Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 28
Apparato cardiocircolatorio: Appunti di Anatomia e fisiologia Pag. 1 Apparato cardiocircolatorio: Appunti di Anatomia e fisiologia Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Apparato cardiocircolatorio: Appunti di Anatomia e fisiologia Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Apparato cardiocircolatorio: Appunti di Anatomia e fisiologia Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Apparato cardiocircolatorio: Appunti di Anatomia e fisiologia Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Apparato cardiocircolatorio: Appunti di Anatomia e fisiologia Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Apparato cardiocircolatorio: Appunti di Anatomia e fisiologia Pag. 26
1 su 28
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

ELETTROCARDIOGRAMMA

I fenomeni elettrici che avvengono nel cuore sono registrati sotto forma di

grafico cartaceo, tramite un apparecchiatura chiamata elettrocardiogramma.

E’ possibile seguire passo passo l’attività elettrica del cuore e metterlo in

relazione al comportamento dei nodi, del miocardio di conduzione e di quello

contrattile.

I dati rilevanti da un ECG sono:

• La piccola onda P si associa alla depolarizzazione dei atri, che iniziano a

contrarsi circa 25 msec dopo l’inizio dell’onda P.

• Il complesso QRS si associa alla depolarizzazione dei ventricoli. I

ventricoli iniziano la contrazione poco dopo il picco dell’onda R.

• L’onda T , più piccola, segnala la ripolarizzazione ventricolare.

Lo studio dell’ECG è particolarmente importante nel rilevamento e nella

diagnosi delle aritmie cardiache, cioè di alterazioni nell’attività elettrica del

cuore.

CICLO CARDIACO

il ciclo cardiaco è il periodo compreso tra l’inizio di un battito e la

partenza del successivo.

Il ciclo si divide in due fasi:

• Sistole

• Diastole

Durante la sistole, o contrazione, la cavità si contrae e pompa sangue in una

cavità adiacente o in tronco arterioso.

Nella diastole, o rilasciamento, la cavità si riempie di sangue, preparandosi

per il ciclo successivo.

I fluidi si muovono dalle zone a pressione più elevata verso quelle a

pressione meno elevata, infatti nel corso del ciclo cardiaco la pressione

all’interno di ogni cavità sale durante la sistole e cala durante la diastole. Il

sangue quindi passerà da una cavità all’altra solo se la pressione nella prima

cavità sarà maggiore di quella nella seconda.

FASI DEL CICLO CARDIACO

All’inizio di un ciclo cardiaco tutte le camere sono rilasciate e i ventricoli

sono parzialmente riempiti di sangue.

La sistole atriale immette ulteriore sangue nel ventricolo, riempiendolo

completamente. In questo periodo il sangue non entra negli atri, perché la

pressione al loro interno è maggiore rispetto a quella venosa.

Gli atri quindi entrano in diastole e rimangono in questo stato fino all’inizio

del ciclo successivo.

La diastole atriale inizia circa allo stesso tempo della sistole ventricolare,

durante la quale il sangue viene spinto nei circoli polmonare e sistemico e gli

atri vengono riempiti dalle rispettive vene.

Successivamente dopo, avviene la diastole ventricolare, in cui tutte le

camere del cuore sono rilasciate.

Il ciclo successivo inizia con la sistole atriale e il completamento del

riempimento ventricolare.

SISTOLE ATRIALE

Il ciclo cardiaco inizia con la sistole atriale, che dura circa 100 msec.

1. Con la contrazione della parete atriale la pressione del sangue contenuto

nella cavità aumenta e spinge il sangue nel ventricolo attraverso le valvole

AV destra e sinistra aperte.

2. all’inizio della sistole atriale i ventricoli sono già riempiti al 70% della loro

capacità, dal precedente ciclo cardiaco. L’innalzamento della pressione

atriale permette il riempimento del restante 30%, spingendo il sangue nel

ventricolo attraverso le valvole AV aperte.

3. al termine della sistole atriale ciascun ventricolo contiene la capacità

massima di sangue che può contenere. Questa quantità viene chiamata

Volume Telediastolico (TVD) che e pari a 130 ml circa.

SISTOLE VENTRICOLARE

Al termine della sistole atriale inizia la sistole ventricolare, che dura circa 270

msec. Quando la pressione del sangue nel ventricolo supera quella dell’atrio,

le valvole AV si chiudono.

4. in questa prima parte della sistole ventricolare i ventricoli sono in

contrazione, ma non c’è alcun flusso di sangue, perché la pressione

intraventricolare non e ancora sufficiente per aprire le valvole semilunari.

Questa fase prende il nome di contrazione isovolumetrica, questo

avviene quando tutte le valvole cardiache sono chiuse, il volume

ventricolare è invariato, e la pressione aumenta di conseguenza.

5. quando la pressione nel ventricolo supera quella nelle arterie, le valvole

semilunari si aprono e il sangue fluisce nei tronchi arteriosi, questa fase

viene chiamata eiezione ventricolare. Dopo aver raggiunto il suo valore

massimo, la pressione ventricolare diminuisce gradualmente man mano

che la sistole ventricolare arriva alla conclusione. Durante l’eiezione

ventricolare, ciascun ventricolo espelle circa 80 ml di sangue. Questo

volume prende il nome di Volume Sistolico (SV).

6. verso la fine della sistole, il sangue contenuto nell’aorta e nel tronco

polmonare tende a refluire nei ventricoli causando la chiusura delle valvole

semilunari. La quantità di sangue che rimane nel ventricolo alla chiusura

della valvola semilunare viene chiamato Volume Telediastolico (VTS) ed è

pari a 50 ml circa.

DIASTOLE VENTRICOLARE

La diastole ventricolare dura per i rimanenti 430 msec del ciclo cardiaco e

continua anche dopo la diastole atriale del ciclo successivo.

6. In questo momento atri e ventricoli sono entrambi in diastole e le valvole

cardiache sono tutte chiuse. Poiché la pressione nei ventricoli e ancora più

alta rispetto a quella negli atri, il sangue contenuto negli atri non può entrare

nei ventricoli. Questo periodo prende il nome di rilasciamento

isovolumetrico.

7. quando la pressione nei ventricoli scende al di sotto di quella negli atri, la

pressione atriale apre le valvole AV e fluisce il sangue nei ventricoli. Grazie a

questa fase, i ventricoli sono già riempiti del 70% prima dell’inizio di un altro

ciclo cardiaco.

GITTATA CARDIACA

La gittata cardiaca è la quantità del di sangue pompata da ciascun

ventricolo in un minuto. La gittata cardiaca è un indicatore indispensabile per

il mantenimento dell’omeostasi. La gittata cardiaca è un parametro che

misura l’efficienza del ventricolo nel tempo.

• Volume Telediastolico (VTD) è la quantità di sangue presente in ciascun

ventricolo alla fine della diastole ventricolare.

• Volume Telesistolico (VTS) è la quantità di sangue che rimane in ciascun

ventricolo al termine della sistole ventricolare.

• Volume Sistolico (VS) è la quantità di sangue pompato da ciascun

ventricolo durante un singolo battito. ( VS = VTD – VTS )

Si calcola moltiplicando la frequenza cardiaca (FC) per il volume sistolico

(VS)

Gittata cardiaca = frequenza cardiaca X volume sistolico

Per esempio se la FC è 75 bpm e il volume sistolico è 80 ml/battito, la gittata

cardiaca sarà di 6000 ml/min ( 6 litri al minuto )

La gittata cardiaca può variare quindi, modificando la frequenza cardiaca o il

volume sistolico.

La frequenza cardiaca può essere modificata dal sistema nervoso

autonomo, attraverso la stimolazione dei neuroni simpatici che aumentano la

FC e parasimpatici che diminuiscono la FC o da ormoni circolanti come gli

ormoni tiroidei.

Il volume sistolico può essere modificato dal volume telediastolico , il volume

telesistolico o entrambi, ma in condizioni patologiche tanti altri fattori posso

influenzare la gittata cardiaca.

FATTORI CHE INFLUENZANO LA FREQUENZA CARDIACA (leggi)

In condizioni normali, l’attività del sistema nervoso autonomo e alcuni ormoni

circolanti possono essere responsabili di aggiustamenti della frequenza

cardiaca, modificando il ritmo del cuore.

Gli ormoni circolanti come gli ormoni tiroidei e altri, aumentano la FC.

I centri cardiaci rappresentano il controllo autonomo del cuore, essi ricevono

informazioni mediante fibre contenute nel nervo vago e nei nervi simpatici, ed

anche attraverso i barocettori e chemiocettori.

Il centro cardioacceleratore controlla i neuroni simpatici che aumentano la

FC

Il centro cardioinibitore controlla i neuroni parasimpatici che diminuiscono

la FC

Se l’attività simpatica viene attivata, la frequenza cardiaca aumenta, invece

se viene attivato l’attiva parasimpatica , la frequenza cardiaca diminuisce.

FATTORI CHE INFLUENZANO IL VOLUME SISTOLICO (leggi)

Il volume sistolico è la differenza tra il volume telediastolico e il volume

sistolico, di conseguenza sia il VTD che il VTS modificano il volume sistolico

e quindi la gittata cardiaca.

Il VTD è la quantità di sangue che il ventricolo contiene al termine della

diastole ventricolare, cioè la massima capacità che può contenere.

Questo volume può essere condizionato da due elementi:

• Il tempo di riempimento, cioè la durata della diastole ventricolare

• Il ritorno venoso, cioè la quantità ematica che arriva al ventricolo durante il

tempo di riempimento.

Il VTS è la quantità di sangue che rimane nel ventricolo dopo la sistole

ventricolare, cioè dopo che il volume sistolico è stato espulso.

I fattori che modificano il VTS sono tre:

• il precarico, cioè il grado di stiramento del miocardio ventricolare.

• la contrattilità del ventricolo, cioè l’entità della forza prodotta durante la

contrazione.

• il postcarico, cioè l’entità della tensione che deve essere prodotta per

aprire le valvole semilunari ed espellere il sangue.

ARTERIE CORONARIE

Le arterie coronarie di destra e di sinistra originano alla base dell’aorta

ascendente, poiché la pressione del sangue in questo punto è la più elevata

di tutto il circolo sistemico.

L’ARTERIA CORONARIA DESTRA fornisce sangue all’atrio destro, porzioni

di entrambi i ventricoli, il nodo seno-atriale (SA) e atrio-ventricolare (AV).

Inferiormente all’atrio destro la coronaria destra forma una o più arterie

marginali, che si estendono alla superficie del ventricolo destro.

La coronaria destra successivamente prosegue sulla faccia posteriore del

cuore ed e forma l’arteria interventricolare posteriore ( discendente

posteriore) che va in direzione dell’apice del cuore.

L’ARTERIA CORONARIA SINISTRA da sangue al ventricolo e atrio sinistro

e al setto interventricolare sulla superficie anteriore del cuore. L’arteria da

origine all’arteria circonflessa e all’arteria interventricolare anteriore.

L’arteria circonflessa si porta a sinistra sulla faccia posteriore del cuore fino

al solco coronario e si connette a piccoli rami della coronaria destra.

L’arteria interventricolare anteriore (discendente anteriore sinistra),

decorre nel solco interventricolare anteriore.

L’interventricolare anteriore fornisce piccoli rami che continuano nell’

interventricolare posteriore, realizzando cosi anastomosi arteriose. Grazie

alle anastomosi, il flusso ematico al mio

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
28 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AleVigliotti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia e fisiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Scaglione Mariano.