare e il Parlamento sarebbe DELEGITTIMATO. Se prima della data dello svolgimento del referendum la legge è abrogata l'ufficio centrale del referendum dice che non si fa più il referendum (perché la norma è già stata abrogata) però se all'abrogazione della legge viene accompagnata da altra disciplina della stessa materia si dovrà vedere se questa nuova disciplina cambio modifichi o abroghi la legge precedente. Se però nella
nuova materia vi è solamente una modifica dellastessa materia il referendum si svolgerà in merito alle nuove disposizioni di legge (il quesito refendario adesempio si sostituisce dall'oggetto X all'oggetto Y). REFERENDUM per la modifica territoriale delle regione gli articoli 132 e 133 dicono che ci sono deireferendum per quanto si vuole andare a modificare i confini delle regione, delle province e dei comuni (es.fusione tra due comuni. Vi sarà un referendum relativo alla fusione dei due comuni e andranno a votaresolamente i cittadini dei due comuni interessati). Ci possono essere dei referendum che fanno riferimento a una RICHIESTA CONSUNTIVA da parte dello Stato generale ai cittadini si chiede ai cittadini quale sia la loro opinione in merito a una certa iniziativa. DIRITTO DI PARTECIPAZIONE al referendum una delle possibilità del popolo di partecipare alla vita politicadel paese. Art. 50 (inerente alla PETIZIONE) La capacità
del popolo di partecipare alla vita politica del paese si estrinseca anche ad esempio con la PETIZIONE (è semplicemente una domanda con la quale dico care cameremi farebbe che sia questo provvedimento legislativo). L’utilizzo della petizione è abbastanza marginale in quanto il popolo tramite la petizione porta solamente all’attenzione delle camere il provvedimento che vorrebbe fosse inserito. è un diritto più morale che effettivo perché sancisce e consacra l’azione popolare. Più importante è la possibilità per il popolo di esercitare l’INIZIATIVA DELLE LEGGI che è complessa nella sua formazione (raccogliere 50 mila firme è laborioso e difficoltoso non c’è un affluire di iniziative legislative popolari). Anche il voto è effettivamente importante in quanto sul voto poi ci sono delle conseguenze immediate (è un DOVERE CIVICO del cittadino partecipare).alla competizione elettorale). Chi sono i legittimati ad agire? Secondo l'art. 48, tutti i cittadini sono elettori, indipendentemente dal ceto, dalla ricchezza, dalla professione e dall'etnia. È stata aggiunta la precisazione "uomini e donne" perché la Costituzione è del 1948 e il diritto di voto alle donne è stato riconosciuto nel 1946. Inoltre, è necessario aver raggiunto la maggiore età. Fino al 1975, la maggiore età era di 21 anni, mentre oggi è di 18 anni. Con la maggiore età si ottiene la CAPACITÀ D'AGIRE, ovvero la capacità di intendere e volere. Questo significa che se ho la capacità di intendere e volere, posso disporre dei miei diritti. Ad esempio, a 14 anni posso essere proprietario di un immobile, ma non posso venderlo. Invece, a 18 anni posso anche vendere l'immobile, poiché ho ottenuto la capacità d'agire. La CAPACITÀ GIURIDICA, invece, è l'insieme di diritti e doveri che afferiscono alla persona.Il DIRITTO AL VOTO è una capacità che una persona umana acquisisce quando si nasce o in alcuni casi si acquisisce anche prima (quando si istituisce che il concepito è l'erede di un qualcosa). Esistono determinati reati che portano ad un'interdizione temporanea e permanente e quindi possono fare perdere il DIRITTO AL VOTO. Quindi non basta avere 18 anni per avere la capacità d'agire e poter votare, ma bisogna anche non aver commesso determinati reati.
Per essere cittadini bisogna avere la cittadinanza ITALIANA e quindi avendo la cittadinanza italiana si può votare. La cittadinanza la si può acquisire purché vi sia l'ACQUISIZIONE DELLA LINGUA.
Il corpo elettorale da chi è formato?? L'art. 48 comma 1 stabilisce che è formato da tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno compiuto la maggior età (sono circa 48 milioni in Italia). Sono elettori tutti quei cittadini ultradiciottenni a cui non sia stata tolta la capacità d'agire.
Cos'è il voto??
art.48 comma 2 dice che il voto è personale (deve essere esercitato dalla singola persona - il voto non è DELEG)