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ELETTROCARDIOGRAMMA
I fenomeni elettrici che avvengono nel cuore sono registrati sotto forma di
grafico cartaceo, tramite un apparecchiatura chiamata elettrocardiogramma.
E’ possibile seguire passo passo l’attività elettrica del cuore e metterlo in
relazione al comportamento dei nodi, del miocardio di conduzione e di quello
contrattile.
I dati rilevanti da un ECG sono:
• La piccola onda P si associa alla depolarizzazione dei atri, che iniziano a
contrarsi circa 25 msec dopo l’inizio dell’onda P.
• Il complesso QRS si associa alla depolarizzazione dei ventricoli. I
ventricoli iniziano la contrazione poco dopo il picco dell’onda R.
• L’onda T , più piccola, segnala la ripolarizzazione ventricolare.
Lo studio dell’ECG è particolarmente importante nel rilevamento e nella
diagnosi delle aritmie cardiache, cioè di alterazioni nell’attività elettrica del
cuore.
CICLO CARDIACO
il ciclo cardiaco è il periodo compreso tra l’inizio di un battito e la
partenza del successivo.
Il ciclo si divide in due fasi:
• Sistole
• Diastole
Durante la sistole, o contrazione, la cavità si contrae e pompa sangue in una
cavità adiacente o in tronco arterioso.
Nella diastole, o rilasciamento, la cavità si riempie di sangue, preparandosi
per il ciclo successivo.
I fluidi si muovono dalle zone a pressione più elevata verso quelle a
pressione meno elevata, infatti nel corso del ciclo cardiaco la pressione
all’interno di ogni cavità sale durante la sistole e cala durante la diastole. Il
sangue quindi passerà da una cavità all’altra solo se la pressione nella prima
cavità sarà maggiore di quella nella seconda.
FASI DEL CICLO CARDIACO
All’inizio di un ciclo cardiaco tutte le camere sono rilasciate e i ventricoli
sono parzialmente riempiti di sangue.
La sistole atriale immette ulteriore sangue nel ventricolo, riempiendolo
completamente. In questo periodo il sangue non entra negli atri, perché la
pressione al loro interno è maggiore rispetto a quella venosa.
Gli atri quindi entrano in diastole e rimangono in questo stato fino all’inizio
del ciclo successivo.
La diastole atriale inizia circa allo stesso tempo della sistole ventricolare,
durante la quale il sangue viene spinto nei circoli polmonare e sistemico e gli
atri vengono riempiti dalle rispettive vene.
Successivamente dopo, avviene la diastole ventricolare, in cui tutte le
camere del cuore sono rilasciate.
Il ciclo successivo inizia con la sistole atriale e il completamento del
riempimento ventricolare.
SISTOLE ATRIALE
Il ciclo cardiaco inizia con la sistole atriale, che dura circa 100 msec.
1. Con la contrazione della parete atriale la pressione del sangue contenuto
nella cavità aumenta e spinge il sangue nel ventricolo attraverso le valvole
AV destra e sinistra aperte.
2. all’inizio della sistole atriale i ventricoli sono già riempiti al 70% della loro
capacità, dal precedente ciclo cardiaco. L’innalzamento della pressione
atriale permette il riempimento del restante 30%, spingendo il sangue nel
ventricolo attraverso le valvole AV aperte.
3. al termine della sistole atriale ciascun ventricolo contiene la capacità
massima di sangue che può contenere. Questa quantità viene chiamata
Volume Telediastolico (TVD) che e pari a 130 ml circa.
SISTOLE VENTRICOLARE
Al termine della sistole atriale inizia la sistole ventricolare, che dura circa 270
msec. Quando la pressione del sangue nel ventricolo supera quella dell’atrio,
le valvole AV si chiudono.
4. in questa prima parte della sistole ventricolare i ventricoli sono in
contrazione, ma non c’è alcun flusso di sangue, perché la pressione
intraventricolare non e ancora sufficiente per aprire le valvole semilunari.
Questa fase prende il nome di contrazione isovolumetrica, questo
avviene quando tutte le valvole cardiache sono chiuse, il volume
ventricolare è invariato, e la pressione aumenta di conseguenza.
5. quando la pressione nel ventricolo supera quella nelle arterie, le valvole
semilunari si aprono e il sangue fluisce nei tronchi arteriosi, questa fase
viene chiamata eiezione ventricolare. Dopo aver raggiunto il suo valore
massimo, la pressione ventricolare diminuisce gradualmente man mano
che la sistole ventricolare arriva alla conclusione. Durante l’eiezione
ventricolare, ciascun ventricolo espelle circa 80 ml di sangue. Questo
volume prende il nome di Volume Sistolico (SV).
6. verso la fine della sistole, il sangue contenuto nell’aorta e nel tronco
polmonare tende a refluire nei ventricoli causando la chiusura delle valvole
semilunari. La quantità di sangue che rimane nel ventricolo alla chiusura
della valvola semilunare viene chiamato Volume Telediastolico (VTS) ed è
pari a 50 ml circa.
DIASTOLE VENTRICOLARE
La diastole ventricolare dura per i rimanenti 430 msec del ciclo cardiaco e
continua anche dopo la diastole atriale del ciclo successivo.
6. In questo momento atri e ventricoli sono entrambi in diastole e le valvole
cardiache sono tutte chiuse. Poiché la pressione nei ventricoli e ancora più
alta rispetto a quella negli atri, il sangue contenuto negli atri non può entrare
nei ventricoli. Questo periodo prende il nome di rilasciamento
isovolumetrico.
7. quando la pressione nei ventricoli scende al di sotto di quella negli atri, la
pressione atriale apre le valvole AV e fluisce il sangue nei ventricoli. Grazie a
questa fase, i ventricoli sono già riempiti del 70% prima dell’inizio di un altro
ciclo cardiaco.
GITTATA CARDIACA
La gittata cardiaca è la quantità del di sangue pompata da ciascun
ventricolo in un minuto. La gittata cardiaca è un indicatore indispensabile per
il mantenimento dell’omeostasi. La gittata cardiaca è un parametro che
misura l’efficienza del ventricolo nel tempo.
• Volume Telediastolico (VTD) è la quantità di sangue presente in ciascun
ventricolo alla fine della diastole ventricolare.
• Volume Telesistolico (VTS) è la quantità di sangue che rimane in ciascun
ventricolo al termine della sistole ventricolare.
• Volume Sistolico (VS) è la quantità di sangue pompato da ciascun
ventricolo durante un singolo battito. ( VS = VTD – VTS )
Si calcola moltiplicando la frequenza cardiaca (FC) per il volume sistolico
(VS)
Gittata cardiaca = frequenza cardiaca X volume sistolico
Per esempio se la FC è 75 bpm e il volume sistolico è 80 ml/battito, la gittata
cardiaca sarà di 6000 ml/min ( 6 litri al minuto )
La gittata cardiaca può variare quindi, modificando la frequenza cardiaca o il
volume sistolico.
La frequenza cardiaca può essere modificata dal sistema nervoso
autonomo, attraverso la stimolazione dei neuroni simpatici che aumentano la
FC e parasimpatici che diminuiscono la FC o da ormoni circolanti come gli
ormoni tiroidei.
Il volume sistolico può essere modificato dal volume telediastolico , il volume
telesistolico o entrambi, ma in condizioni patologiche tanti altri fattori posso
influenzare la gittata cardiaca.
FATTORI CHE INFLUENZANO LA FREQUENZA CARDIACA (leggi)
In condizioni normali, l’attività del sistema nervoso autonomo e alcuni ormoni
circolanti possono essere responsabili di aggiustamenti della frequenza
cardiaca, modificando il ritmo del cuore.
Gli ormoni circolanti come gli ormoni tiroidei e altri, aumentano la FC.
I centri cardiaci rappresentano il controllo autonomo del cuore, essi ricevono
informazioni mediante fibre contenute nel nervo vago e nei nervi simpatici, ed
anche attraverso i barocettori e chemiocettori.
Il centro cardioacceleratore controlla i neuroni simpatici che aumentano la
FC
Il centro cardioinibitore controlla i neuroni parasimpatici che diminuiscono
la FC
Se l’attività simpatica viene attivata, la frequenza cardiaca aumenta, invece
se viene attivato l’attiva parasimpatica , la frequenza cardiaca diminuisce.
FATTORI CHE INFLUENZANO IL VOLUME SISTOLICO (leggi)
Il volume sistolico è la differenza tra il volume telediastolico e il volume
sistolico, di conseguenza sia il VTD che il VTS modificano il volume sistolico
e quindi la gittata cardiaca.
Il VTD è la quantità di sangue che il ventricolo contiene al termine della
diastole ventricolare, cioè la massima capacità che può contenere.
Questo volume può essere condizionato da due elementi:
• Il tempo di riempimento, cioè la durata della diastole ventricolare
• Il ritorno venoso, cioè la quantità ematica che arriva al ventricolo durante il
tempo di riempimento.
Il VTS è la quantità di sangue che rimane nel ventricolo dopo la sistole
ventricolare, cioè dopo che il volume sistolico è stato espulso.
I fattori che modificano il VTS sono tre:
• il precarico, cioè il grado di stiramento del miocardio ventricolare.
• la contrattilità del ventricolo, cioè l’entità della forza prodotta durante la
contrazione.
• il postcarico, cioè l’entità della tensione che deve essere prodotta per
aprire le valvole semilunari ed espellere il sangue.
ARTERIE CORONARIE
Le arterie coronarie di destra e di sinistra originano alla base dell’aorta
ascendente, poiché la pressione del sangue in questo punto è la più elevata
di tutto il circolo sistemico.
L’ARTERIA CORONARIA DESTRA fornisce sangue all’atrio destro, porzioni
di entrambi i ventricoli, il nodo seno-atriale (SA) e atrio-ventricolare (AV).
Inferiormente all’atrio destro la coronaria destra forma una o più arterie
marginali, che si estendono alla superficie del ventricolo destro.
La coronaria destra successivamente prosegue sulla faccia posteriore del
cuore ed e forma l’arteria interventricolare posteriore ( discendente
posteriore) che va in direzione dell’apice del cuore.
L’ARTERIA CORONARIA SINISTRA da sangue al ventricolo e atrio sinistro
e al setto interventricolare sulla superficie anteriore del cuore. L’arteria da
origine all’arteria circonflessa e all’arteria interventricolare anteriore.
L’arteria circonflessa si porta a sinistra sulla faccia posteriore del cuore fino
al solco coronario e si connette a piccoli rami della coronaria destra.
L’arteria interventricolare anteriore (discendente anteriore sinistra),
decorre nel solco interventricolare anteriore.
L’interventricolare anteriore fornisce piccoli rami che continuano nell’
interventricolare posteriore, realizzando cosi anastomosi arteriose. Grazie
alle anastomosi, il flusso ematico al mio