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VECTOR RASTER
Modello può non essere continuo Il modello è continuo
Spesso il peso dei file diventa notevole Il peso dei file è estremamente variabile
E’ sempre possibile passare da Vector a Raster Quasi impossibile passare da Raster a Vector
Modelli non sempre utilizzabili con diversi Immagini usabili in quasi tutti i software
software
Poco sensibile alla definizione (dpi) Molto sensibile alla definizione (dpi)
Necessità di utilizzare software specifici Non servono software specifici
N.b: Stampare sempre almeno in 300 DPI (densità pixel per pollice). L’occhio umano smette di
percepire i pixel da 72 DPI
Vector e Raster nel GIS
Nel GIS i due sistemi operano separatamente come modelli concettuali della realtà e come
specifiche basi dati.
Per esempio per rappresentare un territorio con bosco, fiume e case in formato Vector avrò tre
differenti layer per ognuno dei tre oggetti, che saranno rispettivamente un poligono, una polilinea
e un punto. Se invece userò una rappresentazione Raster avrò una griglia di punti colorata: per
modificare il disegno dovrò colorare e creare nuovi Raster.
Modello Vector in GIS
Gli oggetti geografici sono organizzati in layer: ogni layer avrà un solo tipo di geometria (non
esistono dei layer con sia punti che linee ed aree) e una sola classe di oggetti.
Modello Raster in GIS
Posso ad esempio creare una carta telerilevata da satellite e colorarla in base agli usi del suolo. Nel
Raster io ho sempre i dati geografici associati a cella. Posso perciò associare un colore ad un tema.
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E.V. Politecnico di Torino 2016
Se poi devo analizzare in overlay dei Raster (detta Map algebra) semplicemente vedo ogni punto
che dati ha, creando una mappa di sintesi.
Lezione 6
CAD e GIS
I vettoriali di tipo CAD sono solo primitive geometriche associate a coordinate e ad un attributo
che ne determina colore e tipo di tratto.
Nel GIS invece le coordinate dei punti sono sempre coordinate geografiche.
Generalizzazione cartografica
Ogniqualvolta costruiamo una base vettoriale subiamo il processo di generalizzazione della carta.
Ciò significa passare da un modello che al 99% rappresenta la realtà e ridurlo ad uno che ne
rappresenta solo il 10%. Perdo complessità (avrò perciò una distruzione di complessità).
Per esempio abbiamo un IGM 1:25.000, prendiamo un’area minore di una CTR 1:10.000 e
successivamente in una CTA al 1:2.000. In entrambi i casi cambiamo la scala, ma anche il livello di
dettagli. Se invece scaliamo la CTR e la portiamo al 1:2000 vediamo una generalizzazione delle
carte.
N.b: Possibile domanda: è sempre possibile generalizzare da grande scala a piccola scala o viceversa?
Risposta: Posso passare da una scala più piccola ad una più grande, ma non viceversa.
Relazioni topologiche
Sono relazioni che i vari strati (linee, punti o superfici) possono avere tra loro, questi sono:
1. Adiacenza (due linee che si toccano, senza superarsi)
2. Inclusione (oggetti dentro altri)
3. Intersezione (due oggetti che si incontrano)
4. Connessione (ho due segmenti distinti che si uniscono)
5. Intersezione senza connessione (un punto su una linea, che però non s’interrompe)
Consistenza topologica
I parametri delle relazioni dei layer portano ad avere la consistenza topologica.
La consistenza topologica si ottiene quando (nello stesso layer) gli oggetti geografici non sono
sovrapposti (no overlappings) e non ci sono “buchi” (no gaps).
Nel caso di layer diversi, per esempio gli isolati che contengono “unità fondiarie” etc., il perimetro
degli isolati ricopre i tratti corrispondenti dei perimetri delle “unità fondiarie”.
Per esempio se ho una griglia delle strade e delle forme degli isolati, unendoli ottengo una
consistenza topologica, perché non ho sovrapposizione tra layer.
Carte tematiche a simboli (quantitative) 10
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Analisi di gerarchia: Le carte a simboli proporzionale mostrano una gerarchia posta su ordine di
valori assoluti, definita attraverso simboli. Possiamo usare simboli proporzionati o graduati.
Carte tematiche a isoplete: Queste carte usano una campitura cromatica e delle isolinee (Es: carte
del meteo), in pratica associo, grazie ad una linea, i vari punti che hanno uno stesso valore (Es:
pressione dell’aria).
N.b: Le isoipse sono le linee associate all’altimetria.
Carte tematiche a densità di punti (dot density): Associo una densità di punti per rappresentare un
dato; l’area si densificherà di punti in base alla gerarchia (Es: numero abitanti). Queste carte sono
molto sensibili alla scala.
Carte tematiche qualitative
Indicano una qualità di un certo dato. Per esempio indicano gli usi del suolo. Avrò delle variabili,
che potrò comunque riclassificare (mosaicatura), in cui semplifico e raggruppo la classificazione
originaria; per farlo dovrò accorpare elementi simili e scegliere colori diversi fra loro (usando anche
un principio di somiglianza con la realtà). Si può anche usare la scala semaforica.
Le scale
Non potendo rappresentare molti elementi alla loro grandezza originale dovrò ridurne la grandezze,
semplicemente usando una proporzione. Questo, può essere applicato a tutto ciò che esiste nella
vita reale.
Tipi di carte in relazione alla carta
Carte a…
Grandissima scala (1:200-1:500)
Grande scala (1:1000-1:4000)
Media scala (1:5000-1:10.000)
Piccola scala (1:25.000-1:100.000)
Piccolissima scala (1:150.000-1:500.000)
Per rappresentare le scale useremo la scala scritta (Es: 1:25.000) o scala grafica; lo sceglierò in base
a dove andrà utilizzata la carta.
Precisione
Cosa significa precisione? Significa aver rispettato la qualità dei dati. Il primo parametro è la
completezza: il dato è più completo tanto più fornisce dati sulla realtà.
Il secondo è la consistenza logica: si riferisce alla preservazione delle relazioni logiche tra elementi
dati. C’è poi l’accuratezza: indica la precisione con cui ho misurato i dati (o dove sono posizionati).
L’accuratezza può essere posizionale, temporale (che tanto più è importante la scala, più è
importante) o tematica.
Esiste poi la risoluzione (vedere Raster). 11
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Infine c’è il lineage: una traccia temporale che indica la storia del dato e come esso è stato
modificato nel tempo (si trova nella metadatazione).
Lezione 7
Relation Database Management System
Cioè il sistema di trattazione dei dati in cui si inserisce il GIS. Noi lavoriamo con geodati che hanno
delle relazioni e metadati geografici.
Modello entità/relazioni
Avremo delle entità che caratterizzano il sistema, e vari legami che uniscono queste entità (Es:
appartiene). Queste relazioni hanno poi delle dimensioni e dei range, senza le quali la relazione non
esisterebbe (dimensione relazionale).
Le componenti di base perciò sono: entità, attributi delle entità, relazioni, attributi delle relazioni,
cardinalità delle relazioni e vincoli di integrità.
Implementazione dei dati: RDBMS
L’RDBMS (Relational Data Base Management System), è un sistema relazionale di database.
N.b: Excel non è un RDBMS (è solo un DBMS), perché non mette in relazione i vari database (i fogli),
è un database di tipo gerarchico, mentre Access sì.
A livello generale, il RDBMS è un sistema relazionale che organizza i dati in tabelle, che non sono
tra loro gerarchiche, quindi sono tra loro legate e hanno un nome. Ogni campo (colonna) identifica
un metadato, mentre ogni riga (record) identifica una feature, cioè una relazione tra oggetti.
I dati hanno sempre una caratterizzazione; ciò ci permette di avere sempre un dato che identifica
in modo univoco un’entità, e questo sarà detto campo chiave (Es: per gli studenti del Politecnico è
la matricola).
Tabelle: ArcGis
In un GIS abbiamo delle tabelle che disporranno sempre di:
1. FID Univoco: numero della riga
2. Shape: tipo di informazione geometrica
3. Campo chiave primaria: è l’identificativo univoco comune ad altri dati che può non esserci
4. Attributi/variabili
5. Metadati: colonne che contengono i metadati
N.b: Nel caso del GIS molto spesso i campi chiave sono codici ISTAT.
Tabelle
Ogni tabella memorizza i dati per righe e per colonne, mentre ogni record memorizza i dati relativi
ad una sola entità. Ogni campo (field) contiene l’informazione relativa ad un attributo. 12
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Nei file usati dal GIS il file .dbf contiene la tabella dei dati.
Un file dbf (apribile anche su Excel) deve avere una sua impostazione standard, sennò non è
utilizzabile.
N.b: per portare un file Excel in dbf devo usare un programma specifico, mentre Access fa salvare in
dbf.
Relazionare tabelle
È possibile creare (anche fuori da GIS) relazioni tra tabelle.
I campi chiave di dividono in primari ed esterni.
Le relazioni tra tabelle di creano con una procedura chiamata “join”, che può essere di due tipi:
Join uno-a-uno: tra un elemento A corrisponde soltanto un elemento B.
Join molti a molti: ad un elemento A possono corrispondere più elementi B, e viceversa
Join interno: solo tra record uguali, perché se ho due tabelle tra dimensioni diverse perderò dei dati
che non sono presenti in entrambe le tabelle.
Join esterne sinistro: poste due tabelle, creerò una tabella con le relazioni di A (che rimarranno tutti
integri) relazionati solo a quelli comuni in B.
Join esterno destro: uguale a quello precedente, solo che inverto la direzione del join (parto da B e
arrivo ad A).
Vari tipi di relazioni
Tra sezione di censimento e Comune: relazione spaziale gerarchica di composizione.
Lezione 8
(Slide lezione 7)
Spatial Join
Il Join Spaziale è una modalità di collegamento tra dati che non sfrutta i metadati ma la
georeferenziazione.
Per poterlo usare dovrò avere almeno un tipo di localizzazione spaziale nella mappa.
Dipendenza areale dei dati, normalizzazione, autocorrelazione
Abbiamo una carta a cui verranno distribuiti dei valori, secondo uno schema. Se per esempio
dobbiamo distribuire del denaro a delle zone, in base ad un criterio, sarà meglio unire i valori o
lasciarli separati? Se avrò una zona povera che verrà assimilata a zone ricche adiacenti questa non
prenderà soldi.
Perciò aggregare, senza tener conto della dipendenza areale dei dati, porterebbe ad uno spreco di
denaro. 13
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Unità spaziali di ana