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Estratto del documento

Alcune patologie colpiscono una sola delle due Branche del Fascio di His, provocando Aritmia (mancata

contrazione ritmica di un Ventricolo); il blocco della Branca Sx per 2 o 3 contrazioni di fila provoca nel Cane

lo Svenimento, per cui l’animale cade a terra, tuttavia il fatto stesso di impattare col suolo permette la

ripartenza repentina della contrazione del Ventricolo Sx stesso.

Inoltre a livello delle Auricole, si rinvengono anche le Cellule Mioendocrine, contenenti il Fattore

Natriuretico Atriale (ANF), che stimola la Diuresi (formazione dell’Urina attraverso il prelievo di H O e altre

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sostanze dal sangue); la Vasodilatazione e la Diminuzione della Pressione Arteriosa.

Innervazione del Cuore Il Cuore possiede una Innervazione

Estrinseca Autonoma sia Simpatica

sia Parasimpatica. Quest’ultima è a

carico del Nervo Vago (X Nervo

Cranico) e dei rami cardiaci, che

determina un rallentamento della

frequenza cardiaca e dunque una

diminuzione della contrazione

(Bradicardia). Il Sistema Simpatico, a

livello cardiaco, ha invece la funzione

di dilatare i vasi coronari, stimolare

la contrazione cardiaca e di

aumentarne la frequenza, grazie alla

liberazione di noradrenalina,

attraverso le fibre che provengono

dal Ganglio Cervicale Medio e dal

Ganglio Toracico o Stellato, situati

nel Mediastino, in corrispondenza di

vasi sanguini Aorta e Polmonare.

Tuttavia è necessario ricordare che

Simpatico e Parasimpatico hanno la

sola funzione di regolazione e

controllo della frequenza cardiaca, per cui il cuore può continuare a battere anche in un animale

decerebrato, dal momento che il Tessuto di Conduzione mantiene la sua funzionalità.

Vascolarizzazione del cuore

Il cuore, come tutti gli altri organi, necessita di nutrimento costante, che gli viene fornito dalle coronarie

destra e sinistra, dette anche arterie circonflesse, poiché formano un anello a livello del solco coronario.

Nel Cavallo e nel Maiale le coronarie originano al di sopra delle valvole destra e sinistra del tronco arterioso:

la coronaria di destra origina dorsalmente alla valvola atriale di sinistra, si porta cranialmente, passa sotto

l’auricola di destra, corre nel solco coronario in direzione caudale e giunge nel solco interventricolare

subsinuale, dividendosi in due rami, un ramo interventricolare subsinusale che corre nel solco

interventricolare ed un breve ramo atrio-ventricolare che prosegue nel solco coronario in direzione caudale,

andando ad anastomizzarsi con il ramo circonflesso della coronaria sinistra; la coronaria di sinistra,

generalmente di calibro maggiore e con percorso più breve, origina dorsalmente alla valvola atriale di

destra, si dirige verso la faccia auricolare e passa sotto all’auricola di sinistra, portandosi nel solco coronario

e staccando un ramo interventricolare paraconale, nel solco interventricolare paraconale, ed un ramo

circonflesso, che continua nel solco coronario, portandosi caudalmente e anastomizzandosi con il ramo

atrio-ventricolare della coronaria destra.

Nel Bovino e nei Carnivori la coronaria destra non si porta fino al solco interventricolare subsinusale, ma

termina più cranialmente e non presenta suddivisioni; la coronaria sinistra invece è nettamente più

sviluppata, in quanto in queste specie il ramo circonflesso supera il margine ventricolare sinistro e si porta

cranialmente, raggiungendo il solco interventricolare subsinusale e staccandovi il ramo interventricolare

subsinusale.

Satelliti delle arterie coronarie sono la Grande Vena Cardiaca, le Piccole Vene del cuore (o Vene Destre del

Cuore) e la Vena Cardiaca mediana, sovrapponibili alle arterie per estensione e calibro, versano il sangue

nell’atrio destro o direttamente (Piccole Vene) o mediante l’interposizione di un voluminoso collettore, il

seno coronario (Grande e Media Vena).

Per quanto riguarda il circolo di ritorno la grande vena cardiaca origina dal solco interventricolare

paraconale, in vicinanza dell’incisura dell’apice, percorre il margine ventricolare sinistro e si porta sulla

faccia atriale, ricevendo la vena cardiaca media originata dal solco interventricolare subsinusale e formando

con essa il seno coronario, che giunge infine all’atrio destro: nel Cavallo il seno coronario è assente e le due

vene (grande e media) giungono in maniera separata nell’atrio destro.

La Vena Media del cuore percorre per tutta la sua lunghezza il solco interventricolare subsinusale, iniziando

vicino all’apice e terminando nel seno coronario, vicino allo sbocco atriale. Negli equidi, si apre isolatamente

nell’atrio destro.

La vena azygos (azygos = asimmetrica) infine è una vena particolare: nel Cavallo e nel Cane è presente la

vena azygos di destra, che confluisce nella cava craniale, mentre nel Bovino e nel Maiale è presente la vena

azygos di sinistra, che confluisce nella grande vena cardiaca e quindi nel seno coronario.

Se sottoposta la parte destra del Cuore a pressione elevata per lungo tempo, inizialmente si avrà una

reazione positiva, per cui il miocardio ipertrofizza, successivamente tuttavia esso va incontro a

sfiancamento, per cui la parete si dilata. Questa è una condizione grave ed irreversibile, risolta

chirurgicamente con trapianto di cuore.

Vasi

I liquidi presenti nel nostro organismo possono essere presenti nel comparto extracellulare, ovvero liberi nel

corpo e negli organi, oppure nel comparto intracellulare, ovvero nei vasi; essi possono far parte

dell’apparato circolatorio, che trasporta il sangue, o del sistema linfatico, che trasporta la linfa.

I vasi dell’apparato circolatorio costituiscono una piccola circolazione, che si occupa del trasporto di sangue

tra cuore e polmoni, ed una grande circolazione che si occupa del trasporto di sangue in tutto l’organismo.

Generalmente dalla parte sinistra del cuore, partono i vasi centrifughi (arterie, indipendentemente dal tipo

di sangue trasportato), queste si risolvono in letti capillari (che vedono una progressiva riduzione di calibro),

da cui origina poi il circolo di ritorno, che arriva alla parte destra del cuore, con vasi centripeti (vene, con

struttura differente dalle arterie, per differente funzione). Quindi la sequenza riscontrabile nella

maggioranza dei casi è Arterie – Vene – Capillari.

Struttura

Generalmente si tende a dividere i vasi in diverse categorie in base alle caratteristiche strutturali

macroscopiche e microscopiche: l’insieme dei vasi visibili

ad occhio nudo viene detto macrocircolazione mentre i

vasi non visibili ad occhio nudo costituiscono la

microcircolazione. Inoltre i vasi, in base alle

caratteristiche dei tessuti che li compongono, possono

essere elastici o muscolari. Per quanto riguarda i vasi

elastici, le arterie sono caratterizzate da elevata

pressione, elevata velocità e scarso trasporto di sangue,

mentre le vene sono caratterizzate da bassa pressione,

bassa velocità e un grande trasporto di sangue.

Un vaso generalmente è un organo cavo composto da

tre strati o tonache:

 tonaca interna (tonaca intima), mucosa, a sua

volta costituita da:

endotelio, epitelio pavimentoso

o semplice/monostratificato, (sempre

presente) di origine mesenchimale; pavimentoso o cubico a seconda del calibro del vaso,

grosso – cubico, piccolo – pavimentoso;

strato subendoteliale, costituito da fibre collagene, elastiche ed anche da cellule muscolari

o lisce, tutte disposte parallelamente all’asse maggiore del vaso;

lamina elastica interna, costituita da tessuto elastico, non sempre presente.

o

Spesso alla morte dell’organismo la tonaca intima si contrae formando delle pieghe.

 tonaca media o muscolare, costituita da più strati di cellule muscolari lisce, che possono in caso di

arterie elastiche produrre sostanza elastica: in questo caso la lamina elastica interna e la tonaca

media sono indistinguibili e la porzione elastica è detta lamina elastica esterna (essa va’

scomparendo con la trasformazione del vaso da elastico a muscolare).

tonaca esterna (tonaca avventizia), costituita da tessuto connettivo fibroso che prende contatto con

- le strutture connettivali che circondano e in cui scorre il vaso stesso; è molto sviluppata nelle vene.

Mentre la Tonaca Media, la più estesa e sviluppata, è molto variabile nello spessore e nelle sue componenti

anche tra le stesse Arterie, la Tonaca Intima e l’Avventizia sono conservative e costanti sia nelle arterie e che

nelle Vene.

In presenza di vasi di grosso calibro questi sono nutriti da piccoli vasi (“vasa vasorum”, i vasi dei vasi)

presenti nel connettivo circostante: il vaso è nutrito da questi piccoli vasi per la metà esterna dello spessore,

mentre la metà interna riceve il nutrimento direttamente dal sangue che il vaso trasporta. Nel caso delle

Arterie, i Vasa Vasorum emergono a poca distanza dal tratto di parete che devono nutrire o dai suoi

collaterali.

I vasi più vicini al cuore presentano una struttura elastica per resistere all’alta pressione esercitata dal

sangue e man mano che ci si allontana dal cuore essi tendono a modificare la loro struttura: il passaggio da

vaso elastico a muscolare può essere graduale, come accade nelle carotidi comuni, oppure può avvenire in

modo repentino, così come accade nel passaggio dall’aorta alle arterie renali.

Microscopicamente il metodo migliore per distinguere i vasi elastici da quelli muscolari è la colorazione

elettiva tramite orceina, che colora in modo particolare la componente elastica.

Arterie

La Tonaca Media presenta modificazioni strutturali istologiche, dal momento che può essere costituita da :

Tessuto connettivo elastico: presente principalmente nel Tronco Polmonare, nel primo tratto

- dell’Aorta e nei rami collaterali principali di quest’ultima.

Muscolatura liscia ad andamento spiraliforme: la particolare disposizione delle fibrocellule

- permette una contrazione del calibro ma anche una distensione in lunghezza del vaso.

Le arterie si suddividono in muscolari ed elastiche a seconda del tipo di tessuto che prevale nella loro

tonaca media; la prevalenza di un certo tipo di tessuto sull’altro dipende dalla posizione che il vaso occupa

rispetto al cuore e non si modifica bruscamente, ma in maniera progressiva man mano che ci si allontana

dal Cuore, per cui vicino a quest’ultimo si rinvengono arterie Elastiche, a cui fanno seguito Arterie

Muscolari, ubicate nelle porzioni periferiche dell’organismo. Tale specializzazione è il risultato di un

ottimizzazione delle risorse: le Arterie Elastiche, di calibro maggiore, sono attaccate direttamente al Cuore e

propagano la contrazione di quest’ultimo senza spendere energia, contrariamente a quanto fanno le Arterie

Muscolari, le quali necessitano di energia per propagare la contrazione cardiaca. Nelle Arterie Muscolari,

attorno alla componente muscolare, si rin

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Publisher
A.A. 2014-2015
43 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/06 Anatomia comparata e citologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Bruco94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia comparata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Clavenzani Paolo.