Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Funzioni e responsabilità del comune
Secondo l'articolo 13 del decreto legislativo 267/2000, al comune spettano tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione e il territorio comunale. Queste funzioni includono i servizi alla persona e alla comunità, l'assetto e l'utilizzazione del territorio e lo sviluppo economico. Tuttavia, alcune funzioni possono essere attribuite ad altri soggetti dalla legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze.
Il comune ha anche il potere di intervenire in ogni materia non riservata espressamente ad altri soggetti dalla legge, almeno tramite strumenti privatistici, atti di spesa e iniziative politiche. La legge 135/2012 ha individuato alcuni temi specifici in materia di responsabilità del comune, tra cui:
- ...
- Organizzazione generale dell'amministrazione finanziaria
- Organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale
- Catasto
- Pianificazione edilizia ed urbanistica di ambito comunale
- Attività di pianificazione e di protezione civile
- Organizzazione e gestione dei servizi di raccolta dei rifiuti
- Progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali
- Edilizia scolastica per la parte non attribuita alle province
- Polizia municipale e polizia amministrativa locale
- Tenuta dei registri in materia di servizi anagrafici, servizi elettorali e statistici
Il consiglio comunale (che resta in carica cinque anni) è un organo di indirizzo e di controllo politico amministrativo, ed è titolare esclusivo di un'ampia, ma pur sempre limitata, serie di atti fondamentali indicati dalla legge. I suoi membri variano da dieci nei comuni con meno di 3000 abitanti a quarantotto nei comuni con più di un milione; il sindaco fa parte del consiglio. La giunta
compiegli atti di amministrazione che non siano di competenza di funzionari e che non siano riservati dalla legge al consiglio e che non ricadono nelle competenze, previste dalla legge dallo statuto, del sindaco e del presidente della provincia o degli organi di decentramento. Il consiglio è titolare dei poteri regolamentari che spettano all'ente locale. Dal 1993 sindaco e presidente sono eletti direttamente dal corpo elettorale, cui spettano la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti del comune e della provincia presso enti, aziende e istituzioni; e procedono alla nomina e revoca delle rispettive giunte. Essi sono, peraltro, tenuti ad informare i consigli della nomina delle giunte e a presentare ad essi le proprie linee di programma, entro 60 giorni dalla prima riunione delle giunte. La sfiducia del consiglio alla giunta, motivata e approvata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei consiglieri, porta automaticamente anche allo scioglimento del consiglio.alla nomina di un commissario, che amministra l'ente locale fino alle elezioni. Per agevolare lo scioglimento di un significativo ruolo di controllo sull'amministrazione locale, la legge assicura ai consiglieri il "diritto di ottenere dagli uffici, nonché dalle aziende e dagli enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all'espletamento del loro mandato". Inoltre, si prevede la nomina, da parte del consiglio, del collegio dei revisori con funzione economica-finanziaria, composto da 3 membri (o da uno nei comuni con meno di 5000 abitanti) scelti fra esperti qualificati in revisori contabili. È prevista la figura del presidente del consiglio comunale o provinciale, che è obbligatoria negli enti con più di 15000 abitanti e può essere prevista dagli statuti negli enti con minore popolazione. Decisamente rafforzata appare la figura del sindaco e del presidente della provincia: se essi, in genere,“Rappresentano l’ente, convocano e presiedono la giunta, nonché il consiglio quando non è previsto il presidente del consiglio, e sovrintendono al funzionamento dei servizi e all’esecuzione degli atti”, la loro volontà è assolutamente decisiva per la composizione delle giunte e per la stessa sopravvivenza del consiglio.
Il sindaco o il presidente possono nominare gli assessori scegliendoli anche fra cittadini estranei ai consigli ma eleggibili. La giunta è formata da un numero di membri determinato dallo statuto e varia da due componenti a dodici, entro il limite di un terzo dei componenti dei rispettivi consigli. Il sindaco o il presidente della provincia possono nominare gli assessori scegliendoli anche fra cittadini estranei ai consigli ma eleggibili. La giunta, configurata come organo collegiale, “collabora con il sindaco e con il presidente della provincia nell’attuazione degli indirizzi generali del consiglio, riferisce
annualmente al consiglio sulla propria attività e svolge attività propositive e di impulso nei confronti dello stesso". Il segretario comunale o provinciale non dipende più dal Ministero dell'Interno, ma da un'apposita agenzia autonoma per la gestione dell'albo dei segretari comunali e provinciali, e, nell'esercizio delle sue funzioni, dal capo dell'amministrazione locale presso cui lavora. Inoltre, esso viene scelto all'interno dell'albo dal sindaco o dal presidente della provincia e la sua carica dura quanto il mandato di chi lo ha nominato. Le sue funzioni diminuiscono direttamente se l'amministrazione nomina i sindaci dei comuni con più di 15000 abitanti o i presidenti di provincia possono, infatti, assumere, previa deliberazione delle rispettive giunte, con un contratto a tempo determinato e al di fuori dei dipendenti dell'ente locale, un direttore generale, "che provvede adattuare gli indirizzi e obiettivi stabiliti dagli organi di governo dell'ente, secondo le direttive impartite dal sindaco o dal presidente della provincia, e che sovrintende alla gestione dell'ente". La durata in carica del direttore non può eccedere il mandato del sindaco o del presidente della provincia e degli enti è comunque revocabile anche prima, con il medesimo procedimento con cui è stato nominato.
Per i dirigenti, si prevede che ai coordinati dal segretario o dal direttore, spettino "tutti i compiti, compresa l'adozione di atti e provvedimenti amministrativi che impegnano l'amministrazione verso l'esterno, non ricompresi espressamente dalla legge o dallo statuto fra le funzioni di indirizzo e controllo politico-amministrativo degli organi di governo dell'ente e non rientranti tra le funzioni del segretario o del direttore generale". Si stabilisce che "i dirigenti sono direttamente responsabili in relazione agli"
obiettivi dell'ente, della correttezza amministrativa, dell'efficienza e dei risultati della gestione". Come a livello nazionale, l'incarico dirigenziale è a tempo determinato ed è revocabile. Ogni proposta di deliberazione sottoposta al consiglio o alla giunta deve essere accompagnata dal "parere, in ordine alla sola regolarità tecnica e contabile, rispettivamente del responsabile del servizio interessato e del responsabile di ragioneria". Gli autori di questi pareri ne "rispondono in via amministrativa e contabile". Il difensore civico svolge un ruolo di garante dell'imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione comunale o provinciale, segnalando, anche di propria iniziativa, gli abusi, le disfunzioni, le carenze e i ritardi dell'amministrazione nei confronti dei cittadini; è una figura facoltativa. Per la gestione dei servizi pubblici, i comuni e le province possono.del presidente della Repubblica, su proposta del ministro degli interni, in caso di gravi violazioni della legge o per motivi di interesse nazionale. Per quanto riguarda la gestione in economia, essa prevede che l'ente locale si occupi direttamente della gestione dei servizi pubblici, senza affidarli a terzi. Questo tipo di gestione è adottato principalmente per i servizi sociali, che non hanno una finalità imprenditoriale. Nel caso della concessione a terzi, invece, l'ente locale seleziona tramite procedure pubbliche un soggetto terzo che si occuperà della gestione dei servizi pubblici. Questo tipo di gestione è adottato principalmente per i servizi di rilevanza economica e imprenditoriale. È importante sottolineare che gli enti locali, sia che gestiscano direttamente i servizi sia che li affidino a terzi, sono sottoposti al controllo dello Stato. In caso di violazioni della legge o di motivi di interesse pubblico, gli amministratori locali possono essere rimossi tramite decreto del presidente della Repubblica. Lo scioglimento dei consigli degli enti locali, invece, avviene sempre tramite decreto del presidente della Repubblica, in caso di gravi violazioni della legge o per motivi di interesse nazionale.del presidente della repubblica, su proposta del ministro dell'interno e previa deliberazione del consiglio dei ministri. I motivi che possono portare allo scioglimento sono: compimento di atti contrari alla costituzione, mancato normale funzionamento dovuto alle dimissioni del sindaco, mancata approvazione del bilancio entro i termini prescritti. Con il decreto di scioglimento che viene emanato dal parlamento e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, viene nominato un commissario governativo che può stare in carica per un massimo di 90 giorni, trascorso il quale devono svolgersi le elezioni. 12. Modelli differenziati e forme associative fra i comuni Con l'articolo 24 della legge 42/2009 si è adottata una speciale disciplina per il comune di "Roma Capitale", prevedendo per questo comune una speciale autonomia amministrativa, finanziaria e statutaria. In tema di fusioni, per legge regionale, dei comuni, si stabilisce che la regione debba predisporre un programma diModifica delle circoscrizioni comunali e diffusione dei piccoli comuni e che lo statuto del nuovo comune possa prevedere municipi, l'istituzione nei territori dei vecchi comuni, ossia organismi eletti a suffragio universale. Al tempo stesso, si prevedono vari tipi di contributi straordinari al fine di favorire la fusione dei comuni. Le unioni di comuni, dalla legge definite come "enti locali costituiti da 2 o più comuni di norma con termini, allo scopo di esercitare congiuntamente una pluralità di funzioni di loro competenza". Gli organi dell'unione vengono determinati dai comuni interessati tramite l'adozione dello statuto, ma il presidente dell'unione deve essere uno dei sindaci dei comuni aderenti e gli altri organi devono essere composti da assessori e consiglieri comunali. Appaiono consolidate le comunità montane, speciali tipi di unioni, poiché enti rappresentativi obbligatori dei comuni montani, titolari non solo delle
Le funzioni sono blocchi di codice che possono essere richiamati all'interno di un programma per eseguire una determinata operazione. Le funzioni possono accettare input, chiamati argomenti, e restituire un output.