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LA LINFA
I liquidi corporei vengono ripartiti in:
-Liquido intracellulare 35%
-Sangue 4,5%
-Liquido interstiziale 19%: dai capillari si verifica la fuoriuscita di molecole nutrienti, gas che vanno
nei tessuti andando a comporre il liquido interstiziale, che dovrà nuovamente essere drenato dai
capillari e venule, attraverso un sistema di pressioni. Ma solo il 10-20% di liquido interstiziale
rientra nel sistema venoso, mentre il resto entra in un altro sistema di vasi di raccolta: capillari
linfatici (a partire da essi il liquido interstiziale prende il nome di linfa, un liquido alcalino,
trasparente, giallino). Oltre al liquido interstiziale raccolgono anche elementi cellulari (linfociti,
dendritiche…) e se c’è danno tissutale attraverso il linfatico si possono raccogliere anche elementi
microbici da condurre verso il linfonodo.
La linfa passa in vasi linfatici di calibro maggiore, cioè precollettori e poi molti collettori pre-
linfonodali (afferenti) vanno a scaricare all’interno dei linfonodi, da cui emerge di solito 1
collettore post-linfonodale, poi ci sono i tronchi linfatici e infine dai dotti (toracico e linfatico
dx) viene riscaricata nel sistema venoso generale.
La struttura dei vasi linfatici è estremamente limitata, soprattutto a livello dei capillari (difficili da
mettere in evidenza dal punto di vista istologico) e dei precollettori: si possono individuare cellule
endoteliali, lo strato sottoendoteliale spesso è mancante a livello dei capillari per favorire
l’assorbimento di liquidi, mentre a livello dei collettori iniziano a comparire sistemi di valvole che
(come nelle vene) favoriscono il defluire della linfa.
Sia collettori che tronchi linfatici tonaca media prevalentemente muscolare.
Poi dotto toracico di maggiore dimensione di tutti.
VASI LINFATICI IMPORTANTI capillari linfatici precollettori collettori prelinfonodali
Ricapitolando: dall’interstizio si passa ai
(afferenti) linfonodi collettori post-linfonodali tronchi linfatici dotti (toracico e linfatico
dx) sistema venoso generale
Dotto toracico raccoglie linfa dalla porzione sottodiaframmatica e sovradiaframmatica di
sinistra (raccoglie la maggior parte della linfa).
Tronchi linfatici lombari che raccolgono buona parte della linfa che deriva dall’arto inferiore,
pelvi, addome che convergono nel dotto toracico, che quindi nasce in cavità addominale e
presenta solitamente alla sua origine una dilatazione detta cisterna del chilo che si trova vicino
alla colonna 2L risale lungo la colonna vicino all’aorta discendente e insieme a lei entra in cavità
toracica tramite l’orifizio aortico del diaframma. Generalmente l’arrivo sul sistema venoso è alla
confluenza giugulo-succlavia (dove la giugulare interna e succlavia si sin. si uniscono a formare
la brachiocefalica di sin.). Prima di sboccare alla confluenza il dotto riceve il tronco linfatico
giugulare di sinistra che raccoglie linfa dalla regione testa-collo e il tronco linfatico succlavio
di sinistra, che raccoglie la linfa dall’arto superiore di sinistra e dalla parte superficiale del torace.
Dotto linfatico di dx brevissimo, si forma dall’unione del tronco linfatico succlavio dx e
tronco linfatico giugulare dx. MILZA
La milza è un organo linfoide secondario, con funzione linfopoietica nell’uomo solo nella vita
fetale, mentre in alcuni esseri viventi (roditori, ad esempio) mantiene questa funzione per tutto il
corso della loro vita (per questo in alcuni casi è possibile considerarla come organo linfoide
primario). di deposito, o riserva
Presenta anche funzione di elementi figurati come RBC, piastrine (più nei
felini che nell’uomo) infatti viene spremuta in caso di necessità per rimettere in circolo queste
cellule grazie a cellule muscolari presenti nella componente capsulare -stromale.
È un organo pieno, intraperitoneale, impari, la cui forma riflette i rapporti che prende con gli altri
organi della cavità addominale. È accolto nella loggia lienale, in posizione sovramesocolica nella
regione dell’ipocondrio sx.
Ha forma di un ovoide appiattito, con l’asse maggiore orientato obliquamente, parallelo alla 10°
costa sx. La gabbia toracica ha proprio una funzione di protezione della milza, organo molto
delicato che in seguito a traumi determina emorragie molto abbondanti quindi viene asportato (
=> possiamo stare senza). Nel bambino la splenectomia è più complessa.
È lunga 13 cm, larga 8 cm, spessa 3 cm. Il peso può variare dai 180-250 gr. È morbida al tatto ma
splenomegalia
generalmente non palpabile a meno che non siamo di fronte ad un caso di .
diaframmatica viscerale
Si considerano una faccia ed una faccia .
La faccia diaframmatica è convessa e si rapporta verso l’alto con il diaframma, a cui è fissata
grazie al legamento frenico-lienale
La faccia viscerale si suddivide in 2 porzioni:,
Faccia renale dal momento che si rapporta con il rene sx. È rivolta verso l’indietro e si
- rapporta anche con la coda del pancreas, a cui è fissata mediante il legamento
pancreatico-lienale.
Faccia gastrica, poiché prende rapporto con lo stomaco, a cui è fissata grazie al legamento
-
gastro-lienale.
I legamenti che fissano quest’organo sono di origine peritoneale e se troppo lassi portano la milza
ectopica
a migrare verso il basso. Si parla di milza . Un’altra variazione anatomica è data dalla milza
extra numeraria , accessoria e di dimensioni minori.
L’apice del pancreas a sx si avvicina all’ilo splenico, attraversato da:
Arteria lienale, ramo del tripode celiaco
- Vena lienale, componente del sistema portale, poiché tributaria del sistema della vena
- porta)
Morfologia interna :
È avvolta da una capsula connettivale. Dalla capsula si dirama un complesso di spessi setti che si
arrestano dopo un breve percorso. Pertanto, l’organo non è suddiviso in lobi o lobuli. Sono
presenti delle sottili trabecole capsulari.
rossa bianca
Nella milza si distingue una polpa e una polpa .
Nella polpa rossa (quantitativamente prevalente e avvolge la polpa bianca) ritroviamo dei cordoni
cellulari disposti tra i seni venosi (ampi canali vascolari delimitati da un endotelio senza membrana
basale). Questi cordoni cellulari sono sostenuti da uno stroma reticolare nelle cui maglie si
ritrovano linfociti, macrofagi, eritrociti, granulociti. Viene svolta una attività eritrocateretica
(eliminazione dei globuli rossi) e trombocateretica (eliminazione delle piastrine).
La polpa bianca è costituita da tessuto linfoide organizzato come un manicotto intorno alle
arteriole che fuoriescono dalle trabecole. Sono molto rappresentati a questo livello i linfociti T,
soprattutto CD4. Attorno a questo manicotto si dispone un’altra zona organizzata in follicoli, detta
area B-dipendente.
In seguito all’incontro tra i linfociti B e gli Ag, i follicoli possono sviluppare centri germinativi
dove avviene la sintesi delle Ig. Si parla di follicoli secondari. qui avviene la risposta immune a
elementi microbici potenzialmente patogeni presenti nel circolo sanguifero.
Questa polpa intercetta agenti microbici che l’hanno raggiunta mediante circolo vascolare, a
differenza dei microbi presenti sulla superficie della cute, intercettati dai linfonodi. Infatti agisce da
filtro grazie al tessuto linfoide interposto ai vasi.
Vascolarizzazione :
Oltre all’arteria splenica che entra dall’ilo sono presenti arterie trabecolari, che lasciando le
trabecole (porzioni derivanti dalla capsula che appartengono allo stroma), prendono il nome di
arteriole centrali e si rivestono di una guaina linfoide di polpa bianca (PALS o corpuscoli lienali o
corpuscoli del Malpighi).
Le arteriole centrali sono così definite perché al centro della guaina e non necessariamente al
centro dell’organo e si ramificano in un ciuffo di arteriole penicillari che si aprono nella polpa
bianca, da cui derivano i capillari con guscio (detti così perché rivestiti da un ispessimento) che
hanno 2 destini: circolazione CHIUSA
1) Possono raggiungere i seni venosi, a cui scaricano il sangue circolazione APERTA
2) Possono aprirsi nella polpa rossa (più frequente nell’uomo)
Il sangue che transita nel sistema di circolazione aperta rientra nei seni venosi attraverso le cellule
endoteliali che li delimitano. Queste cellule sono allungate, ampiamente fenestrate in modo da far
rientrare il sangue: il plasma entra abbastanza facilmente, gli elementi figurati passano se sono
giovani, elastici e funzionali; se sono senescenti vengono trattenuti ed eliminati
(eritro/trombocateresi).
La membrana basale ha una struttura anulare, a botte, largamente incompleta che sostiene e
circonda le cellule endoteliali.
Dalle arteriole centrali nascono anche la arteriole radiali che sboccano in una rete di seni disposti
presso una zona di periferia rispetto al tessuto linfoide che circonda l’arteriola centrale (zona al
confine con la polpa rossa), detta zona marginale. Essa è caratterizzata da formazioni vascolari,
detti seni della zona marginale, che derivano dalle arteriole radiali. A livello di questi vasi è
presente un rallentamento della circolazione sanguigna, che determina un abbassamento di
pressione, in modo da portarsi all’esterno di questa regione periferica dell’arteriola centrale.
In questa zona marginale tipica della milza sono presenti: cellule dendritiche, macrofagi, linfociti B
particolari, in quanto determinano una risposta un po’ grossolana linfociti T-indipendente.
MALT
Acronimo di: “TESSUTO LINFOIDE ASSOCIATO ALLE MUCOSE”
É caratterizzato da aggregati di tessuto linfoide non capsulati con diversi gradi di organizzazione.
Si localizza nella lamina propria delle mucose ma può spingersi nella sottomucosa, come quella
dell’apparato digerente, respiratorio (mucosa bronchiale, BALT), urogenitale ecc.
Organi linfoidi che formano il MALT:
ANELLO LINFATICO DI WALDEYER (localizzato soprattutto a livello della sottomucosa
dell’apparato respiratorio):
1 tonsilla faringea
2 tonsille tubariche
2 tonsille palatine: la faccia luminale è coperta da un epitelio pavimentoso stratificato. Sono
presenti delle profonde invaginazioni a fondo cieco (cripte). Il materiale particolato può
entrare attraverso l’epitelio e raggiungere i follicoli primari inducendo la formazione dei
centri germinativi. La parte profonda è separata dalla tonaca muscolare da una emicapsula
connettivale.
1 tonsilla linguale
PLACCHE DI PEYER: aggregati di tessuto linfoide presenti soprattutto a livello dell’intestino tenue
mesenteriale (ileo). In genere si descrive una parte sporgente verso il lume (cupola) e una parte più
profonda nella pare